Argomento |
Controdeduzioni |
Su diverse fotografie, raccolte in luoghi
differenti, il paesaggio lunare è identico. Sassi visibili in
primo piano sono addirittura identici. Ciò presume l'utilizzo di
un'unica quinta utilizzata più volte come immagine di sfondo. |
Le colline visibili sullo sfondo sono in
realtà sempre montagne lunari che si trovano a grande distanza, e
che quindi cambiano molto poco spostandosi da un punto all'altro.
Sembrano vicine solo a causa della mancanza d'atmosfera
della Luna, dove non possono formarsi
foschie. Osservando attentamente
le immagini si può constatare che gli sfondi non sono mai
identici, bensì diversi a seconda del punto di vista delle
immagini stesse. |
Le
macchine fotografiche erano
montate all'altezza del petto delle
tute degli astronauti. Pertanto
l'astronauta non riusciva a vedere cosa stava fotografando. Ciò
nonostante le immagini riuscirono, erano messe a fuoco
perfettamente e furono scattate senza tagliare la testa ai
compagni di missione. |
Esistono esempi a sufficienza di immagini non
riuscite
[1].
Le immagine scelte dai media, e pertanto più conosciute, erano
ovviamente quelle più riuscite dal punto di vista estetico; sono
state inoltre modificate nel formato e nei contrasti dei colori.
Gli apparecchi fotografici erano dotati di un ricercatore
all'altezza dell'occhio
umano e pertanto consentivano agli astronauti di scattare immagini
a sagoma intera, nonostante la mancanza di uno specchio riflettore
per la vista diretta. Infine gli astronauti si erano allenati
a fotografare con detti apparecchi durante i sei mesi di
preparazione alla missione
[2]. |
Durante tutte le prove di volo con il modulo
lunare effettuate sulla Terra,
Neil Armstrong non è stato in
grado di atterrare senza subire avarie. |
Le prove di volo citate vennero effettuate con il
simulatore Lunar Landing Training Vehicle, mosso con
spinta a getto. Questa macchina
volante, già dal punto di vista tecnico non può essere confrontata
con il modulo lunare reale. Durante le esercitazioni sono riusciti
oltre un centinaio di voli ed atterraggi morbidi contro tre avarie
dovute a difetti tecnici. |
L'energia dei
raggi gamma a cui gli astronauti
erano esposti durante il passaggio attraverso le
fasce di Van Allen, che si
trovano tra Terra e Luna, sarebbe stata talmente alta, che gli
astronauti non sarebbero stati in grado di sopravvivere. Questo in
particolar modo durante quel periodo, quando si erano verificate
forti eruzioni solari. |
Durante i 90 minuti di passaggio delle fasce, si
può calcolare un'irradiazione
di 4,3 millisievert,
pari o inferiore ad un normale volo aereo da un continente
all'altro. |
L'accensione dei razzi di frenatura del modulo
lunare causa un livello di rumore di 140 dB.
Pertanto i collaboratori del centro di controllo non sarebbero mai
stati in grado di seguire i discorsi tra gli astronauti. Si
concorda che, a causa della mancanza di atmosfera sulla Luna, il
suono non può diffondersi, però all'interno del modulo lunare
poteva avvenire senz'altro. |
Il rumore di propulsione a razzo nasce
dall'impatto dei gas di combustione, che viaggiano ad una velocità
superiore a
quella del suono, con l'aria
circostante. Nel
vuoto i congegni di propulsione
sono talmente silenziosi che all'interno del modulo lunare si
sente al massimo un lieve fischiare dei gas di combustione che
escono. |
Su tutte le immagini fotografiche scattate sulla
Luna non è visibile alcuna
stella. |
Il contrasto su negativi con diaframma da 9 a 11
non è sufficiente per consentire di fotografare un oggetto poco
luminoso (come una stella lontana), in un paesaggio chiaro. Per
fotografare stelle in cielo sarebbe stato necessario un tempo di
esposizione alla luce molto lungo. Ovviamente, in tal caso, gli
astronauti ed il paesaggio lunare sarebbero stati del tutto
sovraesposti. Lo stesso effetto può essere raggiunto e constatato
con qualsiasi apparecchio fotografico comune, nel caso di
un'immagine di un oggetto chiaro scattata di notte (ad esempio una
città). Anche su queste immagini non sono visibili le stelle.
