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Facciamo ora una
breve esposizione a riguardo dei
seguenti punti:
Ø
Quale è il
punto sull’insediamento del centro commerciale?
Ø
Quali
implicazioni per il nuovo ospedale?
Ø
Il parco
dell’Alto Milanese e non solo, verde da estendere e da tutelare
Negli
anni 70 si diceva “ sarà infranta la politica protezionistica contro
l’avvento dei supermercati a Legnano? “.
Era l’epoca degli spacci aziendali “Cotonificio Cantoni, Franco Tosi
ecc.” e la nascita delle Coop.
I piccoli negozianti erano accusati di porgere resistenza alle
innovazioni.
Finito il
cosiddetto protezionismo, si passa ad una successiva epoca definita come
”Iperliberismo commerciale “ e con la diffusione dei primi supermercati
ai confini della città, iniziano i problemi di traffico veicolare che
coinvolgono anche Legnano.
“Maxi Standa “ realizza un grosso centro commerciale nel
territorio del comune di Castellanza, ma al confine con Legnano, non pensando
ai collegamenti viari, creando un caos
automobilistico che si risolverà solo
con la costruzione di un sottopasso di fronte al supermercato e a carico della
stessa proprietà.
La spinta per realizzare nuovi centri commerciali in città è forte,
a Legnano si tiene nel 1974 un convegno organizzato dalla Provincia di Milano.
La” Conferenza economico provinciale” non è molto favorevole
al decentramento sul territorio di grosse imprese di distribuzione, si diceva “
Non ci deve essere una sregolata corsa al prato verde su cui
installare l’ipermecato”, vengono messi in evidenza gli effetti negativi
di campanilismo nell’accogliere le richieste degli operatori commerciali, senza
un coordinamento coi comuni circostanti.
Le negatività enunciate sono tutt’ora all’ordine del giorno
:
- Capacità di
attrazione di flussi automobilistici con congestione di infrastrutture
concepite
come assi di
scorrimento veloci.
- Dequalificazione dei
servizi commerciali esistenti nei centri minori.
- Valorizzazione delle
aree circostanti con rischio di modifica delle direttrici di sviluppo
degli
insediamenti
residenziali.
Le cose purtroppo sono andate diversamente, perso il ruolo di “ Manchester d’Italia
“, nel 2008 Legnano rischia di diventare una delle prime città della nazione
a più alta densità abitativa,
1000
abitanti in più per Kmq. rispetto a Busto Arsizio, Gallarate, Rho.
E’ forse per questo che gli operatori commerciali sono
spinti a grossi investimenti ?
Quello che sta succedendo a San Paolo è la dimostrazione, in
poche centinaia di metri si sono recentemente installati MERCATONE UNO,
ESSELUNGA, LIDL, UDUE, nel frattempo sono in programma altri spazi
commerciali nell’area Ex Pensotti e si profila il Mega-Centro IPER
MONTEBELLO.
L’area interessata
all’insediamento della struttura commerciale è di proprietà della società
“Iper Montebello s.p.a.” e la stessa
è in possesso delle licenze commerciali.
Vanno fatte immediatamente
alcune precisazioni per evitare erronee interpretazioni il Gruppo Quartiere
S.Paolo non è ha priori contrario ai
centri commerciali ne tanto meno esistono pregiudizi nei confronti della
proprietà ma siamo tuttavia convinti che una operazione come quella prospettata
amplifichi gli attuali problemi creandone di nuovi come di seguito esposto.
Un centro commerciale, cosi
come si prospetta di circa 14700mq,costituisce un’operazione di interesse
“sovra-comunale” e si prefigge di attingere da un potenziale bacino di circa
200.000 clienti.
Tale insediamento implica
inevitabilmente l’incremento quotidiano,nella zona circostante, di un flusso di
mezzi privati realisticamente oltre la decina di migliaia.
La zona è
già satura dal punto di vista viabilistico e l’incremento dell’intensità del
traffico renderà solo più critica la situazione.
Un
ulteriore aumento già da ora deve essere considerato per il contributo che
deriverà dalla realizzazione dei nuovi progetti edilizi tra i quali per esempio
l’urbanizzazione dell’area della fabbrica ex- Pensotti ,dove sono previste
altre importanti superfici per l’attività di tipo commerciale e la realizzazione del nuovo Ospedale .
A tal proposito diamo alcuni dati
relativi al nuovo Ospedale di Legnano che dovrebbe entrare in funzione nel mese
di ottobre 2009:(dati dedotti da pubblicazione di Infrastrutture
Lombarde)
·
Valore
dell’opera: 156 milioni di euro
·
Posti
letto:550 con possibilità di ulteriori 80 posti.
·
Sale
operatorie :19
·
Area
di intervento:180.000 mq
·
Superficie
ospedaliera: 71.000 mq
·
Parcheggi:
1920 posti auto.
