Viaggio in Turchia

Dal Vespucci al Malpensa e poi finalmente ad Istanbul. In tempo quattro ore, fra voli ed attese siamo a Piazza Taskim nella parte alta della città, la più moderna anche se non la meno antica della città.

In questo quartiere cittadino si trovano i negozi di lusso e le botteghe caratteristiche degli anni trenta dell'altro secolo e solo da poco hanno tolto il vecchio tram ma non eliminati i binari. La maggior parte è pedonale ed il passeggio dalla piazza della Libertà fino in fondo al ponte di Galata è un vero spasso ristorantini negozi di abbigliamento e bar compresi i mille bugigattoli di souvenir ti fanno l'occhiolino invitandoti ad entrare. Scuole ed ambasciate ti fanno capire che sei in una zona di scambi internazionali.

Appena oltrepassi il Corno d'oro sul ponte di Galata ed entri nella città di Costantinopoli, di Bisanzio, nella vecchia capitale dell'Impero Romano, in quella città che vide le Legioni romane, i cristiani, i Crociati, i mamelucchi del Grande Saladino, i turchi vecchi e quelli nuovi del dopo Atanturc padre della nuova Turchia solo allora ti accorgi di essere entrato nella storia.

In questa parte della città che oggi ospita undici milioni di persone vedi la convivenza pacifica di popoli differenti, di diverse professioni religiose ma che in comune hanno gli affari il commercio di tutto ciò che è commerciabile, qui capisci subito cosa si intende per "levantino". I Bazar ed i mercati si susseguono uno vicino all'altro la gente è frenetica ma calma nessuno ti importuna ma stai attento perché nessuno ignorandoti ti ignora tutti sanno da dove vieni dove vai e se ti fermi ti chiedono cosa tu desideri sii gentile perché loro lo sono con te. Quando trovi qualcosa che ti interessa comincia a parlare a domandare ed informati subito sul prezzo che tu troverai esagerato e così degno di una forte riduzione poi cerca il colore le dimensioni dell'oggetto non mostrare fretta butta giù qualche cifra ma dimostra ancora di non essere sicuro dell'oggetto stesso fingi di voler andartene ma indugia e quando hai già trovato il colore di tuo gradimento la misura che ti calza a pennello e sei contento dell'oggetto scuoti la testa e cerca di andartene. Il venditore allora ti chiederà quanto tu volessi spendere digli che l'oggetto non ti piace poi tanto e alle sue insistenze digli meno della metà del prezzo di partenza lui si arrabbierà dicendoti che vuoi un regalo e non fare l'affare ma lascia che sia lui a rilanciare se non rilancia vuol dire che sei andato tanto basso, oltre il suo prezzo di acquisto e non può dartelo ma se vedendoti allontanare ti grida dietro un prezzo tu fermati a fargli altre proposte in salita e poi basta non trattare salutalo cortesemente. Stai certo che ti viene dietro e ti prega di comprare: compra hai fatto un affare. Lui è contento perché hai trattato, hai comprato e vi siete divertiti entrambi. Fuori od intorno ai mercati ci sono venditori che hanno per le mani alcuni articoli vuol dire che sono articoli non loro ma di amici che hanno i banchi nelle vicinanze e quelli si propongono alla vendita. Questi se ti dimostri appena interessato ti vengono dietro per convincerti e fanno mille chiacchiere e sono simpatici, anche se pedanti, allontanati ma lascia l'impressione di essere interessato poi offri una cifra irrisoria rispetto alla chiesta e vai se non ti segue non hai perso niente tanto ne trovi quanti ne vuoi di questi, ma se ti gattona dietro è tuo lo porti a cifre incredibili. Acquista sempre con denaro contato altrimenti il resto è perduto. Dopo ti chiede la mancia dagli una lira e lo vedrai felice e come ti ringrazierà sempre sorridente.

