12 gennaio 1986

Luca (3, 15-16; 21-22) _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

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Due avvisi. Il primo relativo alla settimana di preghiera per l'unità delle Chiese, o della Chiesa. Non so se si debba pregare, o se si debba fare quello che non vogliamo fare. Perchè se vogliamo la unità delle Chiese, è ovvio che a qualcosa dobbiamo rinunciare. Illuderci di essere nella Verità, noi, così come siamo, pensando che gli altri debbono venire a casa nostra, ecco questo sarebbe già un modo strano di partire con delle preghiere per l'unità. L'altro avviso: si tratta di conferenze sul francescanesimo, che sono iniziate venerdì passato e continueranno nei venerdì successivi.

Torniamo dunque a noi. Problemi gravi, dal punto di vista esegetico. E questo discorso sul battesimo può essere anche utile per quell'altro relativo appunto alla unità della Chiesa. Sul vostro foglietto, per esempio, si vedono delle strane figure. A questo battesimo di Gesù assistono anche delle donne, il che certo non è storicamente vero. State tranquilli che le donne non facevano il bagno in pubblico, all'epoca; questo è più che certo. E quindi già questa iconografia è certamente fuori strada. Poi vedo nella didascalia: "Il battesimo di Gesù nel Giordano è il segno del sacramento che egli stesso avrebbe poi istituito". Che cosa vuol dire questo segno del Sacramento? Questo battesimo di Giovanni, che significato aveva? Gesù legittima Giovanni, oppure qui c'è una grossa questione della prima Chiesa che tenta di conciliare i due gruppi, il gruppo dei seguaci di Giovanni e il gruppo dei seguaci di Gesù? E quindi, l'altro grosso problema del battesimo di Gesù. Analoga domanda; alcuni teologi si fanno quest'altra domanda: "E la Madonna, fu battezzata?" Vi rendete conto, no? Secondo questa teoria, della salvezza assoluta con il battesimo, dovremmo dire che la Madonna è stata battezzata; ma, viceversa, la Madonna non aveva il peccato originale, era esente dalla macchia del peccato originale perchè era immacolata. E allora, questo battesimo, c'è stato? non c'è stato? Poi, mi pare di avervi dimostrato l'anno passato, che Gesù non ha mai battezzato nessuno. Sicchè il comando che egli dà, dopo la risurrezione, di battezzare in suo nome, certo voleva dire: "rendete gli uomini miei discepoli". Circa poi il segno, cui abbiamo attribuito una certa importanza e un certo significato, questo sarà da vedere.

Allora, vi dichiaro subito lo schema della mia predica. Anzitutto vedremo (citerò qui un grande autore vissuto molto vicino ai fatti, Clemente Alessandrino) come avevano sbrogliato questo nodo del Gesù che si fa battezzare. Vi rendete conto? Farsi battezzare vuol dire essere attinti dal peccato originale (e vedremo questa questione), oppure avere dei grossi peccati personali. Ma Gesù non aveva bisogno appunto di tutto questo; ci si domanda perchè allora si è fatto battezzare. Io non arriverò a sostenere, come dicono alcuni autori, che qui si tratterebbe di una costruzione, cioè la costruzione dell'episodio derivante da una idea (cose che noi, eruditi in istoria, sappiamo essere accadute più di una volta), vale a dire un'idea dà origine a un episodio, e non viceversa. Cioè, questo racconto della colomba, poi si discute se questa colomba fosse tale, giacché si dice: somigliava ... sottoforma ... e se poi quella voce che Gesù ha udito, l'ha udita soltanto lui, oppure anche gli altri ... ecco tutto questo per dirvi come il racconto va preso, come si dice, con le pinze, e anche con i guanti. Poi affronterò un problema grosso, che fra l'altro sta travagliando la Chiesa, tutta la Chiesa, ma siccome queste cose non si dicono, allora hanno il sapore di circolazione di eresìa; ma io, fedele alla Verità, voglio dirvi che cosa sta sotto la cenere, cioè voglio dirvi perchè il Papa, anche in queste ultime riunioni, con i vescovi, sinodi, non sinodi, eccetera, abbia avocato ancora a sè la struttura o la pubblicazione di un catechismo. Io a questo Vangelo vorrei avere tutti i catechisti della città, perchè questo è molto interessante per loro, giacché il primo discorso che si deve fare, appunto, è quello della legittimità del battesimo, con tutte le conseguenze che il battesimo porta nella vita singola di ognuno di noi e nella vita associata. E poi chiuderemo con alcune osservazioni.

