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Alphubel

4206 m

Versante est

L'Alphubel è una montagna da due volti completamente diversi: al roccioso versante occidentale, si contrappone la caratteristica forma di trapezio nevoso se visto da est. La via normale si sviluppa proprio lungo il versante est; dalla Langflue si tratta praticamente di una camminata su neve priva di grossi problemi tecnici, dove però bisogna prestare attenzione ai crepacci presenti, che possono essere anche molto numerosi specie a stagione avanzata, ed all'ultimo tratto di pendio piuttosto ripido prima di raggiungere l'esteso plateau sommitale. Per ragioni di acclimatazione è preferibile trascorrere la notte precedente l'ascensione al comodo rifugio-albergo della Langflue; se invece si preferisce optare per la salita in giornata (dal Metrò Alpin del Mittelallalin o dalla stessa Langflue), occorre considerare attentamente i rischi legati ad una possibile crisi di mal di montagna oltre a quelli legati alla tenuta dei ponti di neve sui crepacci presenti. Proveniendo dal Mittelallalin, il punto più delicato della salita è rappresentato dal tratto roccioso della cresta est del Feekopf, specie in presenza di ghiaccio vivo.

Difficoltà: PD ( 40° ) o PD+ ( II / 40° )
Dislivello: 1350m (Langflue) o 850m (Metrò Alpin)
Tempo: 4h-5h (Langflue) o 3h-4h30 (Metrò Alpin)

Da Saas Fee (1792 m) è possibile salire in funivia al rifugio-albergo della Langflue (2870 m); la trascurata salita a piedi per Spielboden e lungo il sentiero che risale la morena centrale del Feegletscher comporta 1200 metri di dislivello e 3h30.
In alternativa, si può prendere dapprima la funivia per il Felskinn (2991 m) seguita dalla funicolare sotterranea del Metrò Alpin che porta sino al Mittelallalin (3456 m).

Dalla Langflue (2870 m) dopo aver oltrepassato una sciovia ci si porta sul Feegletscher che occorre risalire verso sud-ovest in direzione dell'Alphubel, normalmente lungo una traccia ben marcata. Dopo aver oltrepassato una zona piuttosto crepacciata spesso di ghiaccio scoperto, aggirando sulla destra un primo ripido tratto del Feegletscher (tenendosi a debita distanza dai seracchi sovrastanti la parete rocciosa che delimita il ghiacciaio sulla destra), si prosegue per una breve rampa glaciale un po' ripida (crepacci) sino a raggiungere verso sinistra i più facili pendii superiori del ghiacciaio. Dopo un buon tratto su pendenze moderate, si supera una rampa che si fa via via più ripida (35°), al termine della quale occorre piegare verso destra per evitare un'altra zona notevolmente crepacciata. Superato qualche insidioso crepaccio, ci si sposta di nuovo verso sinistra e lungo un monotono pendio si raggiunge quota 3600 metri circa, dove si abbandona l'eventuale traccia sulla sinistra che prosegue verso l'Alphubeljoch per seguire quella sulla destra che prosegue lungo un non difficile pendio nevoso, fino ad arrivare alla base del versante est dell'Alphubel. [3h-3h30]
Qui si può giungere anche dalla stazione del Metrò Alpin del Mittelallalin (3456 m); dopo aver attraversato una zona di impianti sciistici si segue la larga traccia (in condizioni normali) che risale il Feegletscher alla volta dell'Allalinhorn. Si prosegue lungo il ghiacciaio verso destra lasciando a sinistra la parete nord-ovest dell'Allalinhorn e dopo aver superato un tratto un po' più ripido (attenzione ai crepacci) si guadagna il Feejoch (3810). [1h-1h30] Da qui, lasciando a sinistra la traccia principale per l'Allalinhorn ci si rivolge a destra alla cresta est della poco evidente elevazione del Feekopf, inizialmente nevosa e piuttosto aerea (cornici) e quindi rocciosa (II, attenzione al ghiaccio); dopo averne raggiunto la vetta (3888 m) si scende per la nevosa cresta ovest, larga e facile, portandosi all'Alphubeljoch (3782 m). [1h-1h30] Da qui, tagliando il pendio nevoso verso nord, si raggiunge l'intinerario di salita che proviene dalla Langflue.
Si risale quindi il versante est superando un breve tratto piuttosto ripido (40°, attenzione in presenza di ghiaccio) spostandosi in uscita verso sinistra per poi tornare di nuovo a destra su pendenze più moderate; si oltrepassano dei grossi crepacci che sbarrano l'accesso all'ampia spianata sommitale dell'Alphubel, raggiunta la quale si traversa sulla sinistra (sud) per salire poi direttamente il più alto dosso nevoso della cima. [1h-1h30]
In discesa normalmente si ripercorre la via di salita; in alternativa si può optare per la cresta sud-est (vedi sotto) oppure per la cresta nord se si desidera proseguire alla volta del Taschhorn (vedi sotto).

