Esagono: PONZELLA
S.BERNARDINO
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CREMONA
PONTE
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Gruppo Quartiere S.Paolo

 

 

 

 


                                  

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RELAZIONE  A  CURA  DEL  Gruppo Quartiere  S. Paolo    PER  L’ASSEMBLEA  PUBBLICA

del  20 novembre  2009

 

 

DAL PRG AL PGT

 

La legge regionale urbanistica (L.R. 11 marzo 2005, n. 12) ha introdotto numerose e significative novità in materia di governo del territorio.

Lo strumento urbanistico di gestione del territorio cambia nome, da PRG (Piano regolatore generale), a PGT (Piano di governo del territorio).

Urbanisticamente parlando, la principale innovazione è il passaggio da uno strumento poco flessibile rispetto agli eventi che realmente segnano un territorio, ad uno in grado di analizzare, comprendere ed indirizzare tutte le dinamiche socioeconomiche di un comune, del suo territorio, e della sua popolazione. Il PRG era prevalentemente uno strumento composto da una tavola di azzonamento, accompagnata da un corpo di norme e da una relazione illustrativa, riportante le analisi svolte e gli obiettivi che ci si proponeva di raggiungere attraverso la approvazione del piano.

Il PGT si propone, al contrario, come uno strumento più profondo. Analizza non solo il costruito, ma anche l'immateriale. Studia i fabbisogni della popolazione, analizza e quantifica i servizi erogati e necessari alla popolazione, anche quelli privi del supporto di una struttura fisica. Si occupa sia della città dei privati, che della città pubblica. Coinvolge nel suo iter costitutivo i cittadini e le associazioni nella presentazione di proposte e contributi integrativi.

 

IL PGT

 

Il PGT si compone di più strumenti: una base di analisi detta “quadro conoscitivo” a cui fa seguito una proposta di strategie, il cosiddetto Documento di Piano, che riporta, in sintesi, le trasformazioni previste, il recepimento delle disposizioni sovracomunali e, infine, individua le parti di territorio da valorizzare o da tutelare.

Contiene gli obiettivi da raggiungere attraverso il PGT, le modalità e dunque, le azioni con cui intervenire nel territorio in esame. Suggerisce quindi, la localizzazione degli interventi (es. nuove strade, ambiti di trasformazione, interventi sovralocali, interventi sul sistema dei trasporti ecc...).

Una seconda parte del PGT è dedicata alla città pubblica, alla sfera dei servizi per i cittadini ed alla loro programmazione per gli anni successivi, si tratta del Piano dei Servizi.

Il Piano dei Servizi è un piano/programma, ossia uno strumento che individua sia i servizi necessari, sia i tempi di realizzazione che le modalità necessarie per reperire i fondi utili alla messa in atto delle opere.

Infine, vi è una terza parte dedicata all'edificato ed alla gestione del non costruito, ossia il Piano delle Regole, che riporta la normativa che regolamenta i cambiamenti fisici sul territorio e di conseguenza la cosiddetta città privata.

Il Piano delle Regole classifica il territorio e determina le modalità con cui è possibile intervenire su di esso. Evidenzia, inoltre, la vincolistica e le tutele necessarie per proteggere il territorio, soprattutto in ambiti delicati come i nuclei storici, le aree naturali di particolare pregio ed interesse, le aree agricole.

Nello specifico il Documento di Piano orienta ed indirizza le scelte del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole.

 

 

LA VAS

 

La L.R. 12 prevede in un percorso parallelo al PGT la realizzazione della cosiddetta Valutazione ambientale strategica (VAS).

La VAS è uno studio che analizza le azioni messe in atto dai piani e le loro ricadute sul territorio. Propone un quadro iniziale di analisi che permette di definire il cosiddetto scenario zero, ossia ciò che accadrebbe negli anni a venire, in assenza delle azioni previste dal PGT e conclude il proprio iter valutando questo scenario al seguito delle azioni di piano, proponendo in caso di scelte ritenute non idonee, controproposte, od opportune mitigazioni e compensazioni agli interventi. La valutazione delle scelte avviene attraverso il confronto con un sistema di indicatori creato ad hoc per i PGT (es. database Provincia di Milano).

