PENSIERI SU UNA COLONNA ALTA 25 METRI

sentimenti confusi,
cuore in tempesta,
mi lanciano in alto,
più confuso di un quadro,
dai colori combattenti,
paladini armati
di una storica battaglia
a cavallo.

Un solo appiglio nel nero del niente;
una mano invisibile,
sconosciuta,
ma pur calda ed affettuosa
mi salva,
mi pone su un trespolo,
un trespolo interminabile.

Così i paradossi del mondo
diventano il mio pane;
le assurdità umane
bagnano le mie labbra.
Lì sù,
da solo
osservo tutti e non capisco,
osservo tutto e mi rattristo.

La tempesta non si placa
e il mio cuore e naufrago con me,
impaurito e confuso,
mentre i miei pensieri urtano
sullo scoglio di una domanda....
PERCHE'.


Vincenzo




A CAVALLO DELL'AMORE

La verità dell’amore platonico
Assaggiata sulla propria pelle,
a cavallo di emozioni,
che anche essendo domate…
guidano,
con in mano fruste disegnate
da cinque semplici letterine.
Quell’altra metà
si completa con te,
come un puzzle,
come un rompicapo millenario
con il quale l’uomo si strugge
e al quale c’è una sola soluzione.
L’amore non è altro che un campo magnetico,
che attrae l’appendice sua di diritto,
che completa ciò che è incompleto.
L’inevitabile malattia dell’uomo,
alla quale solo la mente
osa porre cura.
Ma arginare l’infinito è impossibile,
anche sulla più alta torre,
protetta da spine ed incanti,
l’incontenibile ardore trionferà
sull’infingarda ragione.
Il corpo non è che un limite al cuore,
il dolore solo sentimento
che arde le membra,
la gratificazione sessuale non è che
il sogno d’amore della ragione,
che superba ma consapevole,
scala l’infinita montagna del sentimento,
incapace di ammettere i propri limiti.

Vincenzo



PERCHE'

Il cuore scappa e corre via,
la mente lo insegue ma non lo trova.
Vista cieca per uno, tanti occhi per l’altro, ma
Come un bimbo ama e non sa come e
Un adulto ci prova ma l’ha già dimenticato,
così il cuore cieco si libera libero in aria,
mentre la mente insegue solo il cuore.

Vincenzo

IL TUNNEL DELLA VITA


Il divenire di una vita,
guardato dall’eterna montagna del tempo


dolori atroci, spiragli di luce
calci al passato


cervellotici disegni di futuri infranti negli alberghi dei sogni.


Sospiri primaverili cavalcano l’infinito,
carichi di pollini;
affabili per taluni,
irritanti per altri.
Ma così sfuggenti e veloci.



Cocci di bottiglia
Di rimpianti tristi,
proiettano su un muro
di grigi mattoni
quel che ieri fu oggi
e che strinse il cuore
e che raccolse lacrime
e che raccolse gioie.


Così il tempo cavalca gli anni
E l’uomo impaurito
Invecchia,
muore;
e l'oggi è già domani

VINCENZO



 


PERDIZIONE

Rincorrere vane ambizioni,
numeri veloci e parole futili.
Sognare cascate fruscianti
Di banconote fatiscenti
Sporche
Toccate da mille mani.
Tanti drappi colorati, d’etichetta
Fanno da teca
A quel vento
Che da sempre esiste,
A quel vento
che soffia libero,
A quel vento
Che spinge via le nuvole di pioggia.
Così si isola dal mondo
Il vecchio animale
Con la stoltezza si differenzia.
Và avvolto da veli opachi,
che neppure il sole
può penetrare,
lui che con la sua calda mano
accompagnò il primo essere sulla terra;
ma ora
piange
e soffre
e muore
stanco
del fumo negli occhi,
stanco
di patine di creme abbronzanti,
stanco
di essere ignorato.
Tra i passi distratti
Può nascere un timido fiore
Ma l’antico padrone
ha occhi solo per domani
oggi si perde all’orizzonte,
dove il sole si corica ancora,
ma potrebbe essere l’ultima volta.

Vincenzo

 




LASSU' CON TE

Chiudersi una porta alle spalle
e trovare in una stanza il paradiso
senza volare abbandonando
pensieri d'angeli
d'uomini barbuti
di nuvole.
Il mio cuore solo volava,
oggi tra le pagine di dante
domani su un campo di caclio.
Eravamo in due, stampati
con la stessa carta
firmati dalla stessa penna.
Io nella tua immensa saggezza
saltavo gli immensi burroni dei miei problemi
poi cosi effimeri e stupidi,
solo puntini neri
sul tappeto del nostro immenso amore.
Notti insonni a viaggiare
tra le mille stelle del cielo
ad accarezzare la luna
bramosi d'infinito
pur saggi che forse
neppure il tempo vivesse in eterno.
Tu con me fosti padre ed amico
le tue mani conpunte da vecchie pieghe
mi accompagnarono
nei tunnel piu bui dei giorni
le tue lunghe leve neppur cosi agili ormai
mi raccolsero ferito dal suolo.
Ora quella porta è chiusa per sempre
neppure il piu comune dei mondi in quella stanza.
Cosi spirò un angelo che mi insegno a sognare
"solo così toccherai l'infinito" disse
e lì ci incotreremo per sempre.

nonno mi manchi

Vincenzo


 


IL MARE

Un eterno bimbo
dai sogni schiumosi,
puoi confidargli un segreto
in un attimo di follia,
la sua risposta sarà
solo un eco fragoroso
che si infrange sugli scogli.
Ma il mare non dimentica
prende tutto con se,
geloso del suo tesoro,
non restituisce che sabbia bagnata.
Talvolta catturato dal sorriso
di un angelo sui miei pensieri
scrissi il suo nome sulla sabbia,
dalle viscere un impeto mi travolge,
ma non un grido
ma non un sorriso
ma non luce dagli occhi,
solo lettere,
lui le raccolse e
rise con me.

Vincenzo



RECITARE

Chi sono?
Chi lo sa!
Nacqui nudo,
poi pian piano mi vestirono
ora spogliarmi è un problema,
ho paura,
ma le mie ali sono sotto il cappotto
perché volare non è finzione

Vincenzo



 



SOTTO UN CIELO D'ESTATE

Contare le stelle e sognare
lì sotto un cielo d'estate
un soffio di cuore puo scappare via,
come una stella cadente,
un desiderio ceh precipita giù.
quel desiderio è la tua vita
breve e intenso
nn lasciarlo andare via.

Vincenzo

 

 

 

 

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