MUSICLAND ogni LUNEDI MERCOLEDI GIOVEDI ore 20.30 - RADIO2000 92.2 99.2 FM ...Poichè probabilmente mai vedrò il tuo viso, e mai ti stringerò la mano, ti invio, come saluto, il mio spirito attraverso il tempo e lo spazio. "

LE INTERVISTE della MUSICLAND

MAGGIO 2002: BIOGRAFIA

dei DELTA V

 

La formazione dei Delta V ruota inevitabilmente intorno al nucleo formato da Carlo Bertotti (musiche) e Flavio Ferri (testi). I due musicisti milanesi (Carlo è in realtà nato a Torino) s’incontrano alla fine degli anni ’70 ed iniziano a condividere le esperienze musicali nel decennio successivo, periodo che trascorrono frequentando assiduamente sale-prova, cantine e piccoli studi di registrazione.

Il passo successivo è dato dalla creazione di una società di produzione, la Straker & Foster, che diventa il fulcro di un’attività produttiva che trova slancio e risorse soprattutto nel mondo delle colonne sonore per la televisione e dei jingles per la pubblicità.

Il progetto Delta V nasce nella primavera del 1997 con la scrittura e la pre-produzione dei brani che andranno a comporre l’essenza di Spazio, primo album del gruppo.

Al.C, pubblicato nel gennaio del 1998, è il singolo che anticipa l’album. Fin da subito nasce il feeling con le radio, i cui programmatori rimangono positivamente impressionati dalle sonorità calde ed avvolgenti, a tratti ipnotiche, che contraddistinguono il sound della band. Nel marzo dello stesso anno esce, preceduto dalla pubblicazione del singolo Il mondo visto dallo spazio, l’album Spazio, comprendente undici canzoni prodotte da Roberto Vernetti e arrangiate da Carlo Bertotti. Il primo album annovera nella line-up Francesca Tourè, l’inquietante cantante italo-africana che caratterizza con il suo look l’immagine della band.

La vera e propria consacrazione arriva però con il remake e i vari remix di Se Telefonando, canzone scritta trenta anni prima da Morricone, Costanzo e Di Chiara e interpretata da Mina.

La ricerca del punto di contatto tra tradizione melodica e immaginario pop da una parte e ricerca stilistica e esplorazioni sonore dall’altra diventa, fin dal primo album, elemento fondamentale del progetto artistico Delta V.

Al successo del disco segue un lungo tour che porta i Delta V in giro per tutta l’Italia fino al gennaio dell’anno successivo.

Nell’agosto 1999 esce Psychobeat, nuovo album del gruppo. Francesca Tourè viene sostituita dall’italo-argentina Lu Heredia (sancendo di fatto quella regola così poco ortodossa e convenzionale per i cliché italiani che vede avvicendarsi a ogni lavoro del gruppo un’interprete differente). Psychobeat, prodotto da Paolo Gozzetti (Sigma Tibet), Maurizio Liguori (TechnoGod), Roberto Vernetti e dagli stessi Delta V, annovera tra gli interpreti anche Angela Baraldi, Mao e Garbo.

I due singoli Sul filo e Il primo giorno del mondo ed i relativi videoclip aumentano notevolmente la riconoscibilità del gruppo che, grazie a network radiofonici ed emittenti televisive, si propone ad un pubblico sempre più vasto. Dopo un tour di settanta date, nell’estate del 2000 i Delta V pubblicano L’infinito, inedito scritto da Bertotti e Ferri e interpretato da Ornella Vanoni. All’uscita radiofonica del brano (il singolo non è in vendita ma scaricabile gratuitamente da Internet) segue un tour con la stessa Vanoni che tocca le maggiori città italiane e dove la cantante milanese interpreta diverse canzoni dei Delta V che, a loro volta, riarrangiano i maggiori successi della Vanoni.

Dopo un lavoro in studio di quasi un anno, nell’ottobre del 2001 i Delta V sono pronti per riprendere il loro viaggio artistico con l’uscita del nuovo album, il terzo della serie. Unica anticipazione del nuovo lavoro è il singolo Un’estate fa che ottiene un enorme successo durante la stagione estiva: più di venti settimane di permanenza nelle classifiche di vendita e nei piani alti del Music Control, un video in alta rotazione sui network tv e le numerose apparizioni televisive al Festivalbar e negli altri programmi musicali dell’estate sono la premessa per un album molto atteso. La produzione è questa volta affidata a Carlo Bertotti mentre ancora diversa è la cantante: al fianco di Carlo e Flavio c’è, infatti, la statunitense Gi Kalweit che caratterizza con la sua particolarissima voce e la sua pronuncia così poco istituzionale un disco dal forte impatto emotivo. Un’esplorazione del proprio passato, del momento di rottura tra ciò che è stato e ciò che rimane o ha cambiato definitivamente volto, partendo dal calcio come metafora di un mondo irrimediabilmente cambiato.

Unico ospite di Monaco 74, il nuovo lavoro, è il rapper indiano JC 001 notato da Carlo e Flavio durante la performance live del primo concerto milanese di Nitin Shawney. Accanto ai musicisti che hanno suonato nell’album anche un’intera orchestra d’archi, registrati in una chiesa sconsacrata sulle colline marchigiane nella primavera del 2001.

Da sempre i Delta V sono all'avanguardia in fatto di sound, concezione e realizzazione di videoclips e quant'altro graviti intorno al loro mondo musicale. Sia "Un'estate Fa" che "Numeri In Mia Vita", i primi due estratti da MONACO 74, il loro nuovo album, ricreano alla perfezione un certo gusto per il cinema anni 70, gli 007 di Sean Connery e Roger Moore tanto per intenderci.

Questo magico connubio tra musica e mondo del celluloide è stato lo spunto per un'iniziativa assolutamente singolare che vede la RICORDI realizzare una nuova versione del videoclip "Numeri in Mia Vita", attualmente in rotazione sui principali networks televisivi musicali in formato dolby sorround, attraverso un procedimento tecnico solitamente utilizzato proprio per le pellicole cinematografiche.

Un album visivo, una continua sovrapposizione di immagini da comporre e scomporre, da ascoltare con attenzione e senza la fretta a cui ci ha abituati il nostro tempo che non ci aiuta più a capire che spesso sono le sfumature a dare importanza alle cose.

Esempi concreti di queste caratteristiche li riscontriamo facilmente sia nel calcio che nella musica; i DELTA V ci ricordano, infatti, che come il calcio era ancora visto in quegli anni come creatività, sregolatezza, fantasia; un gioco pensato, non basato solo sulla velocità e la fisicità, ogni partita trasmessa dalla televisione era un vero evento, non la regola, non un'ennesima esibizione di sponsor fatta per essere consumata nel breve volgere di novanta minuti,
anche nella musica accadeva la stessa cosa:
l'uscita di un album era un avvenimento importante, il frutto di un lavoro attento fatto per durare nel tempo, non per essere bruciato nell'arco di pochi giorni. Un Lp si consumava tra le mani di chi lo aveva acquistato, ogni solco veniva spremuto a fondo come se chi lo ascoltava ne volesse catturare l'essenza, l'anima, il senso più profondo.
Gli album non erano mai raccolte di brani scelti a caso solo per il loro potenziale commerciale e per la loro vendibilità. I gruppi non apparivano in continuazione in televisione per affermare la loro esistenza tra mille altri.

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