Il limite della VAS è, attualmente, la soggettività dell'interpretazione delle azioni di piano a cui può fare seguito una proposta di interventi di mitigazione e di monitoraggio non idonei.

Sono in corso studi e sperimentazioni a livello nazionale (es. INU) tesi a ricercare soluzioni efficaci in tal senso.

 

PARTECIPAZIONE

 

La L.R. 12 esige, come accennato nell'introduzione, per questioni di trasparenza e di condivisione, il coinvolgimento della popolazione, delle associazioni e delle parti competenti dal punto di vista economico, sociale e territoriale nel processo di piano. Questo può avvenire in molteplici forme, che vanno dalla distribuzione di questionari, all'organizzazione di assemblee ed incontri, alle interviste con i cosiddetti stakeholders (figure che tra la popolazione abbiano una visuale complessiva delle problematiche del territorio e dei cittadini).

 

Questo processo vede l'incontro tra cittadini, amministrazione e progettisti incaricati della realizzazione del PGT ed è denominato partecipazione.

 

In tal senso, in questa sede, il gruppo di quartiere si presenta alla popolazione come trait d'union tra amministrazione comunale e popolazione. L'obiettivo è quello di portare a chi lavora alla realizzazione del PGT proposte concrete per la localizzazione sul territorio del quartiere di S. Paolo di servizi per la popolazione residente, che allo stato attuale o sono assenti, o sono insufficienti per dotazione. L'obiettivo è soprattutto quello di indirizzare le scelte legate al consumo di suolo ed alla tutela ambientale in una direzione sostenibile, visto che la posizione periferica del quartiere lo rende soggetto a maggiori pressioni legate allo sviluppo antropico più pesante.

 

LE LINEE GUIDA PER IL PGT E PER LA VAS

 

Da pochi giorni il Comune di Legnano ha reso pubblico il documento programmatico per PGT e VAS redatto dal gruppo di lavoro composto dai progettisti incaricati del progetto di piano e dall'ufficio tecnico comunale.

Questo documento contiene sostanzialmente una prima base analitica sulla quale saranno formulate le proposte per il nuovo PGT.

Evidenziamo ora, quali sono state in fase ricognitiva le principali problematiche evidenziate sul territorio di nostra competenza e, di conseguenza, quali saranno le linee guida suggerite, tese a risolvere queste situazioni di disagio.

 

Tema

Criticità

Soluzione proposta

Nuovo ospedale

Periferico, non connesso alla rete di trasporto pubblico.

Revisione e riassetto delle linee di trasporto pubblico.

Qualificare le aree circostanti.

Centri commerciali

Interferisce con la viabilità su Sabotino e SP 12.

 

Reti viarie sovracomunali

SP 12 difficilmente potenziabile.

Migliorare la connessione nord sud da SP 12 a Saronnese.

Consumo di suolo

Indice di consumo di suolo tra i più alti dell'area (70%+parchi).

Intensificazione della densità edilizia.

Qualità urbana

Poco verde e di scarsa qualità, ambiente urbano insufficiente.

Qualità dei nuovi interventi, riqualificazione degli spazi pubblici; inserire funzioni diverse dalla residenza.

Parco Altomilanese

 

Favorire la compenetrazione nel tessuto urbano.

 

Il gruppo di quartiere recepisce queste informazioni e di conseguenza formulerà, all'interno del processo partecipativo, le sue proposte, tenendo conto anche di quanto riportato in questo documento.

Si sottolineano, tuttavia, alcune perplessità rispetto a questo documento programmatico.

