ISTRIA

Si era nel primo periodo del mese di Luglio, la stagione prometteva bene ed il caldo si faceva sentire abbondantemente.

Un giro di telefonate e fu trovato un campeggio nei pressi di Pola (oggi Pula) che faceva il caso ai nostri viaggiatori. Marin convinse la bella amica Frida a seguirlo, anche perché il soggiorno non avrebbe superati gli otto giorni, così da non perdere troppe giornate di lavoro nell’azienda paterna di materiale edile. Al Club dove solitamente Marin trascorreva le serate in allegra compagnia aveva conosciuta una coppia di giovani molto interessati a viaggiare in qualsiasi parte del mondo e già avvezzi a spostarsi con preavviso zero, così una sera dopo la solita partita a poker gli parlò del progetto buttando l’idea sul tavolo come fosse un asso di cuori e l’avversario colse la palla e fra un rilancio e vedo disse che ne avrebbe parlato alla sua donna ora assente. Il giorno appresso Fox come si chiamava informò Marin che la cosa si poteva fare ma avrebbe condotta con sé una nuova fiamma, giovane carina che viveva in un paesetto vicino e che aveva appena conosciuta e con la quale aveva intenzione di imbastire qualcosa. L’avvio era abbastanza ferraginoso, lei era molto riservata e di carattere che, nonostante l’età ed un matrimonio fallito più qualche passaggio transitorio, era propensa per la famiglia, la casa, magari un figlio ancora ed una vita fluida e senza scossoni: tutto l’opposto del suo, comunque se la cosa non fosse dispiaciuta a Marin e Frida, altrimenti avrebbe condotta con sé la solita ragazza che frequentava da tempo. Lui era un tipo molto simpatico e di compagnia, inoltre avendo girato il mondo e gestendo una attività in proprio era ferrato sulle cose del mondo ed era energico e battagliero. Marin conosceva questa ragazza poiché molte volte veniva al Club con lui e molte serate erano finite con balli e cene tutti e quattro insieme. Era una bella donna di qualche anno più grande di Fox che non amava legami destinati alla consunzione e gestiva una rete di boutique d’abbigliamento con la grinta di una vera manager, guidava la sua spider nera come un pilota di " Formula 1" ed era sempre impeccabile nell’abbigliamento e nelle parole. Anche Marin ne era affascinato e tutti sapevano come la pensasse sull’amore, sul sesso, sugli uomini e sulla vita in genere che è solo una e va goduta appieno.

Allestita la Jeep con tutto il necessario i quattro partirono e prima del calare del sole erano già belli e sistemati in un comodissimo boongalow che posto in pineta si affacciava sulla scogliera antistante come un belvedere. Bastava scendere una manciata di scalini scavati nella roccia che si atterrava su un gran piazzale di pietra libero da qualsiasi intralcio e che rimaneva proprio sopra la linea di marea cosicché restava sempre all’asciutto pur essendo in posizione di facile accesso al mare. Gli amici avevano con loro alcune provviste alimentari e beveraggi in abbondanza per non essere subito costretti alla ricerca di negozi per l’acquisto di qualsiasi genere.

