Il PADDA DI TIMOR
(Lonchura fuscata)

articolo di Ivo Ginevra per Alcedo

 

L’isola di Timor, a sud dell’arcipelago Indonesiano, ci regala la splendida Lonchura fuscata, meglio conosciuta come Padda di Timor.
Insieme al suo rinomato cugino, il Padda Oryzivora, può essere accostato senza timore, al genere Munia e Donacola per tutta una serie di caratteristiche comuni, a partire dalle cromie fissate nel piumaggio dei giovani soggetti, che nel colore sono molto simili a quelle espresse dai Cappuccini.
Il Padda di Timor, presente anche nelle isole limitrofe di Semau e Roti, ha il suo habitat naturale un po’ dovunque: dalle zone salmastre e collinari a quelle boschive, ma predilige i prati dediti alle colture ed al pascolo del bestiame.
Ultimamente ha preso anche a frequentare i bordi delle città.
Tenendo fede alle caratteristiche proprie della specie, appetisce il riso, attaccandone sistematicamente le colture. Per quest’ovvio motivo è visto dai contadini locali come una calamità naturale e da questi è cacciato con violenza.
Di regola vive in piccoli gruppi formati da cinque soggetti e spesso si aggrega ad altre Lonchure fino a formare insiemi di circa quaranta unità.
Purtroppo la sua sopravvivenza è a rischio per tutta una serie di complessi ed in districabili motivi, fra i quali la distruzione sistematica del suo Habitat naturale, da parte delle popolazioni locali che bruciando la vegetazione spontanea creano zone da dedicare all’agricoltura; inoltre, proprio questi contadini lo cacciano per proteggere le colture e lo mangiano data la miseria e la scarsità di fonti alimentari.
L’opera d’annientamento è completata infine, dall’indiscriminato commercio illegale che gravita attorno a questi uccelli.
Si stima, pertanto, che vivano in libertà, meno di diecimila esemplari.
Questo declino inarrestabile, ha sensibilizzato gli organi preposti, che lo hanno inserito fra le specie volatili maggiormente protette, fin dal gennaio 2000.
Allo stato attuale il governo di Timor Ovest sta compiendo tutta una serie di misure cautelari, tendenti al rispetto della legislazione, ed a contrastare efficacemente la cattura ed il commercio illegale. Si cerca anche di studiare le abitudini della specie riguardo ai bisogni della popolazione ed all’habitat naturale del volatile, istituendo delle aree protette.In cattività si hanno poche e confuse notizie circa la riproduzione di questa Lonchura.
La maggior parte degli allevatori che sono riusciti a riprodurlo è concorde nell’affermare che ha bisogno di uno spazio di volo abbastanza adeguato e non minore di 120cm. di lunghezza; che è opportuna una dieta alimentare per i pullus a base di semi germinati con integrazione proteica di origine animale, tipo tarme della farina.
Per quanto riguarda il sito di nidificazione è stato scelto sia il comune nido a cassetta in legno per ondulati, sia il voluminoso nido in legno per grandi pappagalli.La prole è stata allevata più che egregiamente, dagli stessi genitori evitando il ricorso alle balie.
Il suo mantenimento in cattività durante il periodo di riposo non crea particolari problemi occorrendo solo un buon miscuglio di semi per esotici.
Se ben tenuto, è anche un animale particolarmente longevo.

Descrizione della specie.
Di norma ha una lunghezza di circa 13.5 centimetri e il dimorsfirmo sessuale è del tutto inesistente.I disegni somigliano a quelli del Padda oryzivora, infatti, possiede le guance di un candido colore bianco e di forma regolare e netta senza sfumature o infiltrazioni melaniche. Anche il petto di uno scuro grigio-brunato presenta uno stacco netto dal ventre bianco sporcato da un debole crema pallido. Testa, gola e nuca sono di un nero brillante come la coda, mentre il dorso mantiene la stessa tinta scurissima grigio-brunata del petto. Il grosso becco color acciaio completa la descrizione di questa splendida Lonchura che ha il suo punto di forza nella sericità e brillantezza del piumaggio.

Ivo Ginevra - foto: www.reisamadine.de

 

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