Dal 1917 al dopoguerra (i primi riparti scout a Fano e così i nautici dell’"Aldebaran)
Dal 1958 al 1961 (le prime forti attività nautiche e i rapporti con la Marina Militare)
Dal 1961 al 1966 (il riparto "Aldebaran" subisce un periodo di crisi nelle pratiche nautiche)
Dal 1966 al 1979 (gli anni di fuoco del riparto caratterizzati da intensissime attività sia nautiche sia terrestri)
Gli anni ’80 (le attività e i campi estivi ben organizzati rendono più solido il gruppo)
Oggi (le ultime novità del riparto in termini di nautica)

 

 

 

 

 


DAL 1917 AL DOPOGUERRA

Nel 1917 ecco che a Fano sorge il primo movimento scout aderente al GEI (corpo nazionali dei Giovani Esploratori Italiani).

I promotori furono:

· Marchese Guido Calcagnini-Estense

· Maggiore Goffredo Polidori

I ragazzi hanno modo di apprendere le prime nozioni di tecniche nautiche quando nel periodo bellico del 15-18, un contingente militare della Marina, addetto al treno armato, si trovava lungo la nostra costa adriatica.

Dopo un’intensa attività i nautici partecipano al campo nautico di Varignano (Spezia).

Le attività sono poi sospese fino al 1921.

Nel 1922 il riparto riprende con:

· Prof. Giacomo Cecconi (promuove il ripopolamento delle acque del fiume Metauro con avannotti, barbi e trote)

· Vescovo mons. Addo Bernacchia (inserisce il gruppo nell’associazione cattolica ASCI, Associazione Scout Cattolica Italiana)

· Alberto Gaudenzi (caporiparto di quel periodo)

1927: soppressione dell’organizzazione da parte dello stato.

1944: l’organizzazione riparte nuovamente.

Il riparto partecipa ai Jamboree di Francia (1947), Austria (1951), Gran Bretagna (1957).

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DAL 1958 AL 1961

Nel 1958 il gruppo scout Fano I° si sdoppia dando origine al riparto nautico "Aldebaran".

Dal 1950 le sedi di tutti i gruppi si trovavano collocate in centro in un’antica "niviera" (anticamente servita a conservare i cibi).
 
Molte attrezzature erano acquistate al deposito militare di Gambettola dove si trovavano attrezzature della guerra Coreana del (50-55), ma spesso si preferiva costruire con i propri mezzi piuttosto che comprarle;
(la punta a mezzomarinaio dei guidoni era fatta fare da un fabbro perché non c’era nessun posto dove comprarlo).


  Le prime imbarcazioni del riparto furono 2 kayak progettati dal caporiparto Mario Bartoletti e costruiti da tutto il riparto;

e un gommone come barca-appoggio. Erano realizzati in legno, e lo scafo veniva impermeabilizzato applicando teli su di esso, poi trattati con colla per legno e in seguito pitturati

Soprattutto in mare gli scout rispettavano autonomamente tutte le norme di sicurezza proprio perché in caso di pericolo non si poteva contare su aiuti esterni.
Nelle varie uscite sulla spiaggia non esistevano mai problemi di pernottamento e per fare il fuoco bastava guardarsi intorno per trovare tantissima legna, uno dei pochi rifiuti del mare.
    Con Bartoletti il I° campo estivo è sul Gargano , a Vieste.
  Nel 58-61 il riparto nautico s’incontra spesso con quello di Rimini I° (disponente di di più attrezzature).  
La Marina Militare si è vista spesso molto disponibile col riparto:
- mostrando le sue navi.      
- trasportando gli scout in Sardegna per il campo estivo a Porto Conte, (Alghero).

- prestando anche alcune delle sue barche a remi (9m.) chiamate "lance".

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DAL 1961 AL 1966

‘61-‘63: periodo di chiusura del riparto.

‘64: grazie all’intervento di Carlino Bertini il gruppo rinasce con caporiparto Marco Marcucci.

In questo periodo i nautici (costituiti da una squadriglia "libera" quale gli Squali), erano in una nuova sede situata presso la chiesa del porto che fungeva da luogo di ritrovo per tutti gli scout di Fano.

- I° Campo: sul M. Nerone con il riparto di Pesaro I°, con a capo Fausto Filippini.
- II° Campo: sul M. Catria assieme alle squadriglie terrestri.
  ’66: in questo periodo troviamo come caporiparto provvisorio William Giommi, che era Csq. Solo nel ’65.
Il campo estivo si fece sulle Dolomiti sempre coi terrestri, caratterizzato da un sole che non risparmiò scottature a nessuno.

