La canzone anarchica

Ballata per la morte dell'anarchico Pinelli

Quella sera a Milano era caldo
ma che caldo che caldo faceva
brigadiere apri un po' la finestra
una spinta e Pinelli va giù
Sior questore io ve l'ho già detto
vi ripeto che sono innocente
anarchia non vuol dire bombe
ma uguaglianza nella libertà
Poche storie confessa Pinelli
c'è il tuo amico Valpreda ha parlato
lui è l'autore di questo attentato
ed il complice certo sei tu
Impossibile grida Pinelli
un  compagno non può averlo fatto
e l'autore di questo delitto
fra i padroni bisogna cercar
Stai attento indiziato Pinelli
questa stanza è già piena di fumo
se tu insisti apriam la finestra
quattro piani son duri da far
Quella sera a Milano era caldo
ma  che caldo che caldo faceva
brigadiere apri un po' la finestra
una spinta e Pinelli va giù
C'è una bara e tremila compagni
stringevamo le nostre bandiere
quella sera l'abbiamo giurato
non finisce di certo così
Calabresi e tu Guida assassini
se un compagno avete ammazzato
per coprire una strage di stato
questa lotta non si fermerà
Quella sera...
Improvvisata a Milano durante le esequie di Giuseppe Pinelli sul modulo della canzone a Bava Beccaris (Alle grida strazianti e dolenti...),
viene eseguita anche su altri moduli popolari
(noi abbiamo indicato quello dei cantastorie toscani).

E a te Pietro Valpreda
Batton le sette e mezza la mattina
vien quattro sbirri a visitar le celle
chi batte all'inferriate e chi alle porte
chi ascolta il grido delle sentinelle
E a te Pietro Valpreda t'hanno rinchiuso
che da due anni sei dentro innocente
giustizia dei borghesi non ha recluso
quelli che rei lo sono veramente
Sia maledetto chi inventò le chiavi
chi inventò le galere e i tribunali
e che imprigiona sempre gli innocenti
perché difende i veri criminali
La canzone originale è un lamento carcerario toscano, attualizzato in occasione dell'inizio del processo per la strage di  Milano.


Giustizia di classe
La nostra giustizia è giustizia di classe
serve a tener sotto i piedi le masse
giustizia di classe vuol dir dei padroni
vuol dire che è fatta per farci star buoni
Se rubi due mele perché vuoi mangiare
due anni nessuno ti potrà levare
però suor Pagliuca che ammazza i bambini
la mandano assolta con tutti gli inchini
Borghese può fare le bombe al tritolo
tanto è sicuro di prendere il volo
se chiede lavoro un disoccupato
finisce diritto al commissariato
Pinelli gridava son bombe di destra
e l'hanno buttato dalla finestra
e subito dopo a chi l'ha ammazzato
con la promozione gli onori gli hanno dato
Sicché torna il conto Valpreda sta dentro
invece Almirante sta là in parlamento
con i suoi voti lo sanno anche i cani
rafforza il potere dei democristiani
Con i suoi voti s'è alzato il quoziente
s'è eletto Leone come presidente
la Costituzione sarà antifascista
però in Parlamento ci siede un nazista
E mentre Valpreda sta chiuso in galera
gira Almirante in camicia nera
massacratore di partigiani
è la vergogna degli Italiani
Le bombe a Milano son sedici bare
e chi è responsabile deve pagare
perciò chiediamo da questo istante
fuori Valpreda dentro Almirante
Queste strofette sono state scritte da L. Settimelli per il Canzoniere internazionale che mise in scena uno spettacolo di canti anarchici 
in concomitanza con l'inizio del processo per la strage di Milano alle Assise di Roma (febbraio 1972). 
La musica è quella degli Stornelli pisani.


Povero Pinelli
Povero Pinelli
te l'hanno fatta brutta
e la tua vita
te l'han tutta distrutta
         Anonimo e innocente
         amavi l'anarchia
         e per questo t'hanno preso
         e t'han portato via
In una cella oscura
ti hanno interrogato
e poi dal quarto piano
ti hanno suicidato
         E mentre che cadevi
         avevano paura
         che tu gridassi forte
         mi ha ucciso la Questura
Già morto nel cortile 
la bocca ti han bendato
poi dopo in tribunale
ti hanno archiviato
         Vigliacchi sono
         gliela farem pagare
         anarchico Pinelli
         ti sapremo vendicare

Elaborata dal Canzoniere veneto sull'aria della Canta di Matteotti,  della quale ripete la struttura fondamentale:
"Povero Matteotti/ te l'hanno fatta brutta, ecc.". 
E' entrata nel repertorio di Giovanna Marini, la quale vi ha aggiunto questa strofa:
I veri assassini
han la camicia nera
anarchico Valpreda
fuori dalla galera     


Lamento per la morte di Giuseppe Pinelli
E persiru la testa
e non sannu cosa dire
la corda gruppa gruppa
è morto senza colpa
          E lo chianginu l'amici
          gli scontenti e gli infelici
          e lo piangi la moglieri
          li compagni ferrovieri
Che innocente lo infamari
gli inquirenti di Milano
Per tre giorni e per tre notti
interrogato ai ferricorti
tra fumate e cosi storti
nella morsa lu stringeru
          E che fumu intra la notti
          li pensieri s'annebbiaru
          era chiusa la finestra
          poi aperta la lasciaru
Era quasi mezzanotti
e a' finestra c'è la morti
Parlato: "E chi fici la morti?
                L'aspittò fuori la corti a Giuseppe
                o entrò dalla balcunata entro la stanza
                                                            affumicata
                e annebbiò li sentimenti
                dell'esperti inquirenti?"
Era quasi mezzanotti
e caddi nella corti
e strisciò lu cornicioni
che era sotto a lu balconi
 
Era morto sull'istanti
steso a terra malamenti
ma pareva fossi morto
un istante precedenti...


Valpreda è innocente
La verità del dodici dicembre
l'han scritta sopra i muri i proletari
gli anarchici non c'entrano per niente
Valpreda sta in carcere innocente
Lo stato dei borghesi sfruttatori
dei poliziotti e dei ricattatori
che Pinelli hanno assassinato
ora dovrà essere processato
La strage è stata fatta dallo stato
per colpire il proletariato
ma non ci stancheremo di lottare
finché questo sistema salterà
Uniamoci compagni e con la forza
immensa della gente proletaria
buttiamo il sistema a gambe all'aria
facciamo una nuova società
Le armi e le divise del sistema 
roba da museo un dì sarà
amore fratellanza libertà
questa sarà la nuova umanità
Due composizioni del cantastorie Franco Trincale, il quale ha vissuto non poche vicende giudiziarie, specie per la prima canzone,
composta nello stesso 1969. La seconda invece è stata edita nel 1972.

Questa pagina è stata pubblicata grazie al paziente e prezioso lavoro di Andrea. 
( Testi tratti da "Canti anarchici", a cura di Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, edizioni Savelli 1972)