Se prosegui verso oriente verso Ankara la capitale per intenderci ti consiglio di arrivare in taxi alla stazione ferroviaria al di la del Bosforo, in Asia , e qui prendere il treno della notte. Ti prenoti una cabina letto e dalle venti circa e per tutta la notte il treno ti conduce a destinazione. Questo treno non molto moderno ma efficientissimo ti fa pensare all'Orient Express di "Agatha Christi" di buona memoria. Una locomotiva diesel che mugge nella notte come una mandria di buoi impazziti ti trasporta in altri luoghi ed in altri tempi poi poco dopo la partenza un uomo con una campana in mano informa i viaggiatori che il ristorante è aperto così o che ti trovi nel vagone salotto o nel tuo scompartimento notturno non devi fare altro che andare a goderti una cena indimenticabile. Il ristorante con le vecchie tavole col ripiano di marmo e le abatjours accese ti conferisce la giusta aria demodeè. Una musica da danza del ventre fa da sottofondo al roast-beef all'inglese con insalata verde e pomodori succosi birra fredda dessert e frutta fresca il caffè alla turca è extra. Poi si passa al bar per una rakia digestiva quattro chiacchiere con gli amici una sigaretta e poi a letto. Il rumore delle ruote ed il paesaggio che passa dal finestrino ti fanno sognare e dormire. Quando ti svegli sei quasi arrivato . Hai solo il tempo di fare colazione all'inglese naturalmente e poi scendi alla stazione centrale di Ankara i facchini pensano ai tuoi bagagli che saranno recapitati al tuo albergo. In questa città moderna capitale del paese non ci sono grandi vestigia da visitare ma ti consiglio una visita al museo delle civiltà anatoliche per farti una visione completa delle popolazioni che dai primordi dell'uomo hanno abitato questo paese. L'uomo venuto dall'Africa entra in Anatolia circa duecentomila anni fa. Nel periodo mesolitico andando verso il neolitico si trovano già popolazioni Hatti siamo nell'età del bronzo e ritrovamenti emergono fra Antiochia e Antalya. Poi gli Urriti, i Luviti, Palatiti, Ahhyiawa, (Achei?),Ittiti, Micenei, Frisi, Dori, Hattusi, Medi, Lidi, Seleucidi, Macedoni, Persiani, fino ai Greci e poi i Romani e gli Ottomani si rincorrono.

I primi ritrovamenti intorno al XVIII secolo a.c. sono manufatti ittiti e da qui in avanti possiamo vederne l'evoluzione. Una visita accurata nel museo potrà chiarire lo schema di queste civiltà meglio di qualsiasi chiacchierata.

Vicino al museo si trova la vecchia cittadella proprio sul cucuzzolo del colle . Qui si può vedere la vita che i turchi conducevano nei secoli passati le case ancora costruite impastando mota e paglia tenute insieme da tavole di legno incrociate le porte con davanti scarpe e ciabatte, segno che in casa, si cammina a piedi nudi uomini e donne vestiti alla vecchia maniera con pantaloni a cavallo basso e camiciotti multicolori e bambini che ti ronzano intorno allegri e senza chiedere niente le maestre che li seguono parlano inglese o francese e possiamo conversare amichevolmente. Una volta la settimana in una grande piazza sotto le mura si tiene un meraviglioso mercato dei prodotti della terra i venditori sono molto affabili con gli stranieri e molti di loro ti parlano del loro lavoro da giovani quando erano emigrati in Germania. A proposito, pare che il nome ANKARA, stia per angora, il pelo di una razza di gatto che filato serve per fare golfini belli e caldi. Da qui si può noleggiare un pulmino e raggiungere Hattusas e Yazilikaya che contengono tracce di insediamenti ittiti. Un bellissimo alberghetto in stile turco con una eccellente cucina è l'ideale per passarvi la notte nel silenzio della campagna e goderti le ombre dei monumenti e dei leoni di pietra che ti guardano dai tempi passati ( Hotel Asikoglu www.hattusas.com ) La Cappadocia è vicina (250 km di ottima strada asfaltata) qui potrai sbizzarrirti nel godere di una grande valle, oggi, ma una immensa colata lavica per l'eruzione dei vulcani Erciyes e Hasan che circa tre milioni di anni fa ricoprirono l'altopiano intorno a Nevsehir con tufo, una polvere composta da cenere, fango e lava. Gli agenti atmosferici, nel corso dei secoli, erodendo queste rocce molto friabili le hanno modellate come torri coniche molte delle quali portano all'estremità un enorme macigno di materiale lavico più duro,che funge da cappello. Essendo materiale lavorabile anche con utensili di scarsa durezza è stato nel corso dei secoli scavato in grotte profondissime che sono state rifugio di cavernicoli, prima e di fuggiaschi e rinnegati poi. Non dimentichiamo che l'assenza di vie di comunicazione fra le macerie del tufo ne ha nascosta l'esistenza per molti secoli. Oggi sono parco nazionale protetto dall'Unesco. Urgup e Goreme sono i centri principali. Ai tempi di Bisanzio molte caverne furono abitate e scavate delle nuove da monaci ed anacoreti che negli anni avvenire arricchirono di pitture sacre e no dai colori ocra come il paesaggio circostante. Purtroppo la moltitudine di visitatori degli ultimi anni, ha negata la visita all'interno di molte caverne e cattedrali, non solo per ragione conservativa, ma anche per sicurezza poiché il materiale friabile può frantumarsi addosso ai visitatori senza preavviso alcuno. Due, tre, giorni in questo paesaggio lunare ricco di storia e di leggende sono un ottimo cibo per l'anima e il corpo del viaggiatore. Consiglio in località Uchisar l'albergo Ahbap Konagi (www.ahbapkonagi.com).