Infine, anche su immagini prese dallo spazio più recentemente (ad
esempio dallo
Space Shuttle che si trova in
vicinanza della Terra) non sono visibili le stelle. |
Molte immagini contengono palesi errori; ad
esempio l'orma di uno stivale sotto il modulo lunare; su di
un'altra immagine si specchiano altri due astronauti nella visiera
del' astronauta fotografato (mai più di due astronauti si sono
trovati contemporaneamente sulla Luna). Su qualche fotografia
possono essere intraviste delle lettere incise sui sassi,
rispettivamente nel suolo lunare
[3]. |
Si tratta di illusioni o di ritocchi. In
particolar modo l'immagine del terzo astronauta proviene
dalla
home page privata di un
dipendente della NASA. La NASA mette a disposizione sui suoi
server tutti gli originali, in
alta risoluzione, privi di questi piccoli errori. Le lettere
riconoscibili sono dovute a perdite di dettaglio rispettivamente a
causa della riduzione e copiatura di immagini. Molte illusioni
sono dovute a minuscole immagini diffuse su Internet in un formato
altamente compresso, i cosiddetti artefatti di compressione (come
diverse immagini
JPEG). |
Su diverse immagini le ombre non si diffondono
parallelamente. Tale fatto è dovuto ad uno studio cinematografico
dotato di più riflettori. Considerando che sulla Luna il
Sole è l'unica fonte di luce,
tutte le ombre dovrebbero diffondersi parallelamente ed inoltre
essere proporzionate agli originali nella loro lunghezza. |
Le ombre cadono su di una superficie ineguale e
pertanto sembrano più brevi (in caso di elevazione del suolo) o
più lunghe (in caso di approfondimento del suolo). Inoltre, la
prospettiva della fotografia fa sfigurare nella vicinanza
l'immagine dell'ombra in una maniera tale che non sembrano
diffondersi parallelamente. Se fossero state utilizzate più fonti
di luce, cioè riflettori, dovrebbero essere visibili più ombre
dello stesso oggetto che si diffondono in direzioni diverse. Tale
fatto può per esempio essere constatato con le ombre dei giocatori
di calcio durante una partita giocata con i riflettori accesi. |
Su molte immagini della NASA sono visibili le
crocette delle fotocamere. Queste crocette talvolta vengono
addirittura coperte da oggetti che si trovano sulla Luna. Pertanto
si può trattare esclusivamente di fotomontaggi. |
In questo caso si tratta di un effetto
fotografico chiamato color bleeding. Su immagini della
bandiera americana, le crocette
vengono coperte nelle strisce di colore bianco, mentre appaiono
davanti alle strisce più scure di colore rosso. |
Immagini filmate mostrano come la bandiera degli
Stati Uniti d'America sventola. Non essendoci alcuna atmosfera
sulla Luna e pertanto non esistendo alcun
vento, è assolutamente
impossibile che la bandiera sventoli. |
Lo sventolare della bandiera non è dovuto al
vento, bensì a causa di vibrazioni di durata prolungata
all'interno del vuoto d'aria. Venendo meno l'attrito
della bandiera con l'aria, le vibrazioni vengono causate dal
piantare l'asta nel suolo lunare. Infatti tali vibrazioni sulla
Luna vengono frenate esclusivamente dalla rigidità della stoffa.
Inoltre, come ben visibile da più immagini e spiegato in una
maniera molto semplice dal punto di vista scientifico (affinché
possa essere compreso dalla maggior parte di persone) in diverse
pubblicazioni estere (ad esempio nel libro del giornalista tedesco
ed esperto di voli nello spazio Werner Büdeler - Das Abenteuer
der Mondlandung - L'avventura dell'allunaggio), si nota che la
bandiera venne appesa pure su di un'asta traversale e preparata in
una maniera tale da dare l'effetto che sventolasse.
