GIULIO PETRONI
(Roma - 1920)


Dopo la laurea in lettere, esordì con un cortometraggio per la INCOM, intitolato Goethe a Roma. Collaborò contemporaneamente con alcune riviste letterarie dell'epoca, "Quadrivio", "Il Tevere". Iscritto al Partito comunista, partecipò alla guerra come partigiano. Nel dopoguerra lasciò l'Italia recandosi a Ceylon per dirigere il locale Dipartimento Cinematografico e in quell’ambito sviluppò la produzione di diversi documentari. Rientrato in Italia nel 1951, si dedicò alla realizzazione di numerosi documentari (L’arte della Resistenza, Selinunte nastro bianco, Lembi di Albania in Calabria, Le strade verso Nord, ecc.) e contemporaneamente partecipò, come aiuto regista, alle riprese di "Un marito per Anna Zaccheo" di Giuseppe De Santis e "Finalmente libero" di Mario Amendola. Il suo primo lungometraggio risale al 1959, La cento chilometri, una commedia scritta con Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile. Successivamente diresse altre commedie: I piaceri dello scapolo, con Mario e Memmo Carotenuto; Una domenica d'estate, con Ugo Tognazzi; I soliti rapinatori a Milano. Nel 1963, interruppe l’attività cinematografica e lavorò per la RAI curando numerosi servizi per varie rubriche. Al cinema ritornò nel 1967 con l'ottimo western Da uomo a uomo, grande successo commerciale (7° incasso italiano del 1967). Diresse poi altri 4 western, di buona presa spettacolare, notevoli soprattutto E per tetto un cielo di stelle, con Giuliano Gemma e Tepepa con Tomas Milian e il grande Orson Welles (la sceneggiatura era di Franco Solinas e vi partecipò anche il cantautore politico Ivan Della Mea), meno riuscito La notte dei serpenti, assai buffo La vita a volte è dura, vero Provvidenza? con Tomas Milian nuovamente protagonista. Non commettere atti impuri e Crescete e moltiplicatevi sono invece due commedie satiriche ambientate nella provincia. La prima (che ha come protagonista Luciano Salce) è ambientata ad Assisi, la seconda (più corale) nel bigotto Veneto dell'epoca. L'ultimo suo film è Labbra di lurido blu, di cui è anche sceneggiatore, montatore e produttore, autentico cult movie. Un film sul disfacimento, piuttosto audace per l'epoca, una vicenda esistenziale di angosce nascoste in cui, senza ritegno per i suoi più squallidi risvolti, Petroni descrive la crisi acuta in cui si dibatteva la borghesia provinciale italiana. Tuttavia, anche a causa di alcune ridondanze e di alcuni difetti di sceneggiatura, Labbra di lurido blu fu stroncato dalla critica, nonostante la buona prova degli attori, in special modo Lisa Gastoni. Il film ottenne però un discreto successo commerciale. Dopo allora, sia per amarezza sia per la galoppante crisi produttiva del cinema italiano, Petroni abbandonò il cinema per dedicarsi al suo vero amore artistico: la letteratura. Alcuni gli attribuiscono anche L'osceno desiderio, film abbastanza sgangherato del 1978, di cui lui però nega decisamente la paternità.


Filmografia:

1959 - La cento chilometri
1960 - I piaceri dello scapolo
1961 - Una domenica d'estate
1961 - I soliti rapinatori a Milano
1967 - Da uomo a uomo
1968 - E per tetto un cielo di stelle
1968 - Tepepa
1969 - La notte dei serpenti
1971 - Non commettere atti impuri
1972 - La vita a volte è dura, vero Provvidenza?
1973 - Crescete e moltiplicatevi
1975 - Labbra di lurido blu
1978 - L'osceno desiderio (rifiutato)