Ecco qui, mi sono fatto le fotocopie del passo che prendo da Il pedagogo di Clemente Alessandrino. Badate, Clemente Alessandrino è un filosofo greco che si converte; siamo agli anni 150 dopo Gesù, dunque molto vicino ai fatti. E questo Clemente Alessandrino scrive un'opera che ha come titolo Il pedagogo . Questo pedagogo naturalmente sarebbe Gesù; e in un punto egli si fa la domanda circa il fatto del battesimo di Gesù. Vi leggo, con un opportuno commento: "Non riconosceranno dunque, loro malgrado," (sta parlando ai filosofi, e in genere a coloro che sono fuori dell'area cristiana) "che il Logos" (Il Logos sarebbe Gesù Cristo; l'abbiamo visto nei Vangeli passati) "generato perfetto dal Padre perfetto, fu rigenerato perfettamente secondo il piano predisposto da Dio? E se era perfetto, perchè fu battezzato, lui che era perfetto?" (vedete la domanda che ogni catechista si sentirà fare dal suo catecumeno). Clemente Alessandrino, convertito, giacchè egli filosofo era, a questa domanda produce la risposta che si dava normalmente nelle scuole di catechismo. Dicono: doveva portare a compimento la promessa fatta al genere umano. Che cosa vuol dire questo? ve lo traduco in parole più povere: doveva diventare come noi per salvarci. Quindi, si potrebbe dire: si è messo in fila anche lui, alla bottega, per dimostrare che noi abbiamo bisogno del battesimo; e lo ha fatto anche lui. Notate, il filosofo Clemente Alessandrino dice: io accetto questa risposta. E continua: "e allora, diviene perfetto nel momento in cui è battezzato da Giovanni?" (avete capito?) Risposta: è chiaro. "Dunque, non imparò Gesù nulla da Giovanni?" Risposta: no. "E' dunque reso perfetto dal solo bagno?" (parla dell'acqua) "ed è santificato dalla discesa dello Spirito Santo?" Risposta: sì, le cose stanno in questo modo.

Spero di essere stato chiaro, ma c'è un punto che debbo illustrare. Gesù, quando diviene perfetto? Diviene perfetto nel momento in cui è battezzato da Giovanni, non perchè è battezzato da Giovanni. Ecco il discorso, fatto dal filosofo naturalmente, da Clemente Alessandrino, col quale concordo perfettamente, anche se pone l'altro grave problema della divinità di Gesù: se Gesù cioè sia diventato figlio di Dio in quel momento, o se lo era già appunto dalla nascita. Noi sosteniamo questo, però i Testi ... Per esempio San Paolo sembra che pensi Gesù diventato figlio di Dio addirittura al momento della risurrezione. Ecco perchè allora qui la distinzione è molto sottile: Gesù diviene perfetto nel momento in cui , e non perchè è battezzato da Giovanni il Battista. Dunque, non ha imparato nulla da lui? Ecco la risposta: no. Dunque è reso perfetto dal solo bagno e santificato della discesa dello Spirito Santo. Per cui Giovanni è una pura occasione.

