L’ARIA DE MPEDICHIATI

Grimaldi, dopo il terremoto del 1638 completamente distrutto, verso il 1700 venne ricostruito alla falde del monte Santa Lucerna ( 1200 l.m.)-
Alla base del paese c’è uno spiazzale sulla roccia definito: L’ARIA DE MPEDICHIATI. - Nel tempo era preziosissima per i grimaldesi. Infatti, specialmente nei mesi di giugno e luglio, era pretesa da gruppi di contadini che dovevano trasportarvi ‘E GREGNE per separare il grano dalla paglia.
Era un rito!! Notare i buoi o gli asini trascinare un enorme sasso per scacciare le spighe piene e privarle del prezioso carico: il grano.
Una giornata di lavoro. Un uomo o una donna dietro l’animale ad incitarlo a camminare ruotando lungo lo spiazzale con tanti ragazzi che si rotolavano nella paglia per giocare allegramente.
A mezzogiorno, ad un lato della rotonda, il tempo di consumare ‘U NURZIEDDRU, la colazione, consistente in una abbondante FRISSURATA DE PATATE E CIPUDDRU, sazizza e frittule e, chiaramente, non mancava il buon bicchiere di vino per “annaffiare” quel pranzo prelibato. Un brindisi e, immediatamente all’opera per completare il lavoro.
Una volta terminato lo schiacciamento della spiga, si aspettava che si alzasse un po' di vento per lanciare in aria la paglia ed il frutto in modo che il vento trasportasse la paglia altrove distaccandola dal grano.
In queste occasioni non mancavano improvvisati canti contadini che rallegravano la giornata effettivamente dura perché i raggi del sole battevano sulle spalle degli operatori.
A sera, una volta pulita l’area, ecco le nuove gregne, i nuovi proprietari che, il giorno dopo, ripetevano lo stesso lavoro.
Oggi, la moderna tecnologia, ha messo da parte le tradizionali TRIDENTI, le pale, gli animali per dare spazio alle trebbiatrici che, in un batter d’occhio, non solo separano il grano dalla paglia ma imballano la stessa evitando tanta manodopera.
Oggi L’ARIA DE MPEDICHIATI è abbandonata!!
Non si è pensato a ricordarla ai posteri come un’altra pagina di storia contadina che deve spronare tutti a riflettere e comprendere quel tempo dei nostri padri che tanto hanno dato per combattere la miseria, lo stato di disagio per portare avanti, con dignità, la propria famiglia.


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