Le Nostre Preghiere

  1. A Dio (Vittorio Gassman)
  2. Preghiera del pellegrino alla Mecca
  3. Signore Ricorda (preghiera scritta da un detenuto nel campo di concentramento di Ravensbruck)
  4. C'è gente che Dio prende e mette da parte (Madeleine Delbrel)
  5. La spritualita’ della strada
  6. I valori della strada
  7. Ecco il Dio che viene
  8. Il Dio vicino (Stan Rougier)
  9. Voi andavate verso Emmaus
  10. Al Padre (Don Michele Do)
  11. Credo (Don Michele Do)
  12. Padre mio (Charles-Eugène de Foucauld)
  13. Vergine attenta alla Parola (Preghiera di Tamiè)
  14. O Gesu’ vincitore
  15. Si cerca per la Chiesa un uomo (Don Primo Mazzolari)
  16. Dei poveri
  17. Vieni di notte
  18. Quando ci si stanca di pregare (Lucien Jerphagnon)
  19. Santa Maria vergine della sera (Don Tonino Bello)
  20. Dio di puro amore (Lanza del Vasto)
  21. Preghiera di un povero (G. Vannucci)
  22. Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita
  23. Non c’e’ tempo (Raul Follereau)
  24. Esiste un grande e pur quotidiano mistero (Michael Ende)
  25. Preghiera per il II anno di preparazione al Giubileo
  26. Valore di un sorriso
  27. E saremo contagiosi della gioia (Madeleine Delbrel)
  28. Abbiamo bisogno dei pazzi (P. Lebret)
  29. Signore prima di accoglierti nel silenzio (Paola Bignardi)
  30. Signore tu sei l’infinito amore (Dag Hammarskjold)
  31. Signore insegnaci il posto (Madeleine Delbrel)
  32. Ubi caritas et vera Deus ibi est (Don Michele Do)
  33. Per essere un buon danzatore (Madeleine Delbrel)
  34. Signore noi ti cerchiamo (dalla Liturgia di Bose)
  35. Al risveglio ho trovato (Tagore)
  36. Creatore di quest’uomo nato dalla terra
  37. Anche se stanco e spossato, o uomo, non ti riposare (Gandhi)
  38. Guidami luce benigna (Newman)
  39. Dio d’Abramo, Dio d’Isacco, Dio di Giacobbe (Pascal)
  40. Giorno dopo giorno, o Signore della mia vita (Tagore)
  41. Ci impegnamo unicamente noi e non gli altri (Don Primo Mazzolari)
  42. Padre, dammi oggi il mio pane quotidiano (Preghiera di un indiano)
  43. Signore, fammi strumento  (San Francesco)
  44. Eccoci davanti a te, Signore
  45. Donaci, o Signore Gesu’, il tuo Santo Spirito (Vannucci)
  46. Signore Gesu’, l’amore che vogliamo da Te
  47. Perenne Monito sulla casa del fanciullo di Calcutta (Madre Teresa)
  48. Un potente sovrano viaggiava nel deserto seguito da una lunga carovana
  49. Sequenza
  50. Ogni giorno e’ da vivere (Madeleine Delbrel)
  51. Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta
  52. Signore per Te solo io canto (David Maria Turoldo)
  53. Nel giorno di Pentecoste (Madre Teresa)
  54. Maria (Don Michele Do)
  55. I cieli parlano di Te
  56. Il mio Dio fragile
  57. Signore fammi amico (Guglielmo Volpi)
  58. Signore insegnaci a pregare (G. Vannucci)
  59. Nelle tue mani o Dio (John Kennedy)
  60. Solo Dio puo’ dare la fede (Comunita’ di Clarisse in Brasile)
  61. Signore insegnami la strada (Michel Quoist)
  62. Il mio Dio e’ fragile (Juan Arias)
  63. Ci impegnamo Signore
  64. Il Padre Nostro dei popoli
  65. Preghiera del Mattino
  66. Preghiera della sera (1)
  67. Preghiera della sera (2)
  68. Aiutaci ad essere profeti (comunita' di Bose)
  69. Io sono creato per agire

  70. Eccomi, ti ascolto

 

* * *

 

1.                 A DIO

 

Eri nello spazio impensato perché scontato.

Eri e Sei - forse ora ho capito- fra le parole che ho tanto usato e osato;

sempre ci sei stato, eri lì,

ci sei ancora e voglio decifrarti,

stanarti usando sì le parole ma in modo

diverso e in diverso modo la follia,

il mestiere con cui la parola

mi diventa grafia, mania, modo,

vuoto suono od effetto.

Solo quello so fare, solo lì

c'è speranza che Tu adesso compaia, perfetto,

se vuoi in rima, rimando con te stesso,

in un metro o in un altro. Tu

puoi innalzare al cielo qualunque prosodia;

purché Tu appaia, le fruste parole si fanno Parola, e col mio io

sepolto finalmente parlerai,

che mai è stato quel che era forse destinato

ad essere, un io mancato, strangolato.

Parlami a perdifiato. Ti cedo

ogni suono o silenzio; e già ti vedo

emergere da quella pila di parole

inutilmente sparse nel cassetto,

cancellarne rime e rumore,

facendone linguaggio perfetto.

Cancella anche me, cambiami, conducimi,

ritraducimi, parla Tu per sempre Signore.

 

                                                              VITTORIO GASSMAN

* * *

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* * *

 

2.                   PREGHIERA DEL PELLEGRINO ALLA MECCA

 

Mio Dio fammi uscire dalle tenebre verso la luce.

Rischiara il mio cuore con la conoscenza.

Dammi la luce dalla quale saremo guidati verso di Te.

Mio Dio metti luce nel mio cuore,

luce nelle mie orecchie,

luce nei miei occhi,

luce sulla mia bocca,

luce alla mia destra,

luce alla mia sinistra,

luce sopra e sotto di noi,

luce davanti a me,

luce dietro di me.

Metti luce nell'anima mia;

inondami di luce,

dilata il mio cuore

e aiutami a vivere bene.

Mio Dio, ti prego, metti luce nella nostra vita,

luce nella nostra morte;

che vi sia luce nelle nostre tenebre,

e nel giorno della Risurrezione.

                                                           Amen

* * *

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* * *

 

3. SIGNORE RICORDA

 

"Signore ricorda

non solo gli uomini e le donne di buona volontà,

ma anche tutti quelli di cattiva volontà.

Non ricordare solo

tutte le sofferenze che ci hanno inflitto.

Ricorda i frutti che abbiamo prodotto grazie a questa sofferenza...

la nostra solidarietà, la nostra lealtà, la nostra umiltà,

il nostro coraggio e la nostra generosità,

la grandezza di cuore che tutto questo ha ispirato.

E quando saranno davanti a Te per essere giudicati,

fa' che tutti questi frutti che abbiamo generato

siano la loro ricompensa e il loro perdono".

 

                                                                  (preghiera scritta da un detenuto nel campo di

                                                                                         concentramento di Ravensbruck)

* * *

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* * *

 

4. C'E' GENTE CHE DIO PRENDE E METTE DA PARTE                   

 

C'è gente che Dio prende e mette da parte.

Ma ce n'è altra che egli lascia nella moltitudine, che non <<ritira dal mondo>>.

E' gente che fa un lavoro ordinario, che ha una famiglia ordinaria o che vive un'ordinaria vita da celibe.

Gente che ha malattie ordinarie e lutti ordinari. E' la gente della vita ordinaria.

Gente che si incontra in una qualsiasi strada.

Costoro amano il loro uscio che si apre sulla via, come i loro fratelli invisibili al mondo

amano la porta che si è richiusa definitivamente sopra di essi.

Noialtri, gente della strada, crediamo con tutte le nostre forze che questa strada,

che questo mondo dove Dio ci ha messi è per noi il luogo della nostra santità.

noi crediamo che niente di necessario ci manca.

Perché se questo necessario ci mancasse Dio ce lo avrebbe già dato.

      

                                                                                                                   MADELEINE DELBREL

* * *

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* * *

 

5.                   LA SPIRITUALITA' DELLA STRADA

 

<<Signore, insegnami la route,

l'attenzione alle piccole cose,

al passo di chi cammina con me

per non fare più lungo il mio,

alla parola ascoltata

perché il dono non cada nel vuoto,

agli occhi di chi mi sta vicino

per indovinare la gioia e dividerla,

per indovinare la tristezza

e avvicinarmi in punta di piedi,

per cercare insieme la nuova gioia.

Signore, insegnami la route,

la strada su cui si cammina insieme,

nella semplicità di essere quello che si è,

nella gioia di avere ricevuto tutto da te

nel tuo Amore.

Signore, insegnami la route.

Tu, che sei la strada

e la gioia>>.

                  Amen

* * *

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* * *

 

6.                   VALORI DELLA STRADA

 

<<Finalmente la route!

Ho bisogno dello zaino e

della pazienza del cammino.

Ho bisogno di avere sete

qualche volta e di avere fame.

Ho bisogno di piantare la tenda

tutte le sere, e di spiantarla

tutte le mattine.

Ho bisogno che tutto questo

mi strappi fuori dalle comodità

in cui ogni giorno mi adagio.

Ho bisogno che tutto questo

mi liberi dal dormiveglia

e mi ridoni il gusto della vita.

Ho bisogno del silenzio,

dei pezzi di strada senza parole,

per accorgermi che non devo

avere paura di niente,

neanche della mia debolezza,

perché c'è un amore

che mi ama sempre>>.

 

* * *

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* * *

 

7.                   ECCO IL DIO CHE VIENE

 

Il Dio che si fa carne

Il Dio che nasce in una mangiatoia

Il Dio che annuncia ai pastori la sua nascita

Il Dio che nasce da una donna povera

Il Dio che mangia con pubblicani e perdona prostitute

Il Dio che guarisce chiunque, anche in giorno di sabato

Il Dio che privilegia gli assetati, affamati ignudi,

malati e carcerati

Il Dio che lava i piedi

Il Dio che piange, soffre e ha paura di morire

Il Dio insultato, flagellato e frustato

Il Dio appeso ad una croce come un autentico malfattore.