Alcune tavole del quadro conoscitivo, risultano essere errate o comunque incomplete negli elementi riportati (es. tav. 1 senza sistema commerciale all'ingresso di Castellanza o tav. 3 nelle reti di trasporto pubblico e ciclabile). Per quanto riguarda il tema della viabilità, non si comprende la schematizzazione che vede la via Parma prolungarsi sino al nuovo ospedale, così come l'obiettivo progettuale suggerito dal concetto di potenziamento della connessione tra SP 12 e Saronnese, e ci si chiede se si tratti di qualcosa che vada ben oltre la già preventivata tangenzialina esterna dell'ospedale. Infine sempre nell'ambito gravitante attorno al nuovo nosocomio, ci si chiede che cosa si intenda con “qualificare le aree circostanti”: si tratta di riprogettare la frangia ed il verde attorno alla struttura o di espandere l'urbanizzato al di là del margine attuale del quartiere?

 

IL GRUPPO DI QUARTIERE INCONTRA LA POPOLAZIONE

 

Il gruppo di quartiere suggerisce per il redigendo PGT proposte progettuali su tre scale dimensionali differenti, passando da una scala di dettaglio, che evidenzi carenze legate a singole strutture o servizi, ad una scala vasta che comprenda problematiche, che coinvolgono il quartiere in maniera geograficamente marginale, ma che lo coinvolgono magari in scelte determinanti dal punto di vista delle dinamiche progettuali e politiche sovracomunali.

 

Obiettivo dell'assemblea coi cittadini è soprattutto quello di far pervenire al Gruppo di Quartiere, che ha già effettuato proprie riflessioni a riguardo, e di conseguenza alla pubblica amministrazione, ulteriori suggerimenti e/o considerazioni su problematiche che non verranno sollevate in questa sede e che in qualche modo urtano la sensibilità di ogni singolo cittadino. Ognuno, infatti, ha la sua personale percezione nella vita di tutti i giorni all'interno del quartiere S. Paolo e potrà dare un prezioso contributo al processo di piano semplicemente esprimendo un parere od una propria riflessione.

 

BUONE PRATICHE GENERALI DI PIANIFICAZIONE

 

Il Gruppo di Quartiere ha selezionato alcune tematiche generali,in parte già condivise dal Documento programmatico del PGT, sulle quali spera di trovare pieno accordo con la Pubblica amministrazione. Si tratta di tre temi forti sui quali diversi comuni hanno già iniziato ad operare in seguito alla pubblicazione della L.R. 12/05. Temi che più volte sono stati ripresi dagli enti territorialmente competenti di livello superiore (Regione e Provincia) e che ora, si auspica, possano trovare una risposta alla scala territoriale comunale, quella cioè, di nostra competenza.

 

Il primo tema è quello del consumo di suolo.

 

Il quartiere ha coscienza di essere l'ultima risorsa in termini di spazio utilizzabile per qualsiasi necessità cittadina che comporti la costruzione di strutture ex novo (es. ospedale).

 

Il quartiere conosce dunque assai bene che valore abbia il suolo ancora disponibile. Un valore, che prima di essere economico, è innanzitutto ambientale, ossia derivato dalla scarsità della risorsa stessa (14%) e dalla sua non rinnovabilità. Questa infatti, una volta consumata viene persa irrimediabilmente per sempre.

 

Troppo spesso, sin ora, la nuova edificazione e l'aumento delle volumetrie hanno garantito al quartiere una quantità di servizi solo sufficiente alla popolazione insediatasi nel tempo. Talvolta, addirittura, si è pensato di delocalizzare altrove servizi previsti nella zona, proposte poi, fortunatamente rientrate nei ranghi.

 

Oggi, a fronte di corpose volumetrie che a breve potrebbero ricadere nel quartiere, si ripropongono le stesse questioni. Un parco ed un nuovo asilo nell'area Ex Pensotti sembrano essere solamente una necessità ingenerata del nuovo insediamento. La risistemazione della rete stradale, attualmente unica proposta di servizi avanzata da Iper, sembra essere propedeutica esclusivamente al nuovo polo commerciale (spada di Damocle) ed alla risistemazione di assi viabilistici sovralocali. Ma di nuovo per il quartiere ancora niente, nessuna plusvalenza per il terreno ed i metri cubi che vengono ceduti e no saranno mai più recuperati.

