A volte le cose migliori si trovano là dove meno te lo aspetti, là dove non volgeresti lo sguardo se qualcuno non ti facesse esplicito cenno della propria presenza.
E' quello che è successo al sottoscritto con i pugliesi Iridio, che confezionano un mini cd (poco meno di un quarto d'ora di musica) ben fatto, non trascedentalmente brillante per quanto riguarda l'originalità compositiva, ma sincero e ricco di spunti interessanti anche per un ascoltatore, come il sottoscritto, che raramente si confronta con certe sonorità.
A partire dalla forma generale, quello che contraddistingue maggiormente lo stile del gruppo è… non avere uno stile preciso! I nostri spaziano infatti attraverso diverse sfumature di sonorità di matrice punk/hc, passando da melodie quasi "emo" che lasciano il distorsore spento (come bel primo brano), ad un'aggressività propriamente hardcore vecchio stampo, che a volte si stempera in un quasi-punk melodico (senza tralasciare piccole schegge regaeggiante, o più classicamente rock, che per qualche secondo fanno capolino). Qua e là le cose sembrano mischiarsi un poco (come nella terza traccia), ma fondamentalmente i nostri tendono a costruire ognuno dei cinque pezzi qui raccolti come un capitolo a sé. Nonostante ciò, il cd procede in maniera fluida, senza strappi o ristagni, ma, al contrario, volgendo felicemente al termine e spingendo l'ascoltatore a premere nuovamente il tasto play.
Nel complesso nulla di rivoluzionario, si diceva, ma l'esecuzione è buona e la capacità di non utilizzare lo stesso stampo per formare le proprie canzoni (cosa che, ahimè, manca a molti gruppi di quest'area musicale, di per sé anche dotati) è decisamente lodevole. Assai degni di menzione anche i testi, in italiano, spesso introspettivi, a volte ironici, comunque fantasiosi (anche in questo, la prima traccia è veramente un ottimo biglietto da visita).
Ce ne fossero di gruppi con questo spirito in giro…
21/11/02, Marco
|