Anche in uno studio televisivo ci sarebbe stata l'assenza di
vento e la bandiera sarebbe rimasta floscia. L'utilizzo di un
apposito
ventilatore avrebbe ulteriormente
alzato
polveri. In caso di registrazione
delle immagini in uno studio all'aperto in una zona ventosa,
questo avrebbe pure causato l'alzare di polveri ed in conseguenza
scarsa visibilità. |
Il congegno di propulsione del modulo lunare non
ha formato un nuovo cratere d'impatto sul suolo lunare. |
La forza di spinta del congegno di propulsione
non era grande a sufficienza per far nascere un cratere. Per
confronto, l'aereo da combattimento
Harrier a decollo verticale
produce una spinta maggiore di quella del modulo lunare, ma non
lascia comunque alcun cratere. |
Durante il lancio del modulo lunare, non era
visibile alcuna
fiamma. |
Il carburante utilizzato dal modulo lunare (l'idrazina)
brucia producendo una fiamma quasi invisibile
[4]. |
Terminato il programma di voli sulla Luna, tutti
i piani di costruzione nonché i microfilm relativi, in particolar
modo quelli relativi ai razzi Saturn V, il modulo lunare e il
rover, sono stati distrutti. |
I piani di costruzione stampati relativi al razzo
Saturn V sono stati distrutti a
causa della mancanza di un finanziamento per la costruzione di un
apposito archivio - ovviamente non prima che fossero copiati su
microfilm. Inoltre si possono consultare piani di costruzione del
razzo Saturn V in vari musei degli Stati Uniti d'America, mentre i
piani di costruzione di altri componenti del programma, come ad
esempio del modulo lunare, sono tutt'oggi esistenti. I microfilm
vengono conservati in locali con apposita climatizzazione del
National Space Science Data Center
[5]. |
I portelli d'ingresso del modulo lunare, e quelli
per il passaggio nel modulo di comando, erano troppo stretti per
passarvi indossando le tute spaziali. |
Fotografie ed immagini registrate sia sulla Luna
che sulla Terra dimostrano che il portello d'ingresso non era
troppo stretto. Ovviamente tale fatto fu preventivamente testato,
in particolare durante la missione
Apollo 9 (nell'orbita terrestre)
durante un passaggio dal modulo di comando nel modulo lunare. Il
portello di passaggio tra il modulo lunare (LM) ed il modulo di
comando (CSM) - o viceversa - non veniva mai utilizzato indossando
la tuta spaziale. |
Su riprese televisive si nota che i salti degli
astronauti non sono più alti dei salti normali sulla Terra
indossando una tuta spaziale. |
Considerando che il peso della tuta spaziale era
di circa 80 chilogrammi, sulla Terra non sarebbe stato possibile
alcun salto. Sulla Luna sono stati documentati salti di un'altezza
di circa 60 cm. Salti più alti non sono possibili a causa della
scarsa libertà di movimento all'interno della tuta stessa. Inoltre
il
centro di gravità piuttosto alto
(a causa dello zaino che conteneva i sistemi di sopravvivenza)
ostacolava ulteriormente un salto più alto perché avrebbe fatto
rischiare all'astronauta di atterrare male, con la possibilità di
danneggiare la tuta spaziale. |
A causa della
forza di gravità minore esistente
sulla Luna, le ruote del
rover lunare avrebbero dovuto
girare a vuoto durante la fase di
accelerazione. Inoltre, nelle
curve, il moon rover avrebbe dovuto reagire come sul
ghiaccio sulla Terra. |
La forza d'attrito viene determinata fisicamente
dal prodotto della forza del peso ed il
coefficiente d'attrito.
Quest'ultimo, grazie allo speciale design delle ruote, era molto
migliore di quello di semplici
pneumatici di gomma. Pertanto si
riuscì a creare un veicolo che riusciva a tenere la strada
sulla Luna in una maniera migliore che sulla Terra su strade in
cattive condizioni. In più deve essere considerato che sulla Luna
si viaggiava ad una velocità massima di 13 km/h. |
Gli astronauti dichiararono di aver assistito al
sorgere e al calare della Terra. Infatti su diverse
immagini scattate sulla Luna, si nota che il pianeta Terra si
trova in una posizione diversa. Considerando invece, che la Terra
si trova al centro dell'orbita lunare, tale fatto è del tutto
impossibile. |
Le osservazioni degli astronauti non avvennero
sulla Luna, bensì in fase di
orbita intorno alla Luna.
