1.Si pensa che scrivere
canzoni POP sia semplice; si rischia pero' di farle diventare le consuete
canzonette, standardizzate: il tuo caso e' invece il contrario di
quello che viene fatto in molti casi, ovvero invece di passare da
canzoni "impegnate" a canzoni solo per fare incassi, tu ti sei raffinato
nel tempo: essere
Raf, quindi, cercare un equilibrio tra canzoni di successo e mantenere
la propria linea di condotta: e' difficile fare gli autori di canzoni
in questo paese?
Si e' davvero complicato; se poi pensi che in Italia non c'e'
piu' un numero elevato di vendite
anche se hai un grandissimo successo, allora la difficolta', paragonata
ai costi relativi
alla produzione degli album, aumenta ancora: molte volte si guarda
alla musica pop
con la puzza sotto il naso; tante volte si ascoltano brani ma si nasconde
di farlo: anch'io
in adolescenza ho fatto cosi'! Da qualche anno sono contento della
musica leggera
che faccio, anche se so' che sempre avro' persone che mi ameranno
e altre che
mi considereranno invece superficiale: l'importante e' sapere che
cio' che scrivi riesce
a coinvolgere un gran numero di persone.
2. "Svegliarsi un anno fa'" "Stai con me" "Via": c'e' un filo
che lega qs canzoni tra di loro oppure
oppure e' un percorso separato e distinto da una crescita personale?
Io scrivo molto istintivamente: ogni momento ha una sua ispirazione:
tra queste canzoni
sono passati diversi anni: "Svegliarsi un anno fa'" e' stata incisa
in uno dei
primi momenti in cui iniziavo a conoscere la musica leggera: io non
ho fatto un percorso
ben definito, come ad esempio E.Ramazzotti il quale si e' evoluto
come cantante
pop: "Stai con me", e' al centro di questa mia trasformazione: il
concetto e' semplice;
devo scrivere io quello che sento; non riesco piu' a cantare canzoni
scritte da
altri: per esempio "Svegliarsi un anno fa'" scritta con Bigazzi (autore
e produttore fiorentino), per non parlare di "SelfControl", non la
sento neanche mia.
3. Hai mai pensato di scrivere un libro?
Penso sempre di voler fare tante cose; scrivere un libro? Beh!
non penso di esserne capace.
Le canzoni che scrivo per prime devono piacere a me: non avendo poi
una grande
cultura, non avendo a diposizione tante parole nel mio vocabolario,
per me non
e' facile scrivere.
4.. I due singoli "Cosa restera' degli anni '80" "Oggi un Dio
non ho", come sono nati?
La seconda mi piace perche' permette di guardarti dentro, in chiave
romantica o spirituale:
dentro di me ho una parte molto razionale, che non mi permette di
essere credente
in nessun Dio; un'altra parte, invece, mi fa' pensare che tutto questo
sia possibile
e questo mi accade soprattutto quando ho dei timori, delle paure:
per esempio
in "Iperbole" mi faccio tante domande, soprattutto riferite ai miei
figli.
La prima e' una piccola fotografia
di quel decennio che per me e' stato molto fortunato; poi l'americanizzazione
di tutto mi da' l'idea che tutto questo sia dannoso all'umanita':
molte cose, valori ecc.. sono stati dimenticati: oggi l'orientamento
generale mi mette molta angoscia in relazione al futuro.
5. C'e' una canzone che in questo momento ti rappresenta nelle
parole e nella musica?
Io ci metto un po' a scrivere le canzoni percio' mi affeziono
ad ognuna di esse. Quindi non ce n'e' una in particolare: ogni canzone
mi rappresenta.
6. Davanti alle Iene di Italia1 avresti la stessa reazione
che ha avuto Moretti?
