Uno dei resoconti giornalistici più dettagliati, quello di Lorenzo
Cremonesi sul "Corriere della Sera" dell'11 maggio, così inizia:

«L'essere entrati nella Basilica della Natività tre ore dopo la fine
dell' assedio permette di fare due prime considerazioni: non c'è stata
dissacrazione metodica dei luoghi santi cristiani da parte degli
estremisti musulmani e non è vero che mancava cibo ai palestinesi
asserragliati all'interno».

E prosegue:

«Tutto appare come è appena stato lasciato dai palestinesi. [...] Resti
di cibo ovunque, tracce di bivacchi improvvisati sin sotto l'altare,
letti di fortuna ricavati sotto i mosaici ai muri, nelle navate, e poi
ancora cuscini lerci, una scatola di sardine ammuffite, radio sventrate,
posate sporche, piatti usati, ciabatte, scarpe vecchie, vestiti unti,
forbici. Negli angoli regna un tanfo insopportabile. Nessuno deve aver
corso il rischio di morire di fame. Negli armadi usati per gli arredi
sacri ai lati dell'altare principale si notano sacchi di riso, scatole
di spaghetti, sale, zucchero, farina, conserve di carciofini, frutta e
verdura che marciscono, scatolette di mais, hummus in vasi di plastica.
L'acqua era presa dalle cisterne nel chiostro e nei diversi giardini del
complesso, poi veniva messa in taniche di plastica gialla da 20 o 30
litri sparse dovunque. [...] Nelle cucine del convento francescano si
trova ancora formaggio e salame. E non sembra proprio che se il cibo
fosse davvero scarseggiato i palestinesi sarebbero stati così pronti a
lasciare che si potessero aprire le scatole di formaggini per poi
lasciarne marcire almeno metà del contenuto in bella vista sulle
balaustre dell' altare. Sporco ovunque. Il battistero sulla destra
dell'entrata principale è ricoperto di piatti unti e resti di fuochi.
"Vede che vergogna? Hanno usato gli altari dedicati ai nostri santi come
tavoli da cucina", si lamenta Ciprianus, del patriarcato greco. I danni
maggiori provocati dai palestinesi sono alle porte interne che conducono
alle residenze di francescani, greci e armeni. "Sono venuti per prendere
il cibo. Se trovavano chiuso sfondavano", dice ancora Ciprianus».

Questo quanto apparso agli osservatori dopo l'evacuazione della
basilica.