Le lamentazioni del ragno

 

 

"Pigro non direi, mio caro Presidente!
Intreccio la tela con rara maestria,
attendo la mosca... sereno... paziente!
Succhio... succhio e... morte sia!!!

Nato da villana stime contadina
e me ne vanto... me ne vanto tanto!
Bruttino di natura... ma carina
la mia faccia!! Di ciò non sono affranto.

Il mio inno vada a madre natura
che mi dotò di tanta intelligenza!
Un semplice sguardo ed ho la struttura
delle mie idee! Quanta beneficenza!

Mi hai dato della capanna le chiavi,
m'hai fatto controllare l'altrui lavoro,
di notte e di giorno io con gli schiavi!
Presidente.. stiamo perdendo tutto il decoro!!"

Il Presidente, allor strofinando gli occhiali:
"Ricordati che tra tutti gli animali
sei l'unico a me vicino, da me lodato!
Mi fido dite... anche se chiacchierato.

 

Il tuo impareggiabile ingegno
mi dà garanzia e tanto impegno
per risolvere i lavori "ammucchiati"
e dare LAVORO agli animali disoccupati.

Non curarti dei critici incompetenti...
lascia che facciano la bava... quei fetenti!!
"NOI TIREREMO DIRITTI" lavorando...
zitti chiedendo sacrifici, e ignorando i diritti!!"

A tale precisazione il RAGNO si consolò,
diede un gran sospiro e gonfiò
il suo torace... e con sincero pianto:
"Il presidente non poteva più di tanto!!"

I componenti del consiglio animali 
alzarono la mano e con gesti geniali 
s'avviarono, uno dietro l'altro, alla porta 
la scrofa aveva preparato una gran torta!!

Accanto, su di un tavolo parato,
uno stagionato prosciutto bel affettato:
panini, sardelle e vino casareccio soddisfatti
dicean: "CHE BELL' INTRECCIO"!!!

Il leone, da lontano, ancor malato
si leccava le labbra ed il palato:
"Sto preparando la rivincita, cari amici,
con una sola zampa spazzerò i nemici.

Ho sbagliato nel dar la democrazia...
nella mia vita é l'unica pazzia!!
Ricordo che: "'a cucuzza e' sempre cucuzza"
e 'a carogna tu sapissi comu puzza!!!

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