Ha fatto bene a far cosi': pero' io non l'avrei mai fatto, perche'
non mi sarebbe riuscito emmeno spiccicare una parola! Se hai delle
cose da proporre a sfondo sociale, e' giusto tilizzare la tua popolarita'
per pubblicizzare quello in cui credi: anche se rischi che qualcuno
pensi che tu strumentalizzi il tutto per tirare l'acqua al tuo mulino:
ma a me non sembra di fare cosi': ad esempio nel mio sito internet
preferisco dare lo spazio ad associazioni per es. di volontariato
che io ammiro per il loro impegno, piuttosto che guadagnarci sopra
dei soldi facendo fare pubblicita' ad una pellicceria.
7. Tu vieni dalla Puglia, hai mai pensato di fondare un tuo
linguaggio musicale partendo dalle tue radici?
Io ascoltavo da ragazzino J.Hendrix, Pink Floyd; il problema
e' capire quali sono le mie radici: c'e' un mio amico che mi propone
di inserire sempre nel prossimo disco una tarantella...ma io dovrei
studiare per capire quali siano le mie radici ed allora tutto cio'
toglierebbe naturalezza e spontaneita' alle mie canzoni.
8. Ritorniamo ad "Iperbole" canzone che utilizzo ogni volta
alla fine della mia trasmissione "MUSICLAND" come ultimo brano che
permette sia a me che ai miei radioascoltatori/trici, tramite i loro
sms, di augurare la propria buonanotte alle persone piu' care: a chi/che
cosa ti sei ispirato per scriverla?
Quando e' nato il mio secondo figlio Samuele, stavo scrivendo
questo album; e quando scrivi canzoni ti poni nelle vesti di osservatore,
cerchi di capire cosa ti accade intorno, nel mondo: avendone tutto
il tempo disponibile per pensarci, essendo il tuo lavoro, allora approfondisci
sempre di piu' su cose che magari "il mondo" non segue per colpa dei
massmedia: e quando diventi padre tutto questo viene amplificato,
perche' inizi a preoccuparti anche per tuo figlio e per il mondo in
cui vivra': era una sera d'estate, mio figlio dormiva, c'era un gran
bel cielo stellato e a dire la verita' mi giravano parecchio perche'
pensavo a questi grandi problemi.
9. Che desideri di piu' al mondo?
...collego la risposta alla domanda precedente: che il mondo
non venga distrutto: che tutto vada avanti ma non solo qua da noi,
ma soprattutto la dove oggi la vita e' piu' triste e difficile.
10. Abbiamo parlato del passato e del futuro: ma tu oggi come
sei?
Dal 1977/78 io sono cambiato, ma in realta' dentro di me, non
piu' di tanto: ogni volta che noto un'ingiustizia, una prepotenza
provo lo stesso fastidio che avevo a 17/18 anni: oggi ne ho 43 e riesco
a limitare le eventuali reazioni istintive che invece hai a 17/18:
a quell'eta' anch'io ho fatto a botte anche se molte volte, capisco
adesso, non era il caso di farlo.
11. Dopo avere ottenuto un grande successo come il tuo, come
si fa' a non cambiare? sei mai caduto in tentazione? dopo un po' non
ti viene il delirio d'onnipotenza?
Nei primi anni mi son montato la testa: gli amici che incontri
ti dicono subito "ah! come sei cambiato!" e non ti dicono piu' nulla
peche' ti vedono gia' diverso anche prima che tu lo diventi. Per non
parlare del rapporto con l'altro sesso! Non voglio fare quello che...poveretto...ma
importante per me e' stato l'incontro con mia moglie che mi ha fatto
apprezzare le cose piu' semplici della vita proprio grazie alla sua
semplicita', mi ha fatto capire che la vita e' bella e deve essere
goduta in modo semplice e tranquillo.
12. In "Infinito" e "Assolti" ripeti per 3 volte consegutive
la parola "dimenticare": che cosa vuoi in realta' dimenticare?
Me lo hai fatto notare tu: adesso chiamo il mio psicanalista!!!
