Attentati 1970

18 aprile - Genova. Ugo Venturini, 33 anni, attivista missino, durante violenze scatenate da appartenenti al MSI in occasione del comizio dell’on. Giorgio Almirante, viene ferito gravemente dai suoi stessi camerati. Trasportato all’ospedale muore il 1° maggio.

16 luglio - Reggio Calabria. Il ferroviere Bruno Labate, di 46 anni, iscritto alla SFI-CGIL viene raccolto morente al termine di una violenta carica della polizia contro dimostranti che durante tutta la giornata avevano percorso la cittā. Labate č la prima vittima dei moti di Reggio Calabria.

22luglio 1970 - Gioia Tauro (RC). Alle 17,10 un attentato fascista ai binari della stazione di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, nel tratto dove si intersecano gli scambi, provoca il deragliamento del treno "del Sole". Muoiono 6 passeggeri (5 donne e 1 uomo) mentre 50 rimangono feriti. Le sei persone morte sono:

Rita Caciccia, 35 anni
Adriana Vassallo, 49 anni
Letizia Palumbo, 48 anni
Rosa Fazzari, 68 anni
Nicolina Mezzocchio, 70 anni
Andrea Cangeni, 40 anni

17 settembre - Reggio Calabria. Dal mattino violentissimi scontri si susseguono tra polizia e dimostranti in cittā. Nella tarda serata, nei pressi della stazione centrale, i dimostranti appiccano il fuoco a depositi di legnami. Sul posto giungono polizia, carabinieri e vigili del fuoco. I dimostranti tentano di bloccare il passaggio degli agenti e ne nascono scontri violentissimi. Tre agenti rimasti isolati aprono il fuoco: alcuni proiettili colpiscono a morte Angelo Campanella, 43 anni, padre di sette figli, capo operaio all’AMA. Un carabiniere, Giuseppe Morabito, 21 anni, rimane ferito gravemente da colpi d’arma da fuoco sparati dai dimostranti.

17 settembre - Reggio Calabria. Un migliaio di persone, guidate da elementi di destra, raccolte in piazza Duomo, assaltano ripetutamente la questura con sassi, bottiglie molotov e rudimentali bombe a mano, quindi si rifugiano nella cattedrale. Si sparano colpi di pistola e di fucile; una fragorosa esplosione provoca il panico tra i poliziotti che fuggono verso il portone della questura per ripararsi anche dal fuoco dei cecchini. Il brigadiere dei CC, Vincenzo Curigliano, viene raccolto esanime a terra vicino al portone: lo ha stroncato un collasso cardiocircolatorio, dovuto allo schiacciamento di alcune costole.

12 dicembre - Milano. A conclusione di una manifestazione antifranchista per salvare la vita ai giovani patrioti spagnoli processati a Burgos, violenti scontri avvengono tra le forze dell’ordine e un gruppo di anarchici che avevano preso parte alla manifestazione. Nel corso degli scontri, in via Larga, lo studente Saverio Saltarelli, 22 anni, viene ucciso da un candelotto lacrimogeno.

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