"Nel vuoto insensato il demone mi portò
oltre i grappoli luminosi dello spazio finito,
finché davanti a me non ci furono né il tempo né la materia
ma solo caos, senza forma o luogo."
(H.P. Lovecraft, Fungi From Yuggoth, XXXII)

"Non e' morto cio' che in eterno puo' attendere ma con il volgere dei millenni
anche la morte puo' morire..."

(H.P. Lovecraft)

"E ora sono io
insieme benedetto e maledetto,
perchè adesso possiedo le chiavi del Regno dei Cieli.
Perdonerò chi merita la salvezza, dannerò chi ha dannato se stesso
imparerò a vivere dopo che l'amore è morto…
Io sono il Mangia Peccati..."
(Tratto dal Film "La Setta dei Dannati")

VICENZA > LA "ROTONDA"
C'è una villa a Vicenza alquanto misteriosa: è stata progettata da Andrea Palladio nel 1545 ed é chiamata "la Rotonda" perché all'interno vi è una sala circolare e sopra di essa è stata costruita una cupola, che fu posata da un allievo del Palladio, dopo la morte del maestro. La struttura di questa casa è particolare poiché coesistono sia la figura del quadrato che quella del cerchio, antichi simboli di riti alchemici. Si dice che nella sala circolare sia stata nascosta una profezia di Nostradamus sulla fine di Vicenza.
Nel centro del salone c'è un cerchio in pietra che, se spostato, innescherebbe una trappola con una botola piena di spade, che veniva usata dai proprietari per disfarsi di persone "scomode" facendoli danzare nella sala e, al momento buono, facendoli precipitare nella botola...

VENEZIA > CÀ DARIO
Una vecchia cortigiana decrepita piegata sotto la pompa dei suoi monili”, è così che Gabriele D’annunzio descrive Ca’ Dario.
Lo scrittore si riferisce alla facciata che dà sul Canal Grande, in pietra d’Istria ornata di marmi policromi ed inclinata sul lato destro, nella quale campeggia l’iscrizione “URBIS GENIO JOANNES DARIUS” voluta da Giovanni Dario per omaggiare il “genio” della città.
Ca’ Dario è legata ad una misteriosa leggenda che sembra colpire i proprietari del palazzo: una lunga scia di drammi, di disgrazie e morti; diversamente ne escono indenni gli ospiti, tra i quali il poeta francese Henry De Regnier.
Il palazzo fu fatto costruire nel tardo '400 da Giovanni Dario, secondo leggende popolari su una necropoli o addirittura un cimitero dei Templari.
Le disgrazie iniziano con la morte di Marietta (figlia di Giovanni Dario), morta di crepacuore a seguito dei tracolli economici del marito, Vincenzo Barbaro. Fu così che la famiglia Barbaro ereditò il palazzo. Nel XVI secolo Giacomo Barbaro fu ucciso in un agguato a Candia.
Toccò poi una tragica fine ad alcuni uomini d’affari proprietari del palazzo.
Il commerciante di diamanti Arbit Addoll che fallì e morì in miseria.
Nell’ '800 ci fu un doppio suicidio Radon Brown, studioso di Venezia, ed il suo coinquilino.
Toccò poi a Charles Briggs, ricco americano che scappò dall’Italia per una scandalosa storia di omosessualità, si rifugiò in Messico, dove il suo amante si suicidò.
Negli anni '70 Filippo Giordano delle Lanze venne assassinato dal suo amante Raul, che lo colpì mortalmente alla testa con una statuetta, ma che, a sua volta, fuggito a Londra perché ricercato, sembra sia stato assassinato.
Acquistò il palazzo anche Cristopher Lambert, manager degli Who, che morì suicida. Negli anni '80 comprò Ca’ Dario un uomo d’affari veneziano che subì tracolli economici e la perdita della sorella Nicoletta (che risiedeva nel palazzo), rinvenuta cadavere in un prato.
Per molti la maledizione del palazzo è solo una leggenda, ma una curiosa coincidenza potrebbe spiegare il mistero: sul portone acqueo del palazzo a fianco a Ca’ Dario, c’è un Talismano mistico che servirebbe al allontanare le negatività…

MALCONTENTA > LA VILLA E LA DAMA MALCONTENTA
La villa sorge sulle rive del fiume Brenta in un paese della provincia di Venezia di nome
Malcontenta. È stata progettata dal Palladio e realizzata nel 1560 per Niccolò e Luigi Foscari.
:: F O C U S ::
In questa villa, che è stata restaurata nel 1926, ha vissuto una nobile donna veneziana di nome Elisabetta, che nella Venezia settecentesca visse una vita piuttosto licenziosa e che la famiglia, per questi motivi, segregò nella villa, dove lei, sola e scontenta (da qui il nome Malcontenta), finì i suoi giorni.
Ancora oggi è possibile vedere il suo fantasma aggirarsi per le sale della villa; è un fantasma molto particolare poiché spesso accade che assuma un aspetto talmente definito e chiaro (derivato dal suo grande attaccamento alla vita terrena) da sembrare una persona vivente, ma non le si vedono mai i piedi sporgere dal suo lungo vestito nero e sembra quindi fluttuare nell'aria.
La villa è tutt'ora abitata ed è visitabile dai turisti in cerca di emozioni, anche se la dama non si è ancora mai mostrata ai turisti curiosi, ma solo ai proprietari...
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