L'imbarazzo del professor YAGUCHI

shotaro Kazami

Quando sono arrivato della stazione di Sannomiya, dopo la lezione, un tipo quieto, di carnagione scura stava aspettando con Inagaki, un ragazzo di prima liceo.
Inagaki mi disse: "Lui, si chiama Yaguchi, vuole essere un membro del circolo del nostro giornale".
"Ciao, sono Yaguchi", disse il ragazzo togliendosi il cappello e inchinandosi verso di me.
"Sei stato membro di altri circoli prima d'ora?", gli chiesi. Infatti la maggior parte di quelli che vogliono entrare nel nostro circolo dal secondo trimestre, provengono da altri circoli. "Si, ho frequentato il circolo di matematica", ripose con aria timida.
"Lui è figlio del professor Yaguchi", disse Inagaki. Yaguchi divenne rosso per la vergogna.Lui assomiglia al professor Yaguchi: aveva lo stesso mento forte e gli stessi occhi a mandorla.
Il nostro liceo ha solo quattro classi, il professore di matematica e unico per tutte le classi, quindi è lo stesso professore per tutti. Quindi il professor Yaguchi era mio insegnante già da due anni e mezzo. Lui, nella scuola, è molto famoso per la suo severità. Tutti studenti che non sono bravi in matematica hanno paura di lui. Durante le lezioni chiama sempre qualcuno alla lavagna e gli dà un esercizio da risolvere. Chi non lo può risolvere rimane in piedi davanti alla lavagna all'infinito come lo zimbello di tutti. Ma a me piace la matematica, faccio sempre domande riguardo la lezione e ho con lui rapporti cordiali.
"Hai lasciato il circolo di matematica?", chiesi a Yaguchi.
"Si, penso di non essere portato per la matematica".
"Capisco. Il nostro circolo manca di persone quindi siamo felici di accogliere nuovi membri”, gli dissi dandogli una pacca sulla spalla.
"Posso portarlo alla sede del giornale?", mi chiese Inagaki.
"Va bene. Se non sa ancora correggere le bozze può guardare come si fa”,  gli dissi. Yaguchi si tolse il cappello e disse: "Grazie".
"Scusate il ritardato! "disse Minami, il rappresentante del nostro circolo, arrivando. Inagaki gli presentò Yaguchi come il figlio del professore. Minami face solo un segno di approvazione con la testa, senza mostrare troppa gentilezza. Minami non era forte in matematica quindi professor Yaguchi gli diceva sempre cose spiacevoli.
In quel momento arrivò Ohno, frequentava il secondo anno di liceo. Grattandosi la testa ci chiese ampollosamente scusa per il ritardato. Ciò servi a rompere il ghiaccio.
Yaguchi, quando arrivammo alla sede del giornale, divenne eccitato. Era raggiante di gioia. Mi sembrava incantato davanti ai giornalisti e ai fotoreporter con i bracciali, che correvano indaffarati nei corridoi.
Noi lavoravamo in un angolo del laboratorio per comporre i caratteri, separato da un paravento di vetro smerigliato dal resto della sala. Yaguchi di tanto in tanto si alzava in piedi e guardava il laboratorio attraverso il paravento. Doveva essere molto curioso della gente che lavorava, con il grembiule di tela. Loro sceglievano i caratteri dello scaffale e li disponevano poi nella scatola che avevano in mano.

Quando la correzione del giornale finì, Ono andò via immediatamente. Minami andò all'ufficio contabilità, quindi, attorno al tavolo, rimanemmo solo io, Inagaki e Yaguchi.
"Ehi, com'è il professore a casa", chiesi.
Ero un po' curioso di sapere com'era questo professore così severo fuori dalla scuola.
"Lui brontola sempre per ogni cose, quindi mia madre e mia sorella sono molto nervose".
"Il professore studia anche a casa?"
"Si, si chiude nel suo studio e legge i suoi libri”.
"Allora, credo che anche tu sia bravo in matematica", dissi.
Inagaki si era trattenuto a malapena dal ridere, coprendosi la bocca con le mani.
"Invece non sono bravo in matematica", rispose.
"Che sorpresa! Il figlio del professore di matematica...", dissi.
Yaguchi teneva il capo chino con aria afflitta.
"Ma la matematica ti piace certamente. Frequentavi il circolo di matematica, quindi..."
"No, la detesto", disse seccamente.
"Allora perché ci andavi?"
"Per mi padre. Perché se non sono bravo in matematica, lui pensa che perderà la fiducia del liceo. Ma non va bene ugualmente".
"Il professore t'insegna la matematica a casa?”
"Si, da una volta me la insegnava insistentemente, ma adesso sono ormai irrecuperabile", rispose.
Mi faceva sorridere il pensiero del professor Yaguchi che cercava disperatamente di insegnare a suo figlio la matematica, senza riuscirci.
Mi sembrava che Yaguchi volesse cambiare argomento. Guardando la bozza  parlava,  e bassa voce,  a Inagaki chiedendo qualche cosa riguardo qualche segno per la correzione delle bozze.

Passarono circa due settimane. Erano finite le lezione di matematica. La sesta lezione di quel giorno, il professor Yaguchi mi chiamo. Mi avvicinai alla predella, pensando a cosa volesse. Il professore avvicino la sua bocca al mio orecchio e mi bisbiglio: "Oggi non avete l'attività del circolo, vero?” Era venerdì, quindi non c'era il circolo. Ebbi l’impressione che sapesse questa cosa del circolo da suo figlio.
"No, non c'e il circolo", risposi.
"Allora andiamo via insieme. Mi aspetti al cancello alle quattro, va bene?", chiese il professore.
Stavo aspettando al cancello, quando venne il professore, con la giacca, mettendosi il cappello alla lobbia e portando il bastone.
"Mi ha detto mio figlio che ha cominciato a frequentare il circolo del giornale”, disse appena uscimmo dal cancello.
"Si, poco tempo fa".
"Mi sembra che lui sia felice in questo periodo, "disse facendo roteare il bastone. "Io pensavo che quelli che non sono bravi in matematica fossero tutti pigroni...", aggiunse.
"Capisco, al posto suo."
"Ma adesso ho capito che c'e qualcuno che non va bene anche se si sforza".
"Mi potrebbe parlare di lui?", gli chiesi.
"Si", rispose, e face un sospiro profondo.
"Tu sei il rappresentante di quel circolo?", chiese.
"No", risposi.
"Ah no?
Pensavo fossi tu perché lui dice sempre il tuo nome, allora chi e il rappresentante?" chiese.
"E Minami della classe D".
Quando risposi cosi, si mosse con un guizzo. Il professore si era fermato senza parlare, guardando il treno Hanshin passare sull'argine.
”Ti affido mio figlio perché lo aiuti come puoi".
Il professore Yaguchi si girò improvvisamente verso di me, poi si inchinò verso di me con un cenno di saluto.
Il soffia del vento, face alzare i suoi capelli brizzolati.

Da allora, le lezione del professore Yaguchi cambiarono.