IO E IL SIG.ROSSO
1980
CIAO RECORDS s.r.l. - 50 CIAO 1002

Quando partì Noè /Ma dove andiamo / Banjorosso * / L'italiano / Per male che gli vada / Grazie a Dio / Milano /Quarant'anni / Quello che mi resta /Metro's rag. **
* Banjo solista: Stefano Rosso
** Chitarra solista: Stefano Rosso

Testi e musica: Stefano Rosso
Edizioni ITACA s.r.l.
Prodotto e realizzato da: Gianni Marchetti
(P)1980 CIAO RECORDS s.r.l.


Ristampato nel 1997 dalla Fuego Edizioni musicali s.r.l.
su licenza Pull music

Quando partì Noè

Quando partì Noè
portò via gli animali
salvò due vecchi amici
tre giunte comunali
quando partì Noè
con tutti i familiari
sei chili di caffè
due uffici immobiliari.

E allora?
E allora accadde che quando Noè partì
- conosco un deputato -...ah si?
- in chiesa sono stato -...ah si?
e allora accadde che quando Noè partì
le case popolari le han lasciate tutte lì.

Quando partì Noè
c'erano i nuvoloni
la moglie di Gegè
con tutti i lumaconi
quando partì Noè
vendevano gli ombrelli
biscotti per il the
e ferro da coltelli.

E allora?
E allora accadde che quando Noè partì
- oh, guarda che ti ammazzo! -...ah si?
- attento sono pazzo -...ah si?
e allora accadde che quando Noè partì
l'idraulico "mannaggia a' morte"
l'ha lasciato lì.

Quando partì Noè
mamma che confusione
come quando ritardano
i treni alla stazione
quando partì Noè
il furbo con gli occhiali
lui lo fregò lo sciopero
degli aereoportuali.

E allora?
E allora accadde che quando Noè partì
- Addio mia bella Napoli
Sorrento e Mergellina -
e allora accadde che quando Noè partì
- fate passà 'o lione
uè dottò vuole mai?

Quando partì Noè
portò via gli animali
salvò due vecchi amici
tre giunte comunali
quando partì Noè
con tutti i familiari
sei chili di caffè
due uffici immobiliari.

E allora accadde che quando Noè partì
portò via un dirigente
due sindaci e un curato
e allora accadde che quando Noè partì
gli incartamenti
la casa i nastri
la pratica Tozzi
lo scandalo Fassi
la torta da pasti
la fuga negli USA
l'indagine è chiusa... 

Ma dove andiamo? 

Ce ne andiamo tutti quanti verso il mare
chi sorride è perchè nuvole non ha
chi ha trovato nel gommone l'avventura
chi è nudista per natura
e chi nudo non ce l'ha. 

Ce ne andiamo tutti quanti verso il sole
quando piove si fa finta che non c'è
quando tuona - beh, pazienza, c'è la guerra -
ma la verità sta in terra
non cerchiamola lassù.

Ma dove andiamo senza ombrello quando piove
scarpe bucate sogni dentro al TV
ci hanno fregato la maestra, il prete e mamma
che ci ha sempre detto - Calma!
sei piccino e non hai età -

Ce ne andiamo tutti quanti con i soldi
per comprarci un posto meglio di chissà
ma compriamo in fondo solo dei ricordi
che chiamiamo poi esperienza
per scusarci dell'età.

Ce ne andiamo tutti quanti per amore
ma l'amore, strana cosa, dove sta
quello mio io l'ho confuso con le donne
c'è chi veglia e c'è chi dorme
chi telefono non ha.

Ma dove andiamo senza ombrello quando piove
scarpe bucate sogni dentro al TV
ci hanno fregato la maestra, il prete e mamma
che ci ha sempre detto - Calma!
e non toccarti sempre là! -

Ce ne andiamo tutti senza bicicletta
per la fretta di arrivare poi chissà
e per strada ci lasciamo una gran fetta
proprio quella benedetta
che nessuno mangerà.

Ma dove andiamo senza ombrello quando piove
scarpe bucate sogni dentro al TV
ci hanno fregato la maestra, il prete e mamma
che ci ha sempre detto - Calma! -
e quel cornuto di papà


L'italiano

Vent'anni all'estero da minatore
oppure in galleria come editore
scudetti in mezzo, buon meridionale
se ammazzo in Africa son coloniale
se ammazzo austriaci son patriota
canto da sempre non conosco nota.

Piaccio alle nordiche, specie svedesi
cambio governo quasi ogni sei mesi
sono cattolico per adozione
e l'hobby invece è la rivoluzione
mio figlio un giorno sarà calciatore
per il momento è in terza dalle suore.

Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano
son stato il solo a perdere la mano
sia col tedesco che l'americano
ma se mi chiedi chi fu Garibaldi
uno che nacque presto e morì tardi
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano.

