GENOVA > IL SANTO GRAAL
Il Duomo di Genova è
ricco di oggetti di grande valore
e mistero, tra cui "Il Sacro Catino" e il
"vassoio di San Giovanni". Il primo, è
una ciotola esagonale di vetro, portata a Genova dai
crociati. Secondo la tradizione, dovrebbe essere il
Sacro Graal, la coppa che raccolse il sangue di Cristo
sulla croce.
Nello stesso Duomo, è
conservata un'altra opera interessante. Un piatto
di vetro molto antico il quale, secondo la tradizione,
sarebbe stato usato per portare la testa decapitata
di Giovanni Battista. Anch'esso risale al periodo
di Gesù per cui, anche in questo caso, la leggenda
potrebbe corrispondere a verità...
TRIORA > LA CITTÀ DELLE STREGHE
Triora è la città
delle streghe per eccellenza, infatti non per niente
è stato qui fondato il "Museo Etnografico
e della Stregoneria". Ciò perché,
in passato, la città è stata protagonista
di numerose storie di streghe, di sabba, di maghi e
di diavoli.
Come spesso accadeva in passato,
nei momenti di carestia o di epidemie, si era soliti
trovare un capro espiatorio negli stranieri o nelle
donne sospettate di essere delle streghe. In
quel periodo, a Triora era scoppiata
una forte carestia, e si diede inizio ad una "caccia
alle streghe" che terminò in un sanguinoso
processo a metà del '500...
GENOVA > FANTASMI IN CITTÀ
Si narra che la notte del 24 giugno, festa patronale
di S. Giovanni Battista, nella navata centrale della
cattedrale di S. Lorenzo si riuniscano gli spiriti
di tutte le maestranze che, più di mille anni
fa, hanno contribuito a costruire la chiesa, dagli
architetti fino agli scalpellini. Sostano per un po'
lì, poi salgono fin sulla cupola in processione,
osservano la città per un po', poi tornano
giù e spariscono.
Via Luccoliè una lunga
via in discesa che porta quasi al mare e in cima,
dove ora c'è una piazza, in tempi molto remoti
c'era un boschetto da cui il nome Luccoli (da "lucus",
bosco sacro). Si pensa che in quel bosco venissero
praticati sacrifici umani. Ad alcune persone di cattivo
umore che percorrevano la via è apparso davanti
un bambino seminudo che, senza dire nulla, s'è
limitato a sorridere per poi svanire nel nulla. Dietro
di sè lascia una sensazione improvvisa di benessere
e di sollievo. La spiegazione parapsicologica che
è stata data è che forse si tratta dello
spirito di un bimbo sacrificato nell'antico bosco.
Nel cuore della città vecchia c'è poi
la chiesa di San Donato, dall'insolito campanile ottagonale.
La chiesa è molto antica e, solitamente in
autunno, compare lo spettro di un uomo che si appoggia
ad una colonna all'interno oppure nello stipite del
portone all'esterno e guarda le persone torvo. Si
pensa sia lo spirito di un nobile che nel XVII secolo
prese parte ad una congiura in cui rimase ucciso.
Nella chiesa di San Cosma, invece, nelle notti senza
luna ci si può imbattere in figure indistinte
incappucciate, presumibilmente le anime degli appartenenti
alle antiche congregazioni di città.
Molto più piacevoli sono gli spettri della
Villa Saluzzo Bombrini, costruita alla fine del XVI
secolo.Sembra che al crepuscolo si possano udire bisbigli
di donne e uomini che si scambiano segreti.
Tuttavia, lo spettro più famoso della città
è quello della vecchietta di Vico Librai. In
molti l'hanno vista, anche persone al di sopra di
ogni sospetto in fatto di scetticismo. Pare comparire
solo tra Natale e Capodanno negli anni particolarmente
freddi; è vestita come una genovese di una
volta, con una lunga gonna nera e un fazzoletto in
testa e chiede a tutti, in genovese, dov'e' casa sua,
Vico Librai. Il vico in questione è stato abbattuto
insieme alle case circostanti intorno alla fine degli
anni 60 per far posto ad un nuovo complesso di palazzi...
a detta di tutti, è stato uno scempio.
La vecchina ha fatto la sua comparsa anche in un bar,
in una serata nevosa e ha chiesto da bere: pochi istanti
dopo era scomparsa, lasciando sul bancone il borsellino
e fuori, sulla neve fresca, non c'erano impronte.
Il borsellino conteneva alcune monete del Regno d'Italia,
un bel rosario e delle immaginette che, ad una verifica,
si sono rivelate tutti oggetti autentici dell'Ottocento,
che nessuno avrebbe lasciato in un bar per scherzo.
Perfino un suo parente, un nipote, l'ha riconosciuta
ed è rimasto talmente impressionato da cader
a terra...
VOLTRI > LA
CA' DELLE ANIME
Un tempo locanda dove gestori
briganti derubavano e assassinavano i clienti, ammassando
poi i corpi in un fosso. Scoperti,
furono giustiziati, ma da allora la casa continua
a esser dimora di anime dell'oltretomba irrequiete
e aggressive (pentole che cadono, mobili spostati),
tanto che nessuno ha più avuto il coraggio
di abitarvi.
LA SPEZIA >
LA CASA DEL VIOLINO
Sempre in Liguria, ma a La Spezia,
si trova la Casa del violino. Appartenuta a un musicista,
dopo la sua morte lo strumento cominciò a suonare
da solo, accompagnato da terrificanti urla provenienti
dai muri. Testimoni molte persone che si vi passarono
la notte. Per questo motivo, anche questa casa non
è più stata venduta né abitata...