RICCARDO COCCIANTE |
Riccardo Cocciante è un artista che il successo se lo è pian piano costruito seguendo le proprie convinzioni anche tra l'iniziale indifferenza sia del pubblico che della critica. Un successo scoppiato nelle sue mani all'improvviso, proprio nell'attimo del massimo sconforto. "... Ha tutto l'aspetto del bambino e non perché la sua statura, tacchi compresi, non superi il metro e cinquanta: è un uomo che ha sofferto molto ma che non ha rancore. Nella vita privata e nel rapporto in genere con la gente è dolcissimo, di una umanità sconcertante. La sua rabbia la esprime solo quando canta, quando deve tirar fuori tutte quelle cose tenute dentro in anni di delusioni ingiustificate. Ama stare in mezzo alla gente anche se spesso è un po' impacciato, ma nessuno ci fa caso. Gli piace molto ascoltare la gente senza dover poi per forza imporre la propria volontà: ha il dono dell'umiltà, l'umiltà dei grandi, di quelli che con poche parole ti dicono tutto un mondo appena scoperto. E' certamente una persona che è capace di dare senza farti pesare questo "regalo", è nel suo stile ed è tutto qui il segreto del suo successo... " (Franco Schipani - 1975) L'esordio discografico di Cocciante avviene con Mu. Realizzato con la collaborazione di Marco Luberti e Paolo Cassella, paga lo scotto dell’opera prima non raccogliendo consensi fra il pubblico italiano. Di quell'album Cocciante dice: "Un lavoro troppo cervellotico, nessuno di noi aveva le idee ben chiare e volevamo strafare. Nelle nostre composizioni c'era un po' di tutto ma mancava l'elemento base caratterizzante: filosofia, religione, poesia, musica e politica in uno strano cocktail senza significati profondi. Ognuno di noi voleva fare, fare senza sapere bene cosa in effetti si dovesse fare. Non è stato un successo, primo perché noi stessi non eravamo convinti del nostro lavoro e poi perché era perfettamente anacronistico. Non mi sento però di rifiutarlo a priori, è stata un'esperienza che ci ha portato tutti sulla retta via… oggi crediamo molto in quello che facciamo e il successo deriva principalmente da questa nostra credibilità interiore…". A Mu segue un periodo di sconforto, di verifica del lavoro svolto, quel lavoro tanto cervellotico che comincia ad essere smitizzato. C'è la ricerca della semplicità, del messaggio universale della musica, dell'immediatezza. Ne scaturisce Poesia, il suo secondo LP, un lavoro denso di significati poetici lontani da ogni intellettualismo. Tutti sono convinti del successo, un successo che tarda ad arrivare… "Ho sempre creduto nel mio secondo album e tutt'ora ci credo. E' forse la cosa più bella che io abbia mai composto, la più completa sia dal punto di vista creativo che interpretativo. A differenza di Mu tutti avevamo le idee ben chiare e abbiamo lavorato in una sola direzione senza reticenze. Se non è stato capito è solo colpa di circostanze che non siamo riusciti a valutare, circostanze esterne al nostro lavoro e delle quali non ci preoccupavamo. Eravamo troppo presi dal lavoro per occuparci del mercato discografico o del lancio promozionale. Eravamo finalmente in condizioni di lavorare su precise scelte di fondo, un trip magnifico che ci ha portati lontano dalla realtà. Dalla realtà più oppressiva…". Un album profondamente incompreso che getta gli autori in un periodo di profonda crisi. Il brano che dà il titolo all’album sarà interpretato successivamente da molti cantanti fra cui Patty Pravo e Ornella Vanoni. Ma con Bella senz'anima, dapprima inciso su 45 giri e presentato in anteprima nella trasmissione televisiva “Adesso Musica” nell’autunno del 1974 che Cocciante raggiunge un incredibile successo (il brano rimane per 8 settimane al 1° posto nella hit dei 45 giri). E’ una grande esplosione della sua vocalità che si manifesta anche in altre canzoni come Quando finisce un amore contenuta nel terzo album Anima, album meno compatto del precedente ma di successo. Cominciano le serate, la TV, la radio a tutto spiano, la stampa, la celebrità. Cocciante dimostra però la sua maturità non lasciandosi sfuggire la situazione di mano. Lo dimostra soprattutto con L'alba, suo quarto album di incalzante musicalità, prodotto da Marco Luberti che ne firma anche i testi, che non risente affatto del peso di dover confermare il successo conquistato. Dopo l’uscita dell’album gli viene dedicata l’intera trasmissione “Senza rete” dove può meravigliosamente interpretare Era già tutto previsto. Concerto per Margherita segna la maturità artistica e la definitiva scalata al successo di Cocciante. Viene registrato a Londra e arrangiato da Vangelis raggiungendo in poche settimane le 300 mila copie vendute. Margherita, il brano di punta dell'album è un crescendo melodico ed un inno all’amore ne caratterizzano l’interpretazione unica nel suo genere. Riccardo Cocciante è invece un disco minore anche se contiene struggenti brani come Notturno, Storie e A mano a mano, 45 giri estratto dall'album. ... E io canto, album di transizione, segna la fine della sua fortunata collaborazione con Marco Luberti. Con Cervo a primavera inizia la sua collaborazione con Mogol, appena "orfano" di Lucio Battisti. Oltre al brano che dà il titolo all’album, altro brano memorabile è Tu sei il mio amico carissimo. |
DISCOGRAFIA 1972 - 19801972 Mu (Rca) |