"Il cuore di un uomo è più duro della pietra, Louis.
ogni uomo coltiva i propri affetti come può
e ha cura delle persone che ama,
perché l'amore per le persone che ci sono care è la vera, unica ricchezza;
e l'amore è un sentimento che supera anche
il limite invalicabile della morte."
(Stephen King, Pet Sematary)

"Ma prima di trovare un rifugio,
una voce chiamò in sordina
e così comprese di dover affrontare il suo ospite.
Con occhi che avevano l'impronta di visioni sconosciute,
curioso e gentile,
pieno della magia di insondabili vuoti, di spazio e di tempo…"

(H.P. Lovecraft)

"Voglio credere fermamente che i morti non ci dimenticano,
che ci possono parlare,
avvolti in un disegno più grande di noi,
e di qualunque forza di natura aliena.
Ora ci sentiamo impotenti e soli,
ma se ascoltiamo quello che ci dicono,
senza pregiudizi,
ci diranno come trovare la forza per salvarci.
Si può ancora sperare..."
(Tratto da "The X-Files - The Truth")

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Anche se con i piedi ben piantati per terra questa è una storia che va raccontata tenendo d'occhio il cielo. Parliamo di UFO, di oggetti volanti non identificati, ma senza scomodare ET, i marziani e tutto l'armamentario folcloristico che in genere accompagna le storie di dischi volanti.

Si parla ufficialmente di UFO da una data certa: il 24 giugno 1947. Fu quello infatti il giorno in cui, negli Stati Uniti, Kenneth Arnold vide una formazione di oggetti volanti non identificati. Quindi sono 56 anni che ufologi e scettici litigano anche perché, per i più, gli UFO sono legati più all'ipotesi di una vita extraterrestre che, ad esempio, ad esperimenti segreti militari di alcune nazioni tecnologicamente avanzate. Eppure non è detto che la seconda ipotesi sia da scartare.
All'interno dell'Archivio di Stato di Milano, nel Fondo della Prefettura sono conservati due falconi decisamente particolari, curiosi fin dal titolo: "Dossier sui velivoli non identificati". Si tratta di decine e decine di rapporti che riguardano altrettanti avvistamenti nel corso degli anni Trenta nell'Italia del nord. Gli stessi ufologi ammettono che in molti casi si tratta di avvenimenti perfettamente spiegabili: aerei di contrabbandieri, aerei spia di qualche nazione straniera o di semplici abbagli. Ma in altri casi l'interpretazione è decisamente più difficile.

Da quel poco che si sa la cosa interessante da notare è che a livello politico questi avvistamenti destavano molta apprensione.
Mussolini e il governo italiano temevano che inglesi e francesi avessero messo a punto delle nuove armi molto pericolose e che quindi la situazione diplomatica potesse precipitare. Non dimentichiamo che in quegli anni i rapporti tra Italia, Francia e Inghilterra furono molto tesi. La mattina del 13 giugno 1933 accadde qualcosa, in una località della Lombardia; probabilmente nella provincia di Varese. Uno tra i numerosi velivoli che venivano segnalati di continuo nei cieli del nord Italia, cadde o atterrò. Da Roma quel giorno partirono tre telegrammi che ordinavano di mettere a tacere ogni cosa. Il terzo di questi, inviato nel pomeriggio dello stesso giorno diceva:

"D'ordine personale del Duce disponesi immediato arresto diffusione notizia relativa at aeromobile natura e provenienza sconosciute di cui at dispaccio Stefani data odierna hore 7 et 30 stop disponesi istantanea rifusione eventuali piombi giornali recanti detta notizia stop previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello Stato stop dare immediata conferma ricevimento stop Dir. Generale Affari Speciali".

Inoltre da quanto risulta da una serie di documenti, il governo fascista insediò, subito dopo il 13 giugno 1933, una segretissima commissione di studio, composta da illustri scienziati dell’epoca e presieduta da Guglielmo Marconi. Sembra che questa commissione lavorò fino alla Seconda guerra mondiale e che era denominata "Gabinetto RS/33".
A rendere ancora più misterioso il tutto c'è il fatto che molti dei documenti che hanno permesso di ricostruire questa vicenda sono stati inviati, alcuni anni fa, da un personaggio ancora oggi senza nome (parente di uno dei membri del Gabinetto RS/33), a vari esperti e organi di stampa. Tra questi, uno dei massimi esperti di ufologia in Italia, Roberto Pinotti, che ha fatto esaminare i documenti ricevuti e ha così potuto accertarsi che i documenti sono tutti originali.

