Esagono: PONZELLA
S.BERNARDINO
SABOTINO
CREMONA
PONTE
FERROVIA
Gruppo Quartiere S.Paolo

 

 

 

 


                                  

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RELAZIONE INTRODUTTIVA   12Giugno 2009

 

 

Facciamo ora una breve esposizione  a riguardo dei seguenti punti:

Ø     Quale è il punto sull’insediamento del centro commerciale?

Ø     Quali implicazioni per il nuovo ospedale?

Ø     Il parco dell’Alto Milanese e non solo, verde da estendere e da tutelare

 

 

Premessa storico sociale urbanistica del nostro territorio

 

Negli anni 70 si diceva “ sarà infranta la politica protezionistica contro l’avvento dei supermercati a Legnano? “.

Era l’epoca degli spacci aziendali “Cotonificio Cantoni, Franco Tosi ecc.” e la nascita delle Coop.

I piccoli negozianti erano accusati di porgere resistenza alle innovazioni.

Finito il cosiddetto protezionismo, si passa ad una successiva epoca definita come ”Iperliberismo commerciale “ e con la diffusione dei primi supermercati ai confini della città, iniziano i problemi di traffico veicolare che coinvolgono anche Legnano.

Maxi Standa “ realizza un grosso centro commerciale nel territorio del comune di Castellanza, ma al confine con Legnano, non pensando ai collegamenti viari,  creando un caos automobilistico che si  risolverà solo con la costruzione di un sottopasso di fronte al supermercato e a carico della stessa proprietà.

La spinta per realizzare nuovi centri commerciali in città è forte, a Legnano si tiene nel 1974 un convegno organizzato dalla Provincia di Milano.

La” Conferenza economico provinciale” non è molto favorevole al decentramento sul territorio di grosse imprese di distribuzione, si diceva “ Non ci deve essere una sregolata corsa al prato verde su cui installare l’ipermecato”, vengono messi in evidenza gli effetti negativi di campanilismo nell’accogliere le richieste degli operatori commerciali, senza un coordinamento coi comuni circostanti.

 

Le negatività enunciate sono tutt’ora all’ordine del giorno :

-    Capacità di attrazione di flussi automobilistici con congestione di infrastrutture concepite 

     come assi di scorrimento veloci. 

-   Dequalificazione dei servizi commerciali esistenti nei centri minori.

-   Valorizzazione delle aree circostanti con rischio di modifica delle direttrici di sviluppo degli 

     insediamenti residenziali.

Le cose purtroppo sono andate diversamente,  perso il ruolo di “ Manchester d’Italia “, nel 2008 Legnano rischia di diventare una delle prime città della nazione a più alta densità abitativa,

1000 abitanti in più per Kmq. rispetto a Busto Arsizio, Gallarate, Rho.

E’ forse per questo che gli operatori commerciali sono spinti a grossi investimenti ?

Quello che sta succedendo a San Paolo è la dimostrazione, in poche centinaia di metri si sono recentemente installati MERCATONE UNO, ESSELUNGA, LIDL, UDUE, nel frattempo sono in programma altri spazi commerciali nell’area Ex Pensotti e si profila il Mega-Centro IPER MONTEBELLO.

 

CONSIDERAZIONI.

 

L’area interessata all’insediamento della struttura commerciale è di proprietà della società “Iper Montebello  s.p.a.” e la stessa è in possesso delle licenze commerciali.

Vanno fatte immediatamente alcune precisazioni per evitare erronee interpretazioni il Gruppo Quartiere S.Paolo non è ha  priori contrario ai centri commerciali ne tanto meno esistono pregiudizi nei confronti della proprietà ma siamo tuttavia convinti che una operazione come quella prospettata amplifichi gli attuali problemi creandone di nuovi come di seguito esposto.

Un centro commerciale, cosi come si prospetta di circa 14700mq,costituisce un’operazione di interesse “sovra-comunale” e si prefigge di attingere da un potenziale bacino di circa 200.000 clienti.

Tale insediamento implica inevitabilmente l’incremento quotidiano,nella zona circostante, di un flusso di mezzi privati realisticamente oltre la decina di migliaia.

La zona è già satura dal punto di vista viabilistico e l’incremento dell’intensità del traffico renderà solo più critica la situazione.

Un ulteriore aumento già da ora deve essere considerato per il contributo che deriverà dalla realizzazione dei nuovi progetti edilizi tra i quali per esempio l’urbanizzazione dell’area della fabbrica ex- Pensotti ,dove sono previste altre importanti superfici per l’attività di tipo commerciale e  la realizzazione del nuovo Ospedale .

A tal proposito diamo alcuni dati relativi al nuovo Ospedale di Legnano che dovrebbe entrare in funzione nel mese di ottobre 2009:(dati dedotti da pubblicazione di Infrastrutture Lombarde)

 

·        Valore dell’opera: 156 milioni di euro

·        Posti letto:550 con possibilità di ulteriori 80 posti.