Siam tutti preti, navigatori
figli di 'gnotta e grandi cantautori
mamma è una santa, le altre da bordello
se perde il Napoli faccio un macello
se trovo un portafogli perchè è vecchio
tv a colori e pane dentro al secchio
siam diplomatici, laici, estremisti
frutteti-asmatici e poi femministi
di calcio tecnici, d'amor maestri
figli di parroci in gite campestri
del cruciverba siamo i pensatori
quattro infermieri, centosei dottori.

Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano
son stato il solo a perdere la mano
anzi, il pallone con il coreano
son stato il solo a vincere la guerra
sia con la Svizzera che l'Inghilterra
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano.

Da vivo sono un po' menefreghista
da morto invece son nazionalista
specie se ho nomina da deputato
da giornalista a volte pensionato
ma la domenica problemi grossi
segna Giordano, segna Paolo Rossi.

Ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano
son stato il primo a perdere la mano
sia col tedesco che l'americano
confesso, è vero, ma non è finita
prossima vittima è l'ora proibita
ma cosa guardi, cosa c'è di strano?
Chi sono dici? Beh, sono italiano

Per male che gli vada

Non so se avete fatto caso ai cani per la strada
quando si annusano cercando poi chissà
giocano alla vita e poi per male che gli vada
tornano indietro, tanto un altro passerà
per male che gli vada, un altro passerà
per male che gli vada, un altro passerà.

Non so se avete fatto caso a tutti quei bambini
che riempiono le strade e le scarpette
quando il tramonto è al sole e fa varcare i suoi confini
e il buio riempie i loro giochi e le piazzette
per male che gli vada quel sole tornerà
per male che gli vada quel sole tornerà.

Non so se avete fatto caso a tutti quei vecchietti
che si ricaricano col sole e con le chiese
quelli che fanno sogni di due ore, poveretti
e dalla vita adesso pagano le spese
per male che gli vada non li vedremo più
per male che gli vada li salverà Gesù.

Non so se avete fatto caso a certi governanti
che vorrebbero salvare la nazione
purtroppo è vero, di problemi ce ne sono tanti
primo fra tutti c'è la loro colazione
per male che gli vada invecchieranno là
per male che gli vada ingrasseranno là.

Non so se avete fatto caso a chi vive lontano
non per vacanza, certo per lavoro duro
che nutrono con poco i sentimenti e con la mano
tengono il ferro per forgiare pane scuro
per male che gli vada non torneranno più
per male che gli vada non torneranno più.

E avete fatto caso infine ai figli della guerra
scambiati da chi vende ferro, fuoco e rame
quelli che da lontano fanno sogni sulla Terra
lanciando grida dall'oceano della fame
per male che gli vada ma chi ci pensa più
per male che gli vada chi li ricorda più


Grazie a Dio

Grazie Dio se anche oggi sono qua
e se ancora ho voglia di cantare
quello che mi viene in mente scrivo
e se ancora sono vivo
grazie con sincerità
grazie per le gioie che mi hai dato
per le voglie che ho sciupato
non hai certo colpa tu
grazie per la musica ed il vino
e quei fiori al mio giardino
certo ce li hai messi tu.

Grazie per i giorni da bambino
quando c'era nonna lì vicino
e si andava insieme a far la spesa
si faceva un salto in chiesa 
grazie, ma chi ci va più?
Grazie per la scuola e per i sogni
per le idee senza padroni
Topolino e Alì Babà
certo li ho confuse coi bisogni
ma le facce da ladroni
le ritrovo sempre qua.

Grazie per i giorni ad occhi aperti
grazie per gli amici, quelli veri
per i sentimenti ancora incerti
diventati poi sinceri
grazie forse un po' all'età
grazie per i debiti d'amore
per chi canta il suo dolore
per la mamma e per papà
grazie per le donne in malafede
per l'inferno e chi ci crede
per chi è triste e non lo sa.

Grazie dei nemici più accaniti
che anche loro in fondo son serviti
per esempio cosa ti fa male
come un letto d'ospedale
tanto bene non ti fa
grazie per le sere coi parenti
per le botte in mezzo ai denti
da chi non sente pietà
e grazie per i sentimenti belli
perchè in fondo sono quelli
la mia sola libertà.

Grazie Dio se anche oggi sono qua
e se ancora ho voglia di cantare
quello che mi viene in mente scrivo
e se ancora sono vivo
grazie con sincerità
grazie per le gioie che mi hai dato
per le voglie che ho sciupato
non ne hai certo colpa tu
e grazie per la musica ed il vino
e quei tigli al mio giardino
certo ce li hai messi tu

Milano

Mi ricordo un pugno d'anni fa
per lavoro venni su a Milano
e qui dentro mi è rimasta un po'
ma che strano.

Frequentavo piazza Gramsci e lì
incontrai Teresa, e si capisce
con l'idea una volta e poi la cosa
finisce.

Ma finisce a cena con la pizza
a incrociare coi problemi il vino
e anche il Duomo allora sembra un po'
piccolino.

E finisce che da una pensione
tu ti trasferisci e poi un mattino
ecco ti ritrovi a far la spesa
con Teresa.

