Da Passo Duran al Bivacco Grisetti

Percorso: Passo Duran 1601 m. - Incrocio con stradina di servizio per il Rif. Carestiato 1610 m. - Livinal del Bus 1540 m. - Vallone del Burangol 1595 m. - Bivio per Casera Moiazza 1745 m. - Bivio con sent. 559 (1745 m.) - Casera Moiazza (1754 m.) - Bivacco Grisetti (2050 m.)
Periodo: 05 agosto 2005
Dislivello: 590 m. salita - 590 m. discesa
Lunghezza: 7,5 Km
Tempo: 4 ore e 35 minuti
Punto di partenza: Da Longarone si gira a sinistra per la Valzoldana; oltrepassata Forno di Zoldo, si raggiunge Dont e da qui, a sinistra, si gira per il Passo Duran, fino al Rifugio San Sebastiano, posto si valico. Comode possibilità di parcheggio

Descrizione: Dal passo Duran, imbocchiamo, nella parte laterale destra del Rifugio San 3ebastiano, Il sentiero 578 e attraversiamo una zona di prato fangosa.
Entriamo quindi nel bosco e incrociamola stradina di servizio che porta al Rifugio Carestiato (10 minuti).
Continuiamo con qualche saliscendi, perdendo comunque quota, e attraversiamo altri tratti fangosi che ci costringono a spostamenti in cerca della via migliore.
A quota 1580 m. attraversiamo un ruscello (20 minuti) perdiamo ancora un po’ di quota fino ad uscire finalmente dai tratti fangosi. Entriamo in una zona baranciosa e tagliamo in traversale, mentre a destra vediamo in basso l’abitato di Chiesa e il cupolone verde dello Spiz de Zuel.
A quota 1550 (40 minuti) incrociamo un sentiero proveniente dal basso.
Proseguiamo su ghiaie e baranci e raggiungiamo il letto del grande canalone detritico del Livinal del Bus (45 minuti), che divide il Sass Duram dalla Cresta Masenade. Dopo un secondo ghiaione (52 minuti), in leggera salita raggiungiamo un ripido vallone (1 ora) che risaliamo faticosamente su sentiero sassoso, passando accanto ad un roccione con bell’ esemplare di raponzolo.
Sbuchiamo su una specie di promontorio (1 ora e 15 minuti) e ci prendiamo una meritata ma breve sosta.
Il sentiero prosegue su una specie di cengia.
Superiamo il passaggio di un canalino, che richiede un po’ attenzione e attraversiamo un altro letto ghiaioso a 1740 m. (1 ora e 30 minuti). Subito dopo raggiungiamo un bivio: in salita, a sinistra, il sentiero porta ripidamente al Bivacco Grisetti (lo percorreremo al ritorno); noi invece proseguiamo diritti verso la Malga Moiazza. Il percorso è reso scomodo dalle radici dei mughi e dal fondo accidentato. In vista della Casera, sotto una roccia, sulla sinistra, troviamo i resti di un ricovero (1 ora e 45 minuti)

Poco dopo, osservando le pareti rocciose, ammiriamo dei begli esemplari Raponzolo. Proseguiamo e incontriamo il sentiero 559 che sale direttamente da Chiesa e quindi raggiungiamo il piccolo prato e i resti della Casera Moiazza.
Saliamo a sinistra in mezzo ai baranci, mentre alle nostre spalle si erge solitario il Pelmo. Ci portiamo sotto una fascia rocciosa e poi cominciamo ad aggirarla verso sinistra.
Arriviamo ad una piccola sorgentina (2 ore e 15 minuti) e facciamo provvista d’acqua. Con una serie di tornantini raggiungiamo i primi avvallamenti del Vant di Moiazza e scorgiamo all’ultimo momento il Bivacco Grisetti.
Raggiungiamo il Bivacco Grisetti (2 ore e 35 minuti), proprietà della sezione CAI di Trecenta. All’interno una bella poesia, di Tullio Fabbron, ricorda Giovanni Grisetti, a cui è dedicata il bivacco:

Cime svettanti nell’azzurro.

Veli bianchi che indugiavano

nelle gole, fremito di abeti

avvolti dal vento, fiori, fiori

dai mille e mille accesi colori

…….e silenzio.

Un silenzio fatto di vita nella
maggior chiesa del mondo,

Giovannino era con noi.

La conca è dominata dalle moli del Cimon di Moiazza e della Cima delle Sasse. Guardando dalla parte opposta abbiamo una veduta su diversi gruppi e cime: Pelmo, Sorapiss, Antelao, Spiz Zuel, Rite, Cridola, Monfalconi, Sassolungo di Cibiana, Bosconero, Rocchette della Serra, Spiz di Mezzodì, S. Sebastiano e Tamer.
Rìpartiaino dal Bivacco, girando a destra, passiamo accanto ai ruderi della Casera di Moiazzetta. Scendiamo lentamente attraversando in lungo il vant.
Da m. 1890 circa il sentiero volge a sinistra e comincia a scendere molto ripidamente fino al bivio (30 minuti), incontrato in precedenza, all’andata.
Per il percorso già effettuato all’andata, ritorniamo verso il Passo Duran, avendo davanti a noi lo Spiz di Mezzodì e, in particolare, il San Sebastiano. In circa 2 ore rientriamo al punto di partenza.
Scendendo dal passo Duran verso l’abitato di Chiesa, ci fermiamo e, volgendo lo sguardo verso la Moiazza, abbiamo una panoramica del percorso effettuato.

La descrizione del percorso è stata copiata dal bel sito sulle escursioni http://www.ilpalo.net  purtoppo tale sito risulta non più in rete