 

Per noi due vie da seguire: gridare allo scandalo o lodare l'Amore di misericordia.

 

 

                                                                                          Anonimo

* * *

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* * *

 

8.                   IL DIO VICINO

 

Ti immaginavamo come un monarca

e ti sei fatto pastore.

Ti avevamo dipinto come un giudice implacabile,

e hai voluto abitare in noi.

Abbiamo detto di Te che sei "qualcosa sopra di noi",

mentre Tu hai voluto abitare in noi.

Ti pensavamo nelle case degli uomini perbene,

e invece hai alloggiato dai peccatori.

Ti abbiamo cercato sulle cattedre di teologia,

e invece eri seduto sull'erba al banchetto degli innamorati.

Ti credevamo pronto a scoccare il fulmine e il flagello,

ma Tu suonavi una musica di danza con una "canna incrinata".

Ti cercavamo in un sepolcro,

ma Tu rimettevi sulla loro strada due viaggiatori smarriti.

Ti volevamo stringere nella rete delle parole,

ma ti sei lasciato stringere dagli abbracci dei bambini.

Signore aiutaci a non dimenticare mai,

nei nostri giorni luminosi e come nelle notti oscure,

che sei il Dio Vicino.

                              

                                 (Preghiera scritta da Stan Rougier)

 

* * *

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* * *

 

9. VOI ANDAVATE VERSO EMMAUS                   

 

Voi andavate verso Emmaus, conversavate,

forse scappavate, ed ecco che siete stati accostati.

Dopo voi tanti altri sono stati

accostati mentre erano affaccendati a

percorrere le strade della propria giornata. E

anche oggi, sapete, succede così. Si vive

la propria vita, magari con fatica, magari con

il cuore un po' deluso, come certamente era il

vostro, si discute volentieri di quello che

accade, così per passare il tempo o per

trovarvi un senso ed ecco che qualcuno ti

accosta, e inizialmente in modo sommesso che

quasi non te ne accorgi...

...L'incontro con l'amore gratuito

ha reso voi

e rende ancora oggi tutti noi

balbuzienti narratori e mendicanti

di un nuovo rinnovato incontro.

                                          Anonimo

* * *

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* * *

 

10.                AL PADRE

 

Padre nostro

che sei in ascolto

nel silenzio,

il tuo silenzio diventi

Parola incarnata

per rendere a noi

Santo il tuo Nome

affinché venga il tuo Regno,

il Regno dell'Amore

che tutto trasfigura

riconciliando nell'unità,

e si compia

in ognuno e in tutti

la tua "volontà di vita".

Donaci il pane quotidiano

che ci mantenga in vita,

donaci di lavorare e lottare

perché tutti abbiano questo pane

che ci permetta

di volere e di scegliere

il Pane che ci vivifica,

attraverso la morte

e la risurrezione.

Perdonaci il nostro disamore

affinché possiamo

perdonare i fratelli.

Non lasciarci soccombere

alla tentazione di non amare

come tu hai amato noi.

E liberaci da questo male

ch'è il rifiutare

d'amare.

                                      Don Michele Do

* * *

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* * *

 

11.                 CREDO

 

Credo in un solo Dio che è Padre,

fonte sorgiva di ogni vita, di ogni bellezza, di ogni bontà.

Da Lui vengono e a Lui ritornano tutte le cose.

Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo.

Immagine invisibile e trasparente dell’invisibile volto di Dio.

Immagine alta e pura del volto dell’uomo

Così come lo ha sognato il cuore di Dio.

Credo nello Spirito Santo,

che vive ed opera nelle profondità del nostro cuore,

per trasformarci tutti ad immagine di Cristo.

Credo che da questa fede fluiscono

Le certezze più essenziali della nostra vita:

la Comunione dei Santi e delle cose sante che è la Chiesa,

la Buona Novella del perdono dei peccati,

la speranza della Resurrezione

che ci dona la certezza che nulla va perduto della nostra vita:

nessun frammento di bontà e di bellezza,

nessun sacrificio per quanto nascosto e ignorato,

nessuna lacrima e nessuna amicizia.

                                                               Amen!

                                                                           Don Michele Do

 

* * *

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* * *

 

12. PADRE MIO

 

Padre mio,

io mi abbandono in Te,

fa' di me ciò che Ti piace;

qualunque cosa Tu faccia di me,

Ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto,

perché la tua volontà si compia in me

e in tutte le tue creature;

non desidero niente altro, mio Dio.

Depongo la mia anima nelle tue mani,

te la dono, mio Dio,

con tutto l'amore del mio cuore,

perché Ti amo.

Ed è per me un'esigenza d'amore

il donarmi, il rimettermi nelle Tue mani

senza misura,

con una confidenza infinita,

poiché Tu sei il Padre mio.

                                                                   (Charles-Eugène de Foucauld)

* * *

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* * *

 

13. VERGINE ATTENTA ALLA PAROLA

 

Vergine attenta alla Parola che modellò la tua vita

dal giorno che il suo richiamo ha toccato il tuo cuore,

accogli nel silenzio come dono dello Spirito

tutti i figli di Dio che errano nella notte.

 

Tu che hai compreso che la Parola di luce e di vita

sarebbe stata una spada incandescente

che avrebbe bruciato i nostri cuori,

da' pace alla nostra angoscia quando il fuoco dello Spirito

viene a liberare l'amore dalle ombre della notte.

 

Vergine pregna della Parola che rischiara le nostre vite,

tu sai quali dubbi e quale peccato possano ferire i cuori,

sii vicina ad ogni uomo che desidera lo Spirito,

risveglia in noi la gioia di credere nella notte.

 

                                                                            (Preghiera di Tamiè)

* * *

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* * *

 

14. O GESU' VINCITORE 

 

O Gesù vincitore del male e della morte,

liberaci dalla tentazione

di cercarti soltanto nel cielo.

 

Donaci la capacità di vederti in ogni essere,

presente e vivo,

come il seme che attende la germinazione nel sole.

 

Fa' che il nostro vivere insieme

sia sotto il segno della tua prima Chiesa.

 

Insieme nella preghiera e nel lavoro,

insieme nel silenzio contemplativo

e nella frazione del pane.

 

Insieme nel dividere i frutti del nostro lavoro,

insieme nel dividere i doni del tuo Spirito.

 

Insieme nell'attesa del tuo ritorno,

insieme nel pacifico lavoro

che accelera la tua venuta. Amen!

 

                                                           Anonimo

* * *

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* * *

 

15.  SI CERCA PER LA CHIESA UN UOMO               

 

Si cerca per la Chiesa un uomo

Capace di rinascere nello Spirito di ogni giorno

Si cerca per la Chiesa un uomo

Senza paura del domani senza paura dell’oggi,

senza complessi del passato

Si cerca per la Chiesa un uomo

Che non abbia paura di cambiare

Che non parli per parlare.

Si cerca per la Chiesa un uomo

Capace di perdere senza perdere la fede

Di portare la pace dove c’è inquietudine

E l’inquietudine dove c’è pace.

Si cerca per la Chiesa un uomo

Che abbia nostalgia di Dio

Che abbia nostalgia della Chiesa

Nostalgia della gente

Nostalgia della povertà di Gesù

Nostalgia dell’obbedienza di Gesù.

Si cerca per la Chiesa un uomo

Che non confonda la preghiera

Con le parole dette d’abitudine

La spiritualità col sentimentalismo

La chiamata con l’interesse

Il servizio con la sistemazione

Si cerca per la Chiesa un uomo

Capace di morire per lei

Ma ancora di più

Capace di vivere per la Chiesa

Un uomo capace di diventare ministro di Cristo

Profeta di Dio

Un uomo che parli con la sua vita.

 

                                                                  Don Primo Mazzolari

* * *

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* * *

 

16.  DEI POVERI 

 

Dei poveri,

di cui è il Regno dei cieli, Signore pietà.

Degli handicappati,

che vedranno Dio,. Signore pietà.

Dei tossicodipendenti,

di cui grande è la ricompensa nei cieli, Signore pietà.

Dei malati psichici,

che saranno consolati, Signore pietà.

Degli anziani,

che erediteranno la terra, Signore pietà.

Dei giovani a rischio,

che saranno chiamati figli di Dio, Signore pietà.

Delle madri nubili,

che troveranno misericordia, Signore pietà.

Dei senza fissa dimora,

che saranno saziati, Signore pietà.

Delle prostitute,

che ci precederanno nel Regno dei cieli, Signore pietà.

Dei carcerati,

che saranno visitati, Signore pietà.

Degli immigrati,

che saranno ospitati, Signore pietà.

Dei nomadi,

che mangeranno e berranno, Signore pietà.

Di coloro che piangono,

che rideranno, Signore pietà.

 

                                                         Anonimo

* * *

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* * *

 

17. VIENI DI NOTTE

 

Vieni di notte,

ma nel nostro cuore è sempre notte:

e dunque vieni sempre Signore.

 

Vieni in silenzio,

noi non sappiamo più cosa dirci:

e dunque vieni sempre Signore.

 

Vieni in solitudine,

ma ognuno di noi è sempre più solo:

e dunque vieni sempre Signore.

 

Vieni, figlio della pace,

noi ignoriamo cosa sia la pace:

e dunque vieni sempre Signore.

 

Vieni a liberarci,

noi siamo sempre più schiavi:

e dunque vieni sempre Signore.

 

Vieni a consolarci,

noi siamo sempre più tristi:

e dunque vieni sempre Signore.

 

Vieni a cercarci,

noi siamo sempre più perduti:

e dunque vieni sempre Signore.

 

Vieni Tu che ci ami:

nessuno è in comunione col fratello

se prima non lo è con Te, Signore.

Noi siamo tutti lontani, smarriti,

né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.

 

Vieni, Signore.

Vieni sempre, Signore.

 

                                                    Anonimo

* * *

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* * *

 

18.                QUANDO CI SI STANCA DI PREGARE

 

Signore,

avevo detto che questa sera

non volevo pregare.