Adesso abbandoniamo qui il testo, ma sarebbe anche da vedere quello che avviene successivamente: dice che la stessa cosa avvenne anche per noi, di cui il Signore fu il modello. E poi (ecco perchè prima di lasciare il testo voglio ancora fare una noticina) Clemente Alessandrino discute del battesimo, relativamente ai cristiani, ignorando il fatto che esso sia dato ai bambini. Ecco la grossa croce entro cui noi ci troviamo. Qua e là vedo che ci sono alcuni cristiani i quali cominciano a dire: "Mah, debbo battezzare mio figlio?" Lo so, lo so che ancora per il 90% vi sentite ribellare interiormente. Una volta sono venuti da me due giovani sposi, cristiani badate, e cristiani anche impegnati. E mi hanno detto: "Beh, che cosa dobbiamo fare circa questo battesimo?" "Eh", dico "fate un po' come la vostra libertà vi dice". "Allora insomma, lei se la sente di sostenere che non dobbiamo dare il battesimo ai bambini?" Dico: "Per amor di Dio! Non andate a dire al Vescovo che io vado insegnando che non bisogna dare il battesimo ai bambini!" Io dico: se ci sono dei genitori cristiani che sono così robusti nella fede da dire: "No, io non dò il battesimo a mio figlio", io, padre Aldo, non avrò nulla da dire; a me sta bene, perchè potrebbe anche essere l'inizio di una nuova cristianità, giacché qui parliamo appunto di rinnovamento. Ma dal dire questo al farmi dire che io sostengo che non si debbano battezzare i bambini, questo non oso insegnarlo, anche se oso discuterne. Non soltanto io oso discuterne: qui oramai ci sono anche grosse fette dell'Episcopato cattolico che procedono su questa strada. Poi a questo due giovani sposi (mi avevano fatto osservare: "Lei ha detto che un cristiano di robusta fede potrebbe avere il coraggio di non dare il battesimo al proprio bambino... ") ho detto: "Sì, certo, questo esige una robusta fede. E che esiga una robusta fede lo provo dicendovi della madre di Sant'Agostino. Tutto l'imbroglio è nato all'epoca di Sant'Agostino e, diciamo, per colpa sua. L'altra domenica l'avevo accusato di avere introdotto la questione della guerra giusta; l'avevo paragonato a Lenin. Adesso vedrete che qui crea un'altro grosso imbroglio, il nostro pensatore. Se non che, vi confesso che io amo molto più sua madre ... Alle volte, vedete, ognuno di noi coltiva il desiderio di rivedere persone passate: mah potessimo rivedere Gesù..., ah potessi rivedere la Madonna..., un giovane mi diceva: potessi rivedere Cleopatra... Ma vi confesso che morirei dalla voglia di potermi incontrare con la madre di Sant'Agostino, perchè mi sono innamorato di questa donna (nel senso buono, intendiamoci). Questa donna, non so quale cultura avesse, certamente aveva tanta cultura da capire che il figlio si sarebbe salvato esattamente con quella (in genere si dice appunto che un cristiano è contrario alla cultura). E poi questa donna ha avuto il coraggio di non dare il battesimo a suo figlio Agostino. Voi sapete che Agostino si è battezzato a 35 anni, liberamente lui, quindi non da bambino; e notate che il padre era pagano, ma non aveva mai messo preclusioni alla moglie, vale dire a sua madre Monica. La quale madre Monica, in piena autonomia, ha detto: No, a mio figlio io non dò il battesimo. E vediamo, se riesco a dirvelo, che cosa ha detto. Quindi questa donna coraggiosa non ha dato il battesimo al bambino quand'era piccolo, non solo. Ma anche quando, verso i 13 anni, andò sul fin di vita, perchè fu attinto da una occlusione intestinale, lui stesso (a 13 anni qualcosa capiva) diceva alla mamma: dammi il battesimo! La madre disse: no, il battesimo non te lo dò. E ha resistito per due volte a questa tentazione di dargli il battesimo. Ecco perchè, vi ripeto, questa donna è grande; e d'altra parte, nel catalogo dei Santi, è santa lei come è santo suo figlio. Se non che credo più alla santità di sua madre che non alla santità di Sant'Agostino. Queste sono opinioni mie. Per dirvi come il terreno è molto minato, ecco qui che cosa trovo. Trovo che a Parigi esiste un certo Centro Jean Bart. Questo centro è sotto, diciamo così, il controllo ufficiale dell'Arcivescovado di Parigi. Non domandatemi un giudizio sull'Arcivescovo di Parigi, che credo sia anche Cardinale. Ebreo, convertito naturalmente, avrò modo altre volte di rivedere alcune sue opinioni, con cui non concordo. Però qui c'è tutta un'equipe che fa capo appunto all'Arcivescovo di Parigi. E questo Parigi pare che sia ancora in comunione con la Chiesa cattolica, certamente sì; dico: quell'Arcivescovo è stato scelto personalmente dal Papa. Se non che il Papa, in questi ultimi mesi (per non dire in questi ultimi due anni), ha cominciato a mostrare insofferenza nei confronti dei catechismi nati appunto dalle varie Conferenze episcopali. Avete visto che in Italia hanno fatto il Catechismo dei Bambini, poi dei Giovani, poi degli Adulti... eppure... niente, acqua passata -diciamo così- sul vetro, per non dire sulla roccia. E' rimasto nulla. Li ho ancora, quei catechismi; qualche volta ve ne ho parlato qui: non dico che siano indecenti, sono fatti ben benino (ecco, voglio dare un giudizio appunto positivo). Eppure c'è qualcosa che non funziona, per Roma. L'aspirazione è quella di fare un catechismo che venga da là così come venne da là il catechismo di Pio X: bel chiaro, fatto di quattro righe per ogni risposta, le quali quattro righe dovevano essere imparate a memoria dai bambini.

