Queste brevi note sono tratte dalle fonti citate in bibliografia.
Purtroppo queste fonti non sono sempre concordi nel citare episodi,
anche importanti, della storia di Giusvalla.
Io ho solo voluto tracciare una linea del tempo quanto più
completa possibile ma, ovviamente è ad esse che rimando per
maggiori approfondimenti sull'argomento.
Abitato già nell'età dei metalli da tribù di cacciatori-pastori, che
trovarono negli affioramenti ofiolitici la materia prima per le loro
asce, il territorio di Giusvalla venne abbandonato nell'età romana,
in quanto defilato dall'asse Acqui-Vado lungo la val Bormida.
Questo territorio venne poi
abitato stabilmente per la prima volta nell'alto Medioevo da tribù
longobarde.
Contemporanea a questi insediamenti sarebbe la fondazione monastica
benedettina di Gesù Salvatore avvenuta nel 760.
Dopo la vittoria sui Longobardi avvenuta nel 774, Carlo Magno insediò
a reggere i ducati e le marche, una classe di conti e funzionari
scelti tra i suoi fedeli; questi
funzionari furono sia laici sia ecclesiastici.
Col passare del tempo questi cercarono di affermare l'ereditarietà dei
loro possessi e, con l'affievolirsi della autorità imperiale si
configurarono sempre più come signorie territoriali minori denominate
curie (centri di amministrazione della giustizia), composte da più
ville (villaggi) con un proprio centro amministrativo chiamato
corte.
Nel 936,nel corso di una scorreria dei Saraceni, viene distrutta la Badia di San Salvatore.
Nel X secolo si instaurò l'ereditarietà del feudo e si rinvigorì
la spinta dei signori rurali all'appropriazione delle terre
incolte.
In questo periodo si fecero più frequenti le scorrerie dei Saraceni.
Per difendere i coloni le signorie dovettero erigere castelli. Questo
rafforzò ulteriormente il potere dei signori in quanto i coloni
vennero chiamati a fornire ulteriori servizi a compenso della
protezione ottenuta.
E' in questo contesto che, nel 948, Il duca Guido di Spoleto (figlio
di Romualdo, Marchese del monferrato e quindi Feudatario di Giusvalla)
fece costruire il castello i cui ruderi sono ancora oggi visibili
alle spalle dell'abitato.
Durante i lavori di costruzione del castello il Duca Guido abitò
con il genitore nel castello di Dego che poi venne ceduto al figlio
Aleramo.
Nel 967 Aleramo, capostipite del casato degli
Aleramici, successe al padre Guido.
Nel 991, alla sua morte, gli
successero i figli Anselmo e Oddone che fondarono in Spigno
l'abbazia di San Quintino assegnandogli, tra gli
altri, la Badia di San Salvatore di Giusvalla con tutti
i suoi beni.
Nell'atto di fondazione di questa abbazia viene espressamente detto
"Elargiamo allo stesso monastero quei beni che di diritto appartengono
alla badia di Gesù Salvatore, costruita nel luogo e fondo di
Visiovalla.
E' questo il primo documento in cui appare il toponimo di Visiovalla
da cui deriva, con successive trasformazioni
, l'attuale Giusvalla.
Alla morte di Aleramo si procedette alla divisione del Marchesato.
Al figlio secondogenito Oddone, che a quanto pare era nato nel
castello di Giusvalla, toccò il Monferrato e quindi la Signoria di
Giusvalla.
Nel 992 successe ad Oddone il figlio Oberto a cui successe, nel 998,
il figlio Bonifacio.
I soldati di Bonifacio furono chiamati Bonifacini,e da essi ebbe
inizio il cognome (Bonifacino) ancor oggi così diffuso in
Giusvalla.
Bonifiacio divise poi il suo Feudo in cinque Marchesati. Giusvalla, con Piana, Dego, Sassello venne annessa al Marchesato di Savona che passò nel 999 in eredità al Figlio Enrico detto il Guercio che prese dimora nel Castello di Giusvalla.
Più tardi troviamo il Feudo di Giusvalla in possesso del Marchese Giacomo Giovanni di Monferrato.
Verso la fine dell'XI secolo nacquero aspre contese con i signorotti dei dintorni. Fu così che Giacomo Giovanni di Monferrato si alleò con la signoria di Perugia.
Verso la fine del XII secolo la famiglia degli Alemarici va estinguendo. Fu così che nel 1214 Ottone del Carretto affiancato da un esercito guidato dal figlio Ugo riesce a sottomettere alla repubblica Genovese Cairo, Dego, Giusvalla e Sassello.
Più tardi, si succedono nell'investutura del Feudo di Giusvalla i
Paleologi, divenuti eredi del Monferrato in quanto appartenenti
alla famiglia imperiale di Bisanzio
Non sempre chiari appaiono i trapassi del Feudo di Giusvalla. Di certo
si sa che ne ebbero l'investitura il Marchese Manfredo di Saluzzo e,
nel 1327 i marchesi di Ponzone.
In seguito alla pace tra Genova e Milano, avvenuta nel 1419,
Giusvalla passa con Dego ed altri castelli ai marchesi
del Monferrato.
Dal 1537 al 1560 circa il possesso di Giusvalla è appannaggio degli
Spinola di Genova, imparentati con gli antichi Marchesi Aleramici.
Nel 1625 Giusvalla passa ai San Martino di Agliè che conservano
tutt'ora tra i loro Titoli quellod i "Marchesi di Dego, Piana, Cagna e
Giusvalla"
Nel rinascimento Giusvalla viene messa a ferro e fuoco dai
Franco-Piemontesi comandati dal Maresciallo De Grigni ma resta sotto il
dominio dei Duchi Grimaldi.
Ai Grimaldi succedono nel 1680 i Simiana (Marchesi di Livorno), i
Simiana-Imperiali (Principi di Francavilla) ed i Marchesi di San
Germano
Durante l'epopea napoleonica Giusvalla ebbe sicuramente un ruolo nella
prima campagna d'Italia: la battaglia di Montenotte si combattè poco
lontano dal paese nell'aprile del 1796.
Non sembra però che il territorio di Giusvalla ospitò particolari
combattimenti che invece si svolsero nel territorio di Cairo e di Dego;
sembra però che giusvalla ospitasse truppe napoleoniche pronte al
rincalzo.
Questa relativa distanza dal vero campo di battaglia non risparmiò
comunque gravi danni a Giusvalla in quanto il continuo soggiorno e
passaggio dell truppe portò alla miseria gli abitanti del luogo.
Non è comunque da escludersi che qualche scontro di minore entita
possa essere avvenuto nel territorio di Giusvalla. In particolare
sono documetate la battaglia sostenuta dalle soldatesche francesi
comandate dal generale Victor ed il Passaggio delle esercito
austriaco, forte di trentamila uomini, comandato dal generale
Melas nel 1800.
La tradizione attribuisce
alle truppe napoleoniche che occupavano il paese la piantumazione della
doppia fila di robinie
(gli alberi della libertà?) che ancora oggi,
con tronchi nodosi e contorti, come non se ne vedono altrove in
Liguria, fanno stupenda mostra di sé lungo la strada del centro
storico.
Nel 1814 Casa Savoia incorpora nel Regno sardo i territori del
Monferrato e con questi il territorio di Giusvalla.
Da allora Giusvalla seguì la storia di questo regno.
Riferimenti bibliografici: [1] [2] [3]