Il Ricettario
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Da qualunque parte ti parli la Verità, accoglila come uno che ha fame, se vuoi evitare di restar privo del pane.S.Agostino
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PREGHIERA DI UNA DONNA IN CUCINA
Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro Dio.  Es.16,14
Signore.. padrone delle pentole.. dei piatti e delle casseruole
fra cui passo la mia giornata.
Io non posso essere la santa che medita..
seduta ai piedi del Maestro e che ricama per Lui
con mani bianche..una candida veste di broccato.
Bisogna che io diventi una santa qui..in cucina.
Perciò Signore fa’ in modo ch'io ti piaccia quando accendo i fornelli..
quando sorveglio la minestra sul fuoco..
quando lavo i piatti e li asciugo.
Se ho le mani di Marta.. che il mio cuore sia quello di Maria.
Signore..quando lavo per terra inginocchiata.. penso alle Tue mani
che hanno sanato tante piaghe.. ed assolto i nostri torti.
Se lucido le scarpe.. penso ai Tuoi sandali.. Signore.
Scusami.. se a volte non ho il tempo di pregare a lungo..
ma riscalda la mia casa con il Tuo cuore..
e non lasciarmi da sola quando sono triste.
Con pazienza ascoltami.. se qualche volta stanca.. mi lamento.
Se ti era caro nutrire i tuoi seguaci sulla montagna..
sulle rive del lago e nella casa..
provvedi anche ai miei cari che fra poco torneranno a casa.
E quando serviro' a tavola il pranzo che sto' preparando..
accettalo anche Tu..
perché in ognuno dei miei cari io servo Te.. o mio Signore.
(Anonimo)



PREGHIERA PER IL CIBO
Per il pane quotidiano ti ringraziamo, Signore.
Per i contadini, i negozianti
e chi ha preparato il nostro cibo,
ti ringraziamo, Signore.
Aiutaci a soccorrere
quelli che non hanno abbastanza da mangiare. Amen


PREGHIERA PRIMA DI MANGIARE
Benedici, o Gesù, questo cibo che mi dai
per conservare in vita il mio corpo.
Benedici anche me e tutti i miei cari.
Fa, o Gesù, che a nessun bambino del mondo manchi,
con la tua grazia, il cibo quotidiano.Amen.


PREGHIERA PRIMA DEI PASTI
Benedici, Padre, noi e questi doni
che stiamo per ricevere come segno della tua bontà.
Per Cristo nostro Signore. Amen.


PREGHIERA PRIMA DEI PASTI
Signore, benedici il cibo che stiamo per prendere
e fa che non manchi a nessun bambino del mondo. Amen.


PREGHIERA PRIMA DEI PASTI
O Dio amante della vita,
che nutri gli uccelli del cielo
e vesti i gigli dei campo,
ti benediciamo per tutte le creature
e per il cibo che stiamo per prendere.
Ti preghiamo di non permettere
che ad alcuno manchi il necessario alimento. Amen


PREGHIERA PRIMA DEI PASTI
Benedici, Padre, noi e questi doni
che stiamo per ricevere come segno della tua bontà.
Per Cristo nostro Signore. Amen.


PREGHIERA PRIMA DEI PASTI
Benedetto sii tu, Dio dell'universo,
per il pane della terra e il frutto della vite.
Benedetto per il cibo che provvedi ad ogni creatura.
A te lode e gloria in Gesù Cristo nostro Signore. Amen.


PREGHIERA PRIMA DEI PASTI
Ti ringraziamo, Signore,
di essere riuniti attorno a questa tavola:
dà a ogni famiglia la gioia
di essere unita nella pace.


PREGHIERA PRIMA DEI PASTI
Signore, che ci doni la gioia
di stare attorno a questa tavola,
radunaci tutti insieme, un giorno,
al Banchetto del Cielo.


PREGHIERA DOPO I PASTI
Ti ringraziamo, Signore,
per il cibo che ci hai dato;
rendici disponibili verso quanti hanno fame
di pane, di amore e di pace. Amen.


PREGHIERA DOPO I PASTI
Ci hai nutrito, Signore, con i tuoi doni;
saziaci con la pienezza della tua misericordia.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.


PREGHIERA DOPO I PASTI
Ti ringraziamo, Signore, Padre santo:
tu che ci hai dato il cibo per la nostra fame
e la bevanda per la nostra sete, donaci di essere un giorno
commensali del tuo regno, per cantare in eterno la tua lode.
Per Cristo nostro Signore. Amen