 

Il quartiere, sia ben chiaro, non si oppone a priori alle necessità del comune e dei suoi cittadini, anzi!

 

Tiene tuttavia a precisare, che ciò che viene tolto al quartiere in termini di risorse, deve essere restituito si a tutta la popolazione, ma in particolar modo al territorio che se ne fa carico.

 

Proprio per frenare il consumo di suolo e limitare la possibilità di sprecare rapidamente la risorsa si propone di estendere a sud della SP 148 il Parco Altomilanese, se non su tutta l'area disponibile, almeno sui terreni posti tra l'ospedale ed il confine comunale. Un rilancio del parco di questo genere consentirebbe sia la tutela di ulteriori aree agricole, sia la sua connessione con i principali corridoi ecologici della provincia, potenziando così la cosiddetta Dorsale Verde Nord Milano, un progetto che vorrebbe creare un lungo corridoio verde di connessione tra parchi dal Ticino fino all'Adda, mettendo in rete le principali aree verdi tutelate della provincia.

 

Un ultimo tema infine è quello della qualità urbana.

 

Si sente parlare spesso di periferie urbane e la maggior parte delle volte non per questioni piacevoli. Il quartiere S. Paolo è una periferia, ma fortunatamente, almeno per il momento, non soffre di quel decadimento cronico tipico delle banlieu dell'hinterland milanese. La dimensione del comune e la distanza dal capoluogo lombardo in questo senso sino adesso lo hanno tutelato, ma la tendenza in atto sembra puntare purtroppo verso quella direzione.

 

La rapida crescita del quartiere ha portato inevitabilmente a Legnano un gran numero di lavoratori pendolari, cittadini che vivono la città prevalentemente nelle ore serali.

 

Anche la forma del quartiere si sta standardizzando su forme più povere. S. Paolo cresce per grandi lotti rettangolari e l'identità urbana sta andando via via smarrendosi in forme tipiche di una città non progettata.

 

Si richiede dunque, che il prossimo PGT si sforzi nel fare oltre che un mero esercizio di zoning, una progettazione unitaria del quartiere, (una sorta di masterplan di S. Paolo), che ridisegni ex novo questa parte di città, rendendola riconoscibile, con forme, spazi e contenuti conformi non ad un area periferica, ma ad un quartiere vivo ed interessante sia per chi ci vive, che per tutta la popolazione che vi graviterà intorno, vista la prossimità con il nuovo ospedale cittadino.

 

Si auspica inoltre, un innalzamento della qualità architettonica del costruito e  l'inserimento di una maggiore varietà di scelte tipologiche, che consenta, almeno lungo le vie principali l'apertura di attività commerciali e di servizio.

 

RAPPORTO TRA QUARTIERE ED INTORNO

 

Un secondo livello di confronto tra Gruppo di quartiere e PGT avviene su tematiche riguardanti ambiti o argomenti comuni tra S. Paolo e le porzioni di territorio ad esso contermini.

 

L'obiettivo delle proposte che il Gruppo di quartiere effettuerà a tale scala è quello di gestire le relazioni positive e negative tra il quartiere e ciò che sta intorno. Si tratta di raccogliere e sfruttare le occasioni positive provenienti dall'esterno e di respingere le relazioni negative, con controproposte che possano al contrario diventare occasioni da cogliere per chi sta all'esterno del contesto di S. Paolo.

 

A questa scala le proposte del Gruppo di Quartiere sono le seguenti:

 

Contenimento dell'espansione edilizia entro il limite orientale di via Marcolini, per limitare il consumo di suolo e le speculazioni attorno al nuovo ospedale.

