"Nel vuoto insensato il demone mi portò
oltre i grappoli luminosi dello spazio finito,
finché davanti a me non ci furono né il tempo né la materia
ma solo caos, senza forma o luogo."
(H.P. Lovecraft, Fungi From Yuggoth, XXXII)

"Non e' morto cio' che in eterno puo' attendere ma con il volgere dei millenni
anche la morte puo' morire..."

(H.P. Lovecraft)

"E ora sono io
insieme benedetto e maledetto,
perchè adesso possiedo le chiavi del Regno dei Cieli.
Perdonerò chi merita la salvezza, dannerò chi ha dannato se stesso
imparerò a vivere dopo che l'amore è morto…
Io sono il Mangia Peccati..."
(Tratto dal Film "La Setta dei Dannati")

GENOVA > IL SANTO GRAAL
Il Duomo di Genova è ricco di oggetti di grande valore e mistero, tra cui "Il Sacro Catino" e il "vassoio di San Giovanni". Il primo, è una ciotola esagonale di vetro, portata a Genova dai crociati. Secondo la tradizione, dovrebbe essere il Sacro Graal, la coppa che raccolse il sangue di Cristo sulla croce.
Nello stesso Duomo, è conservata un'altra opera interessante. Un piatto di vetro molto antico il quale, secondo la tradizione, sarebbe stato usato per portare la testa decapitata di Giovanni Battista. Anch'esso risale al periodo di Gesù per cui, anche in questo caso, la leggenda potrebbe corrispondere a verità...

TRIORA > LA CITTÀ DELLE STREGHE
Triora è la città delle streghe per eccellenza, infatti non per niente è stato qui fondato il "Museo Etnografico e della Stregoneria". Ciò perché, in passato, la città è stata protagonista di numerose storie di streghe, di sabba, di maghi e di diavoli.
Come spesso accadeva in passato, nei momenti di carestia o di epidemie, si era soliti trovare un capro espiatorio negli stranieri o nelle donne sospettate di essere delle streghe. In
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quel periodo, a Triora era scoppiata una forte carestia, e si diede inizio ad una "caccia alle streghe" che terminò in un sanguinoso processo a metà del '500...

GENOVA > FANTASMI IN CITTÀ
Si narra che la notte del 24 giugno, festa patronale di S. Giovanni Battista, nella navata centrale della cattedrale di S. Lorenzo si riuniscano gli spiriti di tutte le maestranze che, più di mille anni fa, hanno contribuito a costruire la chiesa, dagli architetti fino agli scalpellini. Sostano per un po' lì, poi salgono fin sulla cupola in processione, osservano la città per un po', poi tornano giù e spariscono.
Via Luccoliè una lunga via in discesa che porta quasi al mare e in cima, dove ora c'è una piazza, in tempi molto remoti c'era un boschetto da cui il nome Luccoli (da "lucus", bosco sacro). Si pensa che in quel bosco venissero praticati sacrifici umani. Ad alcune persone di cattivo umore che percorrevano la via è apparso davanti un bambino seminudo che, senza dire nulla, s'è limitato a sorridere per poi svanire nel nulla. Dietro di sè lascia una sensazione improvvisa di benessere e di sollievo. La spiegazione parapsicologica che è stata data è che forse si tratta dello spirito di un bimbo sacrificato nell'antico bosco.
Nel cuore della città vecchia c'è poi la chiesa di San Donato, dall'insolito campanile ottagonale. La chiesa è molto antica e, solitamente in autunno, compare lo spettro di un uomo che si appoggia ad una colonna all'interno oppure nello stipite del portone all'esterno e guarda le persone torvo. Si pensa sia lo spirito di un nobile che nel XVII secolo prese parte ad una congiura in cui rimase ucciso.
Nella chiesa di San Cosma, invece, nelle notti senza luna ci si può imbattere in figure indistinte incappucciate, presumibilmente le anime degli appartenenti alle antiche congregazioni di città.
Molto più piacevoli sono gli spettri della Villa Saluzzo Bombrini, costruita alla fine del XVI secolo.Sembra che al crepuscolo si possano udire bisbigli di donne e uomini che si scambiano segreti.
Tuttavia, lo spettro più famoso della città è quello della vecchietta di Vico Librai. In molti l'hanno vista, anche persone al di sopra di ogni sospetto in fatto di scetticismo. Pare comparire solo tra Natale e Capodanno negli anni particolarmente freddi; è vestita come una genovese di una volta, con una lunga gonna nera e un fazzoletto in testa e chiede a tutti, in genovese, dov'e' casa sua, Vico Librai. Il vico in questione è stato abbattuto insieme alle case circostanti intorno alla fine degli anni 60 per far posto ad un nuovo complesso di palazzi... a detta di tutti, è stato uno scempio.
La vecchina ha fatto la sua comparsa anche in un bar, in una serata nevosa e ha chiesto da bere: pochi istanti dopo era scomparsa, lasciando sul bancone il borsellino e fuori, sulla neve fresca, non c'erano impronte.
Il borsellino conteneva alcune monete del Regno d'Italia, un bel rosario e delle immaginette che, ad una verifica, si sono rivelate tutti oggetti autentici dell'Ottocento, che nessuno avrebbe lasciato in un bar per scherzo.
Perfino un suo parente, un nipote, l'ha riconosciuta ed è rimasto talmente impressionato da cader a terra...

VOLTRI > LA CA' DELLE ANIME
Un tempo locanda dove gestori briganti derubavano e assassinavano i clienti, ammassando poi i corpi in un fosso. Scoperti, furono giustiziati, ma da allora la casa continua a esser dimora di anime dell'oltretomba irrequiete e aggressive (pentole che cadono, mobili spostati), tanto che nessuno ha più avuto il coraggio di abitarvi.

LA SPEZIA > LA CASA DEL VIOLINO
Sempre in Liguria, ma a La Spezia, si trova la Casa del violino. Appartenuta a un musicista, dopo la sua morte lo strumento cominciò a suonare da solo, accompagnato da terrificanti urla provenienti dai muri. Testimoni molte persone che si vi passarono la notte. Per questo motivo, anche questa casa non è più stata venduta né abitata...

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