IL PARTICIPIO

 

È un aggettivo verbale: si chiama, infatti, così, perché partecipa della doppia natura di verbo e di aggettivo: come l’aggettivo ha la declinazione, come il verbo ha i tempi e regge il caso che gli è proprio.

 

In italiano il participio esprime l’idea del verbo come una caratteristica di un determinato soggetto di cui diventa un attributo: Una storia commovente. I capelli ondeggianti. Le occasioni perdute. Le pagine strappate.

Ha due tempi: il presente e il passato (non si è conservato il participio futuro latino del quale rimangono in italiano poche tracce: futuro, duraturo, nascituro, venturo).

 

Il participio presente ha valore attivo. La sua funzione verbale è andata via via diminuendo e ormai è limitata alla lingua burocratica: L’assessore Rossi facente funzione di sindaco parteciperà al convegno; o a espressioni fisse derivanti dall’uso del participio assoluto latino: Vivente il padre, Giorgio aveva un comportamento molto diverso. molto diffuso è invece l’uso del participio presente come aggettivo: Una buona massaia deve essere molto previdente. Il film di ieri sera era molto commovente; e anche come sostantivo:. Il discente. Il docente. L’insegnante. Il concorrente.

 

Il participio passato accomuna in sé, come il presente, la funzione di aggettivo con quella verbale.  “Come aggettivo, il participio passato funge da attributo o da elemento del predicato nominale: I bicchieri lavati sono splendenti. La porta è aperta; concorda in genere e numero con il sostantivo cui si riferisce e, quanto al significato, corrisponde ad una proposizione relativa con il verbo al passato, ad una proposizione temporale o ad una causale”:. Aveva il viso graffiato, gli abiti strappati. I provvedimenti adottati sono entrati subito in vigore. Come verbo il participio passato è attivo coi verbi intransitivi: Morti i genitori, il giovane emigrò in Francia; ed è passivo coi verbi transitivi: Il ragazzo, studiata la lezione, uscì per fare una passeggiata. Gli spettatori, fatto il gol, esplosero in un urlo di gioia.

Il participio passato serve per la formazione dei tempi composti attivi e per la formazione di tutti i tempi della coniugazione passiva.

 

 

Il participio latino ha tre tempi: presente, perfetto e futuro.

 

Il participio presente è solo attivo. Ce l’hanno tutti i verbi, transitivi, intransitivi e deponenti (i verbi deponenti, pur essendo di forma passiva, hanno il participio presente, il participio futuro, il gerundio, il supino attivo –che sono tempi e modi della coniugazione attiva– e l’infinito futuro,  di forma attiva). Si forma dal tema del presente al quale si aggiunge la vocale congiuntiva di ogni singola coniugazione e il suffisso nt. Si declina come un aggettivo ad una sola uscita di seconda classe. Ha i casi diretti del neutro plurale in ia, il genitivo plurale in ium e l’ablativo singolare in i o in e. L’ablativo singolare esce in e, se il participio ricorre nella frase con valore verbale  o se è adoperato sostantivatamente (splendente luna  = splendendo la luna; a sapiente dictum esse vitam esse somnium. =  da un saggio fu detto che la vita è un sogno; ha l’uscita in i se è adoperato col valore di vero e proprio aggettivo: splendenti gladio = con la spada luccicante; a sapienti viro pecunia non amatur = dall’uomo saggio il danaro non è amato.

Il participio presente esprime contemporaneità e si traduce in italiano con un participio presente: amante; con una relativa: che ama; con un gerundio: amando (ma solo se si riferisce al soggetto della frase). 

 

 

1ª coniugazione

2ª coniugazione

3ª coniugazione

Verbi in io di 3ª

4ª coniugazione

N

Am-a-ns

Mon-e-ns

Dic-e-ns

Capi-e-ns

Audi-e-ns

G

Am-a-nt-is

Mon-e-nt-is

Dic-e-nt-is

Capi-e-nt-is

Audi-e-nt-is

D

Am-a-nt-i

Mon-e-nt-i

Dic-e-nt-i

Capi-e-nt-i

Audi-e-nt-i

A

Am-a-nt-em. 