Le attività nautiche in questi anni furono sostanzialmente inesistenti ma a volte la Sq. faceva uscite con una vecchia "batana" (un’imbarcazione lunga 7m.).

- Un’iniziativa importante fu la mostra di conchiglie (la gran parte erano del padre di Roberto Falcioni), allestita nell’estate del ’66.

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DAL 1966 AL 1979

Nel 1966 succedette a William Giommi Francesco Giovannelli che rimase caporiparto per due anni.

A lui seguì Roberto Falcioni affiancato da due amici e validi collaboratori, Massimo Violante e Giuliano Tombari.

In questo periodo il riparto dimostrerà uno straordinario affiatamento:

- Il ‘moderno’ riparto rimette in sesto e impara ad utilizzare il "cutter" (un’imbarcazione di legno con tre vele: fiocco, randa, controfiocco)
- Realizza uscite in barca anche di tre o quattro giorni arrivando fino a Cesenatico
- Si comprano due nuovi flying junior ,barche di 5m. con randa e fiocco e si fornisce di vela una barca di legno (4,5m.) chiamata "Dinky"
- Nel ’72 si apre la I° mostra dei quadri per autofinanziamento (rimasta di tradizione fino ad oggi)

- Nel ’73 si organizzano i primi "corsi di vela nazionali per scout"

- Si acquista un pulmino 850 della FIAT

- Nel ’74 si fa il campo estivo nazionale al L. di Vico

-’76 il riparto gira tre puntate per la RAI, per la TV dei ragazzi, nel programma "impresa natura"

- La staff a maggio farà anche parte della squadra di soccorso in Friuli per aiutare le famiglie danneggiate dal terremoto
  - In settembre si costruisce una baita in legno a Roccosambaccio
     

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GLI ANNI OTTANTA

Il periodo che va dal 1978 ad oggi è stato un periodo di tranquilla amministrazione per i capi riparto e il materiale nautico viene arricchito con: un gommone con motore fuoribordo EVINRUDE da 9,9cv, tre flying junior, un tridente (barca di 7m. circa), nuovi kayak in vetroresina e nuove attrezzature (salvagenti, alberi, pagaie, vele etc.).

I capi riparto di questo periodo sono stati:

· Roberto Manocchi (detto "Panocia") dal 1978 al 1980 di cui ricordiamo lo straordinario S.Giorgio regionale del 1979 nel quale le quattro squadriglie dell’Aldebaran si classificarono ai primi quattro posti;

· Andrea Biagioni nel 1981;

· Giampaolo Mengucci dal 1982 al 1984, uno dei pochi ad essere rimasto nel riparto nautico dopo esserne stato caposquadriglia;

· Marco Siviero (detto "Piattola") dal 1985 al 1986;

· Andrea Mastrogiacomi (detto "Mastro") dal 1987 al 1991, l’unico che fu capo riparto per più di tre anni, durante il quale fu spostata la sede e furono riattivati corsi di vela per i rover;

· Simone Silvestroni dal 1991 al 1993.

 

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OGGI

Luca Mastrogiacomi, che ha preso in mano il riparto dopo Silvestroni, è l’ultimo capo che ha lasciato il suo incarico nell’Aldebaran diventando Maestro dei Novizi. La sua gestione ha mostrato un’inversione di rotta rispetto alle precedenti abitudini: "Gli scout nautici sono prima scout e poi nautici ". Infatti negli anni precedenti si era trascurato un po’ troppo il cosiddetto stile scout (cucinare a legna, fare costruzioni non prefabbricate etc.) , giustificando questa mancanza con il poco tempo a disposizione per le attività nautiche. Luca quindi evitò di far usare dei fornelli a gas al campo e tavoli con chiavarde riuscendo però ad effettuare ugualmente numerose uscite in barca e giochi in acqua.

Con lui inoltre il riparto partecipò all’EuroJamboree del 1994 a Roma - Viterbo con un ottimo esito. Ha anche migliorato l’utilità di tutto il materiale nautico insegnando ai suoi subordinati a sfruttarne tutte le potenzialità (ad esempio munendo il tridente di "spinnaker" e "genova"). Infine nell’estate 1996, il riparto ha acquistato un tridente iniziando a realizzare il progetto di avere una di queste imbarcazioni a squadriglia.

L’attuale capo riparto è Niki Pierpaoli.

Attualmente ai nautici di Fano è stata data in concessione una striscia di spiaggia (larga circa 20m), per svolgere meglio le sue attività. Sul terreno sono già presenti un capanno e un impalcatura per otto kayak.

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