QUE PASA PAR EL COR

 

 

Mentre se ne stava steso al sole a sonnecchiare con un filo d’erba in bocca ed un cappellaccio di paglia da bifolco sugli occhi sentì come un fremito lungo la schiena ed una scossa elettrica che lo fece sussultare si alzò di scatto si guardò intorno ma tutto era tranquillo come prima né rumore di tuono né ronzio d’api né brezza sul viso solo il solito frinire di cicale al sole un po’ più basso sull’orizzonte per il trascorrere del tempo mi senior que pasa? Disse Enriques a voce alta ma non ebbe risposta forse stavo sognando pensò in silenzio questa volta e così facendo si mise in piedi e si avviò verso il paese per farsi un goccio di fresco bianco prima della cena. Fu qui che incontrò Felix ed entrambi si avviarono verso le loro case parlando delle rispettive famiglie e delle problematiche presenti ogni giorno. Felix aveva problemi con la cunada hermana della su esposa che era un po’ troppo allegra e lo disturbava non poco per via della figlia che cresceva senza una disciplina retta come avrebbe voluto lui ed Enriques era scontento della moglie che aveva sempre idee più grandi di loro e non finiva mai di lamentarsi come del resto tutte le femmine che conoscevano in paese. Felix suggerì che forse Enriques avrebbe dovuto conoscere questa hembra e parlarci un poco per carpirle qualche pensiero torbido e consigliarla per benino sulle cose della vita buone e quelle meno buone perché di cattive escluso l’assassinio ed il furto lui non ne conosceva nessuna. Decisero così d’incontrarsi come per caso la prossima domenica alla messa nella chiesa del redentore e così fu. Feliz domingo a toda la famiglia esordì Enriques quando si incontrarono sul sagrato della chiesa feliz domingo a ti e toda ta famiglia rispose Felix voi conoscete tutti ma muher ed esta es la mi hembra un triplo mucho encatado furono le risposte e la combriccola si avvia verso l’hostaria per un boccadillo ed una sangria. La hembra era veramente bella e molto sfacciata per essere così giovane aveva un notevole charme ed attaccò subito a parlare con Enriques tempestandolo di domande anche un po’ sfacciatelle ma Enriques buon conoscitore di femmine la lasciava parlare e si limitava a risponderle si o no senza fronzoli né divagazioni mentre la bella Pilar così si chiamava nel chiedere cose intercalava frasi che in qualche senso si legavano alla sua vita ed ai suoi trascorsi cosicché senza nulla chiedere venne fuori che era divorziata perché il marito l’aveva colta in fragrante adultero aveva una figlia nella pubertà bellissima ed agitatissima sempre dietro ad attori e cantanti o giocatori di calcio entrambe conoscevano le musiche le più attuali e lei amava il ballo in maniera morbosa perché per lei equivaleva ad un amplesso poi aveva anche detto altre cose ma queste già avanzavano per tracciare un profilo di massima poi c’era da verificare che ciò’ fosse realmente in lei. Tutto questo accadeva mentre gli altri erano al bar e loro due attaccati ad un yuhe box ad ascoltare musica Enriques partì diretto come un fulmine adesso con chi stai? Ho un uomo che lavora con me e viene spesso a trovarmi quando la figlia è dal padre ma non è niente perché non mi da niente solo qualche cena se gliela chiedo io. E basta? Perché non è sufficiente? Dici di non esserne appagata, si ma quando vado a ballare ci sono molti uomini che mi corteggiano ed io li tengo sulla corda per vedere chi è disposto a sganciare di più perché sai col marito c’erano da fare pochi salti ci sposammo perché ero incinta e dovevamo salvare la faccia lui lavorava solo part time e di grana ne vedevamo poca questo poi ha da mantenere anche la famiglia quindi solo qualche cena come dicevo così se capita del buono io lo prendo e basta mica mi ci metto insieme. Enriques a questo punto sconcertato da tanto cinismo le disse solo questo tizio e quasi l’aveva avviata alla vita meno male che si era accorta in tempo altrimenti oggi forse era in qualche emirato arabo a far da concubina a sceicchi petrolieri senza scrupoli poi dopo un periodo di calma era incappata in un sadico tremendo dal quale però aveva imparate molte cose sull’arte di sopravvivere vendendo fumo e poi scappare al momento giusto col malloppo gli piaceva e la cosa poteva anche andare avanti ma lui aveva ancora uno strascico pietoso che non riusciva a recidere e questo lo costringeva a fughe e ritorni precipitosi che lo demolivano Lui non era ricco ma a parte un certo sadismo in certi atteggiamenti amorosi era veramente una persona matura e di lui ci si poteva fidare era premuroso oltre misura la colmava di attenzioni e non faceva mancare niente a leì ed alla figlia ma queste fughe repentine con ritorni anche dipo un mese non erano cose per lei così mi domandò quale fosse la mia situazione attuale e come andasse con Concita. lo ero veramente giù di corda lei bella come sempre e mentre le raccontavo le ultime traversie l’avevo già più volte spogliata con gli occhì e lei aveva capito tutto alla seconda bibita che bevevamo mi pregò di non dire niente dell’incontro a sua sorella e maggior precauzione mi impose verso il cognato