Calendario d'Avvento
7 dicembre

IL SONNO E LA MORTE

L'Angelo del sonno e L'Angelo della morte percorrevano insieme la terra.
Giunsero una volta su di una collina amenissima,
quando il sole era già scomparso dietro le cime dei monti,
e gli ultimi riflessi dei suoi raggi
tingevano languidamente di porpora il lembo di poche nuvole fuggenti.
Cadeva la sera,
i due Angeli si fermarono non lontano dalle abitazioni degli uomini,
e si sedettero su d'un piano verdeggiante, mentre per l'aria
si diffondeva ancora l'eco dei rintocchi della campana del vespro.
Allorchè la notte divenne più profonda, l' Angelo del sonno si levò in piedi,
e tratti dal seno i semi invisibili del riposo e dei placidi sogni,
leggermente li affidò ai zefiri che li trasportarono lievi
nelle povere capanne degli agricoltori, come nei superbi palagi signorili....
.... Ed allora il misero e il potente, dal vecchio cadente al bambino in culla,
tutti abbandonarono le membra al riposo; e l'ammalato dimenticò i suoi dolori,
il povero la sua miseria, l'infelice le sue pene.
Compiuto il suo ufficio, l'Angelo si assise di nuovo accanto al compagno
cui è affidato più triste incarico, e con accento allegro esclamò:
- Come è bella la nostra missione!
Domani, all'apparire dell'aurora,
gli uomini mi benediranno, come loro benefattore.
Quanto è soave il fare del bene in segreto!
Come siamo felici noi messaggeri invisibili di Dio!
L'Angelo della morte guardò il fratello con tristezza,
e nel suo grand'occhio nero luccicò una lacrima.
- Ah! - sospirò egli. - io non potrò mai essere benedetto dai mortali!
Gli uomini mi odiano e mi chiamano distruttore delle loro gioie.
- Oh mio fratello! - rispose l'Angelo del sonno, - l'uomo
al suo svegliarsi alla vita futura benedirà la falce con riconoscenza,
poichè tu lo avrai liberato dalle miserie della vita presente;
vedrà in te un amico, ci conoscerà entrambi messaggeri d'uno stesso Padre.
Alle parole del Genio del sonno,
il volto dell'Angelo della morte si rischiarò,
il suo occhio brillò d'una gioia serena;
e i due fratelli si abbracciarono con viva tenerezza.





VIENI DI NOTTE
Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, Figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
E dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti,:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, tu che ci ami:
nessuno è in comunione col fratello
se prima non è con te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.
Vieni, Signore. Vieni sempre, Signore.
David Maria Turoldo


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Nel Giardino degli Angeli by Anna

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