Calendario d'Avvento
22 dicembre

FRUFRU' NARRA LA SUA STORIA

Nacqui in Calabria in un bel palazzo, da una canina di razza maltese,
molto bella e graziosa, ed io (modestia a parte) sono il suo ritratto,
solamente un po' più piccina, e perciò più pregiata.
Mi misero nome Frufrù perchè la sera che venni al mondo
al teatro si rappresentava il dramma così intitolato.
Il nome Frufrù dà l'idea di un vispo frugolino tutto vita e movimento,
che saltella e corre sempre, ma invece, neanche a, farlo apposta,
mi piace dormire placidamente sulle ginocchia della mia padroncina,
e son così poco svelta, che se debbo scendere una scala,
ci penso prima un anno, poi uno scalino dopo l'altro, piano piano,
supero la grande difficoltà, ma all'ultimo il più delle volte
fo un bel capitombolo. Però sono felice, tanto felice,
che poche canine lo sono come me. Accarezzata e baciata da tutti,
a me danno i bocconcini prelibati,
nell' inverno mi tengono sulle ginocchia tutta rinvoltata,
nell'estate la mia padroncina, in quei caldi pomeriggi,
mi sventola con un ventaglio. E' una gran bella vita, non c'è che dire;
ma (i ma non mancano mai) anch'io, come tutti, ho le mie crocelline:
per esempio, quando siamo a Napoli, viene due volte la settimana
un brutto uomo a lavarmi e a pettinarmi, ed allora, poveri pelini miei!
quante stiracchiature e quante strappate hanno !
E' Vero che quando esco dalle sue mani sembro un manicottino bianco,
così dice la mia padrona, ma è pur vero che quei momenti sono terribili!
Quell'omaccio si chiama Andrea: brrr... solamente a nominarlo
mi vengono i bordoni alla pelle! Ma c'è di peggio.
Dicono che non posso mangiar carne, perché mi fa male,
a me che piace tanto! Me ne danno pochina pochina,
e per di più mescolata col pane.
Certe volte sento degli odori così stuzzicanti,
che mi vengono proprio le lacrime agli occhi.
Mi contenterei anche degli ossi, e certe volte
mi riesce d'acchiapparne qualcheduno in cucina.
Però guai se la padroncina mi vede!
Allora monta su tutte le furie e con tutto il bene che mi vuole,
mi sgrida e mni dà pure qualche scappellotto.
Si sa, non vi è rosa senza spine,
e qualche cosa bisogna ben che la soffra anch'io!
Vi sono tanti poveri cani che non hanno un osso da rosicchiare,
e per di più sono maltrattati e bastonati!
Ed io, pensando a questi infelici, non posso far altro che ringraziare Iddio.
Ed ora finisco la mia storia, augurandomi di vivere ancora per molti anni,
non tanto per me, quanto per la mia padroncina
che non si potrebbe dar pace di aver perduto la sua cara Frufrù.





STRUMENTO DELLA TUA PACE
Signore,
Dove c'è odio, io porti l'amore;
dove c'è offesa, io porti perdono;
dove c'è discordia, io porti unione;
dove c'è errore, io porti verità;
dove c'è dubbio, io porti fede;
dove c'è disperazione,
io porti speranza;
dove c'è tenebra, io porti luce;
dove c'è tristezza, io porti gioia.
O Maestro, aiutami a non cercare
di essere consolato:
voglio consolare;
a non cercare di essere compreso:
voglio comprendere;
a non cercare di essere amato:
voglio amare.
Donando si riceve,
perdonando si è perdonati,
morendo per gli altri,
si risuscita alla vita eterna.
S. Francesco d'Assisi


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