A questo punto del viaggio potete prendere un volo da Nevsehir per Antalya e poi proseguire lungo la costa del Mediterraneo fino allo stretto dei Dardanelli oppure proseguire in bus verso est-sud-est per Urfa e poi a sud per Antiokia.

Se volete vedere i resti della tomba di Antioco I° sul monte Nemrut dovete arrivare a Kahta (circa 495km ) e qui con un piccolo mezzo salire la montagna fin che c'è strada poi a piedi per circa mezz'ora di cammino su un sentiero in forte pendenza arrivate alla base del monumento funerario le teste del quale sono rotolate in basso e poi raddrizzate in bell'ordine nella sequenza del monumento. E' vietato salire ed avvicinarsi troppo. Se la giornata è stata chiara vedrete un bel tramonto coloratissimo. Un consiglio: se non avete un particolare interesse risparmiatevi la fatica e la giornata andate fino a Harran dove potete vedere una bellissima moschea un bel mecato e se capitate di venerdi potete godervi la vista delle famiglie turche al completo che passeggiano nei dintorni della moschea nei bei giardini e nel grande mercato. In questa località venne assassinato Caracalla.

Una bella tirata di quasi cinquecento km vi porta ad Antakia. Città moderna ma vecchia capitale dei Seleucidi poi, al tempo delle crociate, trasformata in principato sotto Gerusalemme. Verso la parte antica c'è una grotta con una cappella che sembra fosse abitata da S. Pietro. Vale la pena visitare il museo storico che presenta molti monumenti e pavimenti in mosaico del periodo romano Bizantino. Superata Yakacik verso Mersin si trovano una fortezza ottomana ed un fortino forse Genovese ma di scarso valore. A Mersin potete dormire al Mersin Hilton (www.sales.mersinhilton.com.tr ) un orrendo grattacielo che però è in riva al mare costeggiato da splendidi giardini con bar all'aperto sempre in funzione e musica tipica in sottofondo.

Da Mersin ad Antalya si incontrano i siti Kizkalesi sul mare come difesa dai pirati, la fortezza medioevale di Silifkeil castello di Mamure e poi ad Alanya con sul porto la meravigliosa torre ottagonale in mattoni rossi, a difesa del sottostante porto. Oggi questo ha grande importanza diportistica, oltre ad essere il punto di partenza per minicrociere in caicco, (tipica barca a vela turca armata a sloop con un lungo bompresso). Percorrendo la passeggiata del porto si possono gustare le pannocchie di mais, sia bollite o arrostite, condite col sale. Ad Antalya conviene trovarsi un piccolo albergo in centro lungo la scogliera vicino al porto. Questa, è una tipica cittadina turistica, fatta per i turchi, vi si trovano famiglie intere in villeggiatura ed è piena di giovani uomini e donne che si divertono all'europea. Satalia per i crociati fondata nel II° secolo a.c. da Attalo II° con l'aiuto dei romani. Passata poi al dominio seleucida e poi ai Genovesi e dal XIV° secolo agli ottomani. Importanti sono la porta di Adriano ed il parco tropicale nel cui interno c'è una torre che in periodo romano fungeva da faro. Nei dintorni si trovano Perge, Aspendos, Faselis fondata dagli abitanti di Rodi fu persiana, macedone e seleucida poi fece parte della federazione licia ed infine base dei pirati che infestavano la zona e che si rifugiavano nelle tre baie che la compongono, molte opere si trovano oggi sott'acqua.