 

Negare l'attraversamento veicolare del quartiere in direzione dell'ospedale, rinviando l'accesso alla nuova struttura dalla provinciale inverunese (SP 12) e dalla via Novara (SP 148). Disincentivare eccessive volumetrie di spazi commerciali nell'area Iper Montebello, che come già dimostrato porteranno sulle strade del quartiere ulteriori migliaia di veicoli al giorno oltre a quelli che già oggi vi transitano.

 

Incentivare la permeabilità del viale Sabotino all'interno del contesto dell'area ex Pensotti per evitare di costituire l'ennesima barriera fisica tra le due aree dell'oltrestazione che già oggi si danno le spalle con conseguente incremento della sensazione di insicurezza per chi si trova a passare nei paraggi a piedi o in bicicletta.

 

Strutturazione di una maglia ciclabile che consenta non solo la percorrenza lungo il viale Sabotino (progetto). Ma che porti i percorsi sino al cuore del quartiere, provenienti dalla stazione e diretti all'ospedale, e dalla zona di S. Giorgio verso Mazzafame.

 

Riorganizzazione degli itinerari del trasporto pubblico, da strutturare non solo sull'asse ovest-est, ma anche su percorsi circolari che connettano S. Paolo a Mazzafame e di seguito ad altre zone periferiche dove però sono andati a localizzarsi diversi servizi di interesse pubblico.

 

Progettazione del verde di frangia tra S. Paolo e il nuovo ospedale e attorno al cimitero parco. Connessioni ciclabili tra quartiere e nosocomio, barriere alberate, orti urbani, ecc. Ipotesi di ambiti di compensazione ambientale.

 

IL QUARTIERE

 

L'obiettivo che ci si pone a questa scala, è l'individuazione di carenze e/o lacune all'interno del quartiere dal punto di vista delle strutture per servizi e dell'organizzazione della viabilità di distribuzione interna. Non si tratta invece di segnalare, per banalizzare in un esempio chiaro per tutti, la presenza di una buca nella strada dinanzi alla propria abitazione o di un lampione non funzionante nei giardini pubblici. Non si tratta nemmeno di segnalare l'assenza di un particolare tipo di negozio o di altre strutture che, anche se necessarie, esulano, purtroppo, da dinamiche su cui il PGT possa intervenire con forza.

 

A questa scala le proposte del Gruppo di Quartiere sono le seguenti:

 

Individuazione di centralità urbane

Si fa molta fatica a riconoscere il nucleo centrale del quartiere, che per alcuni è rappresentato dalla chiesa della Ponzella, per altri è rappresentato, invece, dalla porzione centrale della via Sardegna, quella compresa tra oratorio e giardini pubblici. Il Gruppo di quartiere richiede di intervenire principalmente in due modi su questi ambiti, nel primo caso, attraverso la riqualificazione della piazza della Ponzella tramite un intervento di completa riprogettazione, che la trasformi da un luogo dove passare (oggi è solo un deforme incrocio), in un luogo dove stare, con idonee aree pedonali, arredo urbano piacevole, parcheggi organizzati e la definizione di uno spazio-sagrato per la chiesetta; in secondo luogo attraverso la realizzazione di un'area almeno in parte pubblica nel vuoto urbano all'intersezione tra via Sardegna e via Abruzzi (più artificiale della Ponzella, ma geograficamente più baricentrico rispetto al quartiere), che funga da piazza, ma anche da connessione tra le aree per servizi, che già oggi formano un corridoio che da via Marcolini, punta verso il viale Sabotino. Contemporaneamente si propone che il tratto di via Sardegna, compreso tra via Abruzzi e via Parma, che oggi ha smarrito tutti gli interventi di disincentivazione dell'alta velocità, possa essere ricondotto ad una percorrenza di max. 30 km/h, magari tramite il rialzo del manto stradale e la realizzazione di una copertura in pavè.