Ho troppa paura:

non voglio correre il rischio di udirti.

Dovrei sforzarmi ancora,

sforzarmi sempre.

E questa sera

Non voglio fare questo sforzo.

Questa sera proprio no.

 

Questo lungo seguito di giorni

In cui non balena nessun imprevisto,

e che mi annoiano...

Tutti questi giorni

Che passano senza che io sappia

Se ho progredito,

se sono un po’ migliore.

E’ buio e penso che il domani è vicino.

Quando mi sveglierò,

se riuscirò a dormire,

so che non sarò cambiato.

Sarò lo stesso.

Né migliore, né peggiore,

con la stessa giornata da passare,

le stesse occasioni di fare del bene,

a cui mancherò come al solito.

Quante volte, tuttavia,

ti ho chiesto la perfezione:

<< Siate perfetti come è perfetto

il Padre vostro che è nei cieli...>>

Non ci sono arrivato.

Ed ora che il tempo passa mi domando

Se ci riuscirò in giorno,

e se vale la pena che mi sforzi.

 

Mi domando, Signore,

se ho cercato la perfezione

in modo abbastanza puro.

 

                                                  Lucien Jerphagnon

* * *

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* * *

 

19.                SANTA MARIA, VERGINE DELLA SERA

 

Madre dell’ora in cui si fa ritorno a casa,

e si assapora la gioia di sentirsi accolti da qualcuno,

e si vive la letizia indicibile di sedersi a cena con gli altri,

facci il regalo della comunione.

Te lo chiediamo per la nostra Chiesa,

che non sembra estranea neanch’essa

alle lusinghe della frammentazione,

del parrocchialismo,

e della chiusura nei perimenti segnati dall’ombra del campanile.

Te lo chiediamo per la nostra città,

che spesso lo spirito di parte riduce così tanto a terra contesa,

che a volte sembra diventata terra di nessuno.

Te lo chiediamo per le nostre famiglie,

perché il dialogo, l’amore crocifisso,

e la fruizione serena degli affetti domestici

la rendano luogo privilegiato di crescita cristiana e civile.

Te lo chiediamo per tutti noi,

perché, lontani dalle scomuniche dell’egoismo e dell’isolamento,

possiamo stare sempre dalla parte della vita,

là dove essa nasce, cresce e muore.

Te lo chiediamo per il mondo intero,

perché la solidarietà tra i popoli

non sia vissuta più come uno dei tanti impegni morali,

ma venga riscoperta come l’unico imperativo etico

su cui si fonda l’umana convivenza.

E i poveri possano assidersi, con pari dignità,

alla mensa di tutti.

E la pace diventi traguardo dei nostri impegni quotidiani.

 

                                                                                 don Tonino Bello

* * *

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* * *

 

20.               DIO DI PURO AMORE

 

O Dio di puro amore,

che gli uomini diversi chiamano con nomi diversi,

ma che sei l’Uno, Unico e lo Stesso,

Colui-che-è, che è in tutto ciò che è

E nell’unione di tutti quelli che si uniscono,

che è nelle altezze e negli abissi,

nell’infinito dei cieli e nell’ombra del cuore,

come minuscola semente.

 

Ti lodiamo, Dio dell’amore, perché ci esaudisci,

poiché questa preghiera è già un esaudimento,

poiché rivolgendoci a T noi eleviamo il nostro volere,

depuriamo il nostro desiderio e ci sentiamo figli.

 

E che cosa abbiamo ancora da domandare

     se questo è compiuto?

 

Sì, che cosa domandare se non che questo duri,

o Eterno, lungo il nostro giorno e la nostra notte,

se non di amarti abbastanza per amare tutti

quelli che ti amano e ti invocano come noi,

abbastanza per amare quelli che ti pregano

e ti pensano diversamente, abbastanza per volere

il bene di quelli che ci vogliono male,

abbastanza per volere il bene

di quelli che ti rinnegano o ti ignorano,

il bene di ritornare a Te.

 

Donaci l’intelligenza della tua legge, Signore,

donaci la sapienza del cuore,

il rispetto ammirato e misericordioso

di tutto ciò che vive,

l’Amore senza il rovescio dell’odio,

la forza e la gioia della tua Pace.

 

Amen.

                                                                             Lanza del Vasto

* * *

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* * *

 

21.                PREGHIERA DI UN POVERO

 

Guardiamo la vita con lo stupore

d’esser vivi

in un universo fervente di vita.

 

Dalle mani dal Padre la vita fiorisce,

inesauribile ed illimitata.

 

Nel cuore della pietra Dio sogna

il suo sogno,

e di vita la pietra si riveste.

 

Nel profondo della terra Dio sogna

il suo sogno,

e di verde e di frutti si riveste la terra.

 

Nel cuore degli esseri Dio sogna

il suo sogno,

e di amore e di tenerezza si

adornano le creature.

 

A novità crescente, Tu, o senza limiti,

esorti il cuore:

l’inviti a venire alla tua dimora, Tu

che dimora non hai.

 

Sempre oltre, sempre oltre è la tua

tenda:

il tuo infinito cammino sia il nostro,

o Signore.

 

                                                              G. Vannucci

* * *

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* * *

 

22.  VOGLIO RINGRAZIARTI SIGNORE                

 

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.

Ho letto da qualche parte che gli uomini sono

Angeli con un’ala soltanto: possono volare solo

Rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare,

Signore, che anche tu abbia un’ala soltanto.

L’altra, la tieni nascosta: forse per farmi capire

Che anche tu non vuoi volare senza di me.

Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo

Compagno di volo.

Insegnami, allora, a librarmi con te.

Perché vivere non è “trascinare la vita”, non è

“strappare la vita”, non è “rosicchiare la vita”.

Vivere è abbandonarsi come un gabbiano

All’ebbrezza del vento.

Vivere è assaporare l’avventura della libertà.

Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia

Di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te!

 

                                                     Anonimo

* * *

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* * *

 

23.               NON C’E’ TEMPO

 

Non c’è tempo d’amare

non c’è tempo d’allarmarsi

per l’ingiusta sventura altrui.

 

Non c’è tempo di occuparsi

Del moribondo che ti guarda,

affamato, tremante,

e tu sei la sua sola speranza.

E’ tardi, è già buio

Bisogna che torni a casa in fretta.

 

E poi quell’uomo non è dei nostri!...

 

E via di corsa gridandogli:

non ho tempo!

 

No c’è tempo di avere pietà

per quella gran parte del mondo

che soffre e sanguina,

mondo ove regnano

il terrore e l’orrore.

E milioni di piccoli innocenti

tendono invano verso noi le braccia

implorando: latte, un po’ di latte...

 

Spiacente:

non ho tempo.

 

Ci siamo incontrati - era primavera-

Ci siamo rivisti.

Ci siamo amati di tanto in tanto.

 

Ci siamo ricordati un po’:

non molto

non ne avevamo il tempo.

 

Ci piacevamo molto. Mi sembra...

Che avevamo potuto, mano nella mano,

percorrere forse un lungo cammino

con un po’ di fantasia,

di poesia...

 

Tentare di sorridere insieme...

Avevamo vent’anni!

 

Non c’era tempo.

 

Per guardare questo bel paesaggio

Si potrebbe rallentare un attimo;

forse alla prossima svolta,

la morte ci attende...

Tanto peggio: non c’era tempo.

 

                                                     Roul Follereau

* * *

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* * *

 

24.  ESISTE UN GRANDE E PUR QUOTIDIANO MISTERO              

 

Esiste un grande e pur

quotidiano mistero.

Quasi tutti si limitano

a prenderlo come viene

e non se ne meravigliano affatto.

Questo mistero è il tempo.

Esistono calendari e orologi

per misurarlo,

misure di ben poco significato,

perché tutti sappiamo

che talvolta un’unica ora

ci può sembrare un’eternità,

e un’altra invece passa

in un attimo...

dipende da quel che viviamo

in quest’ora.

Perché il tempo è vita.

E la vita dimora nel cuore.

 

                                                   Michaiel Ende

* * *

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* * *

 

25.               PREGHIERA PER IL II ANNO DI PREPARAZIONE AL GIUBILEO

 

Donaci, o Signore Gesù, il tuo Santo Spirito!

 

Il tuo Spirito illumini la nostra mente,

ci renda attenti alla tua Parola,

docili alla tua presenza silenziosa

nella profondità del nostro cuore.

 

La sua presenza ci riveli la verità delle cose

Ciò che è effimero e ciò che è eterno,

ciò che è illusorio e ciò che è permanente,

ciò che è insignificante e ciò che è essenziale.

 

Trasformaci in realtà di comunione,

liberi da durezze e da intolleranze,

liberi da meschinità e paure.

 

O Santo Spirito, rivestici del timore di Dio.

Insegnaci che il dono del timore non è la paura,

ma l’umile amore e il rispetto

per la santità del Padre che è nei cieli

e per la sacralità di tutte le sue creature.

 

Vivifica, o Santo Spirito, la tua Chiesa!

Sia la più bella di tutti i sogni,

più bella di tutte le lacrime

di chi visse e morì nella notte per costruirla.

                                                                     Amen

* * *

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* * *

 

26.               VALORE DI UN SORRISO

 

Un sorriso non costa nulla

E rende molto.

Arricchisce chi lo riceve,

senza impoverire chi lo dona;

non dura che un istante,

ma il suo ricordo rimane per sempre.

 

Nessuno è così ricco

Da poterne fare a meno.

Nessuno è così povero

Da non poterlo regalare.

Crea felicità in casa;

negli affari è un sostegno;

dell’amicizia è importante segno.

 

Un sorriso dà riposo nella stanchezza;

nello scoraggiamento rinnova il coraggio;

nella tristezza è consolazione.

 

Ma è un bene che non si può comprare,

né prestare, né rubare,

poiché ha valore

solo dall’istante in cui si regala.

 

E se incontrerete

Chi non vi dona l’aspettato sorriso,

siate generosi e dategli il vostro;

perché nessuno

ha tanto bisogno di un sorriso

come colui che non sa regalarlo.

