Campo dei Fiori

"Quattrocento anni sono ormai trascorsi  il timbro incorruttibile dell’eternità all’ universo cosmico bruniano. Memoria, intesa come testimonianza termini morali, e non astratta “ commemorazione ”, vuol essere la mia meditazione. La sensibilità cosmica accomuna, Giordano Bruno e Giacomo Leopardi n un tempo senza tempo e senza età, ove s’incontrano poesia e filosofia,   “comunità del sentimento” e “logica immanente” alla difficile armonia dell’universo. Il rogo di “Campo dei Fiori”, come evento, dolorosamente al di sopra e al di là di ogni vocabolario.       La mia penna esprime un sentimento la mia voce è come un “urlo” di “silenzio”. Mancano le parole, perché non so affiancare ad esse nulla che le spieghi. La mia protesta contro le ingiustizie trova nel Bruno il suo cominciamento, un sogno senza fine : eternamente."
Nola, 17 febbraio 2000 
                                                                                                                                 Luigi Simonetti
 
Il Monumento al Bruno di Campo dei Fiori di Roma, fu eretto per iniziativa di Pietro Cossa (poeta drammatico 1830/81), della primavera del 1876,quando, insieme ad un gruppo di studenti universitari, costituirono un Comitato promotore universitario internazionale per l'erezione di un monumento a Giordano Bruno in Campo dei Fiori; ma il monumento, dopo varie perizie, disaccordi ed altro, e dopo burrascose sedute al Campidoglio della Civica Amministrazione Capitolina, vide la luce solo il 9 Giugno 1889. L'opera dello scultore Ettore Ferrari, riproduce il Bruno, con il saio ed il cappuccio domenicano (motivo che appare anche in una Medaglia Commemorativa coniata per l'occasione).

(tratto da: "Nola: trenta secoli fra storia e leggenda" di Antonio e Paolo Minieri, Centro EDI, Nola 1998)