poi mi lasciò perché aveva un appuntamento importante ma lei aveva altre cose da dirmi e consigli da chiedermi per cui mi avrebbe richiamato per avere un rendez-vous. Confesso che ero rimasto scosso dalle birbonate che mi aveva propinato dall’impressione affascinante che mi aveva lasciato ed ero contrariato per le cose della mia vita privata che mi erano uscite di bocca in un momento dì sfogo che avevo avuto indubbiamente con la persona meno giusta e nel momento più sbagliato ma ormai lei era edotta su cose che mai avrebbero dovuto uscire dalla mia bocca io che sapevo così ben tacere di me per scrutare a fondo gli altri sapevo estrarre a tutti i loro più nascosti segreti ed avevo esposto il mio fianco disarmato nella maniera più puerile del mondo cose da pivellini Avevo dato a lei armi che potevano distruggermi nelle amicizie più care e nei sentimenti più profondi idiota che non sei altro mi ripetevo a non finire. Non era trascorsa una settimana che il mio telefono squillò per dirmi che quella stessa sera sarei stato a cena in casa sua dovevo solo portare i beveraggi. Come mi ero immaginato sapendo con chi avevo a che fare l’aperitivo fu una lunga lotta a chi si spogliava prima poi ci fu una lunga portata con tanti assaggi delle pose più strane e complesse mai provate prima e poiché come si dice se si è in ballo si deve ballare il secondo i contorni il dessert la frutta i liquori ed il caffè furono credo tutto il kama.-sutra fatto e ripetuto la testa andava per conto proprio le forze erano sparite solo la fame di cibo imperava e lei da perfetta padrona di casa tirò su il letto alla parete e fece apparire come per magia un tavolino due sedie piatti bicchieri e posate compreso vasino di fiori (finti) in tavola mentre un microonde dietro la parete del bagno suonava per dire che le pietanze erano pronte. Quando terminammo erano circa le quattro del mattino ed all’est albeggiava ma spariti i resti del convivio riapparve in posizione orizzontale il letto e qui ci fu nuovamente battaglia finché il sonno colpì entrambi come una frustata divina ed era pomeriggio inoltrato quando lei mi parlò delle cose che le stavano a cuore e del favore che le avrei dovuto fare. Non sto a spiegare la sostanza del favore né tantomeno le modalità d’esecuzione dirò solo che il giorno del favore rientrati in città abbastanza presto ci stavamo dedicando ad una cenetta tranquilla beninteso dopo aver onorata la dea del sesso per lungo tempo quando si abbatterono su di noi i tuoni ed i fulmini di chi non approvava il misfatto e dopo lunghe e difficili peripezie fu abbandonato il luogo per dar agio al nemico di invadere il campo per raccogliere i resti abbandonati di un esercito in disfatta da esibire al popolo ignorante come prova del misfatto compiuto e incitarlo al linciaggio morale perché gente di bassa lega è sempre contenta dì salire sul carro del vincitore per schiacciare ancora di più gli sconfitti in nome delle più alte e risonanti ragioni di quel perbenismo bigotto e osceno che ti manda al rogo per distrarre le masse dalle loro stesse nefandezze. Ora c’era l’estate da salvare c’era l’amicizia da salvare c’era anche la faccia da salvare tutto stava per andare in fumo e siccome il popolo è e sarà sempre un grosso bue cornuto e imbufaliti benché duemila anni siano passati ebbe lo stesso effetto e gli animi furono placati non ci è dato capire in quale misura e se tutti lo furono ma rimasero calmi e si acquietarono mai più nessuno pose l’accento sull’accaduto l’estate passò abbastanza gaia mai fu accennato all’episodio le genti coinvolte fecero, oppure fu il fato che fece, in modo da non farle incontrare tutte assieme ed ogni uno preso alla spicciolata e da solo non rientrò mai sull’argomento. Enriques lasciò Concita e la combriccola si perse un po’ di vista gli interessi che i due amici avevano insieme furono ridimensionati la vita prese strade diverse un velo pietoso cadde sugli attori del dramma oblio.Già ma la cosa deve avere una conclusione e questa è avvenuta dopo molti anni quando per i casi della vita tutti si ritrovarono insieme ad una stessa tavola con ottimi cibi pesce e buon vino bianco ed ascoltando avventure di girovaghi del mondo fu scoperto che tutti gli amanti di un giorno o di un’ora erano tutti felicemente accoppiati con altri partner e furono fatte le presentazioni e tutte quelle stronzate che il perbenismo bigotto impone rimasero miracolosamente sospese per aria, c’era come un ronzio d’aereo nelle orecchie degli interpreti della vecchia tragicomica commedia che ripercorreva a ritroso le vicende del passato e solo loro scambiandosi una occhiata furtiva ma densa di significati riuscirono a dirsi tutto quello che c’era da dire: fu bello siamo riusciti a fottere tutti che tempi! e tante altre cose ancora forse Fu stappata una bottiglia di spumante ed una goccia colpì Pilar ... .si strofinò la faccia per asciugarsi de! vino

disse lei ma per Enriques e l’amico fu solo per asciugarsi una lacrima... Era apparsa    OM correva l’anno del signore 2000.

 

2003 by GIO

 

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