BRUNO MARTINO

Bruno Martino, nato il 11 novembre 1925, entrò nel 1944 alla Rai come pianista dell'orchestra di Piero Piccioni, iniziando poi a suonare come pianista in alcune formazioni jazz romane. Nel 1947 lasciò l'Italia, lavorando con successo in diversi locali notturni del nord Europa e dedicandosi a un genere che mescolava jazz, canzoni napoletane e sue composizioni. Soprannominato principe dei night, il suo volto richiamava immediatamente serate fumose e alcoliche da piano bar. Tornato in Italia, compose canzoni interpretate fra gli altri da Caterina Valente, Renato Rascel, Wilma De Angelis. Iniziò poi a incidere lui stesso le sue canzoni. I suoi brani più conosciuti sono Sono stanco, Estate, Sabato sera, Che sarà di noi, Nel Duemila, Prova a darmi un bacio, Quando un giorno, Cos'hai trovato in lui, Baciami per domani, E la chiamano estate, canzoni d'amore tristi, piccole novelle estive, storie di gelosie mai rancorose, narrate e suonate in punta di voce e tastiera. Melodie che fecero il giro del mondo grazie a prestigiose interpretazioni. La sua struggente Estate, scritta nel 1960, è diventata negli anni un jazz standard, uno dei pochi brani italiani riusciti a entrare nel repertorio dei jazzisti di tutto il mondo, da citare fra gli altri: Shirley Horn, João Gilberto, Chet Baker, Michel Petrucciani, Mike Stern, Toots Thielemans. Nel 1961 ci fu la sua unica partecipazione al Festival di Sanremo con A.A.A.A. Adorabile cercasi. Sono diversi ma non moltissimi gli spettacoli televisivi a cui prese parte ricoprendo il ruolo del cantante da night club e nella formazione Bruno Martino e il suo complesso. La sua orchestra fu stabilmente una delle più prestigiose e molti furono i musicisti italiani che ne fecero parte, da Franco Cerri a Oscar Valdambrini. Si è esibito nei più importanti locali del mondo, da Montecarlo a Las Vegas. Di tanto in tanto continuava ad esibirsi e nel 1993 tenne uno spettacolo assieme a Umberto Bindi, Due vite un pianoforte, al Teatro Flaiano da cui nacque anche un album. Bruno Martino è morto a Roma il 12 giugno 2000, colpito da un attacco cardiaco. Il revival della lounge music lo hanno riportato all'attenzione, dopo Piero Piccioni e Armando Trovajoli, ma anche artisti importanti come Vinicio Capossela hanno reso omaggio a questo musicista discreto che ha scritto canzoni bellissime, riuscendo ad esprimere l'essenza della melodia italiana. La sua lezione è quella di una grande melodia spoglia di ogni contorno ridondante, un perfetto equilibrio tra musica e testo.