Questo è un pensiero all’oltraggio di una vita. Di tutte le vite.

Parlo della società, che ti costringe a pensare che lavorare, raggiungere una buona posizione lavorativa possa gratificarti, possa farti stare meglio.

Ma basta poco per capire che non è così. Perché in fondo cosa significa una posizione lavorativa?

Cosa significa?

Può anche essere una cosa interessante, sicuramente piacevole, ma la società non ti aiuterà mai a non pensarlo.

Però mentre tu sei li a lavorare, a svegliarti tutti i giorni con la paura di fare tardi, i tuoi anni migliori se ne vanno inesorabili.

Solo dopo qualche anno di distanza dalla tua recente gioventù ti verrai a domandarti se ne è valsa la pena.

Aver perduto tutti i tuoi anni più belli…

Cosa ne è stato di tutta la tua vita?

L’avrai passata tra uffici, fogli elettronici e monitor di scarsa qualità.

Avrai messo da parte qualche soldo, comprato qualche oggetto “assolutamente indispensabile”, come l’ultimo cellulare di marca che fa foto e filmini o la macchina figa del momento ma poi?

Cosa te ne farai dei tuoi soldi quando sarai vecchio?

Cosa te ne farai della tua pensione quando sarai ormai malato?

Vivere non è morire, ricorda.

Vivere è vivere.