ARES - MARTE

Figlio di Zeus e di Era, presiedeva alle battaglie ed agli scontri cruenti accompagnato da Eris, la Discordia, e dai figli Fobos e Deimos, la paura ed il terrore.
Da bambino era stato affidato dalla madre a Priapo, figlio deforme di Afrodite, perchè questi divenisse suo precettore. Priapo tentò di educarlo all'arte della danza poi, visto che il fanciullo non era versato in questo genere di svaghi, ne fece un guerriero.
Inviso ben presto a tutti gli dei, fra i quali provocava inimicizie, fu rapito da giovane da Oto ed Efialte, che lo torturarono e lo rinchiusero in un vaso di bronzo in cui restò prigioniero tredici mesi e fu liberato solo quando Erbea, matrigna dei suoi carcerieri, rivelò ad Ermes il suo luogo di prigionia.
Contro Ares si tenne, sulla collina dell'Areopago, il primo processo per omicidio. Era accusato di aver ucciso Alirrozio, un figlio di Poseidone. Ares si discolpò sostenendo di averlo sorpreso mentre tentava di usare violenza ad una delle sue figlie, Alcippe, la quale, ovviamente, confermò la deposizione del padre.
Ares era seguito sui campi di battaglia dalle Keres, le dee della morte violenta, che si scagliavano a dilaniare le carni dei guerrieri caduti.
Amante di Afrodite, Ares ebbe da lei più figli: Armonia, Cupido, Anteros.


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