Se non che, siccome dopo il Concilio abbiamo rimesso in moto, per così dire, la ricerca della Verità, ecco allora che cosa mi sento dire. Ascoltate, per favore. (Badate, l'ho preso da una rivista che ha il dente avvelenato contro tutto questo tipo di riforma. Io mi mantengo neutro, naturalmente: non voglio nè troppo condannare e neanche approvare fino in fondo, però vi voglio fare sentire anche questa campana. Ecco perchè dicevo, se ci fossero qui dei catechisti, sarebbe questa per me una domenica fruttifera.) Dunque si affronta questo problema del battesimo e del peccato originale. Una di queste schede, pubblicate da questo Centro, dice: "Solo nel V^ secolo (400 dunque, Agostino muore nel 430) Sant'Agostino stabilisce un nesso tra battesimo e ciò che egli chiamerà peccato originale. Del resto, lo fa per opporsi a Pelagio (l'eretico) che pretendeva che i bambini nascano nella più totale innocenza, e che solo la contaminazione con gli uomini ed il mondo li renda peccatori (certo, questo è vero, perchè già noi cominciamo a contaminarli; mi rivolgo alle mamme, le quali appunto sono fedeli a questa teoria... già loro cominciano a contaminarli, senza volerlo, in buona fede, ma già li distruggono in tanti modi, per esempio quando insegnano loro il dialetto, già distruggono la psiche di quel bambino... per dire, cose piccole. Oppure il modo di camminare, il modo di mangiare, eccetera, son tutti misteri che dobbiamo ancora affrontare, anche in àmbito medico. Ecco qui la prima battaglia, quello diceva: badate che i bambini nascono incontaminati, dopo noi li corrompiamo. Sant'Agostino, invece, è convinto che nell'uomo vi è un'innata tendenza al male. Eh sì, perchè se voi non ammettete che siamo noi a contaminarli, dobbiamo dire che il germe della contaminazione l'hanno già dentro quando crescono. Problema grossissimo. E tenta di dimostrarlo a Pelagio (ecco qui il punto, il passaggio delicato) basandosi sulla pratica cristiana di battezzare i bambini. Sant'Agostino dice a Pelagio, partendo dal principio che questa sia una verità assodata: vedi?, la Chiesa dà il battesimo ai bambini. il che all'epoca sua era ancora nella indecisione, perchè vi ho detto che sua madre (già per cominciare in casa sua) non aveva dato il battesimo a Sant'Agostino. "Vedete che avete torto" dice Sant'Agostino a Pelagio, poiché fin dagli Apostoli la Chiesa ammette i bambini al battesimo. Ora, dicono questi Autori, in nessun scritto Sant'Agostino afferma che il battesimo dei bambini e conseguenza del peccato originale. Dice solo che questa pratica manifesta una fede della Chiesa nella realtà universale del peccato. Ma allora le cose cambierebbero: da questo punto si elaborerà in buona parte tutta una nuova dottrina che si chiamerà dottrina del peccato originale. Dunque, da un semplice fatto si deduce una causa; il peccato originale rende necessario ed urgente il battesimo dei bambini. Ecco la teoria che ha cominciato a spargersi nella Cristianità. Da una interpretazione legata al contesto culturale di un'epoca si crea un ingranaggio dogmatico che può essere così riassunto: all'origine dell'umanità vi è stata una sola coppia, quella di Adamo e di Eva. Questa coppia ha peccato contro Dio e la sua colpevolezza viene trasmessa a tutti gli uomini con la nascita. Questa trasmissione del peccato per generazione rende il bambino un caso privilegiato di sottomissione a Satana; occorre, appena possibile, sottrarre il bambino a questo dominio, ed è uno degli effetti essenziali del battesimo. Questa è la teoria che ha fatto finalmente piegare la bilancia dall'altra parte.

