Il consiglio 
della foresta nomina il suo rappresentante presso 
la società civile

 

Come tutte le democrazie del mondo
anche il Presidente non è secondo.
Si adegua, a malincuore, alla legge
e promette che nessuno protegge.

Chiama a raccolta nella foresta
gli animali col capogruppo in testa:
"Amici della maggioranza
per evitare possibile lagnanza

dobbiamo rispettare la democrazia
per la minoranza un posto ci sia.
Non voglio nel consiglio uomo servile
criticati saremmo dalla società civile.

Nominiamo dall'esterno un animale
che ci dia fiducia sostanziale.
Abbia professionalità e competenza
oltre onorabilità e intelligenza".

Gli animali ascoltato il consiglio
si guardarono in faccia e: "Piglio
la parola tra tanta gente
se me lo consente, signor presidente.

Conosco un mago, marito della strega
che delle critiche poco se ne frega.
ma ci può rappresentare degnamente.
e' colto, e' vergine, ha sale in mente".

Il consiglio a tal proposta si ribellò:
"non lo vogliamo" - il gatto miagolò.
"vada all'inferno" - replicò il cervo
quello, e' risaputo, e' un servo.

Tutti s'alzarono... piedi a terra
in un momento iniziò la guerra.
La volpe tra tutti più nascosta
fece all'assemblea questa proposta:

"calmate le acque. siamo tutti fratelli
il camaleonte e' l'unico tra quelli
che il consiglio ha teste' dimenticato
si è sempre adattato ai colori del creato.

 

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