Ma che cosa ne era stato della misteriosa aeronave caduta o atterrata il 13 giugno 1933 e che tante apprensioni aveva suscitato? Molto probabilmente venne portata negli stabilimenti di una delle maggiori industrie aeronautiche italiane dell'epoca: la Siai Marchetti. L'aeronave rimase a disposizione degli esperti per circa dieci anni. Infatti sembra che nel 1943, in piena guerra un incendio distrusse l'hangar dove l'aeronave era custodita. Da molti anni è noto che la Germania nazista - come del resto gli anglo-americani e i russi - aveva allo studio numerose e terribili armi di distruzioni di massa. I missili lanciati su Londra, le V-1 e le V-2, gli aerei a reazione (già sperimentati in Italia nel 1940), la bomba atomica. E' meno noto invece che i tedeschi studiarono dei velivoli a forma di disco volante, le V-7…

La lunga storia delle armi segrete naziste comprende anche un capitolo sulle V-7, i rudimentali dischi volanti studiati fin dalla fine degli anni Trenta dagli scienziati del Terzo Reich. Solo negli anni Cinquanta, dai pochi tecnici sfuggiti alla cattura, si è saputo che nei laboratori di Hitler si progettavano velivoli rivoluzionari. Prototipi di Ufo nazisti vennero messi a punto, sembra, sia in una base nei dintorni di Praga che a Bratislava, al confine tra Slovacchia e Austria. Ma il passaggio dalla progettazione alla sperimentazione coincise con la fine della guerra. E quello che i nazisti non riuscirono a distruggere finì nelle mani dei sovietici o degli americani che lo usarono per i propri programmi di ricerca segreti.

Con il crollo del fascismo, il 25 luglio 1945, molte carte presero la via della Germania. Tra quei documenti c'erano anche gli studi del "Gabinetto RS/33"? Probabilmente sì ed è così che, forse, le intuizioni sviluppate in Italia negli anni Trenta vennero acquisite e sviluppate dai tedeschi per alcune loro armi segrete. Com'é noto, le ricerche portate avanti dalla Germania sconfitta vennero acquisite dai vincitori: gli americani e i russi. Da lì partì la corsa allo spazio e alla conquista della Luna. Una storia che, fino ad oggi, mancava del suo vero inizio.

Infine una curiosità: nei secoli scorsi sono molte le raffigurazioni di "Oggetti Volanti" all'interno di famose opere artistiche. Da Piero della Francesca a Filippo Lippi, da Bonaventura Salimbeni a Masolino da Panicale fino a Paolo Uccello e molti altri ancora: è come se gli ufologi avessero individuato una nuova corrente pittorica, assolutamente trasversale che spazia dal Medioevo al tardo Rinascimento. Punto in comune tra tutti questi pittori è quello di aver inserito nei propri dipinti oggetti che ricordano molto dei dischi volanti. Ovviamente, gli storici dell'arte in genere tendono a fornire spiegazioni meno intriganti. Tuttavia non si può negare che certi dipinti di molti secoli fa facciano pensare. E' il caso, ad esempio, di un opera di fine Cinquecento di Bonaventura Salimbeni e conservata nella basilica di San Pietro a Montalcino, vicino Siena. Si intitola la "Santissima Trinità" e presenta, proprio al centro della scena, un globo con due antenne che ad alcuni ricorda un satellite artificiale. Alla Galleria dell'Accademia di Firenze è invece conservato un quadro, attribuito a Paolo Uccello, in cui si distingue chiaramente un oggetto discoidale, sospeso a mezz'aria, sormontato da una cupola centrale. Ed è ancora la forma discoidale tipica degli Ufo a comparire in un quadro del Quattrocento, conservato sempre a Firenze ma agli Uffizi: si tratta della "Madonna adorante il Bambino e S. Giovannino" della scuola di Filippo Lippi. Alle spalle della Vergine, il pittore ha raffigurato curiosamente un uomo e un cane, guardano verso il cielo, verso uno strano oggetto con forma schiacciata simile ad un'ellissi circondato da sottili raggi dorati. Tra gli esempi più citati c'è poi il "Miracolo della Neve" dipinto a metà del Quattrocento da Masolino da Panicale per celebrare la strana nevicata romana del 5 agosto del 352 dopo Cristo. Le nuvole del dipinto, come possono osservare tutti i visitatori del Museo di Capodimonte a Napoli, ricordano una "flotta" di dischi volanti.

© Clarence s.r.l.