Cresta sud-est

La cresta sud-est è stata la via dei primi salitori dell'Alphubel e rappresenta una valida alternativa, più estetica ed elegante seppur di poco più difficile, alla via normale lungo il versante est. L'unico problema tecnico è rappresentato dal ripido tratto finale di pendio nevoso che spesso si presenta ghiacciato; per il resto la salita è decisamente facile ad eccezione del tratto roccioso della cresta est del Feekopf (specie in caso di verglass) per chi proviene dal Mittelallalin. La cresta sud-est può anche essere utilizzata come via di discesa per chi sale dalla cresta nord per effettuare una bella traversata della montagna. Come per la via normale lungo il versante est, sarebbe preferibile trascorrere la notte precedente la salita alla Langflue o alla Taschhutte; la salita in giornata dal Mittelallalin o dalla Langflue può provocare, se non si è ben acclimatati alla quota, problemi anche gravi di mal di montagna.

Difficoltà: PD ( 45° ) o PD+ ( II / 45° )
Dislivello: 500m + 1500m (Taschalp) o 1350m (Langflue) o 850m (Metrò Alpin)
Tempo: 1h30 + 4h30-5h30 (Taschalp) o 4h30-5h (Langflue) o 3h30-4h30 (Metrò Alpin)

Dalla Taschalp (2214 m), che si raggiunge in auto da Tasch (1450 m) lungo una stretta strada carreggiabile, si sale per una comoda stradina sterrata alla Taschhutte (2701 m; 1h30).
Da Saas Fee (1792 m) è possibile salire in funivia al rifugio-albergo della Langflue (2870 m); la trascurata salita a piedi per Spielboden e lungo la morena centrale del Feegletscher comporta 1200 metri di dislivello e 3h30.
In alternativa, si può prendere dapprima la funivia per il Felskinn (2991 m) seguita dalla funicolare sotterranea del Metrò Alpin che porta sino al Mittelallalin (3456 m).

