INTERVISTA A GIULIO SCARPATI E VANESSA GRAVINA
PROTAGONISTI
DEL CORTOMETRAGGIO GIRATO AD ARIANO IRPINO.
Questo articolo è stato pubblicato sul
quotidiano“ Il Corriere dell’Irpinia”il 17 giugno 2004.
Due
giorni pieni di lavorazione, spesso “disturbati” dalle cattive
condizioni atmosferiche che, tuttavia non hanno scoraggiato l’intera
troupe pronta a girare, ad Ariano Irpino, il cortometraggio “Le campane di
Sant’Ottone”, per la regia di Giambattista Assanti.
Iniziato con un giorno di ritardo rispetto alle
previsioni, il corto ha visto protagonisti il centro del paese,una grande massa
di arianesi(comparse per “scelta” all’evento) la cattedrale,
e, ovviamente la zona di Difesa Grande.
Abbiamo
incontrato ,tra una ripresa e l’altra , gli attori Giulio Scarpati e Vanessa Gravina, impegnati nel
cortometraggio.
“Avevo già un mese fa avuto modo di
incontrare la gente di questo paese,-racconta Scarpati-. Sono stato a
lungo a dialogare con loro nel presidio ancora presente in zona. Erano racconti
autentici, perfetti, nella loro descrizione dei disagi, delle sofferenze cui da
anni erano costretti.Mi dicevano dei casi di tumore in aumento,
dell’inquinamento alimentare inevitabilmente proveniente dal fiume saturo
di ogni tipo di sostanza nociva….Non ho visto solo una “lotta”.Ho
percepito il senso di una comunità che “si ritrova” e mi
piacerebbe che da questo corto venisse fuori proprio la voce del paese, anche se raccontata attraverso la
figura dal parroco.Sicuramente questa figura simbolica e rappresentativa,
dà un grosso contributo alla lotta, “trattando”, con i mezzi
che sono propri al suo ruolo, anche con le forze dell’ordine,
anch’esse cittadini del posto e, dunque doppiamente coinvolti, su fronti
apparentemente opposti.
Per me, dare la testimonianza di questo momento
“forte” vissuto ad Ariano
è in fondo far ricordare a tutti che quando si vive
“collettivamente” un’esperienza, si riescono ad ottenere
anche(vedi l’ordinanza della chiusura della discarica), dei risultati
concreti.
Senza dubbio questa battaglia ha “smosso”
delle altre situazioni simili,in Campania e un po’ in tutta Italia. E non
mi sembra poco..!”
Scarpati ha indossato ancora una volta una tonaca
ma stavolta non per simpaticamente “patteggiare” con Dio su un
nuovo diluvio universale, come nel suo recente Don Silvestro in “Aggiungi
un posto a tavola”, bensì per farsi portavoce di tangibili e
quotidiani mali provocati da interesse di pochi a danno di tanti..
E fa
eco, alle parole di Giulio, la frase con cui Vanessa Gravina “giustifica “la sua presenza in questo
lavoro:”Sono qui in missione!-esordisce
l’attrice- Perché mi fanno rabbia le prevaricazioni, le
ingiustizie, soprattutto laddove di problemi irrisolti ve ne sono
già.Non bisogna stare zitti!
.Credo che un artista, proprio perché ha una
possibilità d’azione che altri lavori non danno, debba compiere
questo percorso, che è un percorso umano, di “fare” qualcosa
per gli altri, anche se solo con delle testimonianze.E’ per questo che
sono pronta, col mio “ruolo”, nel corto, di giornalista del Nord,
ad avvicinarmi in modo sempre più profondo e sentito alle problematiche
vissute da questa bella gente.Il benessere del nostro Pianeta credo interessi
tutti noi…!”
Dal momento che i due attori sono stati accolti
dalla gente con grande entusiasmo,abbiamo approfittato per farci dare delle
anticipazioni sui loro progetti più immediati.
Giulio Scarpati tornerà presto in televisione, su Rai Uno, con una serie in
sei puntate per la regia di Alberto
Simone dal titolo “La
famiglia in giallo”. E’ una commedia che lo vede commissario
di polizia, single, alle prese con una madre “giallista” con la
quale si troverà spesso in competizione per la risoluzione dei casi.Un
modo di raccontare la quotidianità, il vivere comune attraverso la
costruzione di storie “gialle” in cui lo spettatore dovrebbe essere
via via coinvolto assemblando i vari elementi, l’evolversi delle
inchieste che dovranno poi portare alla scoperta
dell’”assassino”.
Vanessa Gravina interpreterà un ruolo molto complessodi
magistrato-madre-donna, con risvolti psicologici a tratti davvero drammatici
nella nuova serie di “Sospetti”.
Fiction
e serie con cast di qualità per entrambi, per discostarsi da tanti
prodotti medi che servono solo a riempire palinsesti.
Un” in bocca al lupo” ai due bravi
attori ed anche un grazie per il loro contributo affettuoso, semplice e
sentito.
ANNA MAFFEI