                                                      Anonimo

* * *

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* * *

  

27.               E SAREMO CONTAGIOSI DELLA GIOIA

 

Poiché le tue parole, mio Dio, non son fatte

Per rimanere inerti nei nostri libri,

ma per possederci e per correre il mondo in noi,

permetti che, da quel fuoco di gioia

da te acceso, un tempo, su una montagna

e da quella lezione di felicità,

qualche scintilla ci raggiunga e ci possegga,

ci investa e ci pervada.

Fa che come “fiammelle nelle stoppie”

Corriamo per le vie della città

E fiancheggiamo le onde della folla,

contagiosi di beatitudine, contagiosi della gioia..

                                                                         Madalaine Delbrel

* * *

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* * *

  

28.  ABBIAMO BISOGNO DEI PAZZI              

 

Abbiamo bisogno dei pazzi

Ci sono oggi troppo saggi, troppo prudenti,

indaffarati a calcolare, a misurare.

O Dio! Mandaci dei pazzi (facci conoscere

quelli che ci sono già), gente che si impegna

a fondo, che sa dimenticarsi, giovani che

amino non solo a parole, che si danno

sul serio fino in fondo.

Abbiamo bisogno di pazzi, di gente che

sragiona, di appassionati, di ragazzi capaci

di un salto nell’insicurezza

nell’ignoto sempre più beante

della povertà, che accettino gli

uni di perdersi nella massa anonima

senza alcun desiderio di farsi un

piedistallo, gli altri di non

utilizzare la loro superiorità che

per servire.

Non si tratta sempre di romperla

col proprio ambiente o genere di vita.

Si tratta di una rottura di altra

profondità, rottura con l’io

egocentrico che aveva finora

dominato. 

                                                P. Lebret

* * *

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* * *

 

29.   SIGNORE PRIMA DI ACCOGLIERTI NEL SILENZIO               

 

Signore,

prima di accoglierti nel silenzio,

prima di consegnarci

al silenzio dello stare con te,

vorremmo raccogliere il linguaggio d'amore

di tanti che in te hanno creduto;

e farci prestare da loro quelle parole

che noi stentiamo a trovare.

Vogliamo dirti,

con le parole incerte e sincere di Pietro,

<< Signore, tu sai tutto, tu sai che ti voglio bene >>,.

Vogliamo cantare con il salmista:

“Ti amo, Signore, mia forza,

Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,>>.

 0 con Agostino:

“ Signore, hai gridato, e hai vinto la mia sordità;

hai brillato, e dissipato la mia cecità;

hai sparso il tuo profumo,

io l'ho respirato e ora anelo a te.

Mi hai toccato,

e ardo dal desiderio della tua pace ”.

Vogliamo spezzare anche noi

il nostro vaso di alabastro.

E’ pieno dei profumo della nostra vita,

che è dono tuo,

della nostra libertà, del nostro desiderio di amare. 

Questo profumo non ci appartiene più,

ed è segno della nostra presenza presso di te. 

Ti chiediamo, Signore, uno sguardo di bontà

per quanti disprezzano il gesto di amarti;

nella loro ostilità è riflessa

anche la durezza dei nostro cuore;

rendici capaci di non giudicarti,

e tuttavia di non lasciarci allontanare

dallo stare con te.

Ti preghiamo, Signore,

per quanti non hanno il coraggio

di lasciarsi amare da te,

perché temono di perdersi in questo amore;  

per quanti ti cercano soltanto con la ragione,

e non riescono ad avventurarsi

lungo i sentieri misteriosi dell'amore,

del dono di sé, del perdersi per trovarti.

Ci consegnamo al silenzio:

insegna noi ciò che la donna di Betania

ha saputo intuire:

l'amore è inesprimibile,

e deve trovare il coraggio dei silenzio per dirsi.

Consentici di vivere il silenzio

non come un inutile vuoto,

ma come il linguaggio che sta oltre le parole,

come l'espressione più intensa

del nostro amore per te;

fa' che comprendiamo che anche il tuo silenzio

altro non è che il comunicarsi di una Presenza

alla quale non possono bastare le parole.

 

Paola Bignardi

 

* * *

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* * *

 

30.  SIGNORE TU SEI L'INFINITO AMORE              

 

Signore, tu sei l'infinito amore,

sorgente di ogni vita, di ogni bellezza, di ogni bontà:

da Te vengono e a Te ascendono tutte le cose.

Posa la tua mano sul mio capo, o Dio

Perché il male ed il caos che è in me non mi travolga e travolga

gli altri uscendo da me.

 

Dacci pace con te, o Dio,

pace con gli uomini,

pace con noi stessi,

e liberaci dalla paura.

 

0 Signore,

Tu che sei al di sopra di noi,

Tu che sei anche in noi,

Tu che io non conosco, ma a cui appartengo.

Tu che io non comprendo, ma che costruisci il mio destino,

fa che io segua fino in fondo

la via delle tue segnalazioni interiori

in amore e pazienza,

in fedeltà e coraggio,

in rettitudine e umiltà,

in quiete.

 

Fa che io non disperi mai,

perché sotto la tua mano

e in Te è ogni forza e bontà. 

Nella tua mano, o Signore,

ogni ora ha senso e grazia

e elevatezza e pace e consistenza.

 

Dammi puri sensi per vederti,

dammi umili sensi per udirti,

dammi sensi d'amore per servirti,

dammi sensi di fede perché io dimori saldo in Te.

 

0 Signore,

Tu che sei al di sopra di noi,

Tu che sei anche in noi

fa che ognuno ti veda anche in me.

 

                                                                              Dag Hammarskold

* * *

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* * *

 

31.   SIGNORE INSEGNACI IL POSTO              

 

Signore insegnaci il posto

Che, nel romanzo eterno

Iniziato tra Te e noi,

Occupa il singolare ballo

della nostra ubbidienza.

 

Rivelaci la grande orchestra dei tuoi disegni,

Nella quale ciò che Tu permetti

Semina note strane

Nella serenità di ciò che Tu vuoi. 

Insegnaci ad indossare ogni giorno

La nostra condizione umana

Come un vestito da ballo,

che ci farà amare per Te

Tutti i particolari, come gioielli

che non possono mancare.

 

Facci vivere la nostra vita,

Non come un gioco di scacchi

in cui ogni mosso è calcolato,

Non come una partita in cui tutto è difficile,

Non come un teorema che ci fa rompere la testa,

Ma come una festa senza fine

in cui si rinnova l'incontro con Te.

 

Come un ballo,

Come una danza,

Tra le braccia della tua grazia,

Nella musica universale dell'amore.

 

Signore, vieni ad invitarci.

                                                                         Madeleine Deibrel

 

* * *

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* * *

 

32.                UBI CARITAS ET VERA DEUS IBI EST

 

Dove c'è amicizia e amicizia vera, li c'è Dio.

E li c'è l'uomo.

L'amicizia è il più grande di tutti i sacramenti.

Senza di essa, dice S.Paolo, tutto è vano.  Dio è amicizia

 

"Dio è una Presenza sempre offerta alla quale noi non sempre

rispondiamo"

 

L'amicizia si offre:

non si impone, non si mendica, non si simula:

l'amicizia, come Dio, è una presenza sempre offerta,

anche se non sempre accolta.

E' come la sorgente nel bosco:

essa deve dare al passante assetato

l'acqua più pura che ha ed il meglio di sé.

 

L'amicizia è il “Pane dell'Angelo"

Che all'uomo sfiduciato e desideroso di morte, come Elia,

restituisce il coraggio di un nuovo inizio:

"Alzati e mangia, perché hai ancora tanto cammino davanti a te!".

 

Nelle ore oscure di cupo abbandono

in cui l'uomo avverte con angoscia il suo Dio assente e lontano,

è l'amicizia che aiuta a ritrovare la presenza amica dei Padre.

E' il dono dell'Angelo,

nell'orto dei Getzemani

è il miracolo dei Buon Ladrone sul Calvario

Gesù gli esprime la sua riconoscenza "beatificandolo":

oggi sarai con me in Paradiso"!.

 

                                                                          Don Michele Do

* * *

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* * *

 

33.  PER ESSERE UN BUON DANZATORE              

 

Per essere un buon danzatore, con te come con gli altri,

non occorre sapere dove conduca la danza.

Basta seguire il passo,

esser contento, essere leggero, e soprattutto non essere rigido. 

Non occorre chiederti spiegazioni sui passi che ti piace fare. 

Bisogna essere come il prolungamento, agile e vivo, di te. 

E ricevere da te la trasmissione del ritmo dell'orchestra. 

Bisogna non voler avanzare ad ogni costo,

ma accettare di voltarsi indietro, di procedere di fianco. 

Bisogna sapersi fermare e saper scivolare anziché camminare. 

E questi sarebbero soltanto passi da stupidi

Se la musica non né facesse un'armonia.

Noi però dimentichiamo la musica dei tuo Spirito,

e facciamo della vita un esercizio di ginnastica;

dimentichiamo che fra le tue braccia la vita è danza,

che la tua santo volontà è di un'inconcepibile fantasia...

Se fossimo contenti di te, Signore,

non potremmo resistere al bisogno d i danzare

che dilaga nel mondo,

e arriveremmo a indovinare quale danza ti piace farci danzare

sposando i passi della tua Provvidenza.

 

                                                                                                        Modeleine Delbrel

* * *

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* * *

 

34. SIGNORE NOI TI CERCHIAMO                

 

Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo il tuo volto

fa che un giorno, rimosso Il velo, possiamo contemplarlo.

Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te

e sotto il velo della sapienza, frutto della ricerca delle genti.

Ti cerchiamo nel volti radiosi di fratelli e sorelle

nelle impronte della tua passione nel corpi sofferenti.

Ogni creatura è segnata dalla tua impronta

ogni cosa rivela un raggio della tua invisibile bellezza.

Tu sei rivelato dal servizio dei fratello al fratello

sei manifestato dall'amore fedele che non viene meno.

