Racconto
" Acqua e Sole "


Ride il dolce, mite aprile che di fresco verde nuovo
tinge il prato, ed è piacevole col suo zefiro gentile.
Col cagnino suo fidato nel giardino Rirì è uscito
Pur se il ciel sereno appar, fa Rirì: - Non ti fidar !
E' l'aprile capriccioso, da seren si fa piovoso. -
Ecco il primo gocciolone e poi cade l'acquazzone.
Rirì tira con man lesta il cappuccio sulla testa.


Oggi soffia forte il vento, ma Rirì non se ne lagna,
perchè vuol mandare in alto l'aquilone. Anzi è contento.
Tre colori, lunghe code lievi lievi come fiori...
L'aquilone vuol salire; Rirì dice: - O impaziente !
Troppa fretta di scappare !
Ti do il filo: aspetta, aspetta !
Salirai alto nell'aria: quante cose su vedrai ! -
- Ma...Chi sa - brontola il vento - chi di noi due vincerà ! -


Tittì dorme come un ghiro nel suo morbido lettino
tanto quieta, che non si ode neanche il lieve suo respiro.
Buuum ! Cos'è questo fracasso ?
Tittì guarda intorno a sè.
Buia appare la stanzina, e già mamma vuol chiamare;
ma il balen vede guizzare.
Meno male ! è il temporale !
Già la Tittì quieta e buona, si distende nel suo letto
S'addormenta. Sì, Tittì, senza paura fa così.


Passato è il temporale.
Ancora brontola il tuono, ma in ciel ride l'azzurro.
Usciam, usciam nel viale !
Si son rialzate le verdi foglie; la fresca pioggia le ha ristorate.
I fiori brillano di mille gocce.
Festosi, garruli gli uccelli trillano.
Appare in festa tutto il creato.
E nel levar alta la testa verso il sereno
i bimbi scorgono un vivo, splendido arcobaleno.
Restano i bimbi senza parole.
Che sia la casa del gran re Sole.


Il largo faccione ridente del Sole risplende sul mondo;
benefica tutto il creato col vivo suo raggio cocente.
Le farfalle vanno lievi : sono rosse, azzurre e gialle.
Ed il grande girasole la corolla volge al Sole.
Tutti i fiori freschi sbocciano ed esalan grati odori.
Pigramente Marinella gode il sole dolcemente.
Il can vede la lucertola, ma le dice :
- Stai pur lì. Io sto tanto ben così ! -


Dell'onda si sente il fragore, il mare di nebbia è coperto;
sperduto nelle acque in tempesta che cosa farà il pescatore ?
Un chiarore ora s'avanza. Su, coraggio pescatore.
Vien dal faro quella luce; non è stella o marinaro.
Quella luce che là brilla dritto al porto ti conduce.
Su ! coi remi batti l'onda, forza il vento.
Tu non temi no, del mare la tempesta,
se dal faro quella luce amica appare.


Or l'inverno ha già spogliato tutti gli alberi del bosco,
l'erba verde ha disseccato. L'aria è fredda. Il cielo è fosco.
Che faranno le bestiole affamate ?
- Oh ! patiranno ! Poverine ! fa Rirì.
Va pel bosco e chiama : - Qui, qui... -
Ecco accorre il cerbiatto, i leprotti e anche un ratto.
Uccellini tristi e grami tosto scendono dai rami.
- Grazie ! grazie ! - fan felici.
Di Rirì buono e pietoso sono amici.


Ancor prima di vestirsi Anna siede alla vetrata,
ch'è ben chiusa : entrar non lascia l'aria rigida, gelata.
Ma chi è stato che stanotte tutti i vetri ha ricamato ?
E chi ha ornati tutti i rami di fior lievi, immacolati ?
Su quei fiori brilla il sole e scintilla in bei colori.
Trae diamanti, trae rubini dalle brine scintillanti.
Anna tende la manina... ma il bel fiore in goccia scende.


Dal gelo la terra è indurita. La coprono i ghiacci.
Ma il sole sorride festoso e vi chiama : bambini, vi chiama, v'invita.
Sì, veniamo a scivolar; svelti e lieti presto, usciamo.
Sta vicina al fratellino, coraggiosa la bambina.
E il cagnetto ha un bel da far chè non vuol restar soletto.
Ora il vento, gran burlone, fa uno scherzo un po' violento.
Su, cagnetto ! tocca a te. Va a raccogliere il berretto !

Fine

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* Un ringraziamento speciale ad Angelo
che ha realizzato questa bellissima presentazione.




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