Dalla Taschhutte si prende il sentiero che sale verso est e ad un bivio si segue la diramazione verso destra. Dopo aver superato dei piccoli torrenti si raggiunge la spianata erbosa di Kummi Bodmen (2886 m), oltre la quale, percorso un vallone morenico, si guadagna la morena vera e propria che conduce all'Alphubelgletscher (3200 m circa). Si risale il ghiacciaio lasciando sulla sinistra un isolotto roccioso ed una zona di seracchi, fino a raggiungere una spianata da dove un tratto un po' ripido conduce agli ultimi facili pendii che precedono l'Alphubeljoch (3782 m). [3h-4h]
Se si parte dalla Langflue invece si risale il Feegletscher verso sud-ovest in direzione dell'Alphubel, normalmente lungo una buona traccia; dopo aver oltrepassato una zona piuttosto crepacciata aggirandola a destra (tenendosi però a debita distanza dai seracchi sovrastanti la barriera rocciosa che delimita il pendio nevoso sulla destra), si prosegue per una rampa glaciale un po' ripida (crepacci) sino a raggiungere i più facili pendii superiori del ghiacciaio. Raggiunta quota 3600 metri circa si abbandona la traccia sulla destra che risale lungo il versante est e si prosegue sulla sinistra sino a raggiungere per falici pendii nevosi il valico dell'Alphubeljoch (3782 m). [3h-3h30]
In alternativa dalla stazione del Metrò Alpin del Mittelallalin (3456 m) dopo aver attraversato una zona di impianti sciistici si segue la larga traccia (in condizioni normali) che risale il Feegletscher alla volta dell'Allalinhorn. Si prosegue lungo il ghiacciaio verso destra lasciando a sinistra la parete nord-ovest dell'Allalinhorn e dopo aver superato un tratto un po' più ripido (attenzione ai crepacci) si guadagna il Feejoch (3810 m). [1h-1h30] Da qui, lasciando a sinistra la traccia principale per l'Allalinhorn ci si rivolge a destra alla cresta est della poco evidente elevazione del Feekopf, inizialmente nevosa e piuttosto aerea (cornici) e quindi rocciosa (II, attenzione al ghiaccio); dopo averne raggiunto la vetta (3888 m) si scende per la nevosa cresta ovest, larga e facile, portandosi all'Alphubeljoch (3782 m). [1h-1h30]
Ci si rivolge ora alla nevosa cresta sud-est dell'Alphubel, inizialmente facile ma che presenta in uscita un ripido pendio (45°) spesso ghiacciato da risalire direttamente oppure spostandosi un po' sulla destra, oltre il quale si guadagna la vetta. [1h30]
In discesa si può ripercorrere la via di salita, oppure in alternativa si può optare per la via normale lungo il versante est (vedi sopra) o per la cresta nord se si è intenzionati a proseguire alla volta del Taschhorn (vedi sotto).

Cresta nord

La cresta nord dell'Alphubel è raramente percorsa come meta a sè stante, mentre lo è più di frequente come parte della traversata Alphubel-Taschhorn e viceversa. Presenta un tratto roccioso piuttosto delicato per via della pessima qualità della roccia e del ghiaccio spesso presente che complica ulteriormente la salita (o la discesa). Il pregio di questo intinerario sta nella sua scarsa frequentazione legata alla lontananza dal caos turistico degli impianti di risalita che pullulano sul versante di Saas Fee.

Difficoltà: PD+ ( II+ / 35° )
Dislivello: 500m + 1500m
Tempo: 1h30 + 5h-6h

Dalla Taschalp (2214 m), che si raggiunge in auto da Tasch (1450 m) lungo una stretta strada carreggiabile, si sale per una comoda stradina sterrata alla Taschhutte (2701 m). [1h30]

Dal rifugio si prosegue lungo il sentiero che si dirige verso nord in direzione della Rotgrat, entrando e risalendo l'avvallamento detritico di Tolli per raggiungere più in alto sulla sinistra la costola rocciosa del Wissgrat (3194 m) in corrispondenza di un evidente ometto di pietre. [1h-30]
Scendendo quindi verso nord lungo un sentiero in parte attrezzato, si raggiunge il bacino orientale del Weingartengletscher normalmente ricoperto dai detriti, che si deve attraversare puntando alla base di uno sperone roccioso proveniente dall'Alphubel (3242 m). Da qui si prosegue su terreno morenico in direzione nord-est lasciando un piccolo ghiacciaio sulla propria destra, sino a raggiungere un colletto (3481 m) su una cresta di rocce rotte sulla sinistra, che da accesso al ramo principale del Weingartengletscher. Si risale quindi il ghiacciaio prestando attenzione agli eventuali crepacci presenti specie nella parte alta, sino a raggiungere il Mischabeljoch e l'omonimo bivacco (3851 m). [2h30-3h]
Da qui si attacca la cresta nord dell'Alphubel che si presenta inizialmente rocciosa e con qualche passaggio un po' delicato (II+) non tanto per la difficoltà in sè stessa quanto per la qualità non eccelsa della roccia e spesso anche per la presenza di verglass; superato il tratto roccioso, la cresta diviene nevosa e decisamente più facile sino a portarsi sull'elevazione della cima nord-est (4128 m), oltre la quale percorrendo l'esteso plateau sommitale dell'Alphubel verso sud si giunge al dosso più alto della vetta. [1h]
In discesa si può ripercorrere la via di salita, oppure si può optare per la via normale lungo il versante est o per la cresta sud-est (vedi sopra).

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