Non gli occhi ma il cuore ha la visione di te

con semplicità e veracità noi cerchiamo di parlare con te.

 

                                                                          Dalla liturgia di Bose

* * *

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* * *

 

35. AL RISVEGLIO HO TROVATO                

 

Al risveglio ho trovato

Con la luce una lettera

Ma non posso saper

Cosa dice: non so leggere.

 

E non voglio distrarre

Una sapiente dai libri:

ciò che c’è scritto forse

non lo saprebbe leggere.

 

La terrò sulla fronte

La terrò stretta al cuore.

Quando scende la notte

Ed escono le stelle,

la porterò sul grembo

e resterò in silenzio.

E me la leggeranno

Le foglie che stormiscono,

e ne farà il ruscello

col suo scorrere un canto

che a me ripeterà

anche l’orsa dal cielo.

 

Io non so trovare

Quel che cerco, o capire

Cosa dovrei imparare,

ma so che questa lettera

che non ho letto, ha reso

più lieve il mio fardello,

e tutti i miei pensieri

ha mutato in canzoni.

 

                                         R. Tagore

* * *

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* * *  

 

36. CREATORE DI QUEST'UOMO TRATTO DALLA TERRA                

 

Creatore di quest’uomo tratto dalla terra,

le cui profondità sconfinano in Te,

perché abbiamo paura dell’uomo che è in noi ?

Perché amiamo e temiamo la verità delle cose ?

 

                       Perché la luce serena della nostra intelligenza,

                       non si apre alla fede cristallina

                       di una memoria che si fa’ progetto ?

 

Perché gli uomini hanno paura

Di staccarsi da un passato

E preferiscono rimanerci prigionieri

Quando il meglio di oggi

È già superato da un futuro che Tu crei

Liberandoci dai falsi assoluti ?

 

                        La nostalgia uccide la nostra chiesa

                        Ed il nostro cuore.

 

Dio della speranza,

guarda quest’uomo la cui esistenza si dispiega

dall’aurora al tramonto

nel difficile contrasto di un costruirsi o un distruggersi,

nell’affanno di comprendere e di comprendersi,

nell’anelito di uno spirito che Tu gli hai posto nel cuore

e la moltitudine di pensieri e di esperienze

che reclamano per sé

l’ultima parola del vero e del bene.

 

                        Signore che ci vuoi creatori

                        e non stanchi ripetitori

                        di una monotona esistenza,

                        Signore di una terra e di cieli nuovi,

                        rivelaci la pienezza di ciò che siamo.

 

La nostra speranza agonizza su questa terra e Tu taci !

Assumi queste tenebre nella Tua comunione divina.

                          

                                                                                  Anonimo

* * *

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* * *  

 

37. ANCHE SE STANCO E SPOSSATO UOMO NON TI RIPOSARE                

 

Anche se stanco e spossato, o uomo, non ti riposare.

Non abbandonare la tua lotta solitaria,

continua, non ti riposare.

Batterai sentieri incerti e aggrovigliati,

non salverai, forse, che qualche povera vita,

ma non perdere la fede, o uomo, non ti riposare.

La tua stessa vita ti consumerà e ti sarà ferita,

crescenti ostacoli sorgeranno sul tuo cammino:

o uomo, caricati di questi pesi, no ti riposare.

Salta al di là delle pene e degli affanni

Pur se fossero alti come montagne.

E se anche non intravedi che campi aridi e sterili,

ara, o uomo, questi campi, non ti riposare.

Il mondo sarà avvolto dalle tenebre:

sarai tu a gettarvi luce,

dispenserai l’oscurità che lo circonda.

Anche quando la vita ti abbandoni uomo, non ti riposare.

Non darti mai riposo, dona riposo agli altri.

 

Vecchio inno gujarati che Gandi si fece recitare all’incontro di preghiera dell’ultimo giorno della sua vita.

 

* * *

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* * *  

 

38. GUIDAMI LUCE BENIGNA                

 

Guidami, Luce benigna, nel buio che mi circonda:

nera è la notte ed ancor lontana la casa.

Sostieni il mio cuore vacillante,

nell’oscurità del cammino guidami Tu!

Non ti chiedo di vedere oltre e lontano:

solo passo per passo, ove posare il piede.

Non sempre fu così, non sempre pregai

Perché Tu mi guidassi.

Amavo un tempo scegliere da me il mio cammino,

amavo il giorno chiaro, disprezzavo la paura:

ma ora guidami Tu!

Svanisca l’errore del mio passato,

non ricordare quegli anni:

il tuo potere che ormai conosco

mi guidi fino all’estremo,

fra lande e paludi, per monti e torrenti,

finché, passata la notte, mi sorridano all’alba

i volti evangelici, amati un tempo, perduti ora

e che amerò per sempre.

Newman

 

* * *

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* * *  

 

39. DIO DI ABRAMO, DIO D'ISACCO, DIO DI GIACOBBE                

 

Dio d’Abramo, Dio d’Isacco, Dio di Giacobbe.

Non dei filosofi e dei dotti.

Certezza. Certezza, Sentimento. Gioia. Pace.

Dio di Gesù Cristo.

Deum meum et Deum vostrum.

<<Il tuo Dio sarà il mio Dio>>.

Oblio del mondo e di tutto, tranne Dio.

Non lo si trova che per le vie insegnate dal Vangelo.

Grandezza dell’anima umana.

<<Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti h

conosciuto>>.

Gioia, gioia, gioia, lacrime di gioia.

Io me ne sono separato;

Dereliquerunt me fontem aquae vivae.

Dio mio, mi abbandonerete?

Che io non ne sia separato in eterno.

<<Questa è la vita eterna, ch’essi ti conoscano solo vero Dio,

e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo >>.

Gesù Cristo. Gesù Cristo.

Io me ne sono separato: l’ho fuggito, rinnegato, crocifisso.

Ch’io non ne sia mai separato.

Non lo si conserva che per le vie insegnate dal Vangelo.

Rinuncia totale e dolce.

Sommissione totale a Gesù Cristo e al mio direttore.

Eternamente in gioia per un giorno di prova sulla terra.

Non obliviscar sermones tuos. Amen

 

                                                                Pascal

* * *

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* * *  

 

40.  GIORNO DOPO GIORNO SIGNORE DELLA MIA VITA                

 

Giorno dopo giorno, o Signore della mia vita,

sosto davanti a Te, faccia a faccia.

 

Con le mie mani giunte, sotto il grande cielo, Signore delle stelle,

in solitudine e silenzio, con umile cuore,

sosto davanti a Te, faccia a faccia.

 

In questo mondo che è tuo, o Signore che conosci il soffrire,

nel dolore e nella disperazione,

sosto davanti a Te, faccia a faccia.

 

In questo mondo operoso, nel tumulto del lavoro e della lotta

Tra la folla che si agita e si affretta,

sosto davanti a Te, faccia a faccia.

 

E quando il mio lavoro in questo mondo sarà terminato, o mio

Signore e mio Dio, solo e senza parole,

sosterò davanti a Te, faccia a faccia.

 

                                                           Tagore

 

* * *

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* * *

 

41. CI IMPEGNAMO UNICAMENTE NOI                

 

Ci impegnamo unicamente noi e non gli altri,

né chi sta in alto, né chi non crede.

Ci impegnamo senza pretendere che gli altri

Si impegnino con noi o per conto olro,

come noi o in altro modo.

 

Ci impegnamo senza giudicare,

accusare o condannare chi non si impegna.

Noi non possiamo nulla sul nostro mondo,

poveri come siamo e come intendiamo

rimanere e senza nome.

 

Se qualcosa sentiamo di potere

è solo su di noi.

Il mondo si muove se noi muoviamo,

si muta se noi ci mutiamo,

si fa nuovo se alcuno di noi

si fa nuova creatura.

 

L’ordine nuovo incomincia se alcuno

Si sforza di divenire uomo nuovo.

La primavera incomincia con il primo fiore,

la notte con la prima stella ,

il fiore con la prima goccia d’acqua,

l’amore con il primo segno.

 

Ci impegnamo per trovare un senso alla vita,

a questa vita, alla nostra vita.

Si vive una sola volta

E non vogliamo essere giocati

In nome di nessun piccolo interesse.

 

Ci impegnamo non per riordinare il mondo

O per rifarlo su misura

Ma per amarlo.

Ci impegnamo perché noi crediamo all’Amore,

la sola certezza che non teme confronti,

la sola che basti per impegnarci perpetuamente.

                                                                     don Primo Mazzolari  

* * *

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* * *

 

42. PADRE DAMMI OGGI IL MIO PANE QUOTIDIANO                

 

Padre, dammi oggi il mio pane quotidiano.

Ma il pane solo non è sufficiente.

Dammi anche un cuore che si contenti

Di quello che tu mi dai.

E, più ancora, dammi due mani

che lo spezzino e dividano il pane fra tutti coloro

che non hanno nulla da mangiare.

                                                            Preghiera di un indiano

* * *

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* * *

 

43.  O SIGNORE FAMMI STRUMENTO              

 

O Signore, fa di me uno strumento della tua pace.

Dov’è odio che io porti l’Amore

Dov’è offesa che io porti il  Perdono

Dov’è discordia che io porti l’Unione

Dov’è dubbio che io porti la Fede

Dov’è errore che io porti la Verità

Dov’è disperazione che io porti la Speranza

Dov’è tristezza che io porti la Gioia

Dov’è tenebra che io porti la Luce.

O Maestro, fa’ che io non cerchi tanto:

di essere consolato quanto di consolare

di essere compreso quanto di comprendere

di essere amato quanto di amare.

Perché è dando che si riceve

Perdonando che si è perdonati

Morendo che si risuscita a Vita Eterna. 

                                                                  San Francesco

 

* * *

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* * *

 

44.  ECCOCI DAVANTI A TE SIGNORE               

 

Eccoci davanti a te, Signore:

siamo i pellegrini della vita,

viaggiamo continuamente,

gente senza fissa dimora

che talvolta perde di vista l’orizzonte

e non sa più nemmeno orientarsi.