 

Luoghi di aggregazione

Sono tre i principali luoghi di aggregazione individuati all'interno del quartiere. Il primo, per dimensioni ed attrattività, è senza dubbio l'oratorio. Un secondo luogo d'incontro è da sempre il muretto dei giardini di via Sardegna dove i ragazzi più giovani si ritrovano soprattutto nel periodo estivo. Infine, più di recente è diventato luogo d'incontro frequentato da ragazzi tendenti alla maggiore età anche il tratto di via Arezzo in prossimità del parco pubblico, affollato per lo più nelle ore serali e notturne, grazie alla distanza dalle case ed alla maggiore disponibilità di parcheggio “selvaggio” per auto e scooter. Da questo si evince soprattutto la mancanza di uno spazio polifunzionale di aggregazione per adulti e anziani a gestione laica, che non sia in contrapposizione con il centro oratoriale, ma che sia piuttosto, complementare ad esso, con una sala civica, spazi per le associazioni, ludoteca, centro anziani, sala da ballo. O comunque, la disponibilità di un luogo al chiuso per i ragazzi con ad esempio una sala per la musica, un doposcuola, sala giochi, bar, ecc.

 

Caratterizzazione del verde

Sono numerose le aree verdi presenti nel quartiere, consone all'elevato incremento demografico degli ultimi anni. Il problema fondamentale in questo caso non è una mancanza, bensì una poco significativa progettazione degli spazi, puntualmente ridotti alla formula prato+alberi+panchine con fontanella+giochi per bambini piccoli.

Ciò che si propone è invece, una caratterizzazione a tema di ogni singolo spazio verde, o almeno di quelli dimensionalmente più rilevanti.

Volendo esemplificare, si propongono alcune tipologie di spazi verdi pubblici già sperimentati altrove:

 

Parco dello sport – Percorso vita, porta con rete per il gioco calcio, campo polivalente basket+volley, anello con pavimentazione idonea per running, pattinaggio e bicicletta, “buca” per skate e bmx.

 

Parco dei nonni – Numerose sedute ed alberature, tavoli per giochi di società o di gruppo (dama, scacchi, gioco dell'oca, filetto ecc.), accessi facilitati diffusi e privi di barriere architettoniche, giochi per bambini piccoli, aree con orti ed essenze floreali.

 

Parco degli animali – attrezzato con aree e giochi dedicati completamente agli animali domestici, nidi artificiali per uccelli ecc.

 

Parco del suono e dello spettacolo – attrezzato con un arredo che produca sensazioni uditive diverse e piacevoli, mini anfiteatro per piccoli spettacoli estivi.

Si sottolinea la necessita di idonea illuminazione serale e notturna e di vigilanza per disincentivare gli atti vandalici.

 

Avvicinare il comune ai cittadini

Istituire un distaccamento di zona dei servizi comunali maggiormente necessari (anagrafe, protocollo, biblioteca ecc.), magari nella sede già esistente dell'agenzia delle entrate, dove su rotazione il cittadino possa ottenere la documentazione ed i materiali ad esso necessari senza doversi recare necessariamente nel centro cittadino (meno traffico in centro, meno disagi per gli anziani). Potrebbe essere inoltre, la sede del vigile di quartiere di cui spesso si è parlato e che potenzierebbe notevolmente un senso di sicurezza diffuso nel quartiere.

 

Connessioni con la rete viaria urbana principale

Completare la viabilità lungo viale Sabotino, risolvendo soprattutto il nodo con via Parma e via Liguria. Disincentivare il traffico di attraversamento veicolare all'interno del quartiere e al di fuori dell'asse Sabotino-Novara. Organizzare attraversamenti sicuri per pedoni e ciclisti del viale Sabotino.

 

Scuole e istruzione

Potenziamento del servizio scolastico della scuola secondaria di primo grado in via Parma. Verifica delle dotazioni e degli spazi (aule+mensa+laboratori) rispetto alla popolazione scolastica.

 

 

Reti

Potenziamento delle reti tecnologiche per connessioni internet a banda larga e per il teleriscaldamento.