Il metodo migliore, a mio parere, è la sola reflex. Si devono
scattare le due foto stando di fronte al soggetto e fare il primo scatto
spostando leggermente il busto verso sinistra e il secondo verso destra,
cercando di compiere il movimento parallelamente, senza spostare l'asse
verticale nè convergere troppo le due inquadrature (sarebbe meglio se la reflex
avesse l'avanzamento della pellicola automatico per evitare spostamenti in fase
di "riarmo") e cercare di prendere qualche punto di riferimento nella
scena per i due scatti.
Mantenere la stessa messa a fuoco, stessa focale (per chi usa
uno zoom), stessa esposizione, cercare di compiere i due scatti il più
velocemente possibile, non fotografare soggetti in movimento. Un'attenzione
particolare va posta al vento (per es. spostamento di capelli, foglie...), alle
nuvole (ombre, diverse, cambiamento di luce tra le due foto...), non fotografare
soggetti troppo vicini, perchè potrebbero essere presenti soltanto su una delle
due foto, creando una parte fastidiosa da guardare in 3D. Se il soggetto è
troppo vicino (per es. la macrofotografia) lo spostamento deve essere minimo,
più i soggetti si allontanano più lo spostamento può essere maggiore fino ad
arrivare alla iperstereografia.
Ci sono alcune regole per calcolare quanto bisogna spostarsi.
La più semplice è quella di misurare la distanza tra il soggetto più vicino
nell'inquadratura e dividerlo per 23.(es.: se il soggetto più vicino è a 1
metro, lo spostamento laterale dovrà essere di circa 4 cm). Questa regola è
importante nella macrofotografia per un controllo micrometrico. Se ci si sposta
di 6 cm la tridimensionalità si dice "fisiologica" perchè la
distanza interpupillare è di 6 cm circa.
Comunque con un poco di esperienza si evita di fare troppi
calcoli ed il risultato sarà ugualmente soddisfacente.