Quante volte ci saremmo persi

Se tu non avessi ridestato

La nostra fede,

se tu non avessi offerto la luce

che viene dal Vangelo di Gesù,

se non ci avessi chiamati,

ancora una volta,

ad abbandonare le sabbie mobili

di tanti nostri sogni.

Quante volte

Se tu ci avessi abbandonati

Saremmo stati incapaci

Di donare ancora il nostro tempo,

di cercare un mondo più giusto,

di inventare un nuova amicizia e fraternità.

Per questo noi ti domandiamo

- te lo domandiamo ancora,

senza provare vergogna

e senza stancarci

perché l’amore genera fiducia-

ti domandiamo di aumentare

la nostra attenzione lungo la strada:

allora vedremo i segni che tu ci offri

e troveremo il pane

che prepari per il nostro viaggio,

oggi e domani fino al giorno

in cui tu ci condurrai

alla Terra Promessa

accanto a Te.

                                                Anonimo

* * *

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* * *

 

45.  IL TUO SPIRITO ILLUMINI LA NOSTRA MENTE               

 

Il tuo Spirito illumini la nostra mente,

ci renda attenti alla tua parola,

docili alla tua presenza silenziosa

nella profondità del nostro cuore.

 

La sua presenza ci riveli la verità delle cose

ciò che è effimero e ciò che è eterno,

ciò che è illusorio e ciò che è permanente,

ciò che è insignificante e ciò che è essenziale.

 

Trasformaci in realtà di comunione,

liberi da durezze e da intolleranze,

liberi da meschinità e paure.

 

Donaci, o Signore Gesù, il tuo Santo Spirito,

e in lui trovi pace il nostro cuore inquieto e turbato.

Donaci la gioia del cuore, purificato e pacificato,

in pace con l’intero creato.

 

O Santo Spirito, rivestici del timore di Dio,

insegnaci che il dono del timore non è la paura,

ma l’umile amore e il rispetto

per la santità del Padre che è nei cieli

e per la sacralità di tutte le sue creature.

 

Vivifica, o Santo Spirito, la tua Chiesa!

Sia più bella di tutti i sogni,

più bella delle lacrime

di chi visse e morì nella notte per costruirla.

                                                                     Amen

                                                                                G. Vannucci

* * *

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* * *

 

46. SIGNORE GESU' L'AMORE CHE VOGLIAMO DA TE                

 

Signore Gesù,

l’amore che vogliamo da Te

non sia fatto di belle parole,

ma di fatti concreti,

di scelte coraggiose

vissute giorno per giorno

in attenzione ai tuoi esempi

e alla tua Parola.

Rendici ragazzi generosi

che sanno donarsi con gioia.

Rendici ragazzi semplici e poveri

Che sanno di aver bisogno degli altri.

Rendici ragazzi aperti

Che sanno ascoltare gli altri

E capire le loro esigenze.

Donaci la capacità

di non rifiutare mai

il servizio che ci viene richiesto.

Donaci la gioia di vedere contenti

Quelli che ci stanno vicino.

Donaci un cuore grande come il tuo

che sa dimenticare

le offese ricevute.

Aiutaci a vivere

Come Tu ci hai insegnato.

                                                     Anonimo

* * *

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* * *

 

47.    PERENNE MONITO SULLA CASA DEL FANCIULLO DI CALCUTTA

 

Trova il tempo di pensare

Trova il tempo di pregare

Trova il tempo di ridere.

 

E’ la fonte del potere

E’ il più grande potere sulla terra

E’ la musica dell’anima.

 

Trova il tempo per giocare

Trova il tempo per amare ed essere amato

Trova il tempo di dare.

 

E’ il segreto dell’eterna giovinezza

E’ il privilegio dato da Dio

La giornata è troppo corta per essere egoisti.

 

Trova il tempo di leggere

Trova il tempo di essere amico

Trova il tempo di lavorare.

 

E’ la fonte della saggezza

E’ la strada della felicità

E’ il prezzo del successo.

 

Trova il tempo di fare la carità

E’ la chiave del Paradiso.

 

                                         Madre Teresa

 

* * *

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* * *

 

48.  UN POTENTE SOVRANO VIAGGIAVA NEL DESERTO           

 

Un potente sovrano viaggiava nel deserto seguito da una lunga carovana

che trasportava il suo favoloso tesoro d’oro e pietre preziose.

A metà del cammino, sfinito dall’infuocato riverbero della sabbia, un cammello

della carovana crollò boccheggiante e non si rialzò più.

Il forziere che trasportava rotolò per i fianchi della duna, si sfasciò e sparse tutto il

suo contenuto, perle e pietre preziose, nella sabbia.

Il principe non voleva rallentare la marcia, anche perchè non aveva altri forzieri e i cammelli erano

già sovraccarichi. Con un gesto tra il dispiaciuto e il generoso, invitò i suoi paggi e i suoi scudieri

a tenersi le pietre preziose che riuscivano a raccogliere e portare con sè.

Mentre i giovani si buttavano avidamente sul ricco bottino e frugavano affannosamente nella sabbia,

il principe continuò il suo viaggio nel deserto.

Si accorse però che qualcuno continuava a camminare dietro di lui. Si voltò e vide che era uno dei suoi

Paggi, che lo seguiva ansimante e sudato.

“E tu” gli chiese il principe, “non ti sei fermato a raccogliere niente?”.

Il giovane diede una risposta piena di dignità e di fierezza “Io seguo il mio re”.

                                                                                                                        Anonimo

* * *

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* * *  

 

49. SEQUENZA

 

Vieni, Santo Spirito,

manda a noi dal cielo

un raggio della tua luce.

 

Vieni, padre dei poveri,

vieni, datore dei doni,

vieni, luce dei cuori.

 

O luce beatissima,

invadi nell’intimo

il cuore dei tuoi fedeli.

 

Senza la tua forza,

nulla è nell’uomo,

nulla senza colpa.

 

Lava ciò che è sordido,

bagna ciò che è arido,

sana ciò che sanguina.

 

Consolatore perfetto;

ospite dolce dell’anima,

dolcissimo sollievo.

 

Nella fatica, riposo,

nella calura, riparo,

nel pianto, conforto.

 

Piega ciò che è rigido,

scalda ciò che gelido,

drizza ciò che è sviato.

 

Dona ai tuoi fedeli

che solo in te confidano

i tuoi santi doni.

 

Dona virtù e premio,

dona morte santa,

dona gioia eterna.

 

* * *

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* * *

 

50. OGNI GIORNO E’ DA VIVERE

 

Ogni mattina

è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio.

Dio ci dà una giornata

da Lui stesso preparata per noi.

Non vi è nulla di troppo

e nulla di “non abbastanza”

nulla di indifferente

e nulla di inutile.

È un capolavoro di giornata

che viene a chiederci

di essere vissuto.

Noi la guardiamo

come una pagina d’agenda,

segnata d’una cifra a d’un mese.

La trattiamo alla leggera

come un foglio di carta.

Se potessimo frugare il mondo

e vedere questo giorno elaborarsi

e nascere dal fondo dei secoli,

comprenderemmo il valore

di un solo giorno umano.

 

                                          Madeleine Delbrel

* * *

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* * *

 

51.   PASSA TRANQUILLAMENTE TRA IL RUMORE E LA FRETTA

 

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta,

e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.

Dì la verità con calma e chiarezza

e ascolta gli altri:

anche i noiosi e gli ignoranti

hanno una storia da raccontare.

Gioisci dei tuoi risultati

così come i tuoi progetti.

Sii semplice e prudente

ma questo non ti impedisca di essere coraggioso

e coltivare i tuoi sogni e desideri:

molte persone lottano per grandi ideali

e dunque la vita è piena

di eroismo e passione.

Sii sempre te stesso.

Soprattutto non fingere negli affetti

e non essere presuntuoso nell’amicizia,

perché a dispetto di tutte le fatiche e delusioni,

essa è perenne come l’erba del campo.

Sii in pace con Dio,

in qualunque modo tu lo concepisca,

conserva la pace con la tua anima

pur nella rumorosa confusione della vita.

Sii nella pace con tutti,

perché grazie agli altri e insieme con loro

potrai incontrare la vera gioia.

                                                     Amen

                                                                           Anonimo

 

* * *

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* * *

 

52.    SIGNORE PER TE SOLO IO CANTO                

 

Signore, per Te solo io canto

Onde ascendere lassù

Dove solo Tu sei, gioia infinita.

 

In gioia si muta il mio pianto

quando incomincio a invocarTi

e solo di Te godo, paurosa vertigine.

 

Io sono la tua ombra,

sono il profondo disordine e la mia mente

è l’oscura lucciola nell’alto buio,

 

che cerca di Te, inaccessibile Luce;

di Te si affanna questo cuore

conchiglia ripiena della Tua eco, o infinito Silenzio.

 

                                                               David Maria Turoldo

 

* * *

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* * *  

 

53.     NEL GIORNO DI PENTECOSTE

 

Per me Gesù è la Parola fatta carne il Pane di vita

La Vittima sacrificata sulla croce per i nostri peccati

Il Sacrificio offerto per la santa Messa per i peccati del mondo e i miei

La Parola che deve essere annunciata

La Verità che deve essere proclamata

La Via che deve essere percorsa

La Luce che deve essere accesa

La Vita che deve essere vissuta

L’amore che deve essere amato

La Gioia che deve essere condivisa

Il Sacrificio che deve essere offerto

La Pace che deve essere donata

Il Pane di vita che deve essere mangiato.

L’Affamato che deve essere nutrito

L’Assetato che deve essere dissetato

Il Nudo che deve essere ricoperto

Il Senzatetto che deve essere ospitato

Il Malato che deve essere curato

Il Derelitto che deve essere amato

L’Indesiderato che deve essere desiderato

Il Lebbroso cui lavare le piaghe

Il Mendicante cui donare un sorriso

L’Ubriacone che deve essere ascoltato

L’Infermo mentale che deve essere protetto

Il Piccolo che deve essere abbracciato

Il Cieco che deve essere guidato

Il Muto per il quale si deve parlare

Lo Storpio con cui si deve camminare

Il Tossicodipendente con cui stringere amicizia

La Prostituta che deve essere allontanata dal pericolo e guardata con amicizia

Il Carcerato che deve essere visitato

Il Vecchi che deve essere servito.