·
Fine
lavori:25/04/2009
Quindi ormai ci siamo .
Infrastrutture Lombarde spa società che a progettato e costruito, cita in
un suo scritto:
“Il nuovo
ospedale di Legnano sorgerà nella periferia ovest del comune, in zona
pianeggiante, confinante con il Parco Alto Milanese. La localizzazione
prescelta è ottimale sia dal punto ambientale,inserendosi in un contesto
verdeggiante,sia dal punto di vista urbano,rendendo l’ospedale un nuovo
promotore di urbanizzazione,luogo di relazioni e di ospitalità capace di
promuovere la riqualificazione del contesto territorial”.
Queste
affermazione sono emblematiche per capire il pensiero di taluni.
Noi come associazione apartitica
denominata “ Gruppo di Quartiere San
Paolo “ abbiamo indirizzato ai 3 livelli istituzionali comune/provincia/regione
il nostro “ NO ” ad insediamenti come il “ Mega Iper “.
I confini
geografici comunali non sono più distinguibili e gli edifici si susseguono
senza soluzione di continuità.
Le scelte
operate su un territorio hanno ripercussioni dirette(positive o negative)in
quelli adiacenti ed operazioni come quelle citate dovrebbero essere in qualche
modo valutate per competenza con
le
amministrazioni degli altri comuni salvaguardando la “sovranità” di quello
direttamente interessato.
Anche
sulla scorta di queste motivazioni abbiamo stabilito contatti ed incontrato
alcuni sindaci dei comuni limitrofi ( Canegrate
,S.Vittore Olona,
Villa Cortese, Dairago).
Nel merito ,e non sono esternazione di
comodo o di circostanza ma i comuni contattati,hanno manifestato
preoccupazione.
Nel
nostro agire ci siamo relazionati con la Provincia
incontrando alcuni referenti prima presso la sede di Milano e
successivamente sul territorio Legnanese
e presso la sede staccata di Legnano col proposito di discutere ed
illustrare, direttamente e sul posto, lo stato della situazione viabilistica.
Abbiamo attivato altri canali di comunicazione
incontrando presso la sede del Consiglio
della regione,a Milano ,alcuni consiglieri.
Con
tutti, discutendo,stiamo cercando la condivisione della nostra analisi prima
che della nostra proposta.
Ritornando
alle problematiche del Mega-Iper ricordiamo
che anche il saldo occupazionale
risulterebbe negativo ( - 78 unità , conferenza dei servizi 10 gennaio 2006 )e
questo ci fa capire che non è un’ opportunità per il quartiere, infatti
nelle vicinanze molti piccoli negozi di vicinato chiuderanno, andando sotto il 40 % di
fatturato.
Ricordiamo che le dimensioni di partenza
erano 4700 mq. di vendita, ora si va 3 volte oltre, senza contare parcheggi e
magazzini che ci portano
complessivamente a 35.000 mq. di cemento.
Sappiamo
le difficoltà dell’ammininistrazione attuale, che si ritrova con una patata
bollentissima nelle mani, e ringraziamo l’ass. alla gestione del territorio Fratus di essere intervenuto ma la colpa
non è nemmeno degli abitanti della zona, che in un questionario hanno espresso per il 70% delle
500 risposte pervenute, il loro “ NO “
al centro commerciale.
Ad
oggi qual è il punto della situazione?
Come
punto istituzionale abbiamo la
presentazione del documento di scoping a seguito della prima conferenza di valutazione della VAS tenuta il 04
Settembre 2008.
Per il
resto non ci sono notizie ufficiali si sarebbe dovuto indire un nuova
conferenza per novembre 2008 ma siamo ancora in attesa( non certo spasmodica) a
meno che l’assessore Fratus è ha conoscenza di qualche novità?
Facciamo alcune considerazioni rispetto a questa conferenza.
L’apertura di un nuovo centro
commerciale a legnano appare quantomeno superflua vista l’importante,se non
addirittura ridondante dotazione di strutture di vendita già presenti sul
territorio.
Calcolando,infatti,
una porzione di territorio compresa in 15 o 20 minuti di macchina dal luogo
dove il nuovo centro commerciale dovrebbe stanziarsi si potrebbe elementarmente
verificare quanto già numerose siano le strutture di vendita presenti
nell’area.
Si
comprenderà ora, come aggiungere un’altra struttura di questo
tipo,probabilmente anche la più importante per dimensioni,volumi e potenziale
indotto di traffico, sia assolutamente deleterio per la città e la sua
comunità.
