"Una tetra mezzanotte,
mentre debole e stanco

meditavo su strani volumi
d'un sapere dimenticato,
mentre il capo reclino

quasi cominciavo a sonnecchiare,
d'improvviso sentii bussare,
bussare alla mia porta…"
(E.A. Poe)

"C'è qualcosa là fuori,
quella strega nella cantina
ne è solo una parte,
quella cosa vive fuori nei boschi al buio,
è qualcosa che vuole tornare dal mondo dei morti..."
(Tratto dal Film "La Casa")

"Mentre cercavo di affondare lo sguardo
in quel caos oscuro,
mi sentii orrendamente solo,
sull'orlo estremo del Mondo..."
(H.P.Lovecraft, Dagon)

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"Alcune ragazze erano andate a dormire in casa di un'amica durante un'assenza dei suoi genitori. Dopo avere spento le luci, cominciarono a parlare della recente sepoltura di un vecchio nel cimitero poco lontano. Si diceva che l'uomo fosse stato sepolto vivo e che qualcuno lo avesse sentito raspare nel tentativo di uscire. Una ragazza rise della storia, così le altre la sfidarono a uscire e andare sulla tomba di quell'uomo. Per provare di essere davvero andata, avrebbe dovuto piantare un paletto nella terra sopra la tomba. Mandarono così fuori l'amica e spensero le luci, aspettandosi di rivederla pochi minuti dopo. Ma trascorse un'ora e, poi un'altra, senza che ci fosse alcun segno della ragazza. Le altre restarono sveglie, sempre più terrorizzate a mano a mano che passava il tempo. Giunse il mattino, e la loro amica ancora non era tornata. Più tardi, i genitori arrivarono a casa, e tutti insieme andarono al cimitero. Trovarono la ragazza stesa sulla tomba - morta. Quando si era chinata per piantare il paletto di legno nel terreno, lo aveva inavvertitamente conficcato anche nell'orlo della sua gonna. Quando aveva cercato di rialzarsi in piedi, e non ci era riuscita, aveva pensato che il morto l'avesse afferrata ed era morta all'istante di paura".

Variazioni sul tema di base di questa leggenda si registrano sin dal Medioevo in Europa e da lì sono migrate in gran parte del mondo. È una di quelle storie a cui nessuno crede davvero - è mai possibile che qualcuno muoia di paura? Ma la storia nonostante tutto continua a circolare. In alcune versioni, un soldato scommette che trascorrerà una notte intera al cimitero ma muore di paura dopo aver trafitto con la spada il suo lungo mantello. In altre, un ubriaco fa passare la lama del proprio coltello attraverso l'orlo del cappotto.

Un'altra versione della storia è ambientata nell'ultimo decennio del 1800, in un paesino della provincia Torinese. Una vedova inconsolabile di mezz'età si recava ogni giorno a pregare sulla tomba del marito, scomparso da poco. Una mattina di un giorno di pioggia la donna si reca, come sempre, al cimitero. La ritrovano alla sera, riversa sulla tomba, morta di paura. L'ombrello, richiuso dopo un'interruzione della pioggia e conficcato nella terra accanto alla tomba, le aveva pizzicato un lembo del vestito, e la donna aveva creduto fosse il marito che, dalla sepoltura, la chiamasse a sé. Tale storia è una dei racconti narrati nelle cascine al tempo del raccolto di settembre, alla sera...

Verso la prima metà del '900 un gruppo di giovani si incontrarono ad una festa dai toni eleganti. Questa festa era in collina, di notte... Le ragazze erano in abito lungo, qualcuna anche con strascico; i ragazzi in smoking e scarpe lucide. Terminata la festa, tre, quattro ragazzi decidono di lanciare una sfida... Fare il giro del cimitero vicino, a mezzanotte; questo, secondo la leggenda, avrebbe procurato la morte del coraggioso. Scettica e un po' bulla, una ragazza accetta la sfida, pretendendo 20 lire in caso di "passeggiata" macabra compiuta. Si diressero tutti quanti a piedi verso il cimitero. Si vedevano soltanto le silhoutte delle croci e delle corone fatte in latta, probabilmente taglienti. La ragazza cambiò idea ripensando alla leggenda che circolava, ma non lo disse a nessuno e con aria sicura varcò il confine di quel cimitero. Cominciò a camminare lentamente si diresse verso sinistra, il rumore del suo lungo strascico era inquietante, la nebbia le impediva di vedere a più di tre metri di distanza, arrivata al primo angolo, la paura era davvero infinita, ma proseguì svoltando.
I ragazzi fuori dal cimitero la vedevano a malapena, sembrava un fantasma: lo strascico, lo scialle, i capelli e la nebbia contribuivano a rendere quell'avventura terrificante. La ragazza, arrivata a metà strada del muretto opposto all'entrata sente qualche rumore davvero strano, mai sentito prima, dalla paura non si volta, e prova a proseguira, ma... qualcuno la trattiene per lo strascico, le urla della ragazza sono veramente strazianti.
Gli amici che la attendono le sentono e, terrorizzati, scappano lasciando la ragazza al suo destino. La mattina seguente, dopo una notte tormentata da pensieri terribili, due di loro tornano al cimitero pensando che la ragazza abbia voluto far loro uno scherzo. Entrano nel cimitero e si dirigono verso il punto in cui la ragazza urlò. All'avvicinarsi, la verità appare pian piano più orribile di quanto si possa immaginare...
La ragazza è stesa a terra con la bocca spalancata e i capelli dritti e completamente bianchi. Il vestito è assolutamente intatto, lo strascico è impigliato in una corona di latta e leggermente tagliuzzato...

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