·        Sale operatorie :19

·        Area di intervento:180.000 mq

·        Superficie ospedaliera: 71.000 mq

·        Parcheggi: 1920 posti auto.

·        Fine lavori:25/04/2009

 

Quindi ormai ci siamo .

 

Infrastrutture Lombarde spa  società che a progettato e costruito, cita in un suo scritto:

“Il nuovo ospedale di Legnano sorgerà nella periferia ovest del comune, in zona pianeggiante, confinante con il Parco Alto Milanese. La localizzazione prescelta è ottimale sia dal punto ambientale,inserendosi in un contesto verdeggiante,sia dal punto di vista urbano,rendendo l’ospedale un nuovo promotore di urbanizzazione,luogo di relazioni e di ospitalità capace di promuovere la riqualificazione del contesto territorial”.

Queste affermazione sono emblematiche per capire il pensiero di taluni.

Noi come associazione apartitica denominata “ Gruppo di  Quartiere San Paolo “ abbiamo indirizzato ai 3 livelli istituzionali comune/provincia/regione il nostro “ NO ” ad insediamenti come il “ Mega Iper “.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI

 

I confini geografici comunali non sono più distinguibili e gli edifici si susseguono senza soluzione di continuità.

Le scelte operate su un territorio hanno ripercussioni dirette(positive o negative)in quelli adiacenti ed operazioni come quelle citate dovrebbero essere in qualche modo valutate per competenza con

le amministrazioni degli altri comuni salvaguardando la “sovranità” di quello direttamente interessato.

Anche sulla scorta di queste motivazioni abbiamo stabilito contatti ed incontrato alcuni sindaci dei comuni limitrofi (  Canegrate   ,S.Vittore Olona,

 Villa Cortese, Dairago).

Nel merito ,e non sono esternazione di comodo o di circostanza ma i comuni contattati,hanno manifestato preoccupazione.

Nel nostro agire ci siamo relazionati con la Provincia incontrando alcuni referenti prima presso la sede di Milano e successivamente sul territorio Legnanese  e presso la sede staccata di Legnano col proposito di discutere ed illustrare, direttamente e sul posto, lo stato della situazione viabilistica.

 Abbiamo attivato altri canali di comunicazione incontrando presso la sede del Consiglio della regione,a Milano ,alcuni consiglieri.

Con tutti, discutendo,stiamo cercando la condivisione della nostra analisi prima che della nostra proposta.

Ritornando alle problematiche del Mega-Iper ricordiamo che anche il saldo occupazionale risulterebbe negativo ( - 78 unità , conferenza dei servizi 10 gennaio 2006 )e questo ci fa capire che non è un’ opportunità per il quartiere, infatti nelle vicinanze molti piccoli negozi di vicinato  chiuderanno, andando sotto il 40 % di fatturato.

Ricordiamo che le dimensioni di partenza erano 4700 mq. di vendita, ora si va 3 volte oltre, senza contare parcheggi e magazzini che ci portano complessivamente a 35.000 mq. di cemento.

 

Sappiamo le difficoltà dell’ammininistrazione attuale, che si ritrova con una patata bollentissima nelle mani, e ringraziamo l’ass. alla gestione del territorio Fratus di essere intervenuto ma la colpa non è nemmeno degli abitanti della zona, che in un  questionario hanno espresso per il 70% delle 500 risposte pervenute,  il loro “ NO “ al centro commerciale.

 

Ad oggi qual è il punto della situazione?

 

Come punto istituzionale abbiamo la presentazione del documento di scoping a seguito della prima conferenza di valutazione della VAS tenuta il 04 Settembre 2008.

Per il resto non ci sono notizie ufficiali si sarebbe dovuto indire un nuova conferenza per novembre 2008 ma siamo ancora in attesa( non certo spasmodica) a meno che l’assessore Fratus è ha conoscenza di qualche novità?


 

Facciamo alcune considerazioni rispetto a questa conferenza.

 

L’apertura di un nuovo centro commerciale a legnano appare quantomeno superflua vista l’importante,se non addirittura ridondante dotazione di strutture di vendita già presenti sul territorio.

Calcolando,infatti, una porzione di territorio compresa in 15 o 20 minuti di macchina dal luogo dove il nuovo centro commerciale dovrebbe stanziarsi si potrebbe elementarmente verificare quanto già numerose siano le strutture di vendita presenti nell’area.

Si comprenderà ora, come aggiungere un’altra struttura di questo tipo,probabilmente anche la più importante per dimensioni,volumi e potenziale indotto di traffico, sia assolutamente deleterio per la città e la sua comunità.

