2inside, i seguaci del new grunge

Il secondo gruppo che parteciperà all'Hard Day's Live della Festa de l'Unità è quello dei 2inside, molto conosciuti tra i giovani novesi. Siamo andati ad intervistare Enrico Vecchione, cantante e co-fondatore del gruppo2INSIDE.
Qual è la vostra formazione e che genere di musica fate?
"Siamo in cinque: io, Stefano Rebuffo (chitarra ritmica), Stefano Casabianca (chitarra), Diego Vignola (basso) e Andrea Burlando (batteria). Noi siamo un gruppo new grunge, seguiamo il filone dei Pearl Jam, dei Nirvana, il classico grunge degli anni '90, con qualcosa degli anni '70: la psichedelia dei Pink Floyd, ad esempio. Per quanto riguarda le sonorità, il volume del suono, ci spostiamo sul cross over di oggi".
Quando vi siete formati?
"L'attuale formazione risale all'ottobre del 2001. In realtà il gruppo è nato nell'estate del 1999, ed era formato solo da due persone (come suggerisce il nome stesso): io e <B>Stefano Rebuffo<B>. Dopo aver provato per un po' di mesi da soli, abbiamo capito che il nostro progetto musicale avrebbe funzionato e siamo andati alla ricerca di altre persone con cui suonare".
"Il primo che abbiamo trovato è stato Andrea Burlando, il batterista, che ci ha anche messo a disposizione il suo garage per le prove. Stefano Casabianca invece l'abbiamo scovato in una vendemmia! Parlando durante le pause del lavoro, abbiamo scoperto di ascoltare lo stesso genere di musica. Ora è sicuramente uno dei pilastri del gruppo. E poi c'è Andrea Vignola, un veterano del basso: infatti suona in molti altri gruppi, come gli Alter Ego e i Withered".
Privilegiate le cover oppure preferite presentare pezzi vostri?
"Ai concerti suoniamo tutti pezzi nostri, tranne qualche cover che ci serve come "riempi-pista". Infatti, fare solo pezzi propri rischia di creare qualche problema: ci sono molte persone - ai concerti e nei locali dove si suona musica dal vivo - che apprezzano quasi esclusivamente pezzi ben conosciuti".
Chi scrive i vostri pezzi?
"I testi, che sono quasi tutti in inglese, sono scritti da me. In passato scrivevo io anche la musica, ma ora anche Rebuffo si sta dando molto da fare".
"I nostri testi spesso sono canzoni di protesta, che descrivono il malessere della società. "Everyday", "Idol", "Confusion" sono le canzoni cui tengo di più. Le nostre canzoni sono sostanzialmente poesie tradotte in inglese. Ma scrivere una poesia e lasciarla su un foglio di carta sperando che qualcuno la legga è frustrante: la canzone invece apre strade larghissime".
Come giudicate la situazione musicale della zona di Novi?
"Devo dire che negli ultimi anni ci sono molti più gruppi giovanili, ed anche la qualità è molto aumentata. Il concerto del Primo Maggio [organizzato dai sindacati confederati e dallo stesso Vecchione per ricordare il giovane Fabio Talarico, ndr]è stata la dimostrazione di quanto a Novi sia viva quella componente di ragazzi che si dedica con passione alla musica. Approfittando di questa intervista, vorrei mandare un segnale all'amministrazione comunale, affinché si adoperi per moltiplicare le occasioni di incontro tra i giovani e fornisca loro gli spazi per coltivare la cultura musicale".
Qual è stato il disco che vi ha convinto a fare musica?
"Si tratta di una domanda difficile: sia i Pearl Jam che gli Smashing Pumpkins sono stati fondamentali per la nostra formazione musicale".
Se doveste dare un giudizio sulla musica negli ultimi trent'anni…
"Gli anni '70 sono stati sicuramente la colonna portante di tutta la musica moderna. Pensiamo ad esempio ai Doors, Nick Drake, Bob Dylan, >Jimi Hendrix, il gruppo di Santana… Gli anni '80 invece hanno visto un declino quasi inarrestabile, a livello di musica spazzatura. Si salvano forse solo i Rem. Nella prima metà degli anni '90, invece, c'è stata un'inversione di tendenza, con la nascita del grunge possiamo parlare veramente di anni d'oro. Nella seconda metà assistiamo invece al sbocciare del cross over, con il primo album dei Korn, che è appunto del 1995 e che ha rivoluzionato anche il genere metal".
"Ormai però il cross over è in via di esaurimento: tra i molti album usciti recentemente si salva solo l'ultimo degli Incubus, che sono comunque bravissimi e che sono per noi una fonte d'ispirazione privilegiata".
Consigliate ai lettori de il novese un disco ed un libro di cui non si può fare a meno.
"Un libro fondamentale è senz'altro "On The Road" di Jack Kerouac. Fra i dischi è più difficile scegliere, probabilmente "Nevermind" dei Nirvanao "Ten" dei Pearl Jam".
Ed un disco che invece non va ascoltato?
"L'ultimo album dei Korn è decisamente al di sotto delle aspettative…".
Siete soddisfatti dei risultati che avete ottenuto?
"Sì, abbiamo molti amici e conoscenti che ci seguono ed hanno fiducia in noi. Inoltre, siamo arrivati finalisti ad un concorso, ma meritavamo di vincere (la giuria aveva votato compatta per noi, ma il voto del pubblico locale - che ha preferito un gruppo del luogo - ha ribaltato il risultato)".
Per chiudere, parlaci del tuo soprannome: perché "parru" (cioè "parruccone") quando invece hai i capelli cortissimi?
"In realtà a me piace molto tenere i capelli lunghi e ricci, ma ogni tanto sono costretto a tagliarli: quando mi presento ai colloqui di lavoro i miei capelli non fanno una buona impressione. A noi musicisti capita anche questo".