castello Ceconi a Pielungo
Il Castello Ceconi, situato nella foresta Ceconi (1883) Ultima costruzione realizzata da Giacomo Ceconi, famoso per essere stato uno dei più importanti costruttori di ferrovie e strade nell'Impero Austro-Ungarico. Giacomo Ceconi (1833-1910), di umili origini diventato grande costruttore di ferrovie e creato nobile dall'imperatore Francesco Giuseppe I e conte da re Umberto I, ampliò enormemente la casa natale negli anni 1890-1908 facendole assumere le linee di un castello ghibellino, con statue e affreschi sulla facciata. Dopo il sisma del 1976, l'edificio è stato riattato dall'Azienda Regionale delle Foreste Facciata principale con le statue di quattro poeti: Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso, statue erette a decorare la facciata del palazzo. Il castello Ceconi, imponente costruzione neo-gotica dallo stile eclettico con venature di liberty e dai riflessi medioevali e rinascimentali, presenta merlature e balconi gotici accanto a finestre rettangolari. I loggiati dalle calde tonalità cromatiche fanno da contrappunto agli affreschi che si snodano lungo le due ali del palazzo e a quelli i nseriti nelle lunette dei finestroni gotici. Accanto alle figure del genio italiano, vi è un unico straniero: George Stephenson, l'inventore della locomotiva. Nelle due lunette delle finestre, situate ai lati dell'ingresso principale, si trovano gli affreschi, a sinistra di Stephenson e a destra di Alessandro Volta. La raffigurazione della Madonna con Bambino, sopra il portale principale. Nell'ordine superiore, sopra le tre finestre del primo piano s ono raffigurate Irene di Spilimbergo , Vittoria Colonna. Tra le due figure muliebri trova posto nella lunetta centrale Leonardo da Vinci. Uno degli imponenti torrioni merlati reca l'effigie di Alessandro Manzoni. Fra le torri la più alta e sottile era stata così concepita per accogliere una campana che era servita nei cantieri per chiamare a raccolta gli operai. Il piazzale antistante al palazzo si apre imponente fra i boscosi pendii montani. Tale piazzale viene impreziosito da una fontana in cemento, a forma circolare e a due piani concentrici.giungeva l'acqua dell'acquedotto "Agaviva".