Dunque, guardiamo l'orologio. Ahi, assolutamente ... non pensavo che andasse tanto ... spero che il tempo sia passato anche per voi come per me: mi pare di parlare da dieci minuti, mah, speriamo che sia così anche per voi. Ora debbo troncare qui, purtroppo.

Questa dottrina genera una pratica pastorale: obbligo grave di battezzare tutti i bambini il più presto possibile. Mia madre mi ha detto: "Ti abbiamo battezzato tre giorni dopo, e già il prete mi guardava male". Non so come mai, ero nato in un certo modo ... m'ha detto che ero piccino ... e allora mia madre si vergognava di portarmi in chiesa, e ha aspettato un giorno. E già il prete guardava male mia madre perchè non mi aveva portato subito al battesimo un giorno o due dopo la nascita. Mi dispiace di non potere approfondire. Soltanto un'osservazione: signore donne (vedo qui che siete più o meno la maggioranza), se io teologo, qui dal pulpito, vengo a dirvi che vostro figlio, quando nasce, è attinto da una macchia che comporta la presenza in lui del diavolo, voi che cosa fare? Ve la sentite di portarvi in seno una creatura che ha addosso il diavolo? No, no! Questo è il punto psicologico che ha colpito -diciamo così- la mentalità delle donne. Voi correte, voi fate mille chilometri pure di liberarvi da questa ossessione, perchè una certa teologia vi ha detto: guarda che lì, in tuo figlio, c'è il demonio. Ed è vero che quando fate il battesimo sentite dire: "Va' via, va' via Satana ..." adesso non ricordo più di preciso la formula, son tanti anni che non la dico. Ora, con questa teoria è logico che poi voi stentiate appunto ad accettare quell'altra, di Monica, la quale non dà il battesimo al figlio. Ma questo non implica che il bambino non debba essere aggregato alla Chiesa. D'accordo, ogni tribù vuole che i bambini facciano parte a pieno diritto; e allora, com'era la teoria? E' qui: da piccolo (ecco, cito dalle Confessioni ) è segnato con il segno della croce, ma non è battezzato; e mediante quel rito viene introdotto nella schiera dei catecumeni. Ciò che conta è che il bambino si ricordi che ha bisogno di essere salvato.