La notte fresca, il bel cielo stellato, la risacca del mare furono la degna cornice ad una bella dormita ristoratrice. Il boongalow consisteva in tre locali più il bagno completo di tutti gli accessori, due camere doppie ed una dinette con cucina, tavolo e divanetti più frigo ,TV, ed aria condizionata. Il mattino seguente li vide impegnati in un giro panoramico della città con particolare interesse al mercato cittadino. Se vuoi conoscere la gente che abita un luogo qualsiasi della terra devi cercare di capire come vive. E’ una legge universale, gli abitanti di un luogo escono dalle case, si vestono e vanno al mercato per acquistare il necessario primario per la vita quotidiana, cioè i generi alimentari, poi il resto secondo bisogni e denari disponibili. Se li osservi nelle trattative di acquisto nelle discussioni fra donne, con i negozianti e questi con le o gli acquirenti si afferra la quintessenza del comportamento dei popoli. Le giornate seguenti scorsero tranquille. Al mattino la colazione, poi un giretto per il paese per gli acquisti alimentari poi al mare con bagno ed immersione per vedere i pesci. Il pranzo di solito consisteva in un primo di pasta con carne o pesci o molluschi o verdure poi frutta e caffè. Dopo un riposino distesi all’ombra dei pini o dedicandosi alle letture preferite di ciascuno nuovamente sole e mare. La cena solo una sera fu consumata in ristorante che benché fosse uno dei migliori non piacque agli amici come tipo di cucina, ma è difficile da spiegare perché i prodotti erano ottimi il prezzo anche come pure il servizio la gentilezza ecc. solo mancava di quel certo che.. indefinibile per coloro che sanno cucinare bene e non sentono fatica a farla. Così come ho detto prima gli uomini andavano al mercato per gli acquisti e le donne poltrivano al sole. La costa alta e con scogli a picco sul mare formava delle terrazze piatte dove le persone potevano sistemarsi a prendere il sole o mangiare o prepararsi per un bagno. Bastava scendere per scalette naturali formatesi dalle sfagliature della riccia per arrivare al livello del mare . Sotto era uno spettacolo incredibile di pesci in maggioranza occhiate che ti si avvicinavano tranquille e mangiavano il pane che porgevi loro in punta di dita oppuresi radunavano in branchi quando ciò veniva lanciato dalla riva. Nella zona esistono molte scuole d’immersione per sub e così aggregati a loro un giorno abbiamo cercato di arrivare dove il 9 gennaio del 1944 fu affondato un sommergibile tedesco da un aereo che individuatolo appena sotto la superficie del mare riuscì a centrarlo con bombe di grande potenza. Ora giace su un fondale di appena 35 metri ed era contrassegnato col numero 81 classe VIIC varato il 26 Aprile 1041 (dati ricavati da un archivio della Marina Germanica). Peccato però non avere foto in merito data la scarsissima visibilità a quella quota per il troppo plancton in sospensione nell’acqua.

Una volta andarono a Rovigno bella cittadina genovese con carrugi e case e chiese antiche arroccata su una piccola altura con ai suoi piedi uno splendido marina ricco di barche a vela più che grossi motoscafi. La chiesa sulla collina rifatta dopo la seconda guerra è dedicata a Santa Eufemia. Mi sembrava strano perché ricordavo di una località dell’Italia meridionale tirrenica che si chiamava così. Chiesta delucidazione abbiamo saputo che dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei saraceni dei pescatori del luogo un giorno trovarono nelle loro reti oltre i soliti pesci anche una bara di legno scavata in un tronco d’albero di quelli che non crescevano in quelle parti ma dove stavano i turcomanni. Portarono il tutto a terra e aperta che fu mise in mostra le spoglie mortali di bellissima donna che il mare ed il tempo non aveva intaccate e dalla foggia degli abiti capirono che veniva dall’oriente. Ripulendo il legno dalle incrostazioni che si erano formate per la permanenza in mare riuscirono a leggere un nome intagliato che poteva assomigliare a EFMUIA oppure EUOFEA. I poveri pescatori stabilirono che dovesse essere EUFEMIA così fu costruita una chiesetta per depositarvi le spoglie che da allora s chiamò la Chiesa di Santa Eufemia e poiché era venuta dal mare e portata dai pescatori fu eletta quale protettrice dei marinai. Così fu presa abitudine se tirava vento e sulla scogliera non si godeva molto prendere la macchina e fare turismo a corto raggio. Molte furono le località visitate nei pochi giorni a disposizione. Prima di tutte Pola che fondata dai Romani è ricca di vestigia archeologiche e poi restata sotto il dominio asburgico fu arricchita da un grande porto militare con un importante arsenale e tante fortezze lungo tutta la cornice a semicerchio che la circonda. In fondo è sempre stata una zona di frontiera fra popoli di differenti culture e tradizioni in un ribollire di attriti mai finiti.

Nel complesso è stata una bella gita vicina a casa e con poca spesa e pensare che questi luoghi abitati dagli Istri nei tempi lontani poi divennero parte dell’Impero Romano e poi appartennero alla Serenissima Repubblica di Venezia ed ancora ai Genovesi e dopo gli Imperi centrali sono appartenuti al Regno d’Italia fino alla fine della seconda guerra mondiale poi divenuti parte dell’Iugoslavia staliniana e solo ora resi ai Croati. Luoghi dove la pace è sempre stata un’utopia: speriamo da oggi in poi.

 

 

Ago 2007 by GIO

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