Lei non piange fame quasi mai
sempre in tasca pronti due gettoni
e un pacchetto di sospiri
per i polmoni.

Io qui invece non ce la fò più
e poi questa neanche è casa mia
meno male manca un mese e poi
si va via.

Ma finisce che non parti più
non lo dici ma così è più vero
e anche il Duomo torna più imponente
e più austero.

Ma finisce che non parti più
che i tuoi sogni erano esagerati
che le sante guerre le han rubate
i crociati.

Mi ricordo un pugno d'anni fa
per lavoro venni su a Milano
e ci ho sempre visto pochi gatti
che strano.

E finisce che ti trovi al sole
con tuo figlio che segue un pallone
mentre sotto i baffi il Duomo ride
sornione.

E finisce che la vita è là
dove al tua mano si è posata
dove ti ritrovi a far la spesa
con Teresa.

Mi ricordo un pugno d'anni fa
per lavoro venni su a Milano
e mi dissero - brutta città -
ma che strano.

Quarant'anni 

Quarant'anni all'equatore
quarant'anni in Canada
li ho vestiti da signore
con le mani in povertà
li ho passati con gli amici
oppure solo come un cane
quarant'anni a cercar funghi e a mangiar pane.

Quarant'anni spesi bene
quarant'anni spesi male
giocatore di pallone
sopra un letto d'ospedale
primattore sulla strada
comico di varietà
mi han fregato due semafori e l'età.

E solo adesso che mi dici amore mio
sento che dentro i panni miei ci vivo proprio io
e solamente adesso che mi dici amore mio
sereno guardo avanti e vedo finalmente Dio.

Quarant'anni da cantante
con il diavolo alle spalle
quarant'anni commediante
cacciatore di farfalle
nei giardini di quartiere
lungo i viali di Paris
quarant'anni a stringer denti e a dire sempre si.

Quarant'anni un po' poeta
quarant'anni un po' bugiardo
sotto un tetto senza meta
su un tappeto da biliardo
fra filosofi di vino
pensatori da caffè
ho cercato forse quello che non c'è.

E solo adesso che mi dici amore mio
sento che dentro i panni miei ci vivo proprio io
e solamente adesso che mi dici amore mio
tranquillo vado avanti e sento finalmente Dio.

Quarant'anni in sala attesa
quarant'anni sopra un tram
a Trastevere di notte
e a far botte ad Amsterdam
a pregare i santi in chiesa
quelli che la chiesa da
quarant'anni a far casino e libertà.

E solo adesso che mi dici che è finita
l'inverno gela i vetri e il freddo spacca le mie dita
ma solamente adesso che mi dici che è finita
adesso arriva inverno e la mia rondine è partita.

E solo adesso che mi dici che è finita
l'inverno gela i vetri e il freddo spacca le mie dita
e solamente adesso che mi dici che è finita
adesso arriva inverno e la mia rondine è partita


Quello che mi resta

Tre figli, due capelli bianchi, colpa di caffè
e gli anni sono belli se la voglia ancora c'è
come quando fuori piove e l'acqua innaffia da compagna
ma tu pensi che è già Maggio e non ti frega se ti bagna

Son stato musicista fin dai tempi della culla 
son stato sempre in vista e infine non ho visto nulla
come quando giochi a carte per comprarti una Lambretta
come chi si illude e parte, come chi vive di fretta

Oh, mio Dio son passati già tanti anni
quanta confusione in testa, quanta voglia dentro i panni
oh, mio Dio, ecco quello che mi resta
tanta voglia dentro i panni, tanta confusione in testa

Tanti anni e una cultura da studente di quartiere
tanti anni di paura sotto un paio di bandiere
come quando papà muore e lascia lacrime agli eredi
ma per gli altri salta un numero e tu quasi non ci credi

Tanti anni a cercar pane dentro gli occhi della gente
tanti anni come un cane per trovarti in mano niente
come quando fai l'amore e senti il mondo nella mano
poi vivi nel ricordo che ti fa un po' da ruffiano

Oh, mio Dio son passati già tanti anni
quanta confusione in testa, quanta voglia dentro i panni
oh, mio Dio, ecco quello che mi resta
tanta voglia dentro i panni, tanta confusione in testa

E adesso sulla pelle qualche segno di un acciacco
e adesso con mio figlio che già pensa a darmi scacco
come quando aspetti il santo ma è passata già la festa
c'era tutto, c'era tanto, ma tu prendi quel che resta

Tanti anni a esser sincero, li ho pensati un po' a me stesso
tanti anni e il sogno vero l'ho bruciato, lo confesso
come quando freghi tutti, scappi avanti e prendi il volo
ma non puoi gustarne i frutti perchè ti ritrovi solo

Oh, mio Dio son passati già tanti anni
quanta confusione in testa, quanta voglia dentro i panni
oh, mio Dio, ecco quello che mi resta
tanta voglia dentro i panni, tanta confusione in testa