Am-a-ns       (n)

Mon-e-nt-em

Mon-e-ns      (n)

Dic-e-nt-em

Dic-e-ns      (n)

Capi-e-nt-em

Capi-e-ns       (n)

Audi-e-nt-em

Audi-e-ns        (n)

V

Am-a-ns

Mon-e-ns

Dic-e-ns

Capi-e-ns

Audi-e-ns

A

Am-a-nt-i /e

Mon-e-nt-i / e

Dic-e-nt-i /e

Capi-e-nt-i /e

Audi-e-nt-i / e

N

Am-a-nt-es. 

Am-a-nt-ia   (n)

Mon-e-nt-es

Mon-e-nt-ia   (n)

Dic-e-nt-es

Dic-e-nt-ia   (n)

Capi-e-nt-es

Capi-e-nt-ia    (n)

Audi-e-nt-es

Audi-e-nt-ia    (n)

G

Am-a-nt-ium

Mon-e-nt-ium

Dic-e-nt-ium

Capi-e-nt-ium

Audi-e-nt-ium

D

Am-a-nt-ibus

Mon-e-nt-ibus

Dic-e-nt-ibus

Capi-e-nt-ibus

Audi-e-nt-ibus

A

Am-a-nt-es.

Am-a-nt-ia   (n)

Mon-e-nt-es

Mon-e-nt-ia   (n)

Dic-e-nt-es

Dic-e-nt-ia   (n)

Capi-e-nt-es

Capi-e-nt-ia    (n)

Audi-e-nt-es

Audi-e-nt-ia    (n)

V

Am-a-nt-es.

Am-a-nt-ia   (n)

Mon-e-ntes

Mon-e-nt-ia   (n)

Dic-e-nt-es

Dic-e-nt-ia   (n)

Capi-e-nt-es

Capi-e-nt-ia    (n)

Audi-e-nt-es

Audi-e-nt-ia    (n)

A

Am-a-nt-ibus

Mon-e-nt-ibus

Dic-e-nt-ibus

Capi-e-nt-ibus

Audi-e-nt-ibus

 

 

Il participio perfetto, che è caratteristico solo della coniugazione passiva, ed ha significato passivo, quindi, (solo i verbi deponenti hanno il participio perfetto che ha significato attivo) si forma  dal tema del supino al quale si aggiunge la terminazione us –a –um. Non ce l’hanno i verbi intransitivi, nei deponenti ha significato attivo. Si declina come un aggettivo di prima classe a tre uscite. 

 

1ª coniugazione

2ª coniugazione

3ª coniugazione

Verbi in io di 3ª

4ª coniugazione

Amatus –a –um

Amati –ae –a

Monitus –a –um

Moniti –ae –a

Dictus –a –um

Dicti –ae –a

Captus –a –um

Capti –ae –a

Auditus –a –um

Auditi –ae –a

 

Il participio perfetto esprime anteriorità e si traduce in italiano con il participio passato: amato, con una relativa: che è stato amato; con il gerundio passato: essendo stato amato (solo se si riferisce al soggetto della frase). Serve nella coniugazione passiva a formare i tempi composti (perfetto, piuccheperfetto, futuro anteriore indicativi; perfetto e piuccheperfetto congiuntivi; perfetto infinito).

 

 

Il participio futuro è solo della coniugazione attiva. Si  forma anch’esso dal tema del supino al quale si aggiunge il suffisso ur e le uscite degli aggettivi di prima classe sul modello dei quali si declina.

 

1ª coniugazione

2ª coniugazione

3ª coniugazione

Verbi in io di 3ª

4ª coniugazione

Amaturus –a –um

Amaturi –ae –a

Moniturus –a –um

Monituri –ae –a

Dicturus –a –um

Dicturi –ae –a

Capturus –a –um

Capturi –ae –a

Auditurus –a –um

Audituri –ae –a

 

Il participio futuro esprime posteriorità e si traduce in italiano con una relativa:  che ascolterà,  che sta per ascoltare. Si usa per la formazione dell’infinito futuro attivo e della coniugazione perifrastica attiva.

 

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