PREGHIERA DI UNA CUCINA

E’ una cucina a pregarti, Signore.
Sono un po’ il cuore di una casa,
il centro e come ogni centro
sono molto trafficata e frequentata.
Modestamente, Signore,
il ruolo che io svolgo nell’economia domestica
è molto importante, forse quasi decisivo.
Non c’è dubbio che tutte le vite
che si muovono in casa e fuori casa
dipendono molto da me proprio per la loro sopravvivenza.
Qualcuno è arrivato un po’ retoricamente
a definirmi un “piccolo regno” con la sua regina,
la donna che, più d’ogni altro di casa,
vive, lavora, armeggia, si danna, si allieta tra le mie mura.
Non mi dispiacerebbe, Signore,
che qualcuno mi considerasse anche una “piccola-media azienda”.
Un’azienda che come ogni altra,
ha problemi di investimenti, di produzione,
di profitti in termini di buona salute
per i destinatari del servizio,
di economie da fare,
di risparmi e riciclaggio delle merci,
di stoccaggio degli avanzi,
di bilancio e di conti da far quadrare, soprattutto…
Sarebbe bello anche se mi considerassero
come una “Scuola”. Quanto c’è da imparare frequentandomi !
E quanto da apprendere,
se c’è docilità e spirito di osservazione !
Quasi nessuno, però,
e la cosa mi sorprende e mi addolora un po’,
mi ha mai considerato, non dico una Chiesa,
ma almeno una sua succursale,
una basilica minore, prolungamento di quelle Maggiori…
Eppure gli ingredienti di una Cattedrale
credo di averli tutti, o quasi.
Non avrò l’organo con le sue canne argentate,
ma ho tante pentole, tegami, casseruole,
padelle, bricchi…
Basta dare a dei bambini un mestolo,
un cucchiaio, un’asticella di legno
e senti che concerto, che orchestra, che armonia…
Una musica, Signore, che credo non dispiaccia neppure a te…
Non avrò l’incenso bruciato nelle braci dei turiboli.
Esso con le sue ampie volute di profumo
sale fino a te, Signore,
come sacrificio gradito alle tue narici…
Ma certo non sono gli odori che mi mancano !
Non potrò, forse, liberare per te l’aloe,
il balsamo, il nardo, la mirra
che hai gustato nella tua vita terrena
come odore soave, o Signore.
Posso però sempre inebriarti
con l’aroma squisito del caffè,
con il profumo allegro del basilico,
con la fragranza gentile dell’origano,
con l’essenza bruciante della cannella,
con l’effluvio agro dello zafferano…
tanto per gradire e senza dire del vino, dell’olio, dei sughi,
delle carni in cottura nei tegami che,
più volte al giorno, impregnano di sé il mio ambiente.
E poi, Signore, io posseggo,
quasi sempre acceso,
il fuoco, uno dei tuoi doni più allegri e belli,
anche se senza più la poesia del camino
ma solo nella versione prosaica
della fiamma giallo-verdognola-bluastra
di un ugello per gas metano.
Quando è acceso, mi è facile, Signore,
pensare a un altro fuoco, il tuo,
la fiamma dello Spirito.
E il sale mi rinvia spontaneamente alla Sapienza,
al sapore, al gusto di te, o Signore:
non sei tu la prelibatezza di ogni esistenza,
senza di te insipida, scialba, vuota ?
Come, poi, spezzare il pane da portare in tavola
senza che mi ricordi di quando lo facesti tu, Signore,
in quell’ultima fatidica Cena ?
E potrò mai veder versare l’olio
senza pensare alla tua Grazia
che lenisce i dolori dell’anima,
che ammorbidisce le ruvidezze del cuore,
che alimenta la lampada della preghiera ?
Nel mio piccolo regno, Signore,
anche se modesta, non manca mai una dispensa:
basta aprirla e prendi ciò che ti serve.
Non fai così anche tu, Signore, con noi ?
La tua dispensa-riserva di beni per noi
si chiama Provvidenza:
ogni ben di Dio trova in essa chi cerca e chi bussa.
Che incanto la lavastoviglie:
ci si entra sporchi, luridi e unti
e se ne esce profumati e splendenti.
Come per la Confessione, non è vero, Signore ?
Sacerdotessa di questa cucina-Chiesa
e mia inseparabile amica è la donna,
la vivandiera della tribù.
Una “ministro” fedele, sempre presente,
creativa, spesso sfruttata, senza ricompense,
senza giorno libero e ferie,
senza riconoscimenti, a rischio di nevrosi…
Ma tu, Signore, la ami e l’apprezzi
perché Serva come te,il Servo di tutti,
una vita donata e spesa perché altri vivano…
La tavola che prepara con amore
è bella come una pittura,
ricca di armonia e dai colori vivaci.
E in essa pulsa mezzo universo:
l’Argentina con la tenera carne dei suoi vitelli,
l’India con i suoi turgidi chicchi di riso,
l’Italia con le fresche e saporite verdure,
la Francia, col bouquet dei suoi vini,
l’Africa odorante di ananas e banane:
una lezione di universalismo, di globalizzazione,
di interdipendenza,
di ecumenismo agro-alimentare e gastronomico…
Tra le mie mura, che lei sente amiche,
un po’ sue,
c’è anche una preziosa palestra di virtù:
pazienza, attesa, fedeltà, creatività,
parsimonia, sacrificio, gratuità, bellezza, generosità…
Un’ultima cosa, Signore.
Fa che nel mio spazio, in cucina,
si continui sempre a preparare calde focacce,
arrosti fumanti, pasta prelibata, bevande eccellenti,
contorni variopinti e gustosi, frutta e dolci succulenti.
Insomma, quello che fece Sara al cenno di Abramo
per poi scoprire
di aver ospitato tre misteriosi Angeli.
Ma che mai accada che qualcuno
prepari lenticchie
da barattare con primogeniture
troppo preziose per un così meschino scambio.
E che nessuna mamma
cucini in fretta selvaggina
in salsa piccante e gustosa
per imbrogliare un marito vecchio,
cieco e malato,
al solo fine di favorire un figlio prediletto
a danno dell’altro, maggiore di nascita,
ma senza posto nel suo cuore materno.

dalla Parrocchia Volto Santo







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Nel Giardino degli Angeli by Anna

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