SOGGETTO: Franco Brusati
SCENEGGIATURA: Franco Brusati, Jaia Fiastri, Nino Manfredi
DIRETTORE FOTOGRAFIA: Luciano Tovoli (in Eastmancolor)
MONTAGGIO: Mario Morra
MUSICA: Daniele Patucchi
SCENOGRAFIA: Luigi Scaccianoce
COSTUMI: Guido Patrizio
ORG. GENER.: Alfredo Mirabile
PRODUTTORE ESECUTIVO: Turi Vasile
PRODUZIONE: Maurizio Fè per Verona Produzione Cin.che
INTERPRETI: Nino Manfredi, Anna Karina, Paolo Turco, Johnny Dorelli, Ugo
D'Alessio, Tano Cimarosa, Gianfranco Barra, Giorgio Cerioni, Umberto
Raho, Giacomo Rizzo
DISTRIBUZIONE: C.I.C.
Durata:115'
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Soggetto
Giovanni Garofano è un onesto emigrato italiano in Svizzera,
cameriere a stagione presso un lussuoso ristorante e in perenne competizione con un turco per l'assegnazione del posto
fisso. Un giorno per una banale situazione (viene fotografato da una coppia mentre urina contro un
muro) perde il posto di lavoro e anche il permesso di soggiorno in
Svizzera. Inizia così per lui un lungo calvario alla ricerca non solo di un posto di
lavoro, ma anche di una propria dignità calpestata sia dall' indifferenza e dal sottile razzismo della società elvetica sia dalla
rassegnazione, dal vittimismo e dal patetico folklorismo degli
emigrati. Unica consolazione una tenera e fragile relazione sentimentale con una
esule politica greca; per il resto passa da un guaio all'altro. Diventa
cameriere di un ricco uomo d'affari in disgrazia, ma l'industriale si suicida per la disperazione di una vita economica e
affettiva disastrosa, trova posto presso delle baracche di emigrati,
ma nauseato dalla rassegnazione di quest'ultimi e del loro stile di vita "canta che ti passa", si allontana per finire presso un
allucinante famiglia di clandestini
partenopei i quali vivono in un pollaio e come lavoro si mantengono macellando a cottimo i
polli. Sconfitto e amareggiato tenta persino di farsi passare per svizzero tingendosi di biondo i
capelli, ma una partita di calcio che vede protagonista la nazionale italiana farà emergere in lui l'orgoglio
nazionale. Infine accompagnato alla stazione dalla polizia per l'espatrio, trova ad attenderlo la ragazza-madre greca ora sposata con un ispettore della polizia
stranieri. Lei gli offre la possibilità di rimanere in Svizzera grazie all'interessamento del
marito, ma Giovanni rinuncia e prende il treno per il ritorno in
Italia. Purtroppo una volta partito sente i compagni di scompartimento cantare le solite canzoni folkloristiche e in lui muore l'idea di veder un Italia
diversa, per cui tira il freno di emergenza e scende dal treno,
confuso e solo.
(scheda a cura di Davide)
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