Considerando che durante detta fase, la
navicella spaziale ovviamente
sorvolò pure la faccia lontana della Luna - cioè quella non
visibile dalla Terra - per raggiungere nuovamente la faccia
rivolta verso la Terra, il sorgere e il calare della Terra sono
facilmente spiegati. |
A causa del vuoto, sulla luna le tute spaziali
avrebbero dovuto dare l'effetto di essere gonfiate. |
Questo problema era stato previsto, e le tute
spaziali erano state progettate e costruite in modo da impedirlo. |
Il veicolo lunare era troppo grande per poter
essere trasportato sulla Luna. In pratica si sostiene che il
Lunar Roving Vehicle (LRV), dotato di quattro ruote, non
sarebbe potuto essere sistemato in nessuna parte, sia del modulo
di comando, che del modulo lunare. Inoltre, avrebbe comportato un
peso troppo elevato. |
Il veicolo lunare era sistemato su di una parte
del modulo lunare, però piegato. Inoltre, per le missioni dotate
di tale veicolo, i moduli lunari di allunaggio vennero modificati
appositamente e si provvide ad avvicinarsi alla luna con delle
traiettorie di volo che consentivano di risparmiare del
carburante. Queste traiettorie non consentivano di ritornare
automaticamente verso la Terra (fatto intervenuto per la prima
volta durante
Apollo 13. Per le missioni
Apollo 8, 11 e 12 si usarono
orbite con ritorno automatico verso la terra in caso di
interruzione della missione). Gli
Apollo 11 e
12 dovettero utilizzare
dell'ulteriore carburante per la fase di frenatura ed avevano una
capacità di carico utile abbastanza modesta. Durante la missione
di
Apollo 17, il modulo di comando
frenò verso un'orbita lunare più bassa e pertanto consentì la
capacità di carico utile più alta di tutte le missioni per un
modulo lunare. |
I
computer di bordo erano troppo
piccoli. Alla fine degli
anni '60, il
personal computer non era ancora
stato inventato, le possibilità e le memorie dei computer di
allora raggiungevano al massimo quelle di una normale calcolatrice
dei nostri tempi. Sostenere pertanto l'allunaggio mediante
computer in tempo reale non sarebbe stato possibile in nessun
caso. Anche il calcolo delle traiettorie di ritorno è difficile da
immaginare. |
La maggior parte delle volte il veicolo era
pilotato manualmente. Inoltre le traiettorie di volo venivano
calcolate in anticipo dai computer della NASA che, pur inferiori a
quelli di oggi, erano in grado di eseguire il compito. I semplici
e modesti computer di bordo funzionavano similmente ad un normale
autopilota, che trasforma detti
dati in comandi di pilotaggio.
Ai computer di bordo del modulo di comando e del modulo lunare
vennero trasmessi direttamente da Houston parte di programmi
appositamente predisposti per le singole fasi della missione
(anche nel film
Apollo 13 tale fatto viene
rappresentato quale ultima fase della riattivazione del modulo di
comando Odyssey). I computer disponevano di una memoria
sufficiente a calcolare e dirigere in tempo reale la navigazione e
le singole fasi dell'allunaggio. Solo pochi anni dopo, i computer
di bordo della
NASA furono in grado di dirigere
autonomamente le manovre alquanto complesse dello
Space Shuttle. |
Uno degli argomenti di maggior peso a favore
della dimostrazione dell'allunaggio sono i 381 kg di rocce lunari.
Queste furono analizzate da scienziati di tutto il mondo.
Contengono
minerali ed isotopi che fino ad
allora erano sconosciuti sulla Terra. Gli scettici sostengono che
si tratta di
meteore precipitate sulla Terra. |
La composizione chimica delle rocce lunari è
completamente diversa da qualsiasi roccia terrestre. Inoltre può
essere documentato l'impatto di molteplici micrometeore su dette
rocce lunari.
Sulle meteore trovate sulla Terra non si possono constatare
tali impatti. Tale circostanza è dovuta al fatto che, durante
l'entrata nell'atmosfera terrestre, detti segni vengono bruciati e
pertanto cancellati. Inoltre le rocce contenevano
isotopi radioattivi di breve
vita, dovuti all'irradiamento permanente che si trova sulla Luna.