L’impatto
ambientale di una struttura di questo
tipo inoltre,difficilmente sarà compensabile da eventuali interventi di
mitigazione,sia per il consumo di suolo irrecuperabile arrecato dal progetto(a
cui va sommata,la porzione residenziale),sia per l’inquinamento derivato
dall’attività(traffico,rumore e consumi energetici elevati) , sia per la
deturpazione di uno dei pochi ambiti che mantiene riconoscibile il passato
agricolo e la memoria storica dell’area e sia infine, per i gravi danni sui
rari luoghi di tutela della biodiversità florofaunistica.
Oltremodo inconcepibile,appare il fatto
che il documento di scoping, pur evidenziando esclusivamente aspetti negativi
per ogni porzione del progetto presentato,pur sottolineando la perdita, a
nostro giudizio grave, di risorse e di aspetti
caratterizzanti del territorio non ipotizzi in alcun caso la possibilità
della cosiddetta”alternativa zero”, ossia l’eventualità che,a fronte
di gravi motivi al patrimonio territoriale ed ambientale della comunità,il progetto non si realizzi nemmeno in
parte.
Il timore
che il sistema infrastrutturale
derivato dal centro commerciale ma non solo, ricordiamo anche quanto detto per
il nuovo ospedale “ un nuovo promotore di urbanizzazione”, possa essere la base
per una successiva fase di espansione urbana, l’assessore Fratus potrà smentire
ma noi del GQSP comunque vogliamo cautelarci con delle richieste/proposte sul
verde che in seguito verranno esplicitate.
La SP12, che farà da porta a queste
strutture, è già oggi al collasso,anche per l’incauto progetto di
fluidificazione promosso della Provincia di Milano, che rinchiuso in uno
stretto spartitraffico i flussi veicolari, impedendo la permeabilità dell’asse
e favorendo il formarsi di un perpetuo incolonnamento di veicoli, che sarebbe
naturalmente tali anche per il nuovo centro commerciale.
Si
prevede che sulla struttura settimanalmente graviteranno circa 40.000 veicoli e
forse più. Le simulazioni presentate in fase di prima conferenza di valutazione
non sembrano affatto credibili quando illustrano una situazione idilliaca nella distribuzione dei flussi
automobilistici. Ai suddetti veicoli sono da sommare poi, le migliaia che
quotidianamente già affollano la SP12 in
quanto collegamento privilegiato per l’accessibilità alla rete autostradale, al
sistema ferroviario ed al sistemi dei servizi del Legnanese, ed il Viale
Sabotino dove transitano non solo i residenti, ma anche i veicoli dei comuni
vicini e quelli che utilizzano i nuovi poli del commercio sorti in questi anni.
Con uno
sguardo al medio/lungo periodo inoltre, la situazione sembra potersi fare solo
maggiormente critica. Nel 2009 come detto sarà inaugurato il nuovo Ospedale di
Legnano che condurrà nell’area quotidianamente anch’esso miglia di veicoli di
addetti e di utenti della struttura
e qui ci
si pone un interrogativo come e quale sarà la viabilità di supporto ,per
l’accesso alla struttura ospedaliera visto che in ottobre dovrebbe entrare in
funzione?
Il Comune
di Legnano ha inoltre previsto lungo
che
porterà sugli stessi assi una nuova porzione di traffici derivati dagli
addetti e da veicoli dell’indotto.
L’impressione è dunque quella che
attualmente non ci sia un’indagine affidabile ed adeguata dei flussi di
traffico previsti, si propone pertanto che venga affidata ad un ente competente,
superiore ed imparziale lo studio di questo tema.
In
concreto cosa vuole il nostro Quartiere per preservare e ampliarle aree a
verde, ricordiamo che la superficie urbanizzata di Legnano ammonta a 16 Kmq. pari al 62 % dell’intero territorio
comunale (media provincia di Milano 44 % ), il consumo del suolo ha mangiato
ampie fette di verde nel quartiere.
Quindi si
richiede:
Il prolungamento del parco Alto
Milanese anche per la zona di San Paolo, ritenendo importante lasciare il nuovo ospedale
nel verde dove è stato costruito, con collegamenti attraverso piste ciclabili, salvaguardato da eventuali infrastrutture
di appoggio, estensione che deve riguardare anche la zona tra le abitazioni
di Via P. Marcolini e il Nuovo Ospedale
Salvaguarda della zona di rispetto
cimiteriale Cimitero Parco e del bosco del 92
la zona
di rispetto del cimitero parco dovrebbe essere riqualificata,come polmone verde
attrezzato, piste ciclabili ecc il tutto fruibile dai cittadini legnanesi,questo per non permettere più spazi ai campi abusivi
ed essere un polmone verde il più verde possibile attraverso la piantumazione,
per contrastare l’effetto negativo di cemento e smog.
Sistemazione dell’area tra via
Abruzzi e via P. Marcolini
creando una parco con la fisionomia del bosco in città.
Redatto dal Gruppo di Quartiere S. Paolo