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CIMA ROVAIA

   
  SCHEDA PERCORSO
   
Zona:
Provincia di Brescia
Gruppo Montuoso:
Gruppo del Pietra Rossa (Parco Nazionale dello Stelvio)
Loc. Partenza:
Vezza d'Oglio m. 1080 (indicazione parcheggio auto in paese)
Accesso:
Alta Val Camonica 10 km dopo Edolo verso il P.sso del Tonale
Lunghezza:
Km 21
Dislivello:
md. 1450
Difficoltà:
****
Ciclabilità %:
75%
Altezza massima:
m.2530 di Cima Rovaia
Tempo percorrenza:
Circa 3 ore e mezzo
Cartografia:
Kompass n° 107 Ponte di Legno

Indicazioni:

Cima Rovaia vista da Incudine



Klaus a quota 2000

 

verso la "Grande Radura"

 

pedalando sulla "Grande Radura"

 

veduta dall'alto del Museo e di alcune trincee della Grande Guerra


Cima Mattaciul (m. 2845)

Corno (m. 2712) e Cima del Tirlo (m. 2922) visti da Cima Rovaia

 

 

 

 

 

 

Indubbiamente, da un punto di vista paesaggistico, è uno dei più belli e selvaggi tra gli itinerari dell'alta Valle Camonica e, come quello del Pornina, percorre un antico tracciato militare della Grande Guerra che, in questo caso, conduce fin sulla vetta di Cima Rovaia.
Da qui la vista spazia a 360° su tutte le montagne dell'alta Valle Camonica: dal vicinissimo Mattaciul all'Adamello, al Baitone, l'Aviolo, il Pagano, le Cime di Grom, i Tremoncelli, il Gruppo del Pietra Rossa, Cima e Corno del Tirlo.

Dal paese di Vezza d'Oglio seguire indicazioni per la Val Grande.
Proseguire in salita su asfalto per circa un km fino ad un trivio nei pressi di un tornante dove svolteremo a dx, in direzione della frazioncina "Tu", attraversando un ponte sul torrente Valgrande.
Si prosegue, sempre salendo, superando le case di Tu (qui consiglio di fare scorta d'acqua, in quanto non dovrebbero più trovarsi fontane) fino alla fine dell'asfalto dove sulla dx parte una sterrata con indicazione Cima Rovaia.
Attenzione: questo di dx è il versante Sud, il più breve, il più panoramico ma anche il più ripido che quindi vedo più indicato per chi vuole salire a piedi.
Ignorato il sopraddetto bivio e le sue indicazioni, proseguiamo diritto su sterrato per circa 1 km fino ad un incrocio con santella votiva (m. 1360) dove prenderemo la stradina sterrato-cementata che sale sulla dx in forte pendenza per circa 1 km fino alla località Pil (1444). Qui ritroviamo l'indicazione verso dx per Cima Rovaia, la seguiamo pedalando su single-trak nel bosco lungo una serie interminabile di tornanti. Stiamo salendo dal fresco versante Est su una salita durissima ma pedalabile, se affrontata senza affanno.
Mano a mano che ci si alza il bosco si dirada.Continuiamo a salire fino ad un tornante sinistrorso, a circa m. 2000 di altitudine, dove si incrocia il percorso sopracitato che sale dal versante Sud (cartello indicatorio metallico). Ancora qualche tornante di dura salita e si arriva alla grande radura di Plaza Grande (m.2160) dove conviene fermarsi sia per prendere fiato, sia per ammirare il superbo panorama sovrastato dal Corno del Tirlo che si presenta di fronte a noi.
Lo scenario è cambiato. Siamo in un paesaggio di alta montagna.
Il sentiero diventa pietroso e la pedalata difficile. Cima Rovaia è davanti a noi, ma bisogna superare ancora circa 400 mt di dislivello.
Oltrepassiamo un quadrivio di sentieri; a dx per l'Alpe Tremonti, a sx per il Bivacco Occhi al Plaz dell'Asen, ma noi proseguiamo diritto l'ascesa tra i resti di trincee fino al bivio per il Museo della Guerra dove consiglio di effettuare una piccola digressione per visitarlo.
Siamo a m.2400 e la cima è sopra di noi. Il terreno pietroso non consente più una pedalata regolare. Abbiamo a questo punto la possibilità di tornare al bivio sopradescritto e proseguire verso la vetta lungo il diagonale che sale da nord (ipotesi questa allora scartata per motivi di neve - era il 7 maggio quando abbiamo effettuato il percorso), oppure proseguire bici-a-mano sul sentierino che zigzagando sale sopra il museo. In ogni caso, in un quarto d'ora si raggiungono i 2530 metri di Cima Rovaia.
Una breve sosta per ammirare il panorama, scattare qualche foto e poi giù in picchiata ripercorrendo a ritroso il percorso dell'andata.

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Chi avesse da spendere ancora qualche energia può allungare il percorso di ritorno passando per la Baita Tremonti (m. 2100) deviando al bivio sopraindicato e da qui scendendo su ripido sterrato fino alle baite di Premia per raggiungere in piano Canè e la strada asfaltata che scende a valle. Sempre da Premia invece, proseguendo su sterrato in discesa, è possibile arrivare direttamente a Vione, il paesino sotto Canè, superare Stadolina e raggiungere il punto di partenza.

(c) giancarlo ortobelli lozza / 2005