Infine, sulle rocce lunari manca del tutto il cosiddetto
involucro acquoso in quanto a causa del vuoto l'acqua
sparisce completamente dalla superficie dei sassi. |
Gli apparecchi fotografici non sarebbero mai
stati in grado di funzionare, tanto meno di consentire lo scatto
di fotografie. Con una
temperatura fino a 130 gradi
centigradi (durante il giorno), le pellicole si sarebbero sciolte
a causa del materiale delle macchine fotografiche usato e privo di
raffreddamento. Con temperature di meno 40 gradi centigradi
(durante la notte) invece, a causa del freddo, sarebbero state le
pile a non funzionare, e la pellicola si sarebbe spezzata. |
Le temperature indicate si riferiscono alla
superficie della Luna. A causa della mancanza dell'atmosfera,
sulla Luna non esiste una temperatura dell'aria, e le temperature
del suolo non influiscono su delle macchine fotografiche tenute in
mano. Inoltre, nessuna missione allunò durante una notte lunare,
né durante mezzogiorno lunare - cioè durante le circostanze
e temperature estreme suddette. La superficie lunare nelle zone
dell'allunaggio aveva una temperatura di circa 20–25 gradi
centigradi.
Gli apparecchi fotografici erano modelli Hasselblad-500EL
appositamente studiati per l'allunaggio. Come le apposite box di
ricambio delle pellicole erano dotate di un involucro coperto d'argento
per riflettere la radiazione solare ed evitare di scaldarsi
troppo. Sia le fotocamere che le camere per la registrazione di
immagini filmate erano chiuse ermeticamente e disponevano di una
sicura contro il caricamento elettrostatico possibile durante
l'inserimento delle pellicole[6].
Gli Stati Uniti d'America, come l'Unione
Sovietica, poterono avvalersi sin dal
1960 di immagini filmate da
satelliti spia, senza avere
problemi a causa della temperatura. |
Sino al giorno d'oggi, l'esplorazione
spaziale deve battersi per portare l'uomo in orbita e
farlo ritornare sulla Terra senza problemi. Basti pensare alle
catastrofi del
Challenger (1986) e del
Columbia nel
2003 oppure molteplici altri casi
di catastrofi dell'esplorazione spaziale. Pertanto, neanche le
missioni Apollo possono essere presentate come prive di pericoli. |
Bisogna far notare che i finanziamenti alla NASA
vennero troncati drasticamente alla fine del
programma Apollo ed un'ulteriore
volta con la caduta della
cortina di ferro. Il pericolo
degli allunaggi non venne mai negato, bensì calcolato come rischio
accettabile. Fu lo stesso
John F. Kennedy a dire che Non
facciamo queste cose perché sono semplici, ma perché sono
difficili. Inoltre durante le missioni Apollo ci furono
molteplici situazioni di pericolo (basti pensare a tutta la
missione di Apollo 13). Rimane il fatto che i due incidenti degli
Space Shuttle rappresentano una
percentuale assai ridotta se paragonati ai 115 voli effettuati
dalla flotta di sei veicoli, per un totale di 1.058 giorni di
permanenza in orbita e di 16.759 orbite complete; percentuale
estremamente inferiore a quella dei 35 voli del progetto Apollo,
mediamente più brevi, che contarono quattro fallimenti A-101,
AS-201, Apollo 1, Apollo 13 e in circa la metà delle missioni
ebbero inconvenienti non critici ma comunque significativi, tutto
ciò usando un parco mezzi assai più ampio. |
Le immagini filmate del primo allunaggio sono
molto simili a quelle mostrate nel film Capricorn One e
pertanto potrebbero essere copiate da questo. |
Tale argomentazione è un
anacronismo evidente, talvolta
non riconosciuto abbastanza dai sostenitori della teoria. Infatti
il primo allunaggio è avvenuto nel
1969, mentre il film citato venne
girato solo nel
1977. Inoltre, i formati della
pellicola (dimensioni e passo), sono totalmente diversi e
incompatibili tra loro. |