a cura di Giorgio Picchi

 

in collaborazione con Associazione Fotografica Pentaprisma

 

Il metodo migliore, a mio parere, è la sola reflex. Si devono scattare le due foto stando di fronte al soggetto e fare il primo scatto spostando leggermente il busto verso sinistra e  il secondo verso destra, cercando di compiere il movimento parallelamente, senza spostare l'asse verticale nè convergere troppo le due inquadrature (sarebbe meglio se la reflex avesse l'avanzamento della pellicola automatico per evitare spostamenti in fase di "riarmo") e cercare di prendere qualche punto di riferimento nella scena per i due scatti.

Mantenere la stessa messa a fuoco, stessa focale (per chi usa uno zoom), stessa esposizione, cercare di compiere i due scatti il più velocemente possibile, non fotografare soggetti in movimento. Un'attenzione particolare va posta al vento (per es. spostamento di capelli, foglie...), alle nuvole (ombre, diverse, cambiamento di luce tra le due foto...), non fotografare soggetti troppo vicini, perchè potrebbero essere presenti soltanto su una delle due foto, creando una parte fastidiosa da guardare in 3D. Se il soggetto è troppo vicino (per es. la macrofotografia) lo spostamento deve essere minimo, più i soggetti si allontanano più lo spostamento può essere maggiore fino ad arrivare alla iperstereografia.

horizontal rule

Ci sono alcune regole per calcolare quanto bisogna spostarsi. La più semplice è quella di misurare la distanza tra il soggetto più vicino nell'inquadratura e dividerlo per 23.(es.: se il soggetto più vicino è a 1 metro, lo spostamento laterale dovrà essere di circa 4 cm). Questa regola è importante nella macrofotografia per un controllo micrometrico. Se ci si sposta di 6 cm la tridimensionalità si dice "fisiologica" perchè la distanza interpupillare è di 6 cm circa.

Comunque con un poco di esperienza si evita di fare troppi calcoli ed il risultato sarà ugualmente soddisfacente. 

 
bulletIndietro
bulletcon una fotocamera stereo
bulletcon due reflex montate su una staffa;