RIMINI > IL FANTASMA DI AZZURRINA
Nei pressi di
Rimini sorge il castello di Montebello, scavato dentro
la roccia. Si racconta che in esso visse e morì
Azzurrina, ovvero Guendalina Malatesta, figlia di Ugolinuccio,
signore di
Montebello nel 1375. Era chiamata Azzurrina,
perché albina, nata quindi chiara di pelle, di
capelli e di occhi. Ciò contribuiva al suo isolamento.
Un giorno,
durante il solstizio destate, mentre Azzurrina
giocava allinterno del maniero, scoppiò
un temporale. Poco dopo, nel tentativo di recuperare
la palla con cui stava giovando, la bimba scese nelle
segrete del castello e, da allora, di lei non si seppe
più niente.
La misteriosa
scomparsa di Guendalina Malatesta è narrata in
una cronaca del '600, custodita nella biblioteca del
castello. Il suo spirito continua ad abitare le stanze
del Castello e viene visto sporadicamente dai turisti
che lo visitano. È una storia triste, ma Azzurrina,
durante una seduta spiritica, ha sussurrato di essere
felice e di voler continuare a vivere tra le mura del
suo amato Castello di Montebello...
MODENA > LA PORTA DI RE ARTù
Su una
delle porte del Duomo di Modena (inizio XI secolo)
vi è una curiosa decorazione in cui sono raffigurate
alcune imprese della saga dei cavalieri di re Artù.
Tali rilievi risalgono al 1120/1130, cioè ad
almeno cent'anni prima la diffusione del romanzo in
Europa. Si può quindi facilmente dedurre che
tali rilievi siano anacronistici. Tuttavia, non dobbiamo
dimenticare che già nell'alto medioevo abbiamo
tracce di re Artù. Se le sue vicende furono
date alle scritture solo nel XIII secolo, questo non
significa che già da secoli non venissero tramandate
oralmente, ma su questo aspetto non vi sono certezze...
PIACENZA > IL CASTELLO DI GROPPARELLO
Nel 1200
il Castello di Gropparello fu teatro di un tragico
evento. Pietrone da Cagnano fece murare
viva in una cella sotterraneala moglie Rossania Fulgosio,
perché riteneva avesse un amante (Lancillotto
Anguissola). Testimoni oculari affermano che nelle
notti di vento si possono ascoltare delle grida femminili
provenire dalla torre
del castello. Queste urla a detta di chi le ha "vissute"
sono strazianti e infondono un senso di paura e angoscia.
Altri
affermano di aver avuto un contatto "diretto"
con una figura femminile che si aggira per il maniero,
triste e sconsolata che si sofferma specialmente nella
sala d'armi...
CONA > VILLA MAGNONI
Vicino a Ferrara, a Cona, si trova Villa Magnoni.
Il suo aspetto è molto cupo, visto che tutte
le finestre, eccetto una, sono state murate. La causa
è un incidente avvenuto verso la fine degli
anni '80 nel quale morirono tre ragazzi. Si trattava
di un gruppo di quattro amici, che dopo essere entrati
nella villa alla ricerca di emozioni udirono canti
di bambini provenire dal giardino. Usciti, non trovarono
nessuno ma guardando le finestre, videro una vecchia
signora affacciata che diceva loro di andarsene, ricoprendoli
di insulti. I quattro scapparono terrorizzati e poco
dopo ebbero un incidente, nel quale morirono in tre.
Il comune fece murare tutte le finestre, tranne una
perché mancava il pavimento. Misteriosamente,
il sopravvissuto narrò che la vecchia signora
era apparsa proprio da quella.
BOLOGNA
> VILLA CLARA
Nome popolare del cinquecentesco Palazzo Malvasia,
situato al n. 449 di Via Zanardi, a poca distanza
dalla località Trebbo di Reno, la casa è
oggi fatiscente, circondata da un giardino incolto
e in essa si aggirerebbe inquieto il fantasma di una
bimba che piange e chiede aiuto. Si tratterebbe della
piccola Clara, abitante delle villa nei primi del
'900 e fatta murare viva da suo padre, terrorizzato
dai poteri di chiaroveggenza della piccola, che indovinava
fatti che sarebbero accaduti a breve. Le voci che
circolano dicono che in certe notti la si sente piangere,cantare,
lamentarsi oppure girovagare in giardino. Un'altra
versione vorrebbe Clara non bambina ma adolescente,
figliastra del padrone della villa, un nobile, che
l'avrebbe poi murata viva per punirla di una tresca
che aveva con un sottoposto del casato.
SAN LAZZARO DI SAVENA > CROARA
Sempre vicino a Bologna un altro mistero fitto
è quello della scuola elementare della Croara
a San Lazzaro di Savena, chiusa dopo la morte tragica
di un alunno, che spinto da un compagno giù
per le scale si ruppe l'osso del collo. Dopo la tragedia,
improvvisi malori colpirono come un epidemia insegnanti
e bambini e cominciarono a verificarsi strani incidenti,
come allagamenti improvvisi dei bagni, bidelli bloccati
all'interno dell'aula del ragazzo morto e rumore di
pianto proveniente dal fondo delle scale teatro dell'incidente.
Il preside si licenziò e si trasfeì,
la scuola chiuse. In certi giorni, all' ora della
sua morte, nel silenzio si sente un pianto di bambino
accompagnato dal suono di una palla che rimbalza.