L’impatto ambientale di una struttura  di questo tipo inoltre,difficilmente sarà compensabile da eventuali interventi di mitigazione,sia per il consumo di suolo irrecuperabile arrecato dal progetto(a cui va sommata,la porzione residenziale),sia per l’inquinamento derivato dall’attività(traffico,rumore e consumi energetici elevati) , sia per la deturpazione di uno dei pochi ambiti che mantiene riconoscibile il passato agricolo e la memoria storica dell’area e sia infine, per i gravi danni sui rari luoghi di tutela della biodiversità florofaunistica.

Oltremodo inconcepibile,appare il fatto che il documento di scoping, pur evidenziando esclusivamente aspetti negativi per ogni porzione del progetto presentato,pur sottolineando la perdita, a nostro giudizio grave, di risorse e di aspetti  caratterizzanti del territorio non ipotizzi in alcun caso la possibilità della cosiddetta”alternativa zero”, ossia l’eventualità che,a fronte di gravi motivi al patrimonio territoriale ed ambientale della comunità,il progetto non si realizzi nemmeno in parte.

Il timore che il sistema infrastrutturale derivato dal centro commerciale ma non solo, ricordiamo anche quanto detto per il nuovo ospedale “ un nuovo promotore di urbanizzazione”, possa essere la base per una successiva fase di espansione urbana, l’assessore Fratus potrà smentire ma noi del GQSP comunque vogliamo cautelarci con delle richieste/proposte sul verde che in seguito verranno esplicitate.

 

RIPERCUSSIONI GENERALI SULLA VIABILITA’

 

La SP12, che farà da porta a queste strutture, è già oggi al collasso,anche per l’incauto progetto di fluidificazione promosso della Provincia di Milano, che rinchiuso in uno stretto spartitraffico i flussi veicolari, impedendo la permeabilità dell’asse e favorendo il formarsi di un perpetuo incolonnamento di veicoli, che sarebbe naturalmente tali anche per il nuovo centro commerciale.

Si prevede che sulla struttura settimanalmente graviteranno circa 40.000 veicoli e forse più. Le simulazioni presentate in fase di prima conferenza di valutazione non sembrano affatto credibili quando illustrano una situazione idilliaca  nella distribuzione dei flussi automobilistici. Ai suddetti veicoli sono da sommare poi, le migliaia che quotidianamente già affollano la SP12  in quanto collegamento privilegiato per l’accessibilità alla rete autostradale, al sistema ferroviario ed al sistemi dei servizi del Legnanese, ed il Viale Sabotino dove transitano non solo i residenti, ma anche i veicoli dei comuni vicini e quelli che utilizzano i nuovi poli del commercio sorti in questi anni.

Con uno sguardo al medio/lungo periodo inoltre, la situazione sembra potersi fare solo maggiormente critica. Nel 2009 come detto sarà inaugurato il nuovo Ospedale di Legnano che condurrà nell’area quotidianamente anch’esso miglia di veicoli di addetti e di utenti della struttura

 

 

 

 

e qui ci si pone un interrogativo come e quale sarà la viabilità di supporto ,per l’accesso alla struttura ospedaliera visto che in ottobre dovrebbe entrare in funzione?

Il Comune di Legnano ha inoltre previsto lungo la SP148, ai margini del territorio comunale una nuova zona artigianale e produttiva e un impianto di compostaggio,

che porterà sugli stessi assi una nuova porzione di traffici derivati dagli addetti  e da veicoli dell’indotto.

 

COSA SI PROPONE

 

L’impressione è dunque quella che attualmente non ci sia un’indagine affidabile ed adeguata dei flussi di traffico previsti, si propone pertanto che venga affidata ad un ente competente, superiore ed imparziale lo studio di questo tema.

 

IL VERDE

 

In concreto cosa vuole il nostro Quartiere per preservare e ampliarle aree a verde, ricordiamo che la superficie urbanizzata di Legnano ammonta a  16 Kmq. pari al 62 % dell’intero territorio comunale (media provincia di Milano 44 % ), il consumo del suolo ha mangiato ampie fette di verde nel quartiere.

Quindi si richiede:

 

Il prolungamento del parco Alto Milanese  anche per la zona di San Paolo,  ritenendo importante lasciare il nuovo ospedale nel verde dove è stato costruito, con collegamenti attraverso piste ciclabili, salvaguardato da eventuali infrastrutture di appoggio, estensione che deve riguardare anche la zona tra le abitazioni di Via P. Marcolini e il Nuovo Ospedale

 

Salvaguarda della zona di rispetto cimiteriale Cimitero Parco e del bosco del 92

la zona di rispetto del cimitero parco dovrebbe essere riqualificata,come polmone verde attrezzato, piste ciclabili ecc il tutto fruibile dai  cittadini legnanesi,questo  per non permettere più spazi ai campi abusivi ed essere un polmone verde il più verde possibile attraverso la piantumazione, per contrastare l’effetto negativo di cemento e smog.

 

Sistemazione dell’area tra via Abruzzi  e via P. Marcolini creando una parco con la fisionomia del bosco in città.

 

 

 

Redatto dal Gruppo di Quartiere S. Paolo