"Una tetra mezzanotte,
mentre debole e stanco meditavo su strani volumi d'un sapere dimenticato,
mentre il capo reclino quasi cominciavo a sonnecchiare, d'improvviso sentii bussare,
bussare alla mia porta..."
(E.A. Poe)

"Ma prima di trovare un rifugio,
una voce chiamò in sordina
e così comprese di dover affrontare il suo ospite.
Con occhi che avevano l'impronta di visioni sconosciute,
curioso e gentile,
pieno della magia di insondabili vuoti, di spazio e di tempo…"

(H.P. Lovecraft)

"E mentre (ti) guardo, vorrei sapere
quali sentieri percorrono i tuoi piedi di sogno
quali reami spettrali vedi
con gli occhi chiusi a me e al mondo
... Quali paure distraggono la tua mente e il tuo cuore
e fanno stillare il sudore dalla tua fronte?"
(H.P. Lovecraft, To a Dreamer)

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Il sospetto, l'ideologia del complotto, la teoria della cospirazione sono l'anima di ferro che fa da scheletro all'immaginario popolare dell'occidente sviluppato: a partire dagli Usa per giungere alle più prosaiche forme di complottismo italiano. C'è un gorgo che ruota intorno a un buco nero: un buco nero dell'immaginario, che fa da perno all'enorme e spiraloidale galassia delle cospirazioni che, dal postmoderno letterario all'ideologia hollywoodiana, emerge come l'ultimo mito americano. Questa terradi nessuno è davvero una terra: si chiama Dreamland, è estesa come il Belgio, è preclusa a ogni civile, è militarizzata, sui suoi cieli accadono stranissime cose. Attorno ai confini di quella che è ormai nota mondialmente come "Area 51", un popolo di scrutatori di oggetti non identificati, folli paranoici, ricercatori, esponenti della cultura "acida", scrittori, musicisti, contattisti e antigovernativi si affolla per estrarre un lacerto di segreto, un'ipotesi di complotto, una prova definitiva.

Negli scorsi anni, tra i tanti racconti di incontri più o meno ravvicinati, colpisce un saggio dal titolo "Dreamland", scritto da Phil Patton: è il libro ultimativo sull'Area 51, un'incursione violenta e adrenalinica nei territori del nuovo sogno americano, una fenomenologia lisergica che esplora le mappe dell'immaginario, un vangelo laico senza messia, al centro del quale sta l'oscuro segreto che si cela nei misteriosi sotterranei e nell'empireo luminoso che illumina e desertifica la terra-incubo di Dreamland...
Subiamo il fascino, terribile e annichilente, di una totalità che ci trascende e soggioga, un oceano di informazioni che non siamo in grado di conoscere ma che sappiamo essere là fuori. "Dreamland", di Phil Patton ricorda quasi "Le vie dei canti" di Chatwin, un road-book nella terra del sogno: là il sogno degli aborigeni australiani, qui l'incubo della società dell'informazione...

In particolare colpiscono alcuni passi di questo saggio-testimonianza, di luoghi sconosciuti e descritti da chi li ha visitati in prima persona. In un capitolo del suo rod-book, Patton scrive:

«"Quello non l'ha visto" ha detto l'ufficiale.
Stavamo camminando nel deserto dell'Arizona in mezzo agli aerei.
Era un cimitero, come quello della famosa scena del film "I migliori anni della nostra vita", in cui gli aerei attendono il giorno in cui riprenderanno a volare, magari impegnati in qualche ricognizione aerea sul Terzo Mondo, o verranno distrutti all'interno di enormi macchinari e fusi in alluminio puro.
Centinaia di chilometri di velivoli luccicavano argentei nel sole del deserto che si stendeva a sud di Tucson, un cimitero degli elefanti per aereoplani...
»

Ufo? Laboratori di ricerca avanzata? Segreti indivulgabili? Forse, hangar in cui il governo Usa sta attualmente dialogando con esseri alieni. Esplosioni nucleari sotterranee. Insomma, che cos'è Dreamland, altrimenti nota col nome di Area 51? Un luogo per alimentare sogni e follie? Anche. Però è storicamente vero che si tratta di una zona di nessuno, coperta da segreto militare, dove servizi segreti e corpi speciali sono gli unici ospiti graditi...
Nella foto la prova che dovrebbe incendiare i sospetti e le teorie cospirazioniste di chi da anni ravvede in Dreamland un territorio che custodisce innominabili segreti. Sono le celebri riprese di un videoamatore che fotografano lo spazio celeste sopra l'Area 51, svelando quanto tutti speravano di svelare. Pochi istanti: due luci non identificate (verrà poi escluso dagli analisti che si tratti di veicoli aerei, seppur in fase sperimentale). Sono pochi secondi di video che hanno scatenato le fervide fantasie di coloro che ravvisano, nell'Area 51, una zona di interscambio tra autorità governative e civiltà aliene.

Tra le tante testmonianze, alcune davvero poco attendibili, è impossibile non citare Bob Lazar, la stella polare dei teorici della cospirazione Area 51. In realtà non si riesce a capire chi sia in effetti Lazar: un cialtrone? Un ex addetto a compiti segreti a Dreamland? Di sicuro c'è che Bob (il quale, oggi, gestisce un ciclopico e aggiornatissimo sito a pagamento sull'Area 51) affermò nell'89 che nella zona militare si lavora su tecnologie aliene. Rincarò la dose in seguito, denunciando minacce di morte provenienti da servizi segreti...

© Clarence s.r.l.