Proseguendo verso ovest si trova Demre con la chiesa bizantina di S. Nicola. Qui conviene prendere una barca ed andare a vedere le vestigia sommerse di Simena. Dopo Kas dove si può mangiare ottimo pesce fritto sul porto vedrete Xantos e Letoon poi Caunos che vale la pena solo per fare un bagno nelle chiare acque del mediterraneo che i turchi chiamano mar bianco (Ak Deniz) per distinguerlo dal mar nero (Kara Deniz). Didime, Priene, Mileto tre siti eccezionalmente conservati dalla loro fondazione circa duemila anni a.c. e nonostante le loro sorti subite con le guerre che li videro presenti sia come alleati di Troia che come mercanti dall'odierna Marsiglia al mar Nero e mar di Marmara e presi e poi persi dai persiani da Alessandro dai seleucidi dal regno di Pergamo del Ponto ed infine dall'impero romano. Finalmente la belissima Efeso con la splendida biblioteca di Celso. Fondata anch'essa circa duemila anni a.c.dai Lelegi e Carii alla foce del fiume Caistros oggi Kuçuh Menderes pare per opera delle amazzoni col nome di Smirnes. Tante sono le cose da vedere che non mi sto a dilungare in spiegazioni che risulterebbero barbose "leggete la storia". Hierapis la città delle tombe è abbastanza interessante ma Pamukkale potete saltarla a piè pari perché oggi per mancanza di acqua è una sequenza di vasche sporche giallastre dove tutti gli abitanti del villaggio vanno a lavarsi i piedi. Belle invece,le vestigia di Pergamo e per apprezzare maggiormente la ricchezza e la maestosità della città conviene visitare il Museo omonimo che si trova a Berlino. Con Assos e Troia della quale niente resta se non la leggenda di Omero e quattro pietre sparse per la campagna si raggiunge il porto sullo stretto dei Dardanelli. Qui ci imbarchiamo sul traghetto che in poco tempo ci consegna all'Europa ed a Istanbul da cui riprenderemo il volo per l'Italia. Questo è un viaggio nella storia dei popoli e dell'arte. Un viaggio che uno studioso può fare tranquillamente in due mesi mentre un viaggiatore che ami calpestare i luoghi della storia e respirare ciò che a scuola ci insegnarono maestri annoiati più degli studenti può bastarne uno. Non di meno perché i km sono tanti, i siti archeologici e le città interessanti molto distanti fra loro. Per godere appieno dei luoghi, per parlare con la gente, per carpire i loro piccoli segreti di vita quotidiana, per cercare un minimo di confidenza, con tutte le civiltà che si sono accavallate nei quattro millenni di vita, ( si perché qui si parla di millenni) dalla fondazione delle maggiori città e dalla costruzione di queste opere gigantesche costruite ancor prima dell'era del ferro ad oggi non serve la fretta. Si possono scartare siti di scarso interesse per il viaggiatore, non cercare quattro sassi che per vederli soltanto ti occorre una giornata di viaggio. La cosa non vale la pena meglio poche cose ma tanto tempo libero per godere degli abitanti dei loro usi e costumi della loro squisita cucina e della natura che in Turchia è meravigliosa. I campi sono ben curati e coltivati la frutta ha il sapore ed il profumo delle cose genuine la carne è squisita ed i mercati sono ricchi di ogni ben di Dio. Qui nessuno muore di fame e tutti si arrangiano a vivere con tanta dignità: forse perché ancora qui la vita è a dimensione umana e ciascuno si contenta di ciò che può avere.

Peccato solo che adesso ci sia contesa fra le due fazioni una religiosa che protende per l’Islam e l’altra laica come il fondatore della Turchia moderna Ataturc.

Per conoscenza allego alcuni indirizzi di Hotel accessibili per ubicazione e prezzo:

Istanbul www.nipponhotel.com.tr Guest haus

Antalya Airport Hotel

I Green Hotel - Sebah pension - Mavi ani pension

Altrove I www.hotelbookers.com.tr

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August 2006 by GIO

 

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