(risata) in "Infinito" lo ripeto per esigenze musicali, ma credo che
non ci sia un nesso con l'altra canzone, nella seconda ci sono forse
dei comportamenti come dicevo prima da dimenticare.
13. Il tuo modo di scrivere i testi e' cambiato?
Ho iniziato a scrivere i testi per lo stesso motivo per cui
ho iniziato ad essere il regista dei miei videoclip: una mia canzone
d'amore devo esprimerla con le mie parole: stessa cosa vale per le
immagini: quando un testo in italiano riesce a suonare bene, il che
e' una cosa difficilissima perche' non hai come in inglese tante parole
da usare che appunto suonino bene, allora puoi gia' essere contento.
14. Farai anche il video di "Iperbole"?
Non lo so'...mi piacerebbe ma sono gia' usciti tre video da
questo album e farne un quarto vorrebbe dire che l'album e' andato
davvero bene e poi avrei bisogno di iniziare una collaborazione con
terzi proprio per la regia. In piu' ci sono anche le esigenze della
casa discografica che non possono essere dimenticate.
15. Quali sono stati i punti di riferimento, d'ispirazione
che ti hanno permesso di creare i lavori presenti nella tua discografia,
oltre ai gia' citati J.Hendrix e P.Floyd: in questo percorso che cosa
ti ha spinto a scrivere "Infinito", da una parte, "SelfControl" dall'altra,
"Il battito animale"...che se ci pensi bene sono ben diverse tra loro.
In quegli anni ero gia' musicista, ascoltavo appunto dalle band
inglesi e tanta altra musica pop senza pero' dirlo a nessuno: in quegli
anni del punk notavo che quando montavo su una circolare si creava
sempre il vuoto intorno a me: tutti pigiati, mentre io avevo almeno
un metro intorno a me: nessuno mi stava vicino: mi lavavo eh...(risata
generale): e' che non eravamo ancora abituati al punk: poi son passato
all'aria un po' piu' soft come i Police, ma all'inizio andavo vestito
come i Sex Pistols e facevo questo effetto di spavento. Ascoltavo
musica Country, per esempio gli AMERICA, ma non lo dicevo a nessuno:
in fondo come poteva
esistere un SexPistols che ascoltava quel genere di musica !?! Subito
dopo Talking Heads, Ultravox: insomma tutte cose diverse tra di loro:
Joy Division, New Order ma anche B'52s: l'importante era non rimanere
chiuso dentro a degli schemi. E' questo che probabilmente mi ha fatto
accettare di cantare brani tipo "SelfControl". Di musica italiana
ascoltavo G.Morandi, Battisti; poi cantautori anni '70 : De Gregori,
Guccini; canzoni di lotta come Contessa (Decibel): ma la musica italiana
la conoscevo davvero poco; l'ho conosciuta come dicevo prima con G.Bigazzi:
e' li che ho iniziato ad apprezzare certe cose della musica leggera
italiana, a farla diventare anche mia e a riproporla.
16. (Domanda a 2 ragazze presenti al forum) Che cos'e' che
a voi piace di piu' di RAF
Oltre all'aspetto fisico, sono i testi delle canzoni che ci
piacciono davvero tanto, perche' riusciamo a ritrovarci le nostre
sensazioni di tutti i giorni.
16bis. Concludiamo questa intervista con una curiosita': nel
tuo ultimo lavoro "Iperbole" c'e' un singolo
dal titolo "R4": tutti pensano che sia riferito alla mitica automobile
francese...ma e' proprio cosi'?
La verita' e' che una volta tirati giu' i testi delle canzoni,
ciascuna la leggi e la rileggi per avere
un'ispirazione per il titolo: in quel caso, non veniva fuori il titolo
nemmeno dopo l'ennesima lettura ed allora ho deciso di intitolarla
con la sigla riportata sul foglio di quel testo:
c'era scritto proprio cosi':"R4".
ROMA 5/2/2001 S. Barsotti
(in collaborazione con: S Baldetti)