DONATELLO


Giuliano Illiani conosce la notorietà con il nome di Donatello. Giovanissimo, il viso pulito, una voce senza alcuna inflessione, un timbro personalissimo ed uno stile moderno esordì alla fine degli anni '60. I discografici gli cucirono addosso un personaggio, una specie di menestrello. Dal 1970 al 1973 partecipò al Festival di Sanremo. La prima volta fu con Io mi fermo qui, brano brioso ma escluso dalla finale. Gli altri brani presentati furono Com'è dolce la sera (cantata in coppia con Marisa Sannia), Ti voglio (scritta da Gian Pieretti e Ricky Gianco) e Tu giovane amore mio (scritta anch'essa da Gian Pieretti e Ricky Gianco). Altro suo grande successo è Malattia d'amore. L'ultimo suo brano di un certo successo fu Irene, del 1974. Fu anche protagonista del film Diario di un italiano di Sergio Capogna, tratto da un racconto di Pratolini, interpretato fra gli altri dalla grande Alida Valli e da una quasi esordiente Mara Venier (il film è del 1973). Poi, conclusa quella stagione, rientrò nei ranghi. Rimase ai margini per qualche anno, occupandosi saltuariamente di collaborazioni in sala, poi nel 1975 presso l’Intingo preparò l’album, uscito col suo vero nome di Giuliano Illiani, Il tempo degli dei, disco decoroso, rimasto in pratica clandestino per una diffusione-vendita di pochissime copie. Nel 1978, interessandosi alla musica popolare della sua area di appartenenza, ai confini tra Piemonte e Lombardia, diede vita al Canzonier Tortonese, con cui l’anno successivo incise un disco, A mio nonno ambulante, per l’etichetta Moon di Maurizio Vandelli (Equipe 84) acustico e piacevole, anche se un po’ approssimativo nei riferimenti alla tradizione. Sull’onda dell’album accompagnò Ricky Gianco nei suoi spettacoli, facendosi notare e applaudire per le qualità di musicista duttile, aggraziato e di buon gusto. È ritornato sulle scene negli anni '90, con nuove incisioni dei suoi brani più famosi e partecipando alla trasmissione televisiva "Domenica in".