‘A capu du Jaju!!!
Si narra che nella zona Pileri, oggi viale Aldo Moro, subito dopo 'a cibbia di Pileri, oggi demolita, esistesse impressa nella roccia la faccia mostruosa di un essere umano: 'a capu du Jaju!
Si racconta che fosse il terrore dei bambini e che, di tanto in tanto, emettesse delle frasi percepite da alcuni passanti.
Durante le serate d'inverno, dinanzi al focolare, oltre le fiabe raccontate dai nonni si inserisse anche quella di Jaju.
Una sera particolare, durante il tradizionale banchetto de frittule, si raccontò uno dei tanti episodi che sarebbero accaduti a persone che lo avrebbero ricordato quasi esterrefatti e paurosi a causa dell'eccezionale accaduto sotto i propri occhi.
Uno dei presenti al banchetto disse: 'datime na frittula ca la vaju mittu 'a ra vucca (datemi una frittola che vado a metterla in bocca).
Tutti acconsentirono. L’uomo, pieno di energia e tanto entusiasmo, sicuro di sè, presa una porzione di frittula s'avvò verso il luogo dove era indicata 'a faccia du Jaju.
Al suo ritorno, quanti lo aspettavano, lo videro pallido in faccia e tutto tremante: cumpa'... cchi e' successu?
Citu… citu… un ne parlamu!
Appena ho depositato 'a flrittula nella bocca du Jaju ho sentito una voce che diceva: caccia ca vruscia! (Toglila perché brucia).
Fu una serata eccezionale basata sulla presa in giro del povero amico. Nessuno gli credette.
Intanto per calmare i bambini, spesso, si ricorreva alla frase: si un mangi o si un dormi te portu a ra capu du Jaju.
Una leggenda che, certamente, farà ridere i moderni concittadini ma che, un tempo, veniva raccontata dai nostri nonni e genitori.

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