Per me

Gesù è il mio Dio

Gesù è il mio riposo

Gesù è la mia vita

Gesù è il mio unico amore

Gesù è il mio tutto in tutto.

                                                   Madre Teresa

* * *

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* * *

 

54.   MARIA                

 

Maria

vogliamo accoglierti in noi

come immagine ispiratrice di vita

insegnaci a ricercare Dio

in ogni creatura

a seguire in tutto la retta ragione

a vivere raccolti

unificati

e in profondità di comunione

ad accogliere il povero e il debole

a non dare pena a nessuno

a dare il giusto a tutti.

                                                 Don Michele Do

* * *

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* * *

 

55.   I CIELI PARLANO DI TE SIGNORE                 

 

I cieli parlano di Te, Signore

e del Tuo infinito splendore.

L’immensità degli spazi, o Dio

canta la tua infinita grandezza.

 

Il giorno al giorno dice:

“E’ il Signore che ha creato l’universo”

la notte alla notte ne trasmette la notizia:

“Dio esiste, egli è buono”.

Il loro messaggio si diffonde sulla terra

e l’eco raggiunge i confini del mondo.

 

Negli alberi e nel vento, nell’acqua della sorgente,

nella terra e nel mare, nella roccia e nel fiore,

una storia è custodita e raccontata.

 

Nella mano tesa, nello sguardo stupito,

nelle lacrime e nelle rughe del volto,

silenzioso parla il cure degli uomini.

 

Nella fatica del lavoro, nel riposo della sosta,

nei sogni dei piccoli,nei sacramenti della bellezza,

la vita degli uomini si comunica e si abita

di affetti e speranze, di gioia e gratitudine,

di mistero e meraviglia.

 

Sono parole che l’orecchio non può udire

Ma che il cuore attento può ascoltare e lui solo intendere.

 

                                                                                         Anonimo

 

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56.                   IL MIO DIO FRAGILE

 

Il mio Dio non è un Dio duro, impenetrabile e insensibile

Il mio Dio è fragile. È della mia razza. E io della sua.

Lui è un uomo e io quasi Dio.

Lui amò il mio fango.

L’amore ha reso fragile il mio Dio.

Lui conobbe l’allegria umana, l’amicizia,

il gusto della terra e delle sue cose.

Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò.

Il mio Dio si arrabbiò e fu dolce come un bambino.

Il mio dio ebbe paura di fronte ala morte.

Non mai il dolore, ma fu amico di tutti i malati

e si prese cura di loro.

Il mio Dio fu scartato e perseguitato,

pianse e fu abbandonato.

Amò tutto quanto è umano il mio Dio:

le cose e gli uomini, il pane e la donna,

i buoni e i peccatori.

Il mio Dio fu un uomo del suo tempo.

Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra,

lavorava con le sue mani.

Il mio Dio fu debole con i deboli.

Lo uccisero perché era sincero e amava la verità.

Era fragile e non si difese.

Ma il mio Dio morì senza odiare e perdonò a tutti.

 

                                                                               Anonimo

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57.                   SIGNORE FAMMI AMICO

 

Signore fammi amico.

Fa che la mia persona ispiri fiducia

A chi soffre e si lamenta

a chi cerca luce, perché è lontano da Te,

a chi vorrebbe incominciare

e non si sente capace.

Signore,

aiutami a non passare accanto ad alcuno

con volto indifferente, con cuore chiuso,

con passo affrettato.

Signore, aiutami ad accorgermi subito

di quelli che mi stanno accanto.

Fammi vedere quelli preoccupati e disorientati

quelli che soffrono e non lo mostrano,

quelli che si sentono isolati senza volerlo,

e dammi quella sensibilità

che mi fa incontrare i loro cuori.

Signore, liberami da me stesso,

perché ti possa servire,

perché ti possa amare,

perché riesca ad ascoltarti

in ogni fratello che tu mi fai incontrare.

                                                                       Guglielmo Volpi

* * *

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* * *  

 

58.   SIGNORE INSEGNACI A PREGARE                

 

Signore, insegnaci a pregare.

Dacci la capacità di aprirci alla tua parola

perché penetri in profondità

e raggiunga le ultime radici.

Signore, la terra in cui siamo radicati

è molto più estesa delle nostre consapevolezze

e raggiunge profondità che sfuggono al nostro cuore disattento.

Allarga tu questo cuore stretto

e rendici capaci di percepire

le voci che ci parlano nel profondo

E qui uniscici a quelli che vivono in te.

Dacci la gioia silenziosa e piena di pace della zolla

che si offre all’acqua che la vivifica e la rende feconda.

Donaci la capacità di fondere e mescolare la terra nostra

con l’acqua del tuo Spirito

e di generare in noi vita nuova

che si esprima in luce e bellezza.

Donaci la pazienza dei tempi oscuri ed opachi,

in cui la terra arida non conosce il sole

e i cieli sono chiusi e senza amore per noi.

La preghiera ci renda, Signore,

pazienti servitori dei cieli,

amici misericordiosi di chi attende,

consapevole o no, che tutto acquisti senso,

pienezza e consistenza,

che tutto si accenda della presenza del Divino.

                                                                           Amen

                                                                                         G. Vannucci

* * *

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* * *

 

59.                NELLE TUE MANI, O DIO

 

Mi abbandono, o Dio, nelle tue mani,

gira e rigira quest’argilla,

come creta nelle mani del vasaio.

Dalle una forma e poi spezzala , se vuoi.

Domanda, ordina, che cosa vuoi che io faccia?

Innalzato, umiliato, perseguitato, incompreso,

calunniato, sconsolato, sofferente, inutile a tutto,

non mi resta che dire, sull’esempio di tua madre:

“ Sia fatto di me secondo la tua parola”.

Dammi l’amore per eccellenza,

l’amore della croce,

ma non delle croci eroiche

che potrebbero nutrire l’amor proprio,

ma di quelle croci volgari

che purtroppo porto con ripugnanza…

Di quelle croci che si incontrano ogni giorno

nella contraddizione, nell’insuccesso,

nei falsi giudizi, nella freddezza,

nel rifiuto e nel disprezzo degli altri,

nel malessere e nei difetti del corpo,

nelle tenebre della mente e

nel silenzio e aridità del cuore.

Allora solamente tu saprai che ti amo,

anche se non lo saprò io,

ma questo mi basta.

 

                                                 John Kennedy

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* * *  

 

60.  SOLO DIO PUO' DARE LA FEDE                

 

Solo Dio può dare la fede,

ma tu puoi dare la testimonianza.

Solo Dio può dare la speranza,

ma tu puoi ridare fiducia ai fratelli.

Solo Dio può dare l’amore,

ma tu puoi insegnare all’altro ad amare.

Solo Dio può dare la pace,

ma tu puoi salvare l’unione.

Solo Dio può dare la forza,

ma tu puoi sostenere uno sfiduciato.

Solo Dio è la luce,

ma tu puoi farla brillare agli occhi di tutti.

Solo Dio è la vita,

ma tu puoi restituire agli altri il desiderio di vivere.

Solo Dio può fare ciò che è impossibile,

ma tu potrai fare il possibile.

Solo Dio basta a se stesso,

ma egli preferisce contare su di te.

 

                                                       Comunità di Clarisse in Brasile

 

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61. SIGNORE INSEGNAMI LA STRADA

 

Signore, insegnami la strada:

l'attenzione alle piccole cose

spesso nascoste e ignorate,

al passo di chi cammina con me

per non fare più lungo il mio;

alla parola ascoltata,

perché non sia dono che cade nel vuoto;

agli occhi di chi mi sta vicino

per indovinare la gioia di vivere,

per indovinare la tristezza

ed avvicinarmi in punta di piedi,

per cercare insieme la direzione

anche nei momenti difficili.

Signore, insegnami la strada:

la strada su cui camminare gli uni con gli altri,

nella semplicità di essere quello che si è,

grati di aver ricevuto tutto dal tuo amore che ogni giorno ci sorprende.

Signore, insegnami la strada,

tu che sei la strada e la nostra gioia.

 

Partire Signore è un’avventura appassionante.

Ho voglia di vivere… Ma spesso ho paura.

Si, ho paura, Signore,
ho il coraggio d'ammetterlo
e il coraggio di dirtelo.


Aiutami a non sciupare mai la vita, a non tenere stretta la mia vita con la paura che altri me la rubino.

Aiutami a camminare senza voler sapere quello che ad ogni svolta

la strada mi riserva,

non con la testa fra le nuvole,

mai i piedi sulla terra e la mia mano nella tua.

Allora, o Signore, uscirò da casa
Fiducioso e allegro
E me ne andrò senza timore per la Strada sconosciuta,
Perché la vita è davanti a me
ma Tu insieme con me cammini.

(Michel Quoist)

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62. IL MIO DIO E' FRAGILE

 

Il mio Dio è fragile.
E' della mia razza.
E io della sua.
Lui è uomo e io quasi Dio.
L'amore ha reso fragile il mio Dio.
Il mio Dio ebbe fame e sonno.
Il mio Dio fu sensibile.
Il mio Dio fu nutrito da una madre

Il mio Dio fu dolce come un bambino.

Amò tutto quanto è umano, il mio Dio.
Il mio Dio tremò dinanzi alla morte.
E' difficile per tanti il mio Dio fragile.
Il mio Dio che piange,
il mio Dio che non si difende.

E' difficile questo mio Dio,
questo mio Dio fragile,
per chi pensa di trionfare soltanto vincendo,
per chi si difende soltanto uccidendo,
per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo,
per chi considera peccato quello che è umano.

E' difficile il mio Dio Fragile
per quelli che continuano a sognare un Dio
che non somigli agli uomini.

(Juan Arias)

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63. CI IMPEGNAMO SIGNORE

 

Ci impegniamo Signore

per dare significato e bellezza alla nostra vita.

Non ci interessa il successo e la "bella figura";

non ci interessa accumulare cose ed arrivare sempre primi se questo volesse dire rinunciare a essere fedeli a noi stessi, alle nostre idee, ai nostri sogni.

Ci interessa invece spenderci e dare il meglio di noi per qualcosa o qualcuno nella certezza che solo questo ci fa crescere, potendo incontrare l’amico e il fratello.

Ci interessa amare ogni fratello incontrato lungo il cammino, anche quello che pare rifiutarsi all’amore.

Ci interessa di portare nel mondo una parola di bene e di pace, di sentirci responsabili di tutto e di tutti, di camminare gioiosi verso il volto dell’Amore.

 

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64. IL PADRE NOSTRO DEI POPOLI

 

Non sei tu il nostro Padre?

Ascoltaci, Signore dell’universo,

ascoltaci dall’altezza del cielo,

dalle profondità dei mari,

dove Tu abiti.

O creatore del mondo,

autore degli uomini, Signore dei Signori.

(preghiera Incas – Perù)

sia santificato il tuo nome

Amore e simpatia regna nel cielo per Te

La Tua bontà conquista i cuori,

e il Tuo amore disarma le braccia.

Salute a Te che tutto hai creato.

(Inno ad Amon – Egitto)

venga il tuo regno

O Tu, simile al sole, che brilli eternamente,

la cui gloria nessuna potenza può contrastare,

O Tu, simile al sole nel suo corso di grazia,

effondi la Tua luce su tutta la terra…

(preghiera al Dio Kwan – Giappone)

sia fatta la tu volontà

Creatore, Tu sei il custode di tutto;

custode della foresta, custode degli alberi,

custode delle creature.

Tu sei il custode e noi siamo tuoi servi:

parlaci e ascolteremo, invitaci e ubbidiremo, oh creatore!

(canto dei Pigmei – Africa)

come in cielo così in terra

A Te l’universo intero che ruota attorno alla terra,

obbedisce e va ovunque lo spingi.

Spontaneamente da Te viene tratto

e senza di Te, o Dio, nulla avviene sulla terra.

(canto ateniese – Grecia)

dacci il nostro pane quotidiano

Noi siamo tuoi figli, non guardi tu alla nostra fame?

Donaci da mangiare!

Padre io vengo a Te, sospiro a Te.

Donaci il cibo e le cose onde possiamo vivere!

(canto dei Boscimani – Africa)

rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori

Non guardare, o Signore, ai nostri peccati!

Ci purifichi il Tuo soffio, come Tu vuoi!

Che io senta amore per tutti gli esseri,

compassione per gli afflitti della terra,

che degli erranti sempre io mi occupi!

Questo degnati di concedermi, o Signore!

(preghiera Indù – Asia)

 

* * *

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65. PREGHIERA DEL MATTINO

 

Ogni mattina

è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio.

Dio ci dà una giornata

da Lui stesso preparata per noi.

Non vi è nulla di troppo

e nulla di «non abbastanza»

nulla di indifferente

e nulla di inutile.

È un capolavoro di giornata

che viene a chiederci

di essere vissuto.

Noi la guardiamo

come una pagina d’agenda,

segnata d’una cifra a d’un mese.

La trattiamo alla leggera

come un foglio di carta.

Se potessimo frugare il mondo

e vedere questo giorno elaborarsi

e nascere dal fondo dei secoli,

comprenderemmo il valore

di un solo giorno umano.

 

* * *

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66. PREGHIERA DELLA SERA (1)

 

In quest’ora del tramonto

mentre il tuo angelo passa tra luce e luce

ricolma, o Signore,

di pace il cuore che attende,

la nostra mano che ti cerca.

In quest’ora mentre cade la sera e appaiono le prime stelle,

la terra raccoglie in sé ogni gioia e fatica.

Ogni dolore e tumulto: su tutte il tuo angelo,

segni il tuo perdono e la tua pace.

In quest’ora del tramonto

con le mani giunte sotto il grande cielo

in solitudine e silenzio, con umile cuore

nella memoria cara dei nostri morti,

sostiamo davanti a Te, faccia a faccia.

In quest’ora della sera accogli,

con dolcezza e misericordia

la preghiera per i nostri cari,

traccia il segno della tua benedizione

su tutti loro e sul nostro cammino.

Nel silenzio e raccoglimento di quest’ora,

o Dio compassionevole,

custodisci gli affetti del nostro cuore

e veglia su di noi,

finché, passata la notte,

ci sorridano all’alba

i volti amici, amati un tempo,

perduti ora, e che ameremo per sempre.

Amen

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67. PREGHIERA DELLA SERA (2)

 

Signore Dio

accogli con dolcezza

colui che in questo giorno

non è sempre stato capace di bene,

accosta la tua voce al mio volto oscuro.

Nella tua misericordia

prendi su di te la mia pesantezza,

traccia il tuo segno di pace

sulla finestra della mia casa.

Con il tuo braccio distesi

proteggi il luogo del mio riposo,

conserva puro il soffio che hai posto in me.

Donami un riposo dolce

nel cuore di questa profonda notte

perché abbia pace.

Veglia su di me

Perché risvegliandomi dal sonno

io sorga rinnovato alle sorgenti della tua gioia

e possa far salire a te la mia preghiera.

Insieme a me veglia su coloro che amo

e che sono parte della mia vita

su coloro che vivono ore difficili

e sono tristi e soli in questa notte.

Nel silenzio porta pace e conforto a tutti

perché solo da Te viene ogni cosa buona.

Amen.

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68. AIUTACI AD ESSERE PROFETI

 

Aiutaci a essere profeti

Quant’è difficile essere profeta della pace!
Se alzo il dito verso un futuro gonfio di speranze,
i realisti mi trattano da idealista;
e se lo abbasso sul presente affranto da sconfitte,
gli utopisti mi tacciano di disfattismo.
Signore, donami il coraggio
di accettare solo da te la rude vocazione di profeta
e di essere ogni volta un perdente tra gli uomini!

Quant’è difficile essere pedagogo della pace!
In mezzo alle tortuosità di un cammino scosceso,
come far capire che un male minore,
anche se tollerato,
rimane un male
e che bisogna far di tutto
per allontanarsi dall’orlo dell’abisso
in cui a ogni istante l’umanità rischia di precipitare?
Signore, donami l’abilità di spiegare chiaramente
che la pace non è così semplice come se l’immagina il cuore,
ma è più semplice di come stabilisce la ragione!

Quant’è difficile accogliere l’evangelo della pace!
Da qualunque parte ci si trovi,
all’ovest come all’est.
In una giungla di belve con missili per dentatura,
come far capire che perdere l’anima
è ancora più pericoloso che lasciarci la pelle?
Signore, donami la forza di aiutare
tutti quelli che attingono alla linfa delle beatitudini
per spezzare l’assurda logica
e l’infernale spirale della violenza!

Signore, tutti questi tiri incrociati sulla pace
non mi fanno paura, non mi scoraggiano.
Al contrario, mi rivelano
che il minimo strappo alla tunica della pace
fa gridare l’uomo.
Toccare la pace
è più che toccare un problema,
e ancor più che toccare l’uomo:
è toccare Dio,
colui che san Paolo ci presenta

come la pace stessa "È lui la nostra pace" (Ef 2,14).
Signore, insegnaci a vincere la pace!

(da La pace: dono e profezia, Qiqajon, Bose 1991, pp. 195-196)

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* * *  

 

69. IO SONO CREATO PER AGIRE

 

Io sono creato per agire

e per essere qualcuno

per cui nessun altro è creato.

Io occupo un posto mio

nei consigli di Dio, nel mondo di Dio:

un posto da nessun altro occupato.

Poco importa che io sia ricco, povero,

disprezzato o stimato dagli uomini:

Dio mi conosce e mi chiama per nome.

Egli mi ha affidato un lavoro

che non ha affidato a nessun altro.

Io ho la mia missione.

In qualche modo sono necessario

ai suoi intenti.

Tanto necessario al posto mio

quanto un arcangelo al suo.

Egli non ha creato me inutilmente.

Io farò del bene, farò il suo lavoro.

Sarò un angelo di pace,

un predicatore della verità

nel posto che Egli mi ha assegnato

anche senza che io sappia

pur ch’io segua i suoi comandamenti

e lo serva nella mia vocazione.

Guidami luce benigna

Nel buio che mi circonda:

nera è la notte ed ancora lontana la Casa.

Sostieni il mio cuore vacillante,

nell’oscurità del cammino, guidami Tu.

Non ti chiedo di vedere oltre e lontano:

solo passo per passo, ove posare il piede.

Non sempre fu così, non sempre pregai

perché Tu mi guidassi.

Amavo un tempo scegliere da me il mio cammino

Amavo il giorno chiaro, disprezzavo la paura:

ma ora guidami Tu!

Svanisca l’errore del mio passato,

non ricordare quegli anni:

il Tuo potere che ormai io conosco

mi guidi fino all’estremo,

fra lande e paludi, per monti e torrenti,

finchè, passata la notte, mi sorridono all’alba

i volti angelici, amati un tempo, perduti ora

e che amerò per sempre.

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70. ECCOMI TI ASCOLTO

 

Dio misericordioso,

concedimi di ascoltare la Tua voce,

di desiderare con ardore quello che tu approvi,

di cercarlo con prudenza,

di riconoscerlo con verità,

di compierlo con perfezione,

a lode e gloria del tuo nome.

 

Metti ordine nella mia vita

e concedimi  di conoscere

quello che vuoi che io faccia.

Concedimi di compierlo nel modo giusto,

per il mio bene e la mia salvezza.

 

Concedimi, Signore mio Dio,

un’intelligenza che ti conosca,

una volontà che ti cerchi,
una sapienza che ti trovi,
una vita che ti piaccia,
una perseveranza che ti attenda con fiducia
e una fiducia che alla